i racconti erotici di desiderya

Al cinema

Autore: Creatoredisogni
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ero in un cinema, anni fa. ero giovane, ma già molto attratto dalla trasgressione. ricordo ancora il titolo del film, jade. mi siedo accanto ad una coppia, lasciando un posto tra la lei e me. la ricordo ancora benissimo: bionda, vestita in tailleur, con calze velatissime e scarpe alte, non di foggia molto appariscente però. appena si spensero le luci, vidi lei che accavallava le gambe e si sfilava una scarpa. ondeggiava il bel piede, ruotandolo. ammiravo quel piede ben formato, la caviglia sottile, il polpaccio sviluppato ma non grande. una gamba nervosa che ad un certo momento puntò il piede sullo schienale della sedia di fronte a quella che ci separava. potei ammirare le unghie smaltate di un rosso fuoco, incastonate in dita che spingevano sulla sedia enfatizzando i fasci della bella gamba nervosa, da cavalla avvezza a stringere stalloni o a cavalcarli. ero eccitatissimo, mi girai per guardarla e lei, consapevole, rispose con lo sguardo, ammiccando per un secondo. subito dopo mi guardò anche il marito: raggelai. oddio, pensai, ora ci sarà da questionare. aspettai pochi minuti, che mi sembrarono ore, ovviamente del film non avevo seguito nulla. allungai la gamba verso lo spazio che ci separava e l'appoggiai alla base della sedia davanti a noi. subito, scese il piede di lei ad accarezzarmi la caviglia. le tempie mi pulsavano, i pantaloni scoppiavano. la guardavo, ma lei nulla; continuava ad accarezzarmi caviglia e polpaccio. ecco che la vedo sgomitare il marito; subito mi ritraggo, pensando che lei avesse richiamato l'attenzione per giocare il ruolo della molestata. invece il consorte si alza e se ne va. era pomeriggio nelle ultime file eravamo solo noi tre, ora in due, io venitcinquenne e questa cinquantenne così curata e femminile. il demone dell'indecisione si impadronì di me: da un lato il sesso mi spingeva a sedermi accanto a lei, del resto mi aveva fatto piedino; dall'altro la prudenza, che mi diceva -attento potrebbe essere una donna che cerca l'attenzione del marito-. mi guardò intensamente, non esitai: mi sedetti vicino a lei. ci baciammo subito. le leccai, succhiai e tirai quelle labbra carnose per poi lasciare sciogliere la lingua sulla sua. quasi subito mi disse -tesoro, hai una bocca così morbida- ed io - e tu sei così erotica, da perdere la testa-; -dici?- mi chiese - ma sei un ragazzo così giovane, bello- ed io - e tu una donna così femmina da rendere schiavo chiunque- le succhiai la lingua, le accarezzai il palato; il bacio da morbido e lento divenne appassionato; le spalancai la bocca e la risucchiai, mentre le mie mani di ragazzo erano avide delle sue cosce tornite e del suo seno maturo. lei accarezzava le mie spalle, per poi stringermi i pettorali. sentivo il suo odore dolciastro riempirmi le nari, stavo impazzendo. se ne accorse emi palò i pantaloni con fare abile e sicuro. poi mi sussurrò - siamo una coppia perbene, abitiamo a 100 mt da qui; verresti da noi? mio marito ci aspetta fuori, stai tranquillo è un voyeur non bisessuale; vieni dai, ti voglio-. andai con loro. appena salito a casa, ci abbracciammo. la presi in braccio e la poggiai sul divano. le sfilai le scarpe, le calze e subito le succhiai i piedi dito per dito, mentre lei cominciava a mugolare, il marito si sedette su una poltrona, dicendomi che ero bravo, e cominciò a masturbarsi. le baciai le caviglie, salendo per fermarmi a succhiarla dietro il ginocchio. risalii da lei, a godermi la sua bocca carnosa. le aprii la giacca la camicetta, mentre le divoravo il collo di baci leccati, succhiati, sfiorati. si aprì a me un seno pesante, con l'attaccatura bassa, con due areole medie e scure. reclinò il capo all'indietro mentre la inarcai per prendermi cura di quel ben di dio. le alzai la mammella e cominciai a leccarla e succhiarla sotto, all'attaccatura, salendo pian piano. ora la lingua era solo punta; seguivo il contorno dell'areola e la attraversavo da una parte all'altra schiacciando il capezzolo. poi succhiai quel chiodo così spesso, allargai la bocca e presi l'areola in bocca mentre con le labbra stringevo il tessuto al di sotto della pelle, quello che si chiama bottone, stando attento a non farle male, almeno non eccessivamente: amo giocare sulla linea tra dolore e piacere. le accarezzavo i seni mentre facevo ciò, li massaggiavo. per passare all'altro capezzolo con la bocca, scelsi di passare dall'ombelico, scendendo e risalendo formando un triangolo. mi accarezzava la testa, mentre guardava il marito che menava il suo cazzo. c'erano sguardi di approvazione e gratitudine tra loro. non ce la facevo più, volevo scoprire il suo fiore di carne. le sfilai le coulotte e mi si presentò uno spettacolo davvero forte: aveva un monte di venere ampio, ricoperto di un folto manto nero, setoso. la peluria si stendeva si quasi alle cosce, ma la vulva era libera da orpelli, ben depilata. era già aperta e colava. le spalancai le gambe, la presi da sotto le natiche, aprendole e resistendo al desiderio di berla subito, cominciai a leccarle lo sfintere anale. ne leccavo il contorno con l apunta della lingua, poi lo succhiavo cosicchè prese ad ansimare e a dire -sei stupendo-. mi arrivava il suo umore che colava, era così dolce. salii verso il perineo, sostituendo le carezze delle lingue con due dita che afferrarono lo sfintere per i bordi. succhiavo con forza il perineo, per poi salire all'interno coscia e prendere in bocca una delle grandi labbra. la cominciai a leccare con la lingua morbida, intera. divenne solo unta al momento che volli gustare la pelle tra grande e piccola labbra. poi persi il controllo e presi le piccole labbra in bocca. piccole per modo di dire, erano moltopsorgenti. cominciai a succhiarle, tirandole, mentre con un dito colpivo il clitoride nascosto sotto la guaina, non era ancora il suo momento. aprii la fica e la penetrai con la lingua ruotandola in quel favo mieloso. poi risalii nel mezzo della fica, passando sul meato urinario e arrivai al clito, ancora coperto, anche se turgidissimo. lo succhiai con dolce dovizia, e mentre una mano premeva sul monte di venere e lo scopriva, la lingua prima intera divenne punta leggera, impercettibile che ne sfiorava il glande. alternavo carezze in punta di lingua, a leccate di fica intere, a raccogliere il miele. la lingua roteava, cambiava consistenza, ritmo, fino al momento in cui decisi di vedere se schizzava come la mia ex. accelerai con la lingua puntuta, veloce, leggera mentre le dita a forbice tenevano la fica aperta, spalancata e la sfioravano nel mezzo. non tardò a schizzarmi in bocca urlando. non le diedi il tempo, di realizzare. appoggiai la mia cappella all'ingresso di quel meraviglioso antro, e cominciai a roteare col bacino scopandole solo l'ingresso, entrando e uscendo completamente con la cappella. la scopai così aumentando il ritmo, fino a farla schizzare di nuovo. mi aveva infradiciato le palle, le cosce: il marito sborrò, ma io ero appena all'inizio. la bacia dolcemente, raccogliendo l'affanno del suo orgasmo. la presi in braccio, passandole le braccia sotto le ginocchia e afferrandola per le natiche. le abbracciata a me, mi guardava con dolcezza e passione, mentre la sbattevo con forza. mi succhiava la lingua e come una furia cominciò a leccarmi la faccia, mentre le arrivavo sino al collo dell'utero. sborrò colando sul pavimento. si fece in portare in camera. e la presi da dietro alternando movimenti da ballerino a colpi da toro furioso. poi la volli sopra di me, girata per ammirare quelle gambe nervose accompagnare lo smorzacandele, mentre la sgrillettavo, ammirando nello specchio la sua splendida maturità. venne di nuovo, il mio cazzo pulsante era completamente bagnato, lucido. mi chiese un attimo di pausa. io ne approfittai per scendere di nuovo a leccarla, lentamente, dolcemente, molto più di prima. la lingua era leggerissima e sentìì il clitoride inturgidirsi di nuovo; la penetrai nel culo con un dito, che muovevo velocissimo, mentre la leccavo di lato. venne ancora. la aprii tutta. le gambe sopra le mie spalle e cominciai a scoparla alla missionaria, ammirando nello specchio dietro di noi la sua splendida fica che ingoiava il mio 21 e i suoi piedi smaltati che sbattevano al tempo delle penetrazioni. roteavo e poi affondavo, usando tutta la potenza delle mie natiche di sportivo e i miei 95 kg, ben attento a inarcare le spalle in modo da scoparle bene la parete anteriore. urlò di nuovo, mentre il marito riprese a segarsi. all'orecchio le sussurrai che donna desiderabile fosse e che volevo scoparla in culo. mi accarezzò, mi baciò, mi sorrise e all'orecchio mi disse - prenditelo-. piano piano affondavo in quel culo bagnato, ampio. aspettai lei e venimmo insieme. ancora ci vediamo ogni tanto. lei è una magnifica sessantenne ancora incantevole


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Coppiamatura7375 Invia un messaggio
Postato in data: 25/01/2018 14:15:44
Giudizio personale:
Molto eccitante🤗

Autore: Blue Eyes Queen Invia un messaggio
Postato in data: 19/06/2011 01:26:02
Giudizio personale:
Complimenti, solo leggendoti mi sono eccitata da morire, bella situazione trasgressiva e intrigante al massimo spero sia successa veramente, anche ben scritta e scorrevole
Un bacio

Autore: Petrus Invia un messaggio
Postato in data: 29/03/2008 17:09:40
Giudizio personale:
Anche se nn impazziasco per le donne mature il racconto mi è piaciuto, scritto molto bene.

Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 28/03/2008 18:26:53
Giudizio personale:
come il marito ........ sono venuto al solo leggerti, molto coinvolgente ed eccitante. Bravo.

Autore: Erotic_mind Invia un messaggio
Postato in data: 28/03/2008 11:36:45
Giudizio personale:
bello, molto coinvolgente...


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