i racconti erotici di desiderya

Al cine...


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Al cinema con Lui



Pomeriggio in centro a Milano



Una capatina al sexy shop poi a piedi verso il parcheggio con il mio prezioso acquisto in mano...con Lui di fianco a me.



D'improvviso Lui mi spinge verso una grande porta a vetri.



Riesco solo a leggere “Film porno. vm.18” e sono già dentro, nell’atrio.



Lui mi segue, è dietro di me.



Un suo cenno ed acquisto due biglietti.



La signora della biglietteria è truccata, elegante, una bella signora over 50 con sguardo neutro, impassibile.



Mi rassicura un poco.



Penso, ne sono praticamente certa, che nel buio della sala Lui voglia provare il nuovo acquisto:



il plug anale, grosso, nero…appena comprato nel sexy shop di fianco al cinema.



Lo seguo tranquilla..



Un lungo e luminoso corridoio porta ad una tenda di velluto rosso ormai stinto.



All’interno c’è luce, è chiaro e molti uomini sono fermi in piedi, oziosi.



Mi stupisco del fatto che non seguano il film, del perché non stiano all’interno della sala cinematografica…



Sento i loro sguardi indifferenti eppure penetranti su di me…



Uno sguardo strano. Uno spogliarti nuda senza battere minimamente ciglio.



Oltrepasso l’altra tenda ed il buio nero inaspettatamente mi avvolge.



Mi blocco ma la mano di Lui sulla spalla mi spinge in avanti… sento quei pochi metri saturi di presenze, di ombre scure che sfioro, che mi sfiorano e rabbrividisco.



D’istinto abbraccio la borsa, sollevo il pacchetto del nuovo acquisto…non so bene cosa temere ma inizio ad aver paura…



Piano mi abituo al buio e le spinte e sollecitazioni di Lui mi portano infine a sedermi su di una poltrona a lato del corridoio.



Sono stupita: ero convinta scegliesse un posto isolato.



Dietro di me un uomo, davanti un uomo …a sinistra di Lui, una poltrona più in là un altro uomo…Ombre.



Ombre scure. Presenze si aggirano intorno ai nostri posti eppure la sala ha parecchie poltrone libere…



Lo schermo è lontano, piccolo.



Le inquadrature sembrano sbiadite, amatoriali.



Ricordo solo una donna in ginocchio intenta a fare un pompino ad un ragazzo fose di colore...



Sento le ombre scure intorno a me agitarsi, non trovare pace, un posto dove stare…c’è attesa nell’aria…



“Hai capito vero v. che questo è un cinema per soli uomini...?”



Ora tutto è chiaro e la mia mente diventa un recipiente ingombro di ogni tipo di emozione:



le emozioni di una vita intera.



Emozioni da gestire.



Le emozioni di viola.



L’uomo nero, scuro, l’ombra che da bambina terrorizzava le mie notti…



Uomini neri, scuri.…ombre di uomini assetati di sesso pronti a ghermirti, a spogliarti, a violentarti…



Fantasie eccitanti ma che tali devono rimanere nella mente.



Sono terrorizzata, consapevolmente e terribilmente spaventata….



Mi aggrappo con tutte e due le mani al braccio, alla mano di Lui;



credo di affondare le mie unghie nella sua carne ma finché ne sentirò il contatto sono certa di esserne al sicuro.



Finchè Lui sarà da parte a me so che mi proteggerà ma non so quale limite, quale prova voglia farmi superare oggi.



Non so se reggerò…e non reggere, perdere il controllo in quell’ambiente, in quel contesto può essere molto, molto pericoloso.



Ne sono consapevole…Ma il dubbio mi rimane appiccicato sulla pelle:



sarò pronta, in grado di superare la prova alla quale Lui vorrà sicuramente sottopormi?



Ho fiducia in Lui, ma ne ho in me altrettanta?



“Guarda a sinistra v. Guarda l’uomo che si sta masturbando...”



Non riesco a soffermare il mio sguardo su di lui, al modo impudico con cui muove la mano sul proprio sesso esposto, completamente fuori dalla cerniera dei pantaloni...



Non un gemito esce dalla sua bocca, solo il gesto veloce, il movimento osceno…



“guarda v. ! Obbedisci. Non vorrai che ti arrivi una sberla in pieno viso, vero v.?”



Una sberla! Lì?!



Sento il corpo tremare.



Una sberla sonora nel silenzio rotto dalle poche parole delle scene erotiche.



Un sberla avrebbe dato certezza alle ombre delle mia nullità, della mia completa sottomissione, della certezza che per ottenere favori bisognava rivolgersi solo a Lui.



Io avrei contato meno di un granello di polvere sotto le scarpe..



Il mio corpo è teso allo spasimo.



Non devo far arrabbiare Lui, devo tenere controllate le ombre intorno a me, le mie emozioni, le mie sensazioni, le mie paure…tutto da controllare, da gestire. e non è facile...



Qualcosa si appoggia la mio fianco.



Leggermente.



Ho quasi il dubbio di aver immaginato la cosa.



Qualche secondo ed il tocco ritorna.



E v. si fa un pezzo di legno rigido…L’ombra dietro, chiede consenso, tenta l’approccio, gentile, lieve, inconsistente…insistente chiede una risposta alla sua mano…al suo gesto per poter avanzare, per poter continuare…



Mi aggrappo a Lui, affondo le mie unghie nella sua carne…lo avviso del tocco…ma forse è solo la mia immaginazione.



Indifferente e spudoratamente l’uomo davanti a me lascia il suo braccio, la sua mano vagare dietro il sedile, oltre la sua spalla…lento cerca la mia gamba…lento ne aspetta l’approvazione, il contatto.



Brividi e disgusto: trattengo a stento l’urlo. Gestire, gestire….v. ti prego, ti prego….v. non urlare…



“allarga le gambe v.!”



“allarga le gambe!”



Come posso, come posso obbedire?



Lasciare che la mano dello sconosciuto sul mio ginocchio possa avanzare verso il mio sesso...



Riesco a fatica ad allargare di pochi centimetri le mie gambe…ma non è sufficiente.



“allarga le gambe v.!”



Non ho intimo. Non indosso slip.



E sono bagnata già da prima, dall'ingresso al Sexy shop...Bagnata!



La mano sconosciuta prende coraggio e sale ancora un poco…



”allarga v.!”.



Se l’aria dovesse colpire il mio sesso nudo, se l’aria entrando attraverso l’apertura delle mie gambe mi desse conferma della mia nudità e questa certezza verrebbe sommata alla certezza della mano sconosciuta e nera che avanza so che non reggerei…



sento che sto per cedere.



Ed oltre alla paura devo gestire anche la forte eccitazione che si impossessa del mio corpo,



il cuore mi martella nelle tempie, il respiro si fa veloce e sento le mie intimità bagnarsi ancora di più e diventare calde, languide, ardite, vogliose...



Mi sento persa fra la paura ed il desiderio perverso...



Sento che il panico potrebbe inghiottirmi… Non posso reggerne il pensiero… Non posso.



Cedo.



E’ ormai inevitabile…



“Vai v. Alzati e vai: usciamo.”



La voce di Lui arriva pacata, tranquilla



Mi alzo di scatto e mi ritrovo davanti ad un gruppo di ombre scure, in piedi.



Nessuno voleva dunque perdersi questo spettacolo?



Faccio i primi passi di corsa e mi ritrovo lontana da Lui, nel buio



ma Lui mi raggiunge subito guidandomi, mettendomi la sua mano sulla mia spalla.



Esco come un automa.



Ho brividi e tremo su tutto il corpo.



Non riesco a riprendere il controllo di me stessa, calmare la mia eccitazione....non riesco.



Quella mano che avanzava, che avrebbe potuto toccarmi il sesso umido e caldo…



viola {A}







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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carino6423 Invia un messaggio
Postato in data: 17/07/2008 10:38:58
Giudizio personale:
molto eccitante e trascinante, mi hai fatto sentire le tue vibrazioni e le tue voglie ......... avrei voluto sentirti con la mia mano ....... ma tu sei uscita, te ne sei andata e .......... mi hai lasciato su quella sedia; il ricordo di quella coscia così liscia e calda ......... rimane con me.


Dal Sexy Shop di Desiderya...
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