i racconti erotici di desiderya

Alessandra & piero alias… ep. 3/3

Autore: Romeodp
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Tutti e tre distesi, nudi, in stato di torpore, la musica di sottofondo ed il silenzio ad evidenziare la razionalità che, accantonata dalla grande eccitazione della situazione, tornava a far capolino.

Chissà cosa stava pensando Piero in quel momento, mi domandavo.

Avevamo fatto sesso a tre, per la prima volta eravamo andati oltre la fantasia cosa sarebbe cambiato adesso?

“Hai un marito con un cazzo meraviglioso” ruppe il ghiaccio Giulia “ lo sa gestire alla grande” aggiunse.

“A proposito” intervenni “ ti presento Giulia, la commessa di cui ti avevo parlato e credevi non esistesse” rivolta a Piero.

“Be’ , mai come in questo caso direi, è stato un piacere..” rispose Lui, con un accenno di sorriso.

“Così.. La commessa” guardandola compiaciuto “ quando avete approfondito la conoscenza?” Domandò curioso.

“Da circa un mese” intervenni “ da quando ho pensato di festeggiare il nostro anniversario con una trasgressione, vera. E’ il mio regalo per te, ti è piaciuto?”

“Cazzo, è stato clamoroso. Non avrei mai immaginato di poter realizzare una esperienza del genere. E’ stata una sorpresa che non dimenticherò per il resto della vita, ma a voi è piaciuto?”

“Ecco l’uomo che emerge e che vuol essere rassicurato di essere stato all’altezza.” Fu il commento di Giulia “ ebbene si maialino, a me è piaciuto moltissimo.”

“ Ma tu non sei gay?” ribadì Piero.

“Bene, credo sia il caso di chiarire un po’ di cose.” Intervenni io “ Giulia non è gay, non è una commessa, non è così giovane come pensavo e non si chiama Giulia. Vuoi spiegare tu, Marianna?”

“Volentieri” rispose Marianna, alias Giulia “il mio vero nome è Marianna, ma vi prego di continuare a chiamarmi Giulia, il cognome è molto famoso ed amo tenerlo riservato, ho da poco compiuto trenta anni e sono laureata in architettura.

Esercito prevalentemente in America, nel ramo arredi, non sono gay e neanche bisex, mi ritengo una eterosessuale innamoratissima del mio compagno, con il gusto del sesso trasgressivo.”

Piero allibito ed un po’ disorientato balbettò “non ho ben capito.”

“Mi spiego meglio” aggiunse Giulia “come ho spiegato ad Alessandra, io ed Antony, il mio compagno, abbiamo deciso di vivere il sesso di coppia senza inibizioni o falsi pudori, liberi di dare sfogo ai nostri desideri trasgressivi con complicità e partecipazione. Per questo scopo abbiamo deciso di creare una nostra realtà parallela, lontana dal giro di amicizie, parentele ed interessi professionali, una sorta di Second erotic Life, ma reale, non virtuale.

Ma, sarà meglio approfondire più tardi, magari intorno ad un tavolo con del buon pesce ed un ottimo bicchiere di vino, ora dobbiamo prima terminare la serata, per un anniversario che rimarrà un ricordo indelebile per entrambi.”

Cosi dicendo prese dalla sua borsa un paio di manette e due cavigliere con dei cordini arrotolati. Si rivolse a Piero a cui chiese aiuto, mi fecero indossare le manette e le cavigliere e mi ritrovai sdraiata con le gambe aperte legate una al piede sinistro e l’altra al piede destro del divano.

Le braccia distese sopra la testa con le manette fissate ad un ancoraggio del camino.

Ero indifesa e completamente aperta ad ogni abuso e questo già stava eccitando Piero.

Un nuovo gioco erotico stava iniziando e mio marito era euforico come un bimbo con le mani nella nutella.

“Ora” disse Giulia a Piero “ tu torna sulla tua poltroncina e lasciati preparare.”

Lo accompagnò, legò di nuovo i suoi polsi ai braccioli e gli rimise il cappuccio in testa. Poi tornò da me e mise una fascia intorno ai miei occhi.

A questo punto anch’ io non sapevo che intenzioni avesse Giulia, le avevo parlato dei miei desideri e lei aveva promesso di aiutarmi a realizzarli, ma cosa stava combinando ora?

Dopo un interminabile silenzio, con la sola musica di sottofondo, improvvisamente sentii la sua lingua iniziare a roteare intorno al clitoride, senza toccarlo direttamente.

Ora vorrà mostrare a Piero uno spettacolino lesbo senza precedenti, pensai mentre montava l’eccitazione. Le calde labbra a ventosa iniziarono a succhiare il clitoride, contestualmente avvertii la Presenza di Piero sulla mia sinistra e subito poi le sue labbra sul seno sinistro.

Uno dei punti più sensibili del mio corpo penso sia proprio il seno, i capezzoli in particolare e questo Piero lo sa bene.

Sentirmelo ciucciare contestualmente al clitoride mi stava dando sensazioni incredibili, era come se le due zone fossero collegate tra loro e davano piccole scosse di piacere a tutto il corpo. In rapida successione sentii la presenza di una terza persona sulla mia destra e subito poi altre labbra sul seno destro.

Ebbi un breve sussulto, c’era una persona in più, forse il compagno di Giulia, mio Dio che bello, pensai.

Avevo i due seni ed il clitoride stimolati contestualmente sentivo già l’orgasmo montare, tutto poi era ampliato dal fatto di essere immobilizzata ed impossibilitata a vedere.

“Il mio regalo per il vostro anniversario” sentii la voce di Giulia poco distante, mi sentii togliere la benda ed il disorientamento fu totale.

Giulia era ai piedi di Piero ancora legato alla poltroncina, indaffarata con il suo uccello ed io ero circondata da tre uomini che mi stavano leccando e ciucciando tutta.

Mio marito era sorpreso, forse più di me, ma assolutamente imbizzarrito ed eccitato da questa nuova situazione.

“Cazzo tre uomini” abbozzò mentre deglutiva per il piacere che la lingua di Giulia stava regalando al suo glande.

“Amore, non era previsto, non sapevo” tentai di giustificarmi, mentre imperturbabili gli inattesi ospiti continuavano a leccarmi e carezzarmi ovunque.

“Tre cazzi, hai tre cazzi a disposizione, fammi vedere quanto sei troia amore” Fu la replica.

Ebbi un attimo di esitazione, non avevo il controllo della situazione, ma il piacere del trattamento che stavo subendo prevalse subito ed essendo legata mani e piedi mi rilassai completamente nelle loro mani. Sembravano tutti e tre di bell’aspetto, raffinati, giovanili e snelli oltre che ben dotati.

Capii subito che loro non stavano li per scoparmi, ma semplicemente per farmi godere, la loro delicatezza e la loro calma nel toccarmi e sollecitarmi in tutte le zone erogene era fantastica.

L’uomo che stava leccando la mia fica era sceso con la lingua fino all’ano ed aveva preso a trattare anche quel delicato pertugio con la stessa intensità e passione della fica, i due, dai seni salivano sui lobi delle orecchie e scivolando sul collo tornavano a dedicarsi ai capezzoli, carezzandomi ovunque con le mani.

Ero completamente in balia degli eventi, sentivo vibrazioni di piacere percorrere tutto il corpo con una intensità crescente, non avevo ancora toccato uno di quei cazzi a disposizione e, la voglia di palparli, ciucciarli ed accoglierli dentro di me era diventata irrefrenabile.

Quasi come avessero intuito il limite raggiunto, sentii scostarsi con la lingua dalla mia passera, uno dei tre e, sostituire il contatto umido e soffice della lingua con il calore del glande infuocato all’ ingresso della vagina.

Ero talmente bagnata che sentii scivolare l’asta carnosa fin allo scroto senza alcuna resistenza.

Una scossa immediata, il desiderio di essere sbattuta e di urlare il piacere che stavo provando, ma il bastardo si muoveva lentamente facendolo uscire ed entrare per tutta l’estensione senza variazioni di ritmo.

“Si scopala, spaccala, sbattila quella troia” Le parole di Piero mentre Giulia stava ingoiando il suo cazzo con passione vera, come avesse una vagina al posto della gola.

A quel punto gli altri due si alzarono, uno prese il posto del primo nella mia natura e gli altri due dopo avermi liberata da manette e cavigliere si accostarono con le loro mazze al mio viso, i loro cazzi erano entrambi corposi e turgidi, una vera leccornia.

Presi entrambi con le mani ed iniziando a masturbarli li accostai alle labbra. La sensazione per la prima volta del contatto di due cazzi veri diversi da quello di Piero, di assaporarli con la lingua di poterli accogliere in bocca, mentre un altro cazzo vero stava lentamente pompando la mia fica mi diede il primo intenso orgasmo.

Nooo, pensai, troppo presto, ma l’intensità del piacere non diminuiva, ero in una condizione di godimento permanente. L’orgasmo non aveva spento l’eccitazione.

Approfittando del momento di pausa data da quell’orgasmo il terzo si sostituì al compagno che stava pompando la mia fica che a sua volta me lo portò a portata di bocca. A turno si alternavano dentro la mia natura.

Si era fermato il tempo, avevo perso la percezione dello spazio e di quello che stava accadendo, godevo, godevo e godevo, succhiavo i due cazzi ed avvolgevo e stringevo con le pareti vaginali il terzo.

Ero ad occhi chiusi quando sentii di nuovo delle labbra sui capezzoli, erano mio marito e Giulia che si erano uniti al gruppo.

Volevano uccidermi di piacere?

“Basta, basta” riuscii a balbettare “ voglio il massimo amore” così dicendo mi divincolai da quella posizione, feci sdraiare sotto di me Piero e calai sul suo cazzo a smorza candela, fino in fondo, per poi piegarmi su di lui a rana con il sedere rivolto verso l’alto, tutta aperta a qualsiasi soluzione.

Passò un attimo appena che già la punta del cazzo di uno dei tre era poggiata sul mio sfintere, con movimento rotatorio in preparazione della penetrazione.

“Dio come sei bella, come sei porca amore, quanto ti piace? Dimmi amore quanto godi?” Sussurrava Piero spingendo tutto se stesso dentro di me.

“Da impazzire, amore è un’estasi, nel culo, lo voglio anche nel culo” ordinai.

Sentii la pressione aumentare e l’orefizio dilatarsi al cospetto del caldo muscolo di carne che impertinente si insinuava nell’intestino.

“Siii, Siiii...” riuscii a sussurrare alla sensazione mai provata prima di una doppia penetrazione “Siii, così insieme, sbattetemi.”

Ero talmente bagnata che mi sentivo un lago sia davanti che dietro. Avevano preso a sbattermi mentre davanti a me Giulia si stava godendo a pecorina il cazzo di quello che poi avrei saputo fosse il suo compagno, contestualmente l’altro la scopava in bocca.

Sentii un calore improvviso dentro di me, era lo sperma schizzato nell’ano dall’orgasmo del primo graditissimo ospite, era venuto, il primo era venuto nel mio culo.

Il compagno di Giulia vedendo liberarsi un posto si spostò immediatamente dietro di me che continuavo a vibrare in una goduria senza fine.

“ Nella fica, vi voglio in due nella fica” supplicai. Era il sogno erotico di una vita che stava per realizzarsi.

Non lo fece ripetere, con l’asta di Piero ben piantata in profondità, sentii il secondo intruso farsi strada, stava entrando, era dentro, erano entrambi dentro, immobili ma vivi, caldi, pulsanti. Li sentivo fino alle ovaie.

Non è descrivibile la sensazione che stavo provando, stavo per venire l’ennesima volta, tanto era l’intensità del piacere, quando, evidentemente anche loro ormai all’apice, presero a sbattermi con foga schizzandomi dentro tutta la loro sborra.

Non so cosa sia successo e quanto tempo fosse passato, quando riaprii gli occhi, io e Piero nudi, soli nella stanza, come se tutto fosse stato un sogno.

Gli indolenzimenti delle mie zone erogene erano invece molto reali. Tutto era veramente successo, con una intensità ed una bellezza nei modi e nei comportamenti quasi irreale. “Piero” bisbigliai “ sei sveglio? Dove sono andati? Devo essermi appisolata, che bello..”

“ Sono andati via, ci hanno lasciato un messaggio, se vorremo potremo ritrovarli, hanno detto.” Fu la risposta.

Quella fu l’iniziazione alla nostra seconda vita, second erotic really life, una vita parallela e distinta da quella ordinaria della famiglia, delle amicizie e degli interessi ordinari.

Giulia, il suo nickname in S.ER.L. è stata la ideatrice di questa piccola comunità alternativa con associati in New York e Parigi, oltre che in Roma.

Un gruppo di persone, di elevata cultura e stato sociale, di particolare bellezza interiore ed esteriore, capaci di sostenere un doppia realtà, una vita parallela, con la giusta discrezione e riservatezza, all’interno della quale poter vivere senza ipocrisia e falsi pudori e lasciare alla vita ordinaria il rispetto di tutte le inibizioni convenzionali.

Le regole sono semplici, le due realtà non debbono mai incrociarsi.

Nella vita ordinaria noi non potremmo mai incontrare Giulia, perché non esiste, così come nessuno della vita ordinaria potrà mai conoscere Josephen e Luc, alias Alessandra e Piero....

P.S. il regalino di Piero era un bellissimo bracciale Bulgari..



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Inenarrabile Invia un messaggio
Postato in data: 25/09/2009 01:40:15
Giudizio personale:
una Trilogia coinvolgente!

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 24/09/2009 22:48:10
Giudizio personale:
L\'intensità dell\'amplesso riesce a trascinare il lettore ed a farlo godere anche dei minimi particolari descritti. il racconto scrorrevole ed intenso. Ottimo, brava.


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