i racconti erotici di desiderya

Al mare con gli amici

Autore: Nikole
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Ciao,

sono Nikole, è un po’ di tempo che non scrivo, ogni tanto mi tornano alla mente episodi vissuti e mi piace scriverli e farli pubblicare.

Era settembre l’estate volgeva al termine, ma faceva ancora caldo e la scuola sarebbe iniziata solo a ottobre e si continuava ad andare al mare, con i miei amici, tutti coetanei avevamo tutti più o meno intorno ai 14 anni, era l’ età dove ancora non sai con precisione cosa ti piace e cosa vorresti fare, e che comunque le sensazioni gli stimoli e l’eccitazione erano sempre presenti, il corpo rispondeva naturalmente a tutti gli stimoli da qualunque parte venissero, spesso con noi ci veniva anche qualche amico più grande, quasi uomo, aveva quasi 18 anni. Andavamo al mare in una spiaggia non lontana da casa nostra, però abbastanza isolata, e per raggiungerla bisognava fare un percorso impervio e scavalcare qualche muretto, non era visibile e la conoscevamo solo noi del posto, si andava lì dal mattino e facevamo il bagno e si giocava a pallone per tutta la giornata, i nostri genitori ci davano la colazione e ci facevano andare senza preoccupazione e timori eravamo tutti amici una bella compagnia, e poi a quei tempi non si sentivano cose orrende come oggigiorno, eravamo negli anni ’60.

Un giorno, mentre si giocava sulla spiaggia, qualcuno propose di fare il bagno nudi, ci disse che era una bellissima sensazione, e che eravamo tutti maschi, raramente ci eravamo denudati tutti insieme, e io in particolare quasi mai, mi vergognavo, ero cresciuta in una famiglia molto pudica, infatti fui l’ultimo a spogliarsi, giusto per non essere da meno, c’erano cazzetti al vento di tutti i tipi e dimensioni, quasi tutti avevano il cazzetto ricoperto da peli, chi più e chi meno, solo io ero quasi glabro, e all’inizio mi vergognavo a farmi vedere infatti me ne stavo quasi sempre seduto con le cosce alzate, gli altri avevano peli anche sul culo, chi più e chi meno,naturalmente e io invece un culetto bianchissimo;poi una volta presa più confidenza tra noi, ci tuffavamo in acqua e facevamo il bagno, una bella sensazione di libertà, unica, poi salivamo e rimettevamo il costume e ci stendevamo a prendere il sole e ad asciugarci, dopo qualche giorno qualcuno iniziò a prendere il sole nudo, e pian piano lo facemmo tutti, sdraiati a pancia all’aria con i cazzi tutti in mostra, io invece mi mettevo a pancia sotto, mi vergognavo a mostrare il cazzo senza neanche un pelo, da quella posizione, sbirciavo i cazzi dei compagni, li invidiavo molto, poi notai che qualcuno ogni tanto insisteva con lo sguardo sul mio culetto, non gli diedi molta importanza, e continuavo a prendere il sole e a dormicchiare; da quella volta appena arrivati sulla spiaggia ci spogliavamo e ci rivestivamo solo quando andavamo via, si giocava al pallone a rincorrerci, alla lotta ecc.con i cazzetti che ballonzolavano tutti, avevo avuto l’impressione che quando facevamo la lotta qualcuno si appiccicava tanto a me e mi teneva avvinghiato a lui tenendo le mani sul mio culo, poi mi sbatteva sulla sabbia e mi bloccava piazzandosi sopra di me, sentivo tutto il peso del suo corpo sul mio, e il suo cazzo poggiato proprio sul mio culetto, stava così per un pò per dimostrare che aveva vinto, poi si alzava, e spesso si notava che il suo cazzo non era più tanto moscio, la lotta la facevamo quasi sempre quando con noi c’erano anche quegli amici più grandi e uno di questi gareggiava quasi sempre con me ed era proprio lui che con la scusa della lotta mi palpeggiava il culo e mi sbatteva a terra piazzandosi sopra di me. Fare il bagno nudi era bellissimo, si nuotava e si andava sott’acqua come madre natura ci aveva fatti, si giocava in acqua insieme ci schizzavamo e ci spintonavamo, ogni tanto sentivo una mano sul culo che mi palpava espingeva, ma non ci facevo molto caso, stavamo giocando.

Un giorno andammo al mare in pochi, con noi c’era anche quell’amico più grande, si giocò tutta la mattina, come al solito: tuffi, corse lotte ecc. poi a mezzogiorno qualche altro se ne andò, doveva uscire con i suoi, stavo andando via anche io, ma l’amico più grande voleva rimanere e mi chiese di restare a fargli compagnia, e così rimanemmo solo noi due, facemmo colazione e ci mettemmo a prendere il sole, lui a pancia all’aria con il cazzo ben in mostra immerso in un cespuglio di peli e io a pancia sotto,come al solito, con il culo bianco bianco in bella mostra, dopo un po’ lo vidi seduto che si toccava in mezzo alle cosce, si toccava il cazzo e si lisciava il pelo, ne aveva proprio tanto , mi guardava in faccia, poi mi guardava il culo e si lisciava il pelo e sitoccava il cazzo, aveva un cazzo grande già quasi del tutto sviluppato, quasi da uomo fatto, dopo un po’ si alzò e corse verso l’acqua, una volta in acqua mi disse di raggiungerlo, l’acqua era calda e bellissima,appena a tiro iniziò a schizzarmi e a fare la lotta con me, mi alzava e mi faceva andare sott’acqua e ad ogni movimento le sue mani capitavano sempre sul mio culo, mi stringeva a se, sempre tenendo le mani sotto il mio culo e il cazzo premuto sulla pancia; usciamo dall’acqua e mentre ci asciughiamo, mi accorgo che mi sta guardando in mezzo alle cosce, lo guardo anche io e poi mi giro e continuo ad asciugarmi, mi stava venendo un attacco di invidia e vergogna, si avvicina e mi dice che non c’è bisogno di girarsi, e che non mi dovevo vergognare eravamo tra uomini, e che lui era così perché molto più grande e quando sarei cresciuto sarei diventato anche io così, mi giro di nuovo e gli dico che in effetti mi vergognavo un po’, anche perché gli altri amici , miei coetanei, avevano molti più peli di me e che lui ne ha proprio tanti, una vera boscaglia, ma no, mi dice lui, sembrano tanti e poi sono sottili e lisci, toccali dai vedi come sono lisci e sottili, nel dirlo prende la mia mano e la porta sul suo cespuglio, io oppongo un po’ di resistenza, ma lui insiste e poi pensando che si tratta solo di pelo, desisto e accarezzo il suo pelo, lui per farmi sentire a mio agio accarezza la mia pelle sopra il cazzettino, che inesorabilmente inizia a svegliarsi, e ci ritroviamo che lui accarezza me prendendo in mano il mio cazzo di tanto in tanto e io accarezzavo il suo pelo sfiorando leggermente il suo cazzo, che inizia diventare barzotto anche lui, poi (credo per convincermi) con decisione prende in mano il mio cazzetto, mi piace come me lo accarezza e come me lo stringe, aspetta che anche io faccia la stessa cosa, glielo leggo negli occhi, ma visto che io non mi muovo, prende la mia mano e piano piano la porta a contatto del sul suo cazzo, e inizia a fare su e giù come una sega, io cerco di ritirare la mano, ma lui è più forte di me, mi piaceva ma non volevo sembrare una sfacciata, sto al suo gioco, ma appena allenta la presa tolgo la mano e mi allontano, mi chiama scusandosi e dicendomi che non facevamo niente di male, che siamo tra uomini, io rsto ferma dove ero, anche se a dire il vero non mi dispiaceva quella situazione, del resto già con il mio amichetto del cuore facevo anche di più, molto di più, era stato lui a mettermelo nel culetto per la prima volta e anche in quel periodo continuavamo a farlo, ma con lui mi divertivo di più e non mi vergognavo; intanto lui continuava a chiamarmi assicurandomi che si sarebbe calmato , così mi avvicino e mi seggo sul mio asciugamani poco distante da lui, mi guarda si stende e cerca di riposare, dopo un po’ mi guarda e mi dice che quello che stavamo facendo prima è una cosa normale che fanno tutti, e non c’è nulla di strano e niente da vergognarsi è una cosa bella e divertente, io lo ascolto senza rispondere poi mi alzo e vado a fare il bagno, si alza anche lui e viene in acqua, mi schizza, mi prende in braccio e mi fa tuffare, mi spinge sotto e mi rialza tenendo le mani sotto il mio culetto e il suo cazzo preme sulla mia pancia, stanchi risaliamo, tutti e due contenti e sorridenti ci stendiamo sugli asciugamani, lui si mette quasi attaccato a me, a pancia all’aria, io invece sono a pancia sotto, dopo un po’ sento un pizzicotto sul culo, mi giro e mi metto seduto, mi chiede se mi ha fatto male e si scusa, intanto anche lui è seduto, siamo quasi gomito a gomito, gli rispondo di no, e che sono sobbalzato perché non me lo aspettavo, mi dice che ho un bel culetto e che darmi il pizzicotto gli è venuto spontaneo.

Passa un minuto forse due, riprendendo il discorso di prima inizia ad accarezzarmi sulla pancia e piano piano scende fino al mio cazzettino, che non è rimasto insensibile al tocco, mi piaceva e mi stavo eccitando, lui continua a parlare per convincermi, poi mi prende la mano e se la porta sul cazzo, io oppongo solo un minimo di resistenza, ero troppo eccitato e poi mi piaceva sentire quel bel cazzo tra le mani,e così ci troviamo con i rispettiv cazzi nelle mani dell’altro, in pratica ci stiamo facendo una sega, il suo cazzo era diventato enorme e durissimo, era quasi il doppio del mio, a stento lo tenevo in mano, dopo un po’ di su e giù lo sento vibrare e mugulare, cosa che stava capitando anche a me, infine un fiume di sborra mi inonda la mano e sporca la sua pancia, godo anche io ma non sborro, non sborravo ancora (altra cosa di cui mi vergognavo) ma godetti lo stesso, con gli stessi spasimi e mugolii, ci pulimmo, rivestimmo e tornammo a casa senza dire una parola durante il tragitto.

I giorni successivi al mare ci andammo tutti, ogni tanto veniva anche lui, e mentre si giocava e si faceva il bagno lui era sempre vicino a me, e alla minima occasione mi toccava il cazzetto e mi accarezzava il culetto, io lo guardavo come per rimproverarlo, avevo paura che qualcuno ci vedesse, e quindi cercavo di evitarlo. Qualche giorno dopo capitò la stessa situazione, rimanemmo sulla spiaggia solo io e lui,non so per quale ragione ma gli altri andarono tutti via, io ero ancora in acqua e non potetti andarmene con loro, e lui rimase ad aspettarmi e a farmi compagnia, quando risalii dall’acqua vidi che c’era solo lui, mi disse che gli altri erano andati via, perché uno non si sentiva bene e lo avevano accompagnato a casa e che lui aveva aspettato me, era seduto sull’asciugamani posizionata proprio accanto alla mia, , finito di gocciolare mi sedetti anche io sull’asciugamani, naturalmente eravamo sempre nudi come al solito, mentre eravamo così rilassati si avvicina e guardando il mio cazzetto mi dice: però qualche peletto sta crescendo e mentre lo dice, ci mette la mano per indicare quei piccoli peli che avevo, (più che altro solo peluria), e continua dicendo, vedi, basta avere pazienza e saper aspettare vedrai che quanto prima anche tu avrai un bel boschetto come me, mi misi a ridere, e gli dissi ne sei sicuro? Rispetto a te ne ho pochissimi, ma anche rispetto agli altri che hanno la mia stessa età ne ho pochi, loro hanno anche le gambe piene di peli e riescono anche a sborrare , si avvicina di più e accarezzandomi la coscia, dice: vedrai che quanto prima avrai anche tu tutte queste cose, mentre lo diceva la sua mano accarezzava la mia coscia con più convinzione, e mi propone di fare il gioco che avevamo fatto l’altra volta, che tra maschi è una cosa normale, ci si diverte , si gode ed è tanto bello e poi vediamo se riesci a sborrare, mmi accarezzava la coscia e poi si soffermava sul cazzetto, io ero in estasi, mi piaceva e se ne accorse, a quel punto prese la mia mano e se la portò sul suo cazzo, non ricordo se opposi resistenza, ma mi sembra di no, mi ritrovai conil suo cazzo in mano quasi senza accorgermene, era già duro, eravamo seduti uno accanto all’altra e ci accarezzavamo cazzi e cosce, devo confessare che era piacevole, bellissimo e eccitante; poi si sdraiò e si mise su un fianco senza farmi mollare la presa del suo cazzo, così con una mano mi teneva il cazzo e mi accarezzava le cosce e l’altra mano l’aveva poggiata sul mio culetto.

Appena mi toccò il culetto ebbi un fremito, sobbalzai quasi, nel culetto già lo prendevo da tempo, come ho detto prima, e mi piaceva tantissimo, avevo delle sensazioni come se godessi, lui se ne era accorto e intuendo che mi piaceva insisteva ad accarezzarmi il culetto, riuscì a ficcare la mano sotto e a toccare il forellino, appena lo sfiorò un altro sobbalzo, in preda all’eccitazione e istintivamente alzai un po’ il culetto, ne approfittò per sistemare meglio la mano, mi solleticava l’ano, e più lo faceva e più mi eccitavo e godevo, in un attimo di lucidità, cercai di alzarmi e scappare, ma mi bloccò stringendomi il cazzo, mi adagiai di nuovo, e continuai a segarlo, il suo cazzo era durissimo, evidentemente gli piaceva quello che stavamo facendo, la sua mano era sempre sul mio culo e con le dita era quasi entrato dentro, la posizione non era delle più comode per quel lavoretto, si mise in ginocchio e con la mano mi fece alzare un po’ il culetto per sistemare meglio la mano e un dito premeva perfettamente sul forellino, però ci stancavamo, in pratica io ero ancora seduto con il culo un po’ alzato tenuto dalla sua mano, all’improvviso tolse la mano e fece mettere in ginocchio anche a me, era posizionato di fianco a me, io avevo sempre il suo cazzo tra le mani, lui con una mano accarezzava il mio cazzo e con l’altra mi palpava il culo e di tanto in tanto mi infilava un dito nel forellino, quando lo facevo sobbalzavo dal piacere, si inumidì le dita e riuscì a farcene entrare due, era fermo così, con il palmo sul culo e due dita dentro, godevo tanto, anche se non lo davo a vedere, mi vergognavo a farmi vedere contenta e goduriosa, il suo cazzo era durissimo sembrava che volesse scoppiare, stanco e eccitatissimo, staccò la mia mano dal suo cazzo e mi fece mettere a 4 zampe, si posizionò dietro di me, e continuò per un po’ a massaggiarmi il culetto e il forellino, poi con la saliva mi bagnò il buchetto e vi poggiò la cappella sopra, al che gli dissi che non volevo che mi avrebbe fatto molto male, e feci la mossa di alzarmi , lui con una mano mi fece riabbassare , e mi disse di stare calmo e rilassato che avrebbe fatto pianissimo, e che se avessi sentito dolore si sarebbe fermato, così iniziò a spingere con molta lentezza, mi stava facendo male, ma sopportavo ancora, poi il dolore aumentò mi irrigidii e gli dissi di fermarsi, credo che la cappella non fosse ancora entrata del tutto, lui stette fermo per un po’, poi quando mi sentì più rilassata riprese a spingere, una piccola spinta e sentii un dolore lancinante, la cappella era entrata tutta, credo, lo costrinsi a fermarsi, non pensavo fosse tanto doloroso, nel culo lo avevo preso già tante volte, dal mio amichetto del cuore, ma il suo cazzo era molto più piccolo, volevo che uscisse, ma lui non si muoveva, il dolore era quasi insopportabile, restò fermo immobile, e teneva fermo anche me, restammo così per qualche minuto, poi mi disse di calmarmi che il più era fatto e che il dolore sarebbe diminuito fino a sparire, infatti il dolore andava scemando e così riprese a spingere, a questo punto infilarlo tutto fu facile per lui, la strada era fatta, una volta tutto dentro si fermò, credo per prendere fiato e per fare abituare il culetto al nuovo intruso, poi iniziò a pompare, più pompava e più godevo, il dolore era quasi sparito, ad ogni affondo che faceva godevo, ogni volta che affondava il suo cazzo nel mio culetto le sue palle sbattevano sulle mie natiche, il tutto si traduceva in un godimento unico per me, dopo un bel po’ lo sentii fremere e irrigidirsi, stava sborrando, un fiume di sborra mi inondò il culo, quando uscì, sentivo il culo in fiamme e la sborra che colava lungo le cosce, lui si accasciò sulla sabbia, io mi feci prima una sega e poi andai in acqua per rinfrescarmi e lavarmi. Ci rivestimmo e prendemmo la strada di casa, per strada non dissi una parola, e mi vergognavo anche a guardarlo, camminavo di fianco a lui con lo sguardo rivolto in avanti, non avevo il coraggio di guardarlo.

Il giorno dopo non andai al mare, mi faceva male il culo, i giorni successivi ci andai e insieme a noi da quella volta veniva sempre anche lui, sulla spiaggia e in acqua mi guardava sempre in modo arrapato, con gli occhi mi diceva che voleva scoparmi, era sempre l’ultimo a prepararsi per andare via, con la speranza che gli altri se ne andassero e che rimanessimo soli, cosa che accadde una sola altra volta, erano gli inizi di ottobre, ed era pomeriggio tardi, gli altri amici erano andati via da poco, lui si era attardato e io lo aspettavo, andavo via sempre insieme a lui, appena gli amici sparirono alla vista , mi venne da dietro e mi strinse a se, cercai di liberarmi, dicendo che dovevamo andare, ma lui mi teneva stretta a se, io già avevo indossato i pantaloncini, lui era ancora nudo, ma sentivo lo stesso il cazzo già mezzo duro premere sul mio culetto, mentre mi stringeva mi diceva: dai facciamo una cosa veloce, vedrai farò divertire anche te, e mentre diceva questo portò la sua mano sul mio cazzetto che si stava già indurendo, mi teneva strettissima a se, io cercavo con tutte le mie forze di liberarmi, poi dovetti desistere e mi rilassai, lui mollò un po’ la presa e fece scendere le mani fino alle cosce, mi accarezzava, dicendomi che avevo delle cosce bellissime e tanto lisce, poi salì e infilò le mani nel pantaloncino, mi palpò il culo e ogni tanto metteva un dito nel solco, fino a toccare il forellino, cosa che a me faceva eccitare tantissimo, tanto è vero che il cazzetto mi diventò durissimo, risalì fino all’elastico dei pantaloncini e di colpo me li abbassò, il suo cazzo era diventato durissimo, una volta abbassati i pantaloncini, con le mani sulle mie spalle mi costrinse ad inginocchiarmi e a farmi mettere a pecora, si inginocchiò anche lui e poggiò il suo cazzo, durissimo, tra le mie chiappe e lo strusciava sul forellino, io ero al settimo cielo, ma facevo la parte indifferente, non volevo sembrare sfacciata e passare per frocio, poi si distaccò un po’, si inumidì le dita con la saliva e incominciò a massaggiarmi il buchetto e a penetrarlo prima con una e poi con due dita, mise altra saliva e poi iniziò a far entrare il cazzo, sentivo dolore mentre entrava, ma molto meno della volta precedente, e infatti per entrare tutto impiegò molto meno tempo della volta precedente, un dolore un po’ più forte lo sentii solo quando entrò tutta la cappella, poi basta, mi sbatteva con forza , non sentivo niente , mi piaceva tanto e godevo tantissimo, non so quanto durò la scopata, ma per me non finiva mai, avevo il culo in fiamme, poi finalmente sborrò, mi allagò il culo , ne cacciò tantissima, sembrava un fiume in piena, finito di sborrare si fermò , il suo cazzo era ancora nel mio culo, si stava ammosciando piano piano, gli dissi di uscire che non ce la facevo più,e così fece, il culo non lo sentivo più, sentivo solo un fortissimo bruciore, andai in acqua, non tanto per lavarmi ma giusto per rinfrescarmi un po’.

Ci rivestimmo e tornammo a casa, la via del ritorno fu un supplizio, ad ogni passo sentivo delle fitte al culo e mi bruciava, naturalmente per tutta la strada del ritorno non ebbi il coraggio di guardarlo.

Da quella volta con lui non capitò più niente, non si presentò più nessuna occasione (purtroppo).

Per commenti e giudizi potete scrivermi kinlao@hotmail.it

Napoli 29/08/2012



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Lellatravpr Invia un messaggio
Postato in data: 31/08/2012 07:53:02
Giudizio personale:
troppo bello


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