i racconti erotici di desiderya

Chiedo scusa, sono rimasto chiuso fuori...

Autore: BUNCIA
Giudizio:
Letture: 1619
Commenti: 2
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
Questo racconto, è una confessione di una mia amica. Con il suo permesso ela sua collaborazione, posso raccontarvi ogni fatto e dettaglio, anzi devo, perchè vorremmo poi vedere la vostra reazione e i vostri commenti.

Ma non perdiamo tempo in chiacchere inutili e iniziamo a scrivere...



Ciao a Tutti, mi chiamo Angela, ho 31 anni e fino a poco tempo fa ho sempre vissuto a Firenze, prima nella mia casa natale e poi con il mio compagno. Convivo da quasi 2 anni con il ragazzo di una vita. Ci siamo conosciuti il primo anno di università e da allora non ci siamo più separati.

Di noi dicon tutti che siamo una bella coppia e gl'anni l'hanno dimostrato. Prima di conoscerlo non avevo avuto praticamente nessuna esperienza importante. Ero un raro caso di ragazza vergine a 19 anni, poi grazie a Lui, più grande di me e con parecchie storie alle spalle, sono riuscita a sbloccare il mio imbarazzante ostacolo, scoprendo i piaceri del sesso.

Eravamo sempre insieme e non avevo praticamente mai provato attrazione per altri uomini, se non in qualche serata dove si beveva un po' troppo e si lavorava solamente di fantasia.

I ragazzi mi trovano carina. Sono una donna alta poco più di un metro e sessanta, porto i capelli corti, castani natuarale, occhi grigi e un fisico da far invidia alle ragazzine di vent'anni. Questo perchè, per far due soldi, nel periodo degli studi, insegnavo spinning e in due palestre fiorentine, facendo impazzire gli uomini che si inchiodavano sulla generosa scollatura del mio body attillato e il più delle volte rimanevano dopo la lezione per complimentarsi. Mi dava un leggera eccitazione, sapere che dentro quei corpi sudati e affannati c'era ancora la forza per lasciarsi andare a chissà quali fantasia col mio corpo. Ma quella è un altra storia.

Ora, lavoro, dopo la laurea in scienze e politiche, in una nota banca. Sono allo sportello da quasi tre anni e da tempo speravo in un salto di qualità. Tre mesi fa, un sogno: il mio direttore mi chiede se voglio andare a ricoprire un ruolo abbastanza importante nella sede centrale della mia banca, a Milano. L'opportunità era ghiotta, lo stipendio sarebbe raddoppiato, avrei avuto un ufficio tutto mio: era il mio lavoro, non potevo lasciarmi sfuggire un occasione del genere, così accettai.

Parlai con il mio compagni di un possibile trasferimento a Milano per entrambi, ma la cosa non si poteva fare, perchè lui aveva il suo lavoro a pochi km da Firenze, così, dopo un breve periodo da pendolare, trovai un bilocale poco distante dal luogo di lavoro a MI e così iniziai la mia avventura milanese.

Partivo da FI il lunedì mattina e rientravo il venerdì sera.

E' novembre, un mercoledì sera, sono in casa, sola, come sempre, nel mio alloggio al quarto piano. Un quartiere tranquillo, poco distante dallo stadio. Sono le 23 e il mio fisico, come ogni sera inizia a sentire un po' la stanchezza, ho appena concluso la mia telefonata con Marco e sono pronta per andare a dormire, quando ad un certo punto, mi suona il campanello.

Guardo dallo spioncino e vedo quello che era il mio vicino di casa, ma con il quale non mi ero mai intrattenuta, nemmeno per una breve conversazione. Era un palazzo, dove la gente viveva per lavoro, più o meno come nella mi situazione.

Aprii la porta con la catenella di sicurezza e mi spiegò, scusandosi per l'ora che si era chiuso fuori dalla porta andando a buttare i rifiuti: non aveva le chiavi e neppure il cellulare per chiamare qualcuno che possa aiutarlo, così lo feci entrare e lo invitai al telefono per chiamare qualcuno, ma non sapevamo a chi rivolgerci per il problema.

Non poteva rientrare in casa, visto che non avevamo nemmeno un terrazzo in comune e praticamente, conosceva solo me, di vista, perchè anche lui si era trasferito da poco per studio: un bel problema. Rimanemmo all'ingresso discutendo e cercando una possibile soluzione, quando, dopo più di mezz'ora gli dissi che io, la mattina seguente sarei uscita di casa verso le 8:30 e, che, potevo, solamente ospitarlo sul divano, fino al mattino per poter chiamare aiuto ad un fabbro che avevamo trovato sulle pagine gialle.

E così, eccomi, in casa con un estraneo, che, senza troppo imbarazzo, accetta. Dopo poco me lo trovo in boxer e camicia, nel salottino; gli porto una t-shirt larga e una coperta e lo saluto, stanca per la faticosa giornata.

Lascio la luce del corridoio accesa e la porta della mia camera aperta, visto che dovevo dividere il mio appartamente con un estraneo e fatico a prender sonno. Ormai è l'una e mezza: sento dei rumori, come se si continuasse a girare sul divano, non troppo comodo in effetti per dormire e devo dare anch'io l'impressione di esser sveglia, perchè dopo poco me lo ritrovo davanti alla porta: "scusami, ma non riesco a dormire. Sono un po' agitato... non sono abituato a dormire in casa d'altri..." scappa un sorriso ad entrambi e così sparisce il sonno.

Sarà la combinazione tra la luce del corridoio e il suo abbigliamento con la mia t-shirt che, anche se a me stava grande, a lui stava giusta giusta ed evidenziava un fisico niente male e poi i suoi boxer attillati che facevano notare un generoso pacco... che ecco, balzarmi alla mente strane fantasie.

Era proprio un bel ragazzo. Mi alzai dal letto e decidemmo di bere qualcosa e chiaccherare un po' finchè non fosse ritornato un po' di sonno ad entrambi. Era una persona estremamente interessante, di quelle che ti mettono subito a tuo agio e ti fanno sembrare una situazione come questa normale, ma normale non era affatto. Mi stavo persino facendo vedere vestita in questo modo (cavolo!potevo mettermi qualcos'altro, vedevo i suoi occhi studiare ogni centimetro del mio corpo!). Dormivo con una canottierina molto scollata, senza reggiseno e con un paio di mutande rosa. Lui ad un certo punto, si lascio andare coi complimenti, apprezzando la mia scollatura. Era sempre più strana ed eccitante la situazione e i suoi complimenti, furono seguiti immediatamente dal mio sguardo sul suo pacco, per vedere se effettivamente lo stavo eccitando. Ed era così: si era gonfiato terribilmente. Cavolo! Iniziavo ad imbarazzarmi... Lui se ne accorse e pronto, come se fosse stato tutto studiato a tavolino, mi prese la mano senza parlare e me la porto sopra i suoi boxer con la sicurezza di uno che sapeva ciò che faceva e propio questa sua sicurezza mi rese impotente. Mi lasciavo guidare dalla sua mano che iniziava a simulare una sega. Sotto quel cotone, c'era un oggetto molto duro e grande, la mia voglia stava scavalcando l'irrealtà e senza pensarci troppo, oltrepassai il tessuto e tirai fuori l'arnese. Era propio un bel vedere! Prima d'ora avevo visto solamente due cazzi, ma mai avrei immaginato di riuscirne a vedere uno così grande un giorno. Era irresistibilmente eccitante tenerlo tra le mani: lo massaggiai e scesi con la testa per baciarlo e iniziare quello che più piaceva al mio ragazzo, sicuro adesso, pensandomi nel letto a dormire da sola.

Invece, ero con un vero mandingo meridionale, sul divano che si stava facendo fare un pompino dalla sottoscritta. Sentii ad un certo punto le sue dita sprofondarmi tra le gambe senza troppa fatica, visto che ero bagnatissima e la sua lingua farsi ora largo tra le mie natiche sode, per le ore di cyclette. Mi sfila la canottiera e mi mordicchia il seno e come tanti fotogrammi fissi nella mia memoria ora sono sopra di lui con le tette che mi ballano e il suo membro che mi esplode dentro!

Quella notte facemmo sesso fino al mattino e da allora, praticamente, ogni settimana il mio vicino rimane chiuso fuori... chissà perchè...


giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI


I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ugal Invia un messaggio
Postato in data: 23/01/2008 08:07:42
Giudizio personale:
interessante

Autore: Siciliano59 Invia un messaggio
Postato in data: 28/01/2007 15:42:27
Giudizio personale:
La scelta e\' stata fatta nel momento in cui avevi deciso di ospitarlo nel tuo divano!
Mi rendo conto anche che il tuo coinquilino ci stata \"provando\" perche\' in una situazione del genere, difficilmente vado da una vicina di casa alle 23:00, tra l\'altro incontrata raramente sulle scale. E\' evidente che lui ci stata provando avendo visto nei fugaci incontri sulle rampe del condominio ,
che l\'alchimia che ci vuole tra uomo e donna per finire a letto... consentiva
e promuoveva il tentativo poi premiato; ma la scelta e\' stata tua da subito!! e\' la donna che sceglie ...chi come dove e quando !!!!


Webcam Dal Vivo!