i racconti erotici di desiderya

A mio marito piace il cetriolo 4

Autore: Cplat38
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Arriva venerdi.

Valerio ha chiesto ad Emanuele di rivederlo, possibilmente il sabato sera. Escono a farsi una birra e poi lo porta a casa sua.

Il mio compito è facilitare l'uscita a mio marito.

E poi assistere a ciò che accadrà in casa di Valerio.

Me ne starò nella stanza degli ospiti, senza che Emanuele lo sappia.

Così conoscerò, al di là di ogni ragionevole dubbio, il lato oscuro di mio marito.

Così divento completamente partecipe di questo gioco oscenamente perverso.

Venerdì tardo pomeriggio, rientriamo in casa, bacio Emanuele.

"Amore, domani sera sarei invitata ad una pizzata di sole donne... ti dispiace?"

Lo scruto, non pare di scorgere reazioni significative.

"Va bene, amore, non c'è problema". Mi viene vicino, mi bacia teneramente.

Io ricambio, sento le sue forti mani stringermi e non riesco ad immaginarmelo mentre sbocchina Valerio in macchina.

Domani sera vedrò con i miei occhi. Domani sera saprò.

Valerio mi ha dato una delle due chiavi del suo portoncino blindato.

Sono le 22 di sabato sera. Entro nel suo appartamento buio.

Ovviamente non c'ero mai stata, 14 anni fa viveva da un'altra parte.

Emanuele è uscito verso le 21 per andare a giocare a bowling con alcuni amici.

Guardo l'ambiente. Una bella casa raffinata, Valerio è sempre stato un amante del lusso.

Entro nella camera da letto, mi siedo sul letto, penso a tante cose.

Vado nella stanza accanto, quella degli ospiti. Più piccola, con due letti singoli.

Accosto la porta, mi sdraio su un letto, sfoglio il cellulare per passare il tempo.

Alle 23.25 arrivano.

Prima l'ascensore, poi la serratura che scatta. Poi le due voci maschili.

Li sento ridere. Rimango muta, mi metto a sedere sul letto. Ho il cuore a mille.

Respiro profondamente, piano piano mi rilasso. I minuti al buio scorrono lenti.

Tintinnio di bicchieri, La televisione del salotto che si accende.

Pochi minuti e sento gemere, ma non sono loro. Capisco che hanno messo un film porno.

Apro la porta lentissimamente e mi affaccio sul corridoio.

Dalla porta del salotto fuoriesce la luminosità del televisore. Mi sono tolta le scarpe e mi avvicino silenziosamente.

Mi affaccio dal corridoio buio con estrema prudenza.

Vedo un'immagine che mi rimarrà scolpita nella memoria finchè campo.

Valerio è seduto sul divano, ha i pantaloni calati a mezza gamba.

Emanuele, inginocchiato sul pavimento, gli sta succhiando il cazzo. Lo fa palesando un piacere indescrivibile. Passa la lingua sull'asta di Valerio leccandola come il più gustoso dei gelati. Lo prende in bocca infilandolo fino in gola. Valerio gli spinge la testa sul cazzo e lo insulta, dandogli della troia. Poi finalmente si volta verso la porta. Emanuele ha il viso sprofondato tra i peli di Valerio, non può assolutamente vedermi. Mi sporgo e mi faccio vedere. Lui alza una mano e mi fa cenno di avermi vista nella penombra.

Mi ritiro verso lo stipite, guardo ipnotizzata la fellatio che mio marito sta prodigando al mio ex.

Sul televisore scorrono le immagini di un film che vede una donna impegnata in una gang-bang con uomini di colore.

Lo sciacquio del pompino, accoppiato alle immagini della morona che si fa sbattere da cinque o sei maschioni, comincia a farmi effetto. La fica mi si bagna.

Lentamente la mia mano scivola verso le mutandine. Mentre Valerio chiede a mio marito di succhiargli le palle la mia mano arriva sulla clitoride.

Sono bagnatissima. Mi masturbo dolcemente e sento scosse elettriche che mi percorrono le gambe ed il bacino.

Ora Valerio si distende meglio sul divano e ordina ad Emanuele di leccargli il buco del culo.

Mio marito sprofonda il viso tra le natiche di Valerio. Non può vedermi. Mi affaccio sulla porta.

Tiro su la gonna e abbasso le mutandine.

Voglio che Valerio veda che mi sto masturbando.

Lui si sta gustando la lingua di mio marito che gli vellica l'ano, mi guarda.

Allargo le gambe, poi sollevo una coscia per mostrargli le dita che pizzicano la clitoride.

Lui mi guarda, io lo guardo, la fica mi si inonda di piacere, mi lecco le labbra per provocarlo.

Emanuele è riemerso dall'infrachiappe di Valerio e ha ripreso a succhiarlo davanti.

Valerio allunga una mano, prende il cellulare e fa qualcosa che non vedo.

Dopo una trentina di secondi il cellulare gli squilla.

Lui risponde mentre la sua cappella è ancora affondata nella bocca del mio consorte.

Mi fa cenno di andarmene.

Capisco che Valerio ha trovato una scusa per liquidare Emanuele.

Li sento parlottare per diversi minuti, poi la voce di Valerio.

"Dai, ci vediamo presto, scusami veramente tanto ancora....".

Lo sta accompagnando alla porta.

Mi sembra di impazzire.

Mi stendo sul letto, senza gonna nè mutandine. Sbottono la camicetta e denudo le tette.

Apro bene le cosce, voglio che Valerio mi trovi così.

La porta si chiude.

Lo aspetto.

Lo voglio prendere in tutti i buchi.

Voglio essere la troia di Valerio.

La sua cagna in calore.

La sua schiava.


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