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Aspettando l'ascensore


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Quella sera io e Luca ci eravamo dati appuntamento davanti casa di un comune amico per festeggiare una vittoria importante della nostra squadra del cuore.

Dopo aver citofonato all'amico per consentirci di entrare nel condominio ci siamo diretti verso l'ascensore per salire a casa, all'ottavo piano. Aspettando l'ascensore in silenzio, notammo dei lamenti (poi rivelatisi gemiti) al di là di una porta socchiusa che delimitava l'ingresso di uno stanzino semi-buio. Un pò preoccupati, un pò incuriositi, ci siamo avvicinati per ascoltare meglio e così notammo che la natura dei suoni che percepivamo di dolore erano causati in verità da intimi piaceri soffocati.

Sospinti da una crescente eccitazione mista a curiosità, decidemmo di farci inghiottire dal penombra della stanza adibita ad un grande ripostiglio del condominio. Nonostante ci mettessimo grande prudenza nell'avanzare nella direzione desiderata, incappammo in qualche ostacolo che provocò un urlo di donna smozzato probabilmente da una mano lesta. Illuminammo i nostri telefonini e ci trovammo davanti a noi un'immagine a luce soffusa di due ragazze, entrambe a seni scoperti, intente a procurarsi piaceri saffici.

Una delle due, trentenne, capelli castano-chiari, bel fisico, viveva nello stesso palazzo del nostro amico e l'avevamo incontrata un paio di volte in ascensore; l'altra sembrava più giovane (ventenne), più magra della trentenne ma un seno più abbondante, ed indossava un beretto con la pubblicità di una pizzeria del posto che serviva a domicilio.

Ci siamo subito premurati di tranquillizzarle che l'accaduto sarebbe rimasto per sempre rigorosamente nell'ambito delle persone presenti nella stanza e nel contempo di invogliarle a continuare per non privarsi di un piacere che poteva salire di lì a poco verso vette sublimi.

Assistevamo alla ripresa dell'effusioni aiutati anche dai dispay accesi dei telefonini; le ragazze, forse pervase da ulteriori voglie, quelle esibizionistiche, ci permettevano di avvicinarci molto mostrandoci nitidamente come la punta della lingua di una sollecitava il piacere dell'altra con il massaggio umido depositato sui capezzoli.

Le loro mani si muovevano prima delicatamente lungo il bacino scoperto, poi sulle gambe saltando appositamente lo spazio ancora coperto dalle mutandine. La trentenne portava una gonna corta mentre la ragazza più giovane jeans che notammo sbottonati a metà.

Da principio, i loro sguardi erano riservati esclusivamente sui loro corpi, poi forse, emergendo il lato esibizionista, incrociavano quelli avidi nostri e così la nostra eccitazione aumentò, percependola anche nelle parti basse.

La trentenne mise le mani sulle spalle della pony-pizza girl facendole pressione verso il basso e disse:se hai sete, scendi giù e bevi tutto. La giovane non si fece pregare e, inginocchiandosi, si abbassò intenta a tirar giù il perizoma della trentenne che successivamente si appoggiò in un piano di marmo per consentire meglio che la lingua della sua partner di piacere lavorasse meglio. Al contatto la lingua trovò subito le labbra umide e bastò un paio di tocchi ben assestati per allargare in modo netto le grosse labbre; allora due dita bagnate di saliva penetrarono la figa pulsante mentre la punta della lingua si diresse verso il grilletto, già fuoriuscito dai movimenti di una mano che partiva dal ventre.

I nostri cazzi oramai gonfi ci chiedevano ulteriori stimolazioni e così decidemmo con lo sguardo compiacente della trentenne che continuava a fissare le nostre parti basse, di tirarcelo fuori e menarcelo vicino alla figa della trentenne, già ben trattata a mani e lingua.

Gli odori dei nostri cazzi arrivarono anche all'olfatto della leccatrice di figa che, evidentemente, non potè fare a meno di assaggiare il gusto dei nostri cazzi. Mentre quindi continuava a stantuffare con le dita la figa della trentenne aveva iniziato a pompare i nostri cazzi alternativamente. La trentenne allora iniziò a toccarsi il clitoride, notevolmente emerso dalla sua base.

I jeans della ragazza vennero sbottonati dal mio amico che si mise in ginocchio alla stessa altezza e così si creò un trenino a tre permettendo alla giovane di godere, oltrechè a far godere. Il mio amico trovò una figa calda ed umida e con una forte presa sul bacino della ragazza iniziò a sbatterla energicamente: ti piace come ti sbatto?, le chiese. "sì, sono la tua cagna in calore, sbattimi e sculacciami".

La trentenne ebbe in quel momento un orgasmo violento, con spasmi ripetuti, e, solo grazie al mio cazzo ospitato nella sua bocca, si potè evitare un urlo liberatorio che avrebbe potuto insospettire oltremodo.

"Ora voglio il tuo cazzo", mi comandò. L'altra ragazza capì, ritrasse le sue mani grondanti di umori della figa che si premurò a leccare, e mi diede spazio per iniziare una penetrazione su una vagina adeguatamente preparata.

Volli scoparla come il mio amico stava scopando la sua amica per consentire alle ragazze di baciarsi con la lingua di fuori, una a fianco dell'altra. Bagnai il mio dito con la saliva della trentenne e così fece il mio amico con l'altra, ma ci scambiammo i buchetti da stimolare, e cioè io toccai quello della ragazza di Luca e lui così fece con quello della trentenne.

Il gioco dello scambio delle dita fu apprezzato dalle ragazze ma notammo che la giovane si stava eccitando parecchio chiedendo di essere penetrata con un aggiuntivo dito. Questo mi scatenò un ritmo incessante ed accelerato nel penetrare la trentenne che la fece venire una seconda volta mentre la giovane stava ottenendo un orgasmo più lungo ma che si dimostrò ancora più forte per le stimolazioni particolari nell'orefizio posteriore.

Dopo aver assistito ad un lungo bacio fra le due ragazze, Luca si mise sdraiato sul pavimento e chiese alla ventenne di mettersi sopra; iniziò così un'altra copulazione che sembrava un epilogo a metà, secondo i miei desideri. Invece, la giovane si rivolse a me con sguardo languido e disse: non vuoi montarmi da dietro? mi hai toccato così bene con le dita. Improvvisamente, il mio cuore accelerò dall'eccitazione, e così mi avvicinai alla bocca della trentenne per farmelo pompare e bagnare adeguatamente. Lei si impegnò tanto, più secondo me pensando per prepararlo al meglio per la sua amica che per il mio o il suo piacere.

Con un cenno chiesi al mio amico di decelerare il ritmo con cui stava scopando la ventenne per introdurre dolcemente la mia capella sul culo voglioso, già sufficientemente lavorato in precedenza. La trentenne, nel frattempo, pose la sua figa sopra la bocca di Luca, mettendosi così di fronte alla ventenne e riempendola di carezze e dolci bacetti bagnati.

Per un pò mantenni la mia mano sul mio cazzo per indirizzarlo meglio nel canale senza procurare dolori inutili. Mi accorsi di aver fatto un buon lavoro, perchè fu proprio la ventenne ad avviare il ritmo della sua (prima, così ci disse poi) doppia penetrazione. La presa delle mie mani sui suoi fianchi le diedero un brivido che si percepì non solo nel corpo ma anche nel gemito che tirò fuori. Capii che le piaceva essere guidata, governata, non solo posseduta. Allora le presi anche i capelli lunghi, dopo averla spostata in basso verso Luca e così iniziò una cavalcata di tre corpi che rispondevano i propri movimenti ad un unico fine, l'orgasmo simultaneo.

La trentenne soffocava nella sua bocca i pochi lamenti che la giovane ogni tanto esprimeva; quando i colpi si facevano più profondi e forti, le pareti del suo culetto violato avevano bisogno di abituarsi al nuovo trattamento. Poi, abituandosi, riprendeva a godere iniziando a dire frase sconnesse del tipo: perchè mi state facendo questo, no dai ancora più forte.

Iniziai a sculacciarla e questa novità le diede un impulso verso gemiti e respiri sempre più profondi ed accelerati. Fu meraviglioso capire che la stavamo portando al massimo godimento. La trentenne mi si avvicinò e mi disse che voleva venire anche lei insieme a noi e mi disse anche che avrebbe detto qualcosa all'orecchio alla ventenne che l'avrebbe portata direttamente all'orgasmo. Quindi appena avrei visto avvicinare lei all'orecchio della ventenne avrei dovuto montarla violentemente.

E così si fece, io e Luca, che doveva assecondare i miei colpi inferti sul culetto sempre più dilatato. La ragazza aveva acconsentito di poterle venire dentro; la trentenne, con movimenti del bacino sempre più veloci, si strofinò la sua figa nella lingua di Luca, oramai permanentemente offerta alla sue labbra e clitoride, e si preparò al terzo orgasmo avvicinandosi alla ventenne oramai in preda a voluttuosi piaceri e le disse “quello”.

“Ah sì, sì, sììììì”, i nostri corpi madidi di sudore, in contemporanea, arrivarono a godere insieme. Avvicinammo i nostri cazzi alla bocca della ventenne in modo che assaporasse i suoi sapori più intimi mentre la trentenne si mise a ridosso dei buchetti dell’altra ragazza ad aspettare che uscisse il nostro latte spermatico. Una volta prosciugati i piccoli rigagnoli, disse“Le avevo detto che avrei bevuto la vostra sborra uscita dai suoi buchi”.

Poi si avvicinò per baciare lungamente la sua compagna di sesso.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Xx77x Invia un messaggio
Postato in data: 27/05/2010 15:00:19
Giudizio personale:
non male


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