i racconti erotici di desiderya

All'area di servizio

Autore: Milena_travesta
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Commenti: 1
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Dopo la separazione ero tornata a vivere nella mia città.

Per circa un anno sono rimasta segnata dalla separazione, nonostante sia stata io a volerla andandomene.

Finalmente però avevo ritrovato il mio equilibrio ed il desiderio di indossare indumenti femminili era tornato a crescere.

Con il tempo mi ero rifatta un piccolo guardaroba ed avevo iniziato a depilarmi totalmente, così ogni tanto la sera mi preparavo, portavo le mie cosine in uno zainetto e, salita in auto, toglievo i pantaloni, indossavo scarpe e parrucca, mi truccavo e via, iniziavo i miei giri in auto nei dintorni della città.

A pochi chilometri, sulla superstrada, c’è una stazione di servizio dove sapevo che c’era sempre un po’ di movimento; alcune volte ci sono andata, ma ogni volta che qualcuno ha cercato di segnalarmi la sua presenza, presa sempre dalla mia forte timidezza sono sempre andata via tra mille paure.

Quella sera invece mi ero ripromessa di restare.

Come al solito arrivata sul posto, muovendomi lentamente con l’auto mi sono guardata intorno, ma non c’era nessuno, così mi sono fermata e, ascoltando un po di musica, ho iniziato a sistemare il trucco, quando dallo specchietto vedo avvicinarsi da dietro un’auto che mi lampeggia e si ferma di fianco a me.

Scende dall’auto viene vicino al mio sportello ed io mentre abbasso il finestrino sento una morsa che mi stringe lo stomaco.

Non ricordo cosa ci siamo detti, la testa mi girava e l’emozione mi attanagliava, ma mi disse di seguirlo; era un bell’uomo sui 40 anni, ben vestito e, credo, anche benestante visto che guidava un porsche cayenne.

Si mette in moto ed io lo seguo, tra la nebbia che c’era quella sera e l’emozione che mi annebbiava il cervello, non so dire dove siamo andati, so solo che ad un certo punto, in una stradina isolata lui si ferma e scende dall’auto ed io faccio lo stesso.

Avevo una minigonna di pelle nera aderente, una camicetta bianca, dei sandali tacco 12 autoreggenti e parrucca dai capelli neri, lunghi e mossi, e truccatissima.

Come sono scesa ha iniziato a farmi mille apprezzamenti mentre le sue mani esploravano tutto il mio corpo, finchè, lui preso dall’eccitazione si slaccia i pantaloni e mi fa inginocchiare.

Un attimo ed il suo cazzo è già tutto nella mia bocca, inizio a fargli un lungo pompino mentre lui continua con gli apprezzamenti “sei uno spettacolo, una gran bella troia… devo scoparti…” non aveva un cazzo enorme, ma proporzionato, duro e saporito, la timidezza era oramai un ricordo e mi dedico con gusto e passione al suo cazzo leccandolo, succhiandolo e prendendolo fino in gola.

Ad un certo punto mi fa girare appoggiandomi con le mani al sedile dell’auto stando in piedi, mentre lui mi alza la minigonna, mi abbassa il perizoma fino a metà coscia e non faccio in tempo a sentire la sua cappella sul buchetto che, tenendomi stretta per i fianchi, da un colpo di reni ed io sobbalzo in avanti con il suo cazzo tutto dentro.

Mi scopava così, in mezzo alla stradina, sentivo la sua cappella che spingeva dentro lo sfintere e le sue palle che battevano sulle mie.

Ero al settimo cielo, scopata come una troia di strada.

Mi ha pistonata nel culo per venti minuti, i suoi gemiti si univano ai miei, finchè, dicendo che stava per venire, mi ha fatto girare ed inginocchiare velocemente, il tempo di aprire la bocca ed il suo cazzo era già dentro, il primo schizzo l’ho sentito direttamente in gola e non ho potuto che mandarlo giu, i successivi mi hanno riempito la bocca mentre lui si contorceva e mi teneva la testa.

L’eccitazione era arrivata al punto che venni anche io mentre dal suo cazzo uscivano le ultime gocce di sborra.

Poi di colpo si è rilassato, fermando la sua furia, ho allontanato leggermente la testa per leccare le ultime gocce, con la lingua gli ho pulito accuratamente la cappella e poi guardandolo negli occhi, sfinito e soddisfatto ho ingoiato tutto.

Mi ha detto brava, mi ha ringraziato mentre si ricomponeva e, salito in auto è ripartito lasciandomi li con ancora una goccia del suo sapore che mi colava da un lato del labbro.

Sono tornata altre volte in quella stazione di servizio, ma non lui non l’ho più incontrato.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Marc741 Invia un messaggio
Postato in data: 27/08/2014 23:43:38
Giudizio personale:
Ottimo mi hai eccitato....kissa se potrei mai avere le tue grazie


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