i racconti erotici di desiderya |
Adele |
Geneticamente non è sua madre. Adele è la seconda moglie di mio suocero, buonanima, ed è la donna che ha cresciuto mia moglie e che lei chiama “mami”.
Valeria aveva appena diciotto mesi quando sua madre morì. Il padre, uomo in carriera cercò una tata che si occupasse della piccola mentre lui mitigava il dolore per la perdita dedicandosi alla sua attività. Adele a quel tempo era una universitaria fuori sede che cercava lavoro per potersi mantenere agli studi. Nelle foto che la ritraggono all’età di 19 anni è di una bellezza esagerata. Da subito si affezionò a quella bambina che il destino aveva messo alla prova così presto. Mio suocero si innamorò di quella ragazza che amorevolmente si occupava della sua principessa. Il sentimento era contraccambiato e così quando Valeria aveva poco più di due anni, fece da damigella alla cerimonia che univa in matrimonio il suo papà e la sua tata. Adele è sempre stata una donna disinibita, lei e mio suocero non hanno mai avuto problemi nel mostrarsi nudi. Quando io ho conosciuto Valeria e poi ho cominciato a frequentare casa loro mi sono più volte trovato in imbarazzo. Quando eravamo ancora fidanzati capitava che mi fermassi a dormire da loro, con l’approvazione dei miei futuri suoceri io e Valeria condividevamo lo stesso letto. Facevamo l’amore senza problemi e più di una volta la mattina venivamo svegliati da Adele che ci portava la colazione a letto trovandoci nudi. Sovente mi è capitato di entrare in bagno pensando non vi fosse nessuno e invece trovavo mi suocero “biotto” che si lavava, o di trovare mia suocera mezza nuda mentre si stava depilando o semplicemente era seduta sulla tazza. E anche di ritrovarmi uno dei due completamente nudo appena uscito dalla doccia. Non hanno mai paventato alcun imbarazzo, per loro era ed è ancora, un comportamento del tutto naturale. Valeria mi ha confessato che da piccola non ha mai avuto la curiosità di vedere delle persone “grandi” in totale nudità perché a casa sua l’essere “liberi” era normale. Le era capitato anche, durante le vacanze estive passate coi genitori, di frequentare spiagge naturiste, in varie località Europee. Gli argomenti relativi al sesso per loro non sono mai stati un tabù, parlavano tranquillamente di ogni cosa con la loro piccola. Io mi sono adeguato con qualche difficoltà a questo loro modo di essere disinibiti, sono cresciuto in una famiglia più conservatrice. Alla fine, però, ho messo da parte il mio imbarazzo e ho cominciato a vivere la mia nudità serenamente. Dopo la scomparsa di mio suocero Adele non se l’è più sentita di vivere nel grande appartamento è così si è ritirata nella casa che ha ereditato dai suoi genitori, sulle colline toscane da cui vede il mare. Ha quindi lasciato la città ed io e mia moglie ci siamo trasferiti in quell’appartamento in cui Valeria è cresciuta, molto più grande e confortevole del nostro piccolo bilocale. Sono nel letto avvinghiato a Valeria in quella posizione che possiamo definire a “cucchiaio”, abbiamo appena finito di scopare, il mio uccello è fradicio dei suoi umori ed è premuto contro le sue chiappe. La sua mano accarezza la mia che le sta stringendo un seno. - “Ieri ho sentito mami al telefono.” – mi comunica. - “Come sta?” – le chiedo. - “Bene, credo.” – dice dubbiosa. - “Come, credo?” – le rimando. Mia moglie mi spiega che la sua è solo un’impressione, ma le è sembrato di cogliere della malinconia nella voce di sua “madre”, forse dovuta alla solitudine, ipotizza. - “Dille di venire qui da noi per un po’.” – suggerisco io. - “Dopo la chiamo!” – mi dice mentre strofina il culo contro la mia erezione. Riprendiamo a scopare lentamente come piace a me sino a quando io le inondo nuovamente la bernarda col mio orgasmo. Lei mi fa voltare e mi cavalca finché a sua volta tocca l’apice del piacere abbandonandosi poi sul mio petto. - “Ha 57 anni ed è ancora molto bella, non trovi?” – mi chiede Valeria riferendosi ancora a sua madre. - “Bella e affascinante.” – confermo io. - “Te la faresti?” – chiede sibillina. - “Se non fosse tua madre…… si!” – ammetto senza ipocrisie. Adele ha un fascino innato, una femmina a trecentosessanta gradi. Un fisico curato una donna di quelle con la “gonna”, se capite quello che intendo. Valeria alza la testa e mi guarda dritto negli occhi. - “Davvero te la faresti?” – mi interroga nuovamente. Non mi faccio problemi a confermarle che come donna, la vedova di suo padre mi attrae e che, se non fossimo parenti e non fossi legato sentimentalmente alla donna più bella della terra, si, io mia suocera me la scoperei. Da tempo ho imparato che non serve a nulla mentire alla mia donna, lei mi sgama sempre. Valeria si fa seria, pensa lungamente a quello che le ho appena detto. Interrompe la sua silenziosa meditazione dicendomi che la eccita fantasticare di vedermi mentre faccio l’amore con un’altra donna con lei presente a guardarci mentre faccio le cose che di solito metto in atto nei nostri amplessi. Quindi aggiunge che questo non lo riterrebbe un tradimento ma un gioco tra noi due in cui lei realizza una sua fantasia e per di più, se questa donna fosse quella che l’ha cresciuta, a lei non dispiacerebbe. Prosegue la sua riflessione confessandomi che quando era una ragazzina alla scoperta del sesso chiese delucidazioni alla sua tata-mami la quale le insegnò come toccarsi per darsi piacere. Fu Adele, che la masturbò per la prima volta, insegandole dove toccare quel fiore acerbo. Mia moglie ha imparato a masturbarsi toccando ed esplorando la figa della sua matrigna. - “Questo è il nostro segreto!” – afferma. - “Se ti vedessi scopare con lei la cosa non mi dispiacerebbe. Credo piacerebbe anche a lei, ora che è rimasta sola!” – sostiene mentre mi sorride maliziosa provocandomi imbarazzo e al tempo stesso eccitazione. Questa sua esperienza intima, che non mi aveva mai confessato prima, e la sua esternazione in riferimento ad un ipotetico rapporto sessuale con quella donna che le ho sempre sentito chiamare “mami”, mi lascia esterrefatto. Non ho parole. Riesco solo a stringerla più forte e a baciarla. Mi immagino mentre lecco la passera di mia suocera succhiando il suo clitoride e saggiando la consistenza delle sue tettone, la rotondità delle sue chiappe e l’elastica risposta del suo buco posteriore. Mentre sono assorto in questa visione onirica la mano di mia moglie si protende e trova la mia erezione. - “Ti sei eccitato pensando a lei o sono io che ti faccio questo effetto?” – chiede mentre la mia verga sparisce nella sua bocca. Mi succhia con avidità e quando sente che sto per venire mi libera continuando a farmi una sega con entrambe le mani. Vengo sparandole in faccia tutta la sborra che ho a disposizione. Vado al lavoro appagato. Mia moglie sa come farmi contento ed io penso di essere altrettanto bravo nel soddisfare i suoi bisogni. Sa anche come sorprendermi affrontando argomenti che non hanno mai sfiorato la mia mente. - “Arriva Venerdì!” – m’informa mia moglie quando rientro dall’ufficio. - “Chi arriva?” – chiedo io cadendo dalle nuvole. - “Come chi? Mia madre!” – dice lei. - “Me lo hai detto tu di invitarla a stare qualche tempo qui da noi” – aggiunge. - “Ma si certo. Bene, sono contento!” – rispondo io resettando la mia mente. Andiamo in stazione a prenderla. Vedo Adele spuntare dalla folla trainando dietro di se la valigia, l’espressione triste che ha stampata in faccia svanisce non appena ci vede. Distende i lineamenti sorridendoci, abbracciandoci e baciandoci. A casa declina l’invito, di mia moglie e mio, a sistemarsi in quella che sino a non troppo tempo fa è stata la camera in cui lei e suo marito si stendevano uno di fianco all’altra nel grande letto. Sceglie invece di occupare la camera che una volta era di Valeria asserendo che si sente più a suo agio. Mentre siamo in cucina intenti a preparare qualcosa per cena, mia suocera entra indossando solo le mutandine e il reggiseno, un coordinato di pizzo azzurro alquanto trasparente, l’effetto “vedo non vedo” lascia intuire le areole dei capezzoli e l’alone scuro di peli sulla sua passera. Sul suo corpo non vi sono segni evidenti del tempo che è passato, la sua pelle non è ancora sfiorita. Ci comunica che va a farsi una doccia. Io sento un fremito nella forza che alberga nelle mie mutande. Siamo nel nostro letto, Valeria sta leggendo un romanzo, io sto smanettando sul cellulare. Il lenzuolo copre i nostri corpi nudi. Mia moglie ha una gamba che scavalca la mia coscia, l’incavo posteriore del suo ginocchio è appoggiato sopra il mio uccello che inizia a gonfiarsi. Ovviamente lo percepisce, finisce il paragrafo chiude il libro, si toglie gli occhiali e li appoggia sul ripiano del comodino. Si volta sul fianco e la sua mano afferra la mia mascolina erezione, le sue dita giocano con la punta della mia cappella. Mi racconta che mentre sistemava la cucina, dopo cena, ha fatto una chiacchierata con Adele la quale si è confidata apertamente confessandole quanto le manchi il marito. In tutti i sensi. Quando il desiderio sessuale la opprime si sfoga masturbandosi, le ha detto di avere un vibratore col quale si dà piacere ricordando i focosi incontri consumati col padre di mia moglie. Il mio cazzo pulsa nella mano di Valeria, mi metto sopra di lei, la sua mano guida il mio uccello all’apertura della sua bernarda. Sento la mia cappella scivolare tra le labbra del suo sesso, mi piego e la bacio le nostre lingue si incontrano. Affondo lentamente il mio rigido cannolo nella sua accogliente figa sino in fondo, sino a quando sento le mie palle schiacciate contro le sue chiappe. La pompo lentamente, è così bagnata che scivolo avanti e indietro senza difficoltà. Lei stringe con forza le mie chiappe incitandomi, spingo con vigore facendola venire e subito dopo schizzo ripetutamente dentro la sua passera tutto il succo del mio piacere. E’ Sabato mattina mi alzo un po’ più tardi, mia moglie è distesa al mio fianco, ho l’uccello in tiro ma non la voglio svegliare. Vado in bagno una doccia è quello che ci vuole per cominciare bene il weekend. Mi lego in vita l’asciugamano e mi insapono la faccia per radermi, Adele entra indossando una camicia da notte leggera, intravvedo le sue forme attraverso il tessuto. - “Ti dispiace se mi faccio una doccia mentre ti radi?” – chiede ravvivandosi i capelli. - “Ci mancherebbe, fai pure!” – le rispondo. Si spoglia davanti a me, non è la prima volta che la vedo nuda, ma per la prima volta la osservo con occhi diversi. Mi tornano in mente le parole di mia moglie e realizzo che sto guardando mia suocera con desiderio. Lei accenna un sorriso e si infila sotto il getto d’acqua. Mentre il rasoio scivola sulla pelle della mia faccia la mia consorte compare sulla porta. - “Buongiorno!” – esclama stirandosi. Indossa solo una canottiera che le arriva all’ombelico e non lo copre. - “Ehilà! Adesso ci siamo tutti.” – rispondo ironicamente. Valeria si appoggia alla mia schiena, libera l’asciugamano che mi copre, fa scivolare le dita della sua mano nel solco tra le mie chiappe e prende possesso del mio ano, con l’altra mi accarezza il petto e scende lentamente verso il mio cazzo. Lo prende in mano che è già duro come il marmo. - “Quanto mi piace sto pisello sempre pronto” – esclama. In quel momento Adele esce dalla doccia e ci guarda sorridendo. - “Non è un bell’uccello mami?” – chiede maliziosamente alla sua matrigna. - “Si è proprio bello, sei una ragazza fortunata” – afferma mia suocera fissando la mia nerchia che la mano di mia moglie ha scappellato mettendo in mostra la punta gonfia e pulsante. - “Sapessi che buon sapore ha quando lo succhio” – rincara la mia dolce metà. - “Dovresti assaggiarlo!” – aggiunge la tentatrice. - “Mi piacerebbe! Davvero posso?” – chiede vogliosa la moglie di mio suocero. Valeria le fa cenno di avvicinarsi, io sono impietrito, non riesco a spiccicare una parola. Adele accoglie l’invito e viene ad inginocchiarsi davanti al mio cannolo turgido, avvicina le labbra e la mano di mia moglie guida l’apice del mio uccello dentro la bocca di mia suocera. Sento la sua lingua massaggiare la mia cappella, la succhia con le sue labbra morbide mentre le sue mani hanno afferrato le mie chiappe mi attira verso di se. Io ho infilato la lingua in bocca a mia moglie che è eccitatissima. Lo sento perché la sto penetrando con due dita, ha la figa copiosamente allagata. Adele sa come fare un pompino, prende tutto il mio uccello nella sua bocca succhiandolo e lavorandolo sapientemente con la lingua. Questa donna è una grande esperta la sua bocca scorre lungo la mia rigida asta provocandomi sensazioni intense, ora mi pompa con foga mentre la mano di mia moglie mi accarezza delicatamente le palle. Quando sparo il primo fiotto di sperma nella sua bocca le labbra di mia suocera mi stanno succhiando la cappella. Lei subito prende dentro di se tutta la mia lunghezza sino alla base e i successivi spruzzi di sborra le riempiono la bocca. Allo stesso tempo Valeria sente le mie contrazioni, le mie dita, che non hanno mai smesso di frugare la sua intimità, le provocano un sonoro orgasmo che avverto sentendo le pareti della sua figa contrarsi a stringere le mie estremità. Adele, dopo avere ingoiato tutta la crema che le ho regalato, si alza e mi bacia delicatamente le labbra e poi quelle di mia moglie. - “Grazie! Hai davvero un bel cazzo!” – esclama sorridendo. - “Mi piacerebbe sentirlo dentro di me!” – aggiunge vogliosa. - “Andiamo!” – dico io ad entrambe. Le guido verso la camera ora occupata da Adele. Loro si stendono sul letto ed iniziano a masturbarsi. Mia suocera estrae dal cassetto un vibratore fucsia ed inizia a passarlo sul clitoride di Valeria che apprezza mugolando, poi lo appoggia sul suo. Sono estasiato nel vedere quelle due femmine procurarsi piacere, le penetro entrambe con le dita e trovo tutte e due le passere bagnate della loro voglia di cazzo. Il mio nel frattempo ha ripreso vigore ed è rigidamente puntato verso di loro. - “Dammelo” – implora mia suocera. Lo punto contro la sua figa spalancata, entro dentro di lei con la cappella e inizio a scoparla solo con la punta dell’uccello. Lei emette mugolii di piacere. Valeria si è stesa lì di fianco, ha preso possesso del sex toy che sento vibrare e vedo entrare ed uscire dalla sua figa calva, lucido dei suoi umori più reconditi. Affondo la mia verga nella passera di mia suocera e la scopo lentamente, lei appoggia le sue gambe alle mi spalle io scivolo dentro di lei fino in fondo sento il mio pube schiacciato contro il suo. Al nostro fianco, mia moglie geme di piacere trastullandosi col giocattolo fucsia, se lo infila tutto nella sua bernarda e lo ritira lentamente inarcando la schiena. Tiro fuori l’uccello dalla accogliente tana di Adele, mi stendo sulla schiena di fianco a mia moglie. - “Adesso scopami tu!” – ordino a mia suocera. Lei sale sopra di me e si impala sulla mia asta rigida, muove il bacino avanti e indietro strofinando il suo grilletto contro il mio bassoventre, le mie mani prendono possesso delle sue tette ancora piuttosto sode, i suoi capezzoli sono turgidi, ne sento il contatto coi palmi mentre massaggio quei due meloni maturi. Adele si piega verso di me le sue labbra cercano le mie. Dischiudo la bocca lasciando che la sua lingua mi penetri in cerca della mia. Le libero le poppe e con una mano scivolo su una chiappa cercando il suo buco posteriore, lo trovo, Si contrae sotto la pressione del mio dito, lo sento dilatarsi e richiudersi, spingo un poco di più, aspetto che il suo sfintere si rilassi e sono dentro di lei che apprezza gemendo più forte. L’altra mano la appoggio sul ventre di mia moglie che si alza e abbassa assecondando il ritmo delle sue manovre masturbatorie, trovo la sua mano che stringe l’attrezzo artificiale, la scosto e prendendo possesso del giocattolo vibrante. Sono in estasi. Mia suocera mi sta scopando con foga cavalcando il mio uccello, io scopo lei con un mio dito nel suo culo e contemporaneamente scopo mia moglie col vibratore, lo spingo e lo ritraggo sempre più velocemente dalla sua figa meravigliosa. In poco tempo le due donne raggiungono l’orgasmo gemendo quasi contemporaneamente. Subito dopo tocca a me toccare l’apice del piacere riversando tutta la sborra che ho a disposizione nella profondità della passera di Adele. Poi tutti e tre ci abbandoniamo felici ed appagati uno di fianco all’altro. L’entroterra toscano offre un paesaggio meraviglioso nonostante il caldo eccezionale. Dal terrazzo di mia suocera godiamo di questo panorama fatto di colline verdeggianti che finisce là dove comincia il blu intenso del mar Tirreno. Il sole abbronza i nostri corpi nudi distesi su questo accogliente materassone che ci accoglie tutti e tre. Le mani di Valeria e Adele si contendono il mio uccello e le mie palle, le mie mani i loro seni. Che donne meravigliose. Come è fantastica la vita in loro compagnia. |
I vostri commenti su questo racconto | |||||
Autore: | Tonylove888 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 18/11/2017 16:00:57 | ||||
Giudizio personale: | Se é una storia vera potresti pubblicare un libro su queste due donne esemplari ...ps. scrivi benissimo | ||||
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Autore: | Tonylove888 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 18/11/2017 15:49:15 | ||||
Giudizio personale: | Wow | ||||
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Autore: | Marcoroma40 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 12/11/2017 09:17:51 | ||||
Giudizio personale: | Un capolavolo dell'eros! Bravo!! | ||||
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Autore: | Ettore62 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 06/11/2017 17:33:46 | ||||
Giudizio personale: | Molto eccitante.bravo | ||||
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Autore: | Alex Bello | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 01/11/2017 12:08:53 | ||||
Giudizio personale: | molto eccitante e scritto con mastria | ||||
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Autore: | Pippopelo40 | Invia un messaggio | |||
Postato in data: | 29/10/2017 23:00:40 | ||||
Giudizio personale: | Complimenti scritto veramente bene. | ||||
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