i racconti erotici di desiderya

Adoro il volley 2001

Autore: Paolapino
Giudizio: -
Letture: 451
Commenti: 0
Dimensione dei caratteri: [+] - [ - ]
Cambia lo sfondo
“Paola ma mi senti? Mi stai ascoltando” . Annamaria ha assunto quell’espressione un po’ da bambina perversa che le è rimasta nonostante la maturità. “Si ti ascolto, Anna, certo che ti ascolto è che sono sorpresa; tutto mi aspettavo tranne che tuo marito in vacanza si trasformasse in questo modo. Lui che sosteneva sempre che l'unica trasgressine che avreste fatto nella vita sono gli incontri con noi! Ma come è successo, raccontami bene i dettagli”. “Ok. Tu sai che questa vacanza in Calabria la volevamo da tempo. Marco aveva prenotato le due settimane in quel villaggio che ti dicevo, presso Le Castella, molto carino. Avevamo decisamente bisogno di staccare dal lavoro, dai figli, dall’abitudine. E poi sai che ultimamente si era raffreddato sessualmente tanto che non siamo venuti con voi a Pisa ad inizio estate, ti ricordi? E del resto quantè che non facevamo nulla assieme?"
“ Si appunto sono sorpresa, me lo avevi detto”
“E devo dire Paola che quello che successo è anche merito tuo”
“Mio? E che c’entro?”
“Aspetta. Allora andiamo li. Bel posto, avevamo un appartamentino a piano terra, ma come sai non è che abbiamo avuto fortuna con il tempo . Va bene che fine agosto è da sempre un periodo negativo ma insomma speravamo meglio. A fianco e sopra negli appartamenti vicini c’era una squadra di pallavolo maschile. Non ho capito se era in viaggio premio o un pre-ritiro; ragazzi un po’ caciaroni e simpatici, era una squadra napoletana e sai come sono…”
“Si capisco Anna”
“ I primi giorni andavamo a mare poi il tempo ha iniziato a guastarsi e spesso eravamo in camera a chiacchierare, guardare la tv, ed io andavo a fumare nel patio davanti alla camera. E stando li chiacchieravo con questi ragazzi, li vedevo girare in mutande (un paio di volte anche nudi, è successo) e la cosa iniziava a solleticarmi. Una volta Marco che mi ha sentito scherzare con uno di questi, quando sono rientrata, ha fatto una cosa strana: mi ma messo la mano nello slip e mi ha chiesto se ero eccitata. Mi sembrava così inusuale eppure così invitante il gesto, che gli ho detto che lo ero sicuramente con tutti quegli uomini bellissimi e mezzi nudi che giravano la attorno”
Mi era sembrata strana la sua mancanza di reazione. Poi il giorno dopo il villaggio organizzava una gita. Noi ci siamo andati e anche tre dei ragazzi della pallavolo e siamo stati assieme a chiacchierare in pullman. Avevo la gonna jeans corta, quella maglia tutta colorata e sotto lo slippino nero trasparente. Ad un certo punto, dopo una lunga camminata, ero stanca e mi sono seduta su alcuni sassi e neppure mi sono resa conto che quei ragazzi mi stessero facendo delle foto, credimi. Per fartela breve la sera scendono di sotto da noi e mi danno questa ” e Anna tira fuori dalla borsa una foto. Lei seduta, il fotografo probabilmente da posizione più bassa, le scarpe da tennis, la gonna che copre nulla, una visuale molto osè.
“Ridendo mi hanno chiesto scusa e dato che avevano fatto una scommessa tra di loro volevano sapere se portavo o no gli slip!”
“Però, diretti e provocanti”
“Si. Ho riso e ho giurato di si, loro se ne sono andati ma io a mio marito che in quel momento non c’era, ho raccontato tutto e gli ho detto che la cosa mi aveva eccitato”
“Una volta ti avrebbe quasi insultato…”
“Infatti, però stavolta si è eccitato pure lui, mi ha baciata, toccata, ed allora è successo che sei arrivata tu…”
“No, dai Anna, non scherzare, io che c’entro?”
“Si si. Non so come mi è venuto ma… gli ho raccontato di quello che avete fatto tu e Pino ad Amburgo e della tua esperienza al privè di un mese fa!”
“Ma daiiii ! Ma i fatti tuoi… Lo sapevo che non dovevo dirti nulla”
“ E non basta: gli ho fatto vedere il sito (sai che Marco aveva il portatile) e gli ho fatto leggere il racconto. Lui leggeva ed io seduta sulle sue gambe che lo sfioravo… bellissimo. Per fartela breve era eccitatissimo e alla fine ha voluto che… gli facessi una sega e gli confessassi che cosa mi eccitava di più di quello che avevate fatto”.
“ E tu glielo hai detto? “
“Si. Quello che sai, farmi venire addosso, il mio sogno erotico”.
“ Però…”
“ Quel pomeriggio è stato l’avvio. Poi per qualche giorno abbiamo fatto sempre l’amore immaginando varie situazioni in un crescendo costante. Passati due o tre giorni il tempo si è ristabilito e in spiaggia scherzavamo spesso con i ragazzi della pallavolo , anzi giocavamo con loro a beach volley e ogni tanto facevano apprezzamenti specie quando stavo senza il pezzo sopra del bikini a prendere il sole. E piano piano si è fatta strada, assieme alla confidenza con loro, ormai si cambiavano tranquillamente il costume bagnato davanti a me ammiccando, anche il mio folle progetto che una notte ho confidato a Marco”.
“Sei pazza! “
“Beh Paola, mai quanto te. Insomma te la faccio breve. Abbiamo parlato molto io e Marco, e alla fine ci siamo decisi. Una sera dopo cena 4-5 di quei ragazzi sono venuti da noi a mangiare cocomero e bere uno spumantino, e Marco con uno straordinario coraggio ne ha presi da parte due e gli ha spiegato il mio progetto e quello che mi sarebbe piaciuto fare chiedendo loro se erano interessati ma ribadendo che il limite era rigorosamente quello da me indicato e che avrebbero potuto fare solo quello che avevo chiesto se gli stava bene altrimenti sarebbero stati guai”.
“Pazzesco, Marco che fa una cosa del genere, ma …avete cambiato spacciatore? Ah ah “
Avevo comprato un completino nero: slip molto carini, trasparenti, a fascia alta ma a perizoma, reggiseno piuttosto… imbottito e robusto, sai che io con la mia seconda scarsa…”
“Si me l’hai fatto vedere prima di partire, molto carino. Dai racconta Anna. Mi ecciti”
“Allora la sera del venerdì, era la penultima sera, c’era la cena caratteristica calabrese, una specie di serata di gala. Era una giornata fresca. L’accordo era per prima di cena. Attorno alle 18, sette ragazzi della squadra sono venuti in camera da noi e io li ho accolti con addosso solo il completino. Mi hanno chiesto se era quello che io volevo… e quando ho risposto di si ero già via di testa.
Mi sono messa sul letto stesa e tutti e 8 gli uomini li attorno, Marco compreso. Lui ha detto che potevano spogliasi tutti e mi ha tolto mutandine e reggiseno lasciandomi nuda, li stesa davanti a loro.
“Mamma mia con quei bei ragazzi…”
“Si Paola, tutti hanno iniziato a masturbarsi con una mano e con l’altra a toccarmi ovunque. Avevo addosso sei, sette, mani che mi esploravano, mi toccavano, mi aprivano, stringevano i capezzoli, mi facevano assumere le pose più sconce e godevo come una matta”
“ Ci credo, e hanno rispettato i patti?”
“ Loro si. Si segavano davanti a me, seduti sul letto, in piedi, mi toccavano ma non facevano altro. Io magari la mano l’ho allungata per toccarne qualcuno, ma appena appena. C’era un atmosfera incredibile in quella stanza”
“ E Marco?”
“Marco stava dietro a controllare che tutto andasse come previsto e si toccava anche lui. Poi dopo una decina di minuti hanno iniziato. Quelli del lato destro dovevano sborrare nella mutandina, quelli del lato sinistro nelle coppe del reggiseno”
“ E lo hanno fatto?”
“Siiiii, incredibile. Uno dopo l’altro masturbandosi si sono passati il mio indumendo. Le mutandine erano praticamente zuppe di sperma (tra l’altro ovviamente qualche schizzo mi colava anche addosso) ma devi vedere con quanta cura tenevano dritte le coppe del reggiseno per versare li dentro il loro nettare”. Quando sono venuti tutti Marco è intervenuto e li ha pregati di rivestirsi e di andare. E sono stati bravissimi. Uno solo voleva sapere se era possibile farsi un’altra sega su di me o scoparmi, ma Marco lo ha pregato di andare. Mente uscivano mi sono alzata dal letto e mio marito mi ha dato il reggiseno pieno di sperma. Ce n’era tanto. E l’ho indossato così!!! Poi mentre ero piena e sentito i miei capezzoli inondati di quel liquido bianco ancora tiepido che mi colava sulla pancia, Marco mi ha aiutata ad indossare lo slip zuppo della loro sborra. Così mi sono stesa sul letto inebriata da quell’odore incredibile e mio marito mi ha voluto spruzzare anche il suo sugli slippini facendosi la meritata sega mentre io mi masturbavo con quell’odore e quel liquido che colava ovunque e che bagnava l’interno dei miei slip, la mia mano, i miei seni. Sono venuta tre o quattro volte leccando le mie dita e riprendendo in continuazione. Quando mi è passato il raptus gran parte dello sperma di tutti e otto si era già rappreso. Abbiamo aspettato ancora così una ventina di minuti. Gemevo dal piacere aspettando e pensando al finale. Marco ha preso l’asciugamano del mare e ha finito di asciugarmi e io mi sono alzata, e ho messo il vestito nero sopra il completino. Così semplicemente sopra. E siamo andati alla cena. Una signora che avevo conosciuto, quando eravamo al secondo, mi ha detto in un orecchio “ mi sa che ha il costume ancora bagnato, perché si vede il bagnato sul vestito” ed io sentivo ancora quell’odore nel naso, e forse lo sentiva anche lei… e a momenti venivo di nuovo quando uno dei ragazzi della pallavolo mi ha portato una coppa di champagne”. Da quel momento Paola adoro il volley



giudica questo racconto

Attenzione, solo gli utenti registrati su Desiderya.it possono esprimere giudizi sui racconti

Per registrarti adesso CLICCA QUI

Se sei un utente registrato devi autenticarti sul sito: CLICCA QUI



Dal Sexy Shop di Desiderya...
In: Abbigliamento
Baby doll natalizio rosso
Baby doll natalizio rosso
Sensuale completo natalizio composto da 4 pezzi in...
[Scheda Prodotto]
In: Sex toys
Strap on da coscia rosso
Strap on da coscia rosso
Hai mai pensato di penetrare illa tuoa partner con...
[Scheda Prodotto]
In: Abbigliamento
Catenina vita argento
Catenina vita argento
Sensuale catenina color argento impreziosita con p...
[Scheda Prodotto]