i racconti erotici di desiderya

Cantina violenta 2000

Autore: Paolapino
Giudizio:
Letture: 1364
Commenti: 2
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Io non so se quello che segue è successo davvero e nei dettagli così raccontati. Lo dico subito perché Pino in un primo tempo non voleva ospitare questo racconto che ha scritto Franca, una nostra amica, madre di un bimbo di 10 anni . Va da se quindi che il tempo di riferimento di questi fatti è il 1999. Poi quando loro hanno saputo del nostro sito è stata Franca a chiedermi di ospitare questa loro vicenda con l’accortezza di cambiare i nomi ( che ovviamente sono di fantasia) perché volevano far sapere…come lei è rimasta incinta. Non capisco per la verità il meccanismo del loro erotismo, ma ognuno è libero di vivere l’amore come vuole se non fa male ad altri e quindi quando lei si è presentata con il racconto scritto mi sono limitata a correggerlo appena e a pubblicarlo come l’ha portato. E parte proprio dal momento in cui lei, Franca…
"Ti prego Cristiano di credermi, non te lo direi. Non è facile dirti queste cose, guardare quel tuo sguardo di rimprovero così torvo, quell'espressione a metà tra il disprezzo e... si anche la perversione perchè vedo che se da una parte vorresti scacciarmi ed insultarmi dall'altra ti senti eccitato, non è vero?" Cristiano mi guardava senza muoversi sprofondato nella poltrona del salotto senza riuscire a dire qualcosa, con un tremore che ogni tanto percorreva il suo corpo e un'espressione sconosciuta. Io in piedi davanti a lui, braccia e mani ancora nere di smog e polvere, la tuta imbrattata e i capelli scompigliati con tracce inconfondibili sulla tuta, sul viso, sulle braccia dell'uragano che mi aveva appena finito di travolgere. Sentivo ancora le gambe molli, il fiatone, la vergogna ed il piacere folle ed irrazionale. Non riuscivo a usare il termine "violenza" non era stato così, lo sapevo, lo capivo, non volevo mentire nè a me nè a lui come non ho mai fatto del resto. Il silenzio che seguì la mia prima confusa, frammentaria spiegazione, lo interruppe con una specie di muggito gutturale che gli uscì spontaneamente al posto di un sospiro.
" Prova a raccontarmi tutto con calma dall'inizio, ricomincia da capo, e dimmi tutto" mi disse con il massimo della calma che poteva imporsi. Cercai anche io di riordinare le idee. Da tempo dovevamo mettere a posto la grande cantina di sotto. Per la festa dei 50 anni di Cristiano avevamo deciso di rendere nuovamente abitabile la piccola stanza che assieme al locale caldaie e alla cantina vera e propria era diventata un ripostiglio. Una festa in cantinetta come quelle da giovani di tanti anni fa... questo il regalo che avevamo assieme deciso di farci. Ma l'impresa era impossibile. Anni di oggetti, mobili vecchi, ricordi, scatoloni, avevano reso i locali quasi inaccessibili. Giuseppe, il nostro uomo-fa-tutto si era offerto di pensarci lui sotto la mia direzione. 61 anni, non molto alto, robusto, in pensione da qualche mese si dedicava ormai sempre più frequentemente alla nostra casa: il giardino, lavori di idraulica, piccolo facchinaggio. Questa mattina si è presentato accompagnato dal figlio per farsi dare una mano, un ragazzo di 28 anni, capelli lunghi, moro, bello, si, davvero bello e tanto giovane. Il mio sguardo non poteva essere equivocato,era solo apprezzamento del bello: aveva 12 anni meno di me non potevo proprio essere fraintesa. E poi avevo la tuta rosa, quanto di meno sensuale e provocante potessi indossare." Vieni al sodo " mi dice Cristiano". Ero sulla scala e da li passavo con delicatezza i pacchi incartati della parte arte dell'armadio ad Antonio, il ragazzo. Sai che sotto è caldo, tanto caldo e dopo un po sudavo in modo incredibile e anche loro. Antonio ad un certo punto si è tolto la maglia restando a torso nudo mentre anche il padre aveva solo una canottiera ed un paio di calzoncini corti. Ad un certo punto sono scesa dalla scala e non resistevo più e ho tolto la parte di sopra della tuta. Sotto avevo questa ( la sua maglietta da calcetto azzurra, quelle un pò traforate) e non mi sono resa conto della trasparenza, te lo giuro. Avevo solo caldo. Tornata sulla scala ho proseguito e dividevo i miei sguardi tra le cose da gettare e i muscoli del ragazzo , la pelle un pò lucida e sudata, sotto di me, sotto la scala che reggeva con forza ( sai che è mezza rotta) mentre il padre faceva avanti e indietro senza più parlare, lanciando occhiate a me e al figlio che si era improvvisamente ammutolito. Solo dopo un pò mi sono resa conto che aveva gli occhi incollati sul mio seno ma l'errore mio è stato quello di non volerci dare peso neppure quando mi ha detto "signora quanto è bella... davvero sembra una ragazzina, mi scusi ma ha un seno piccolo e bello, più bello di quello della mia fidanzata".Mi sembrava un complimento carino e solo in quel momento ho capito la trasparenza, i suoi sguardi insistiti, e...ho notato il rigonfiamento dei calzoncini. E non so cosa mi ha preso, Cristiano. Non lo so non so capire. E' assurdo ma è successo, non posso farci nulla,sarà l'effetto di quei nostri giochini di fantasia..."" Vai avanti, senza commenti, senza cercare scuse..." Era arrabbiato ora."Beh invece che scendere e coprirmi sono rimasta sulla scala non facendo nulla anzi agevolando la sua visione e quella del padre che ormai sempre insistentemente mi guardava. Era solo un gioco, mentre lui mi faceva complimenti assurdi e io ridevo compiaciuta invece di fermarlo e dirgli che non si doveva permettere. Lui guardava, io ridevo, ad un certo punto si è distratto e la scala ha oscillato e stavo per perdere l'equilibrio all'indietro. Lui si è precipitato, Antonio e mi ha preso per i fianchi una mano sopra la maglia e l'altra è finita sulla pelle nuda e ci è restata qualche secondo di troppo. Non lo so cosa è accaduto, ero sfinita dal gioco, l'odore del sudore del suo corpo giovane quasi attaccato a me, la sua mano che invece che lasciarmi è salita su per il fianco mentre ero ancora sui gradini della scala : io continuavo a dargli la schiena e lui è arrivato al mio seno nudo, liscio, sudato con il capezzolo ormai eretto e fingendosi preoccupato diceva..." si è fatta male signora, le fa male qui? " e la mano ormai si era impadronita del mio seno. In bilico sulla scala non potevo ribellarmi. Non volevo perchè avevo ormai il corpo in fiamme e non ricevendo reazione lui aveva portato anche l'altra mano sotto la maglia e ormai toccava e stringeva con forza i miei capezzoli e per farlo era salito sul primo gradino della scala e sentivo il contatto del suo petto nudo sui pantaloni della tuta. Non potevo più fingere e il desiderio mi ha dato alla testa. Lui mi ha presa per le ascelle con incredibile forza, mi ha sollevata tenedomi in braccio come una bambina e nel ripormi in piedi a terra ha completato il movimento abbracciandomi da dietro,stringendomi e sollevando così la maglietta. Mi trovavo insomma con il mio sedere e la schiena appicitati al suo corpo, sentivo il duro del suo membro strofinarsi sulla mia schiena, lui è molto più alto, mentre non riuscivo a reagire e lui mi alzava la maglia mostrando i miei seni al padre, palpandoli con forza, stringendoli dicendo a Giuseppe : "guarda che bella babbo, quarda che seni da ragazza che ha e senti quanto sono tosti".Così anche Giuseppe si è avvicinato e ha iniziato a toccarmi i seni, i capezzoli. Stringeva, faceva male, grugniva, ansimava ed il figlio mi teneva ferma ma io non volevo e non potevo ribellarmi mentre le mani di Antonio avevano fatto scendere i pantaloni della tuta e si erano ormai impossessati delle mie natiche e viaggiavano sotto lo slip, forzando i glutei da dietro senza riguardo, con forza, andando con violenza a sentire che tra le gambe non potevo nascondere la mia eccitazione. Quattro mani mi esploravano e mi reggevano . Sentito ovunque il tocco delle mani ruvide di Giuseppe sui seni sula pancia, poi davanti tra le gambe senza delicatezza, ed il figlio che si strofinava da dietro che mi faceva sentire il suo cazzo, che aveva ormai forzato anche allargando un pò il solco con il dito e esplorava senza ritegno. Stavo per crollare ma non potevo non volevo che finisse così.Volevo essere io protagonista, assumere l'iniziativa. Se questa era la volta della trasgressione della mia vita volevo viverla come andava a me. Ho alzato la voce per farmi sentire, mi sono alzata e li ho allontanati. " "Guardate e fate come vi dico". Mi sono tolta la maglietta che era tutta arrotolata e sfilato dai piedi i pantaloni della tuta e gli slip quasi strappati. Nuda mi sono seduta sul gradino della scala chiedendo loro si spogliarsi nudi. "Venite qui vicino". Si sono avvicinati quasi intimiditi, ognuno da una parte e ho preso in mano i loro cazzi. Più lungo e largo quello di Antonio ma anche il padre per l'età che ha è assolutamente accettabile. Ho iniziato a masturbarli piano ,contemporaneamente, con movimenti lenti e profondi e loro dopo poco hanno ripreso le esplorazioni tra le mie gambe. Più ruvida la mano di Giuseppe , più aggressiva intraprendente quella di Antonio. Ad un certo punto il ritmo è salito, erano chinati su di me in un curioso intreccio di mani e braccia e la scala non ha retto e siamo caduti a terra. E non sono più riuscita a controllare la loro furia una volta sul pavimento. Antonio mi ha tenuto giù, stesa sul pavimento sporco, mi ha presa per i capelli e mi ha costretto a prenderglielo in bocca e non è che si limitava al tocco delle mie labbra. Penetrava con forza incurante del fatto che arrivandomi quasi in gola rischiava di suscitare conati di vomito. Mi piaceva quell'odore, quella forza, quello che mi diceva e anche se la bocca mi faceva male cercavo di godermi quell'asta di carne dura e pulsante che pretendeva e prometteva. Ma Antonio non si limitava a convulsi movimenti nella mia bocca. con le mani mi ha spalancato le gambe tenendole un po sollevate e divaricate. sentito male all'inguine mentre lui incitava il padre a scoparmi. neanche il tempo di rendermi conto, avevo gli occhi chiusi e ho sentito il peso di Giuseppe sul mio ventre e i l suo cazzo trovare strada spianata tra le mie gambe. Davano colpi violenti, forsennati, in bocca e nel mio ventre e quando Antonio ha detto " riempiamola" non attendevo altro che la doppia sborrata per godere un'altra volta . E' stato lui, il più giovane a cedere per primo. Senza pausa, continuando a scoparmi la bocca ho sentito sulla lingua prima l'amaro di qualche goccia del suo liquido caldo, poi improvviso violentissimo lo schizzo che ha invaso la mia gola.Una sborra densa, odorosa, dal sapore strano ( diverso da quello tuo cristiano ). Tu sai che non amo ingoiare che sputo sempre ma stavolta non potevo fare a meno. Te lo assicuro non avevo scelta. Lui ripetava "bevi troia, bevimi" e gli schizzi continuavano nella mia bocca soffocandomi, avevo la gola e la lingua piene e dovevo ingoiare per poter tornare a respirare. Lo sperma era denso, non andava giù facilmente, e poi mentre cercavo di ingoiare lui continuava a riempirmi la bocca nela più lunga sborrata che abbia mai vissuto. E mentre finivo di ingoiare ho sentito la violenza dei colpi di Giuseppe aumentare, un piacere sconvolgente salirmi da in mezzo le gambe e i sussulti ed i rantoli mentre senza neanche chiedermi se poteva ,mi veniva dentro, con il cazzo piantato sino in fondo tanto che sentivo le contrazioni e il calore del liquido.Dopo l'orgasmo siamo stati così qualche istante e poi proprio il più vecchio si è alzato per primo allontanandosi. Antonio non aveva levato l'uccello dalla mia bocca. Era più morbido, più piccolo ora ma ancora turgido. E istintivamente continuavo a titillarlo con la lingua a ripulirlo, a leccarlo. E sentivo che faceva effetto. Ma non pensavo mai...Quando mi sono staccata da lui ,senza dire una parola, mi sono alzata. Schiena e sedere dovevano essere in condizioni pietose, ero sporchissima di polvere e smog tanto che voltandomi Antonio si è mosso a pietà dopo avermi vista ed è corso a prendere uno straccio. "Aspetti un attimo."Nuda in mezzo alla stanza aspettavo non so cosa. Un minuto ed è tornato con uno straccio inumidito facendomi voltare e iniziando a pulirmi la schiena e le natiche . Mi piaceva quel massaggio e mentre lo faceva sentivo colare tra le cosce lo sperma del padre . Lui se ne è accorto e puliva anche li. Avrei dovuto provare schifo per la sporcizia, per quello che faceva con uno straccio certo non pulitissimo , ma il suo andare e venire tra le mie gambe era troppo piacevole. Lo straccio cadde dopo poco. Io in piedi, lui dietro a me ad esplorare con la mano tra le natiche, a penetrare con facilità davanti e dietro senza nessuna gentilezza. Ormai ero via di testa. Mi lamentavo di piacere e reagivo eccitandomi ancora di più alle sue frasi rozze. " Babbo vieni qui " disse al padre poco dopo, "tienila così questa troietta meravigliosa" e mettendomi la mano sulla nuca mi costrinse a piegarmi di quasi 90 gradi trascinandomi verso la cassapanca. Giuseppe si è seduto lì, e ha sostituito la sua mano a quella del figlio sulla nuca. Mi teneva forte piegata a 90 gradi, il sedere esposto e il viso a pochi centimetri dal suo cazzo che andava riprendendo forma. " Tiella bene babbo ora" gli disse antonio mentre mi allargava le natiche senza alcun rispetto. Lo so cristiano che con te mi sono sempre rifiutata ma non avevo forza, ero in trance, non reagivo. E lui non ha fatto timidi tentativi come fai tu. E' stato un secondo. Prima ha esplorato con il dito intingendolo davanti e lubrificando dietro persino sputando sul mio culo. Poi improvvisamente con un colpo violento deciso ,secco è penetrato improvvisamente dietro ma non un pò.. tutto assieme, di botto con quel cazzo grosso facendomi ti giuro un male folle, un dolore tremendo che mi ha fatto urlare (temevo che tu avessi sentito anzi) e il dolore è partito da dentro come una bruciatura, come un ferro rovente e arrivando al cervello si è trasformato in un piacere pazzesco non so come. Sentivo il suo cazzo fare sconquassi, farsi largo, bruciare il mio intestino, giungere sino in fondo dove mai niente e nessuno erano arrivati. Sapevo di fare una cosa ingiusta, di godere e di soffrire come avrei dovuto fare con te Cristiano ma la sensazione era troppo forte. Non potevo sottrarmi. Costretta ma nello stesso tempo padrona : questo mi eccitava mentre Giuseppe mi teneva con il volto quasi affondato accanto al suo cazzo che andava prendendo nuovamente vigore e Antonio proseguiva nel suo bestiale impeto con forza senza rispetto con rabbia. Mentre la sua spada entrava ed usciva regalandomi vergogna, dolore e piacere pensavo solo che con te sarebbe stato più bello, diverso e finalmente possibile. Poi mentre Giuseppe si stava masturbando strofinando il suo uccello sulla mia bocca, le guance, Antonio mi ha dato un ordine “ sto per venirti nel culetto, bella troia, ora la sentrai tutta la sborrata e vieni assieme a me” Ha spinto il cazzo sino in fondo sembrava lunghissimo invadente , ed è restato fermo così. “ Su ora stringi e rilassa il tuo culetto dai, fai tu e lo sentirai…” E così ho fatto e dopo poco mentre il padre mi aveva infilato due dita dentro la figa, l’ho sentito fremere, muoversi leggermente e poi pulsare e mentre lui rantolava sentivo le contrazioni dell’orgasmo mescolarsi al calore del liquido nell’intestino e a quello del mio orgasmo nelle mani del padre. Una porca. Senza limiti. Inculata. Si e venivo…venivo. Antonio si è distaccato poco dopo dandomi una sculacciata e con un rumore strano accompagnato da una fitta di dolore il suo cazzo è uscito dal mio intestino. Sembrava una cosa gigantesca enorme. Ero stravolta e dolorante ovunque. La bocca, le viscere, davanti tutto mi faceva male ma non era finita. Ancora lui, il giovane vedendo il padre che continuava a masturbarsi, mi ha ordinato di stendermi sulla cassapanca. Non potevo che ubbidire anche perché non mi reggevo in piedi. Antonio mi ha sistemato le gambe, piegate e allargate e ha cominciato con la mano ad esplorare le mie cavità tra sperma , umore e anche un po di sangue. E ha detto al padre di finire la sega sul mio volto. “ha una faccia da troia non vedi, sborra lì gli ha detto”. Lui è venuto vicino a me e ha continuato per qualche istante a segarsi ma io ero stanca e senza più voglia e ho voltato un po il volto dall’altra parte. Antonio allora ha detto “Eh no” : si è avvicinato dalla mia parte, con la sua mano robusta , pollice e indice ha attanagliato le mie guange spingendo, facendomi male e costringendoni ad aprire un po’ la bocca. “Sborrale qui su che ingoia anche te questa troiona”. Gli schizzi di Giuseppe sono arrivati pochi secondi dopo. Il primo nell’occhio, poi sul naso, sui capelli, e poi colando nella bocca che ero costretta a tenere aperta . “Brava ingoia così. zozzona mi dicevano assieme” e io godevo toccandomi da sola tra le gambe davanti a loro.Poi Antonio mi ha dato un ordine. Ora ti rivesti e corri da tuo marito di sopra e gli racconti tutto, ma nei dettagli, tutti i piccoli dettagli di quello che ti abbiamo fatto o vengo su e lo faccio io e vi picchiamo tutti e due! Ed eccomi qua. Cristiano aveva seguito il mio racconto prima con un’espressione sorpresa da ebete, poi con sguardo vitreo ma alla fine eccitatissimo aveva tirato fuori l’uccello e si era messo a segarsi senza ritegno davanti a me come no n aveva mai fatto. “E così hai fatto la troia Franca – ha detto- Fammi vedere subito come hai ingoiato e come stavi chinata sulla cassapanca, Svelta “Mi sono precipitata su di lui. Mi faceva male tutto, sentivo ancora lo sperma colarmi davanti e dietro la bocca era indolenzita ma ho fatto appena in tempo a precipitarmi sul suo uccello e farlo penetrare bene in gola come non avevo mai fatto prima che sentivo le prime gocce arrivare. Non poteva in quella posizione vedere il cenno di intesa e di assenso di mio marito verso antonio che silenziosamente era entrato nella stanza . Me ne sono accorta solo quando, mentre il primo schizzo di mio marito mi inondava in modo incredibile con un sapore tutto diverso da quello che ancora avevo in bocca, Antonio piombandomi alle spalle mi ha tirato di nuovo giù i pantaloni dela tuta e lo slip assieme e mi ha messo la mano nella fica facendomi fare un salto improvviso. Non potevo staccarmi dalla sborrata di mio marito ma cercavo di divincolarmi. Cristiano allora mi tenuta ferma: mentre finiva di farmi ingoiare tutto ( bevi sino all’ultima goccia mi ha ordinato) mi ha anche detto : “ferma,sta ferma e fatti scopare davanti a me…fai la brava” dagliela tutta e godi ancora.” Mentre lo diceva Antonio aveva già trovato la strada e mi scopava con forza.“ Ferma stai così, fatti riempire tutta vedrai che forse resti anche incinta, finalmente stanotte. Ti riempiremo tutti e tre per tutta la notte (e solo allora mi resi conto che anche Giuseppe era entrato in stanza e guardava toccandoselo ancora) . “Su antonio, gli disse, sborrala subito che ce la portiamo di là sul letto e le facciamo vivere la prima ed ultima notte da supertroia della sua vita” e questa frase mi fece venire assieme ad antonio e Cristiano dovette sorreggermi perché urlavo dal piacere e le gambe non ce la facevano a tenermi su. Ultima ha detto mio marito? Ma perchè ? prima sicuramente….



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ronei Invia un messaggio
Postato in data: 22/02/2011 00:08:23
Giudizio personale:
Complimenti x la fantasia.

Autore: Falco 5 Invia un messaggio
Postato in data: 20/02/2011 17:54:19
Giudizio personale:
bellissimo da vera troia


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