i racconti erotici di desiderya

Avevo la bocca piena n3

Autore: Jenny69
Giudizio:
Letture: 1671
Commenti: 2
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Mi sentivo osservata come se tutti mi guardassero e sapessero

cosa mi passava per la mente,affrettai il passo e abbassando la

testa infilai il portone dello stabile dove abitava la mia amica.

La scusa era di portarle una ricerca che avevamo fatto insieme e

che lei aveva lasciato a casa mia.

Suonai,la porta si aprì e tutte e due ci guardammo imbarazzate e

quasi con vergogna ripensando a quanto potevamo essere state porche,

evitammo di sfiorarci,un saluto veloce e dopo

aver lasciato lo scritto ripresi l'ascensore.

La porta si chiuse ed io iniziai a fantasticare cosa dovevo fare

e con le mutandine bagnate per l'eccitazione già immaginavo

di essere tra le braccia del portiere.

Uscita dall'ascensore bastò uno sguardo,lui si avvicinò e mi diede una

chiave sussurrandomi all'orecchio il numero 13.

Avevo capito si trattava di una cantina.

Mi sentivo quasi una ladra le mani mi tremavano e quando aprii la

cantina vidi un'attrezzatura da atleta palestrato.

Cavalletto ,spalliera,panche e pesi di tutti i generi,ma la cosa che mi

attraeva di più era una macchina che apriva le cosce e le manteneva

aperte per far lavorare il muscolo interno.

Ero incuriosita,e ogni macchina che vedevo fantasticavo su come mi poteva

prendere,sul cavalletto a chiappe aperte a pecorina ,sulla spalliera

aggrappata con le gambe divaricate intorno ai suoi fianchi che sbattevano

dentro di me,sulla panca distesa con il mio sesso pronto a ricevere

l'essenza del maschio.

Ma quello che mi incuriosiva di più era la macchina che apriva le cosce

a dismisura e le teneva ben aperte già immaginavo la scena la mia

piccola fessura sgocciolante che lubrificava il dardo eretto che lentamente

centimetro dopo centimetro entrava dentro di me dandomi dei spasmi

incontrollabili al mio ventre .

I miei piccoli capezzoli si indurivano e mentre due delle mie dita malandrine

iniziarono ad entrare nella mia fessura mi vedevo inginocchiata davanti alla spalliera

mentre lui appeso con il suo sesso arcuato mi invitava a ingoiarlo fino

ai testicoli, già assaporavo i suoi umori che mi ritrovai con la mente distesa

a pecorina sul cavalletto,le mie chiappe venivano aperte dalle sue dita,mi

sentii infilata da quel toro che mi montava da dietro alitandomi lascivamente

dietro al collo.

Ero eccitata da morire venni una volta da sola e pensando di ripulire il suo membro

dai suoi umori mi infilai le dita bagnate dal mio sesso in bocca,succhiai

tutto fino a ripulirle della mia lussuria,e nel frattempo sentii dei passi nel corridoio

stava arrivando.

jenny



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Xbrillantex Invia un messaggio
Postato in data: 24/05/2014 17:38:58
Giudizio personale:
ottimo

Autore: Dianapiualex Invia un messaggio
Postato in data: 02/01/2008 00:47:37
Giudizio personale:
ci è piaciuto ma.........possiamo conoscere il seguito ......grazie


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