i racconti erotici di desiderya

Antonio

Autore: Ziobsx
Giudizio:
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Commenti: 2
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Conobbi Antonio alle superiori, io frequentavo la V ragioneria lui la I, fu un giorno di Novembre, durante la ricreazione, vidi due stronzetti di III che con uno spintone e uno schiffo gli rubavano la merenda, io, facendo pesistica e karate, non ci pensai due volte, presi il primo e, dopo uno schiaffone sul muso e una ginocchiata nelle palle lo stesi sul pavimento, l'altro con la merenda tentò di scappare ma, presolo per un braccio e dopo una rotazione completa si trovò con la faccia per terra, una gomitata nella schiena e fece più alcuna resistenza, il tutto sotto gli occhi stupiti di tanti primini impauriti, poi lo feci rialzare e con tono perentorio gli dissi: Ora restituisci la merenda e chiedi scusa, e digli che non lo farai mai più.... e così fu costretto a fare, Antonio se ne stava impaurito contro il muro mentre alcuni compagni cercavano di consolarlo, poi, vene da me e mi ringraziò, più e più volte, io lo avevo già notato, era un bel ragazzino con lo sguardo furbo ma col fisico di una femminuccia, però era molto carino, con quei sui capelli lunghi e ondulati, senza un pelo in faccia, di corporatura molto esile, dimostrava senz'altro meno della sua età, pensai che la cosa finisse lì, anche se, a dire la verità mi sarebbe piaciuto stringere amicizia con lui.

Dopo qualche giorno lo trovai davanti all'uscita della scuola, sembrava tremare come una foglia, e chiese se poteva fare un pezzo di strada con me, dato che alcuni brutti ceffi lo avevano minacciato di dargliene tante, gli dissi che non doveva avere paura, e che io andavo verso la stazione, e lui con un sorriso mi disse che abitava proprio vicino alla stazione, così ci incaminammo, effettivamente tre ragazzotti ci seguivano da lontano, ma, la cosa non mi preoccupò minimamente, arrivati a casa sua mi ringraziò e mi invitò per un tè con i biscotti che faceva sua nonna, uno di questi giorni devi venire da me, ti prego, non dirmi di no... ed io risposi, e va bhe, magari uno di questi giorni accetto l'invito. E me ne andai a casa, confesso che lungo il tragitto lo avevo osservato bene, non c'era niente di particolare che mi attirava, era l'insieme a renderlo interessante ai miei occhi, un solo particolare mi solleticava la fantasia, doveva avere un bel culetto sodo e tondo, lo si intravedeva dai jeans, così, la fantasia galoppava sfrenata e più di una volta mi sono chiuso nella mia stanza segarmi pensando a quel culetto, a me piacevano sia le regazze che i ragazzi, giovani e carini....

Dopo qualche tempo, dato che non ho mai approfittato dell'invito, Antonio mi chiese se ero in grado di spiegargli una lezione di algebra, di cui lui non aveva capito nulla, ovviamente gli risposi che si, sarei stato in grado di farlo, così, mi chiese se nel pomeriggio potevo passare da lui dato l'indomani aveva compito in classe e non voleva prendere un brutto voto, gli dissi di si, che lo avrei aiutato, e lui: Vieni alle 3, suona il citofono numero 6, ti aspetto... Arrivano le 3, sono sotto casa sua, suono, lui mi apre, salgo e vedo che ha apparecchiato un tavolino con i famosi biscotti della nonna, e due tazze di tè, meno male, penso io, non ho neanche avuto il tempo di mangiare, così dopo un bel pò di biscotti e la tazza di tè gli chiedo, dai fammi vedere questi esercizi di algebra, così te li spiego e ti metti alla pari... e lui, dai non vorrai mica metterti subito a studiare? Bhe, non vedo che altro possiamo fare, dico io sornione, e lui, Ci sono un sacco di cose che si possono fare... ed io, Ad esempio? E lui, Bhe intanto potresti farmi vedere i muscoli, sai, io con il mio fisico non oso neanche guardarmi allo specchio.. BHe, se è solo questo, non c'è problema. mi sfilo il maglione dolcevita nero e gli mostro i pettorali che si muovono bene ad ogni contrazione, gli addominali sagomati i bicipiti da alti 32 cm, ha gli occhi sgranati, con filo di voce mi chiede può toccare almeno le braccia, ed io che sono un pò bastardello gli dico, tocca quello che vuoi... e lui con una risatina da femminuccia mi accarezza il petto, scende agli addominali e risale soffermandosi nella zona dei capezzoli, un brivido mi percorre la schiena, lo stronzetto ci sa fare, o è molto furbo o molto scemo, faccio saltare i pettorali, lui li guarda ipnotizzato, e poi sibila, quanto mi piacerebbe vedere il resto, ed io, se ti fa piacere ti faccio vedere come sfiliamo in palestra...!! e lui, Si che mi piacerebbe, certo, sicuro!!! mi sfilo scarpe calze e pantaloni, rimango in slip, lui guarda estasiato le cosce muscolose, mi metto in posa assumendo le posizioni da gara, che mettono in risalto tutti i muscoli, e lui è li, annichilito da tanta potenza fisica, ma, noto che lo sguardo non è più sui muscoli scoperti, ma bensì sullo slip, mi sta guardando le natiche e mi chiede, sono muscolose anche quelle? ed io, Certo, ci sono degli esercizi appositi per rendere le natiche proporzionate e muscolose come il resto del corpo. e lui, e... me le faresti vedere? Ormai ne sono sicuro, vuole qualche cosa di diverso che studiare algebra, così, mi sfilo gli slip e con una mezza torsione del busto metto in risalto la muscolatura delle spalle fino alle reni e più giù le natiche, vedo che si muove come un automa, si avvicina e senza indugio passa la mano sul mio di dietro esclamando, Cazzo come sono dure, come mi piacerebbe averle così... ed io, stronzo, Ma dai, tu stai bene come sei, sono sicuro che hai un culetto da sballo... e lui, più stronzo di me, Vuoi che ti faccia vedere che non è bello come il tuo? E senza aspettare risposta si cala i pantaloni e le mutande e girandosi mi mostra un culetto tondo a mandolino, proprio come lo avevo immaginato, anzi ancora più bello, così gli dico, ma stai scherzando? Hai culetto che una favola, sembra il culetto di una attrice. Lui si gongolava tutto, così senza pensarci si spopgliò completamente, aveva proprio un fisico da femminuccia, non un pelo, aveva persino un pò di tettine ed un cazzetto che era diventato duro ma che non misurava più di 12 cm, era rosso come un pomodoro, e mi disse, Sai fino ad ora con qualche amichetto ci siamo fatti qualche sega, non mi ero mai spolgliato per un uomo, poi uno come te.... e preso dalla vergogna, o così voleva far sembrare, si coprì il cazzo con la mano, mi avvicinai, istintivamente lo presi tra le braccia, ma, il contatto con quel corpo dalla pelle di pesca, mi fece una reazione immediata, il mio cazzo divento duro come il marmo e se lo ritrovò appoggiato alle natiche, non si ritrasse, anzi, fece un movimento, come per sentirlo meglio, intanto pensavo, Che cazzo sto facendo, è un ragazzino, va a finire che mi caccio nei guai... Ma, non finisco il pensiero, lui si gira e me lo prende in mano, lo mena, due, tre volte, poi, come se fosse la cosa più naturale del mondo si china e me lo prende in bocca, succhia un pò come si fa con un ghiacciolo, poi mi guarda e mi dice, Scusami, non lo mai fatto, magari ti ho fatto male? Ed io, vieni, stenditi sul divano che ti faccio vedere come si fa, assaporo quel cazzetto, lo lecco, lo succhio, lo pompo, lui sbuffa, geme e si contorce come un'anguilla, gli piace veramente, alzo gli occhi e vedo che si sta strizzando i capezzolini di quelle tettine appena pronunciate, io credo che la mia eccitazione in quel momento era quasi al limite, passai una mano sotto il sedere, cercavo il buchetto, credevo non volesse, ma, lui allorgò le cosce per facilitarmi il compito, trovai quello che cercavo, lo solleticavo ed intanto lo pompavo, lui emetteva gridolini e cercava di trovare il mio dito col suo buchetto, così, lo penetrai con il dito, era strettissimo, lui inarcò la schiena per sentirlo meglio, lo spinsi tutto dentro, un secondo dopo mi stava sborrando in bocca, poche gocce di sperma ancora troppo liquido e quasi insapore, intanto, non potendo più resistere mi tirai un segone, al momento di venire mi misi in ginocchio all'altezza del suo petto, e gli riversai una copiosa sborrata sulle tette, e mi lascia andare seduto sul pavimento, lui corse in bagno a lavarsi, poi tornò e si rivestì, faceva fatica a guardarmi in faccia, lo rassicurai, Quanto è successo non lo saprà mai nessuno, è una promessa!!, E lui, Io veramente me ne sbatto se anche dovesse saperlo tutta la scuola, io credevo che tu mi volessi ed invece mi hai sborrato addosso e basta... Oh cazzo, in che casino mi trovavo? Gli dissi che non era ancora il momento che avremmo avuto tempo per fare altri giochi tra noi, e che non doveva correre troppo... insomma tutte quelle cose che si dicono tanto per dire, ma, lui fu contento lo stesso.

Dopo qualche giorno, aspettandomi all'uscita della scuola, mi disse che l'Elisa voleva rivedere quanto avevamo fatto giorni prima... Ed io, Chi cazzo è l'Elisa, e che cazzo ne sa di cosa abbiamo fatto? e lui, l'Elisa è la figlia di una mia vicina di casa, sgta sempre alla finestra a farsi i cazzi degli altri, ed io quel giorno forse non ho chiuso gli scuri, così, lei ha visto praticamente tutto, ora, siccome lei è una LINFOMANE, ed io, Che cazzo dici, sarà una ninfomane... Si dai che hai capito lo stesso, insomma si sditalina tutto il giorno, io ogni tanto le facevo vedere come mi segavo e lei mi faceva vedere come si infilava oggetti vari nella figa e nel culo, insomma, minaccia di dire tutto a mio padre se non la accontento....



Segue nel prossimo racconto!!!


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 26/05/2009 10:40:09
Giudizio personale:
Bellissimo racconto, intenso ed intrigante.

Autore: Bsx52 Invia un messaggio
Postato in data: 24/05/2009 13:53:15
Giudizio personale:
Un bel racconto..........aspetto il seguito...........bacione.


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