i racconti erotici di desiderya

A lezioni da una trav


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Dopo molte ore passate a navigare, a scrivere mail e chattare sulla rete, Ivan era finalmente riuscito a avere un appuntamento con travestita. Non era stato facile, Pamela si era rivelata una femmina sensuale ma capricciosa, affascinante ma volitiva che poteva spiazzare l'interlocutore in ogni momento.

Dunque l'appuntamento era in un locale frequentato da gay e transgender alle 11 di sera. Ci voleva proprio questo appuntamento, era un periodo nero per il lavoro: il suo nuovo superiore, una donna, lo aveva preso di punta. Non perdeva occiasione per metterlo in imbarazzo e gli stava con il fiato sul collo per controllarlo. Lui la chiamava "La Marescialla" per questi suoi modi bruschi di fare. Tutto sommato non era neanche una brutta donna, ma quel suo modo di porsi così accidioso ed impertinente unito l'abbigliamento formale ma dimesso ed agli occhiali demodè non le rendevano giustizia. Ma ciò che stupiva più Ivan era il fatto che non fosse assolutamente attratta dagli uomini, anche se lui era un bel fusto con il fisico modellato da anni di attività fisica.

Le ricerche di contatti sulla rete lo avevano assorbito completamente permettendo di superare questo periodo buio. La ricerca di una trav aveva finalmente dato i suoi frutti: Ivan si stava vestendosi secondo le richieste di Pamela.

Lui le aveva raccontato che aveva una moto, una cruiser, il tipo di moto preferito di Pam e quindi per l'uscita ci voleva un abbigliamento consono: stivali, pantanlon di pelle, maglietta nera traforata a rete per mettere in evidenza i muscoli, giubbotto di pelle.

Era pronto per uscire, veloce giù dalle scale, dentro in garage, fuori la moto; wwroom il primo rombo, a tutta birra verso il locale.

Alle 11 in punto parcheggaiava davanti al locale e subito ci si tuffava dentro. Era la prima volta in locale con una frequentazione "diversa": era spiazzato, gli sembrava che tutti gli occhi fossero su lui. Doveva arrivare al bancone dove Pamela lo aspetta, attraversare il locale non fu facile ... non aveva previsto dei palpeggiamenti fuori programma. Ma questa prova era finita e si trovava davanti ad una femmina che aveva fin troppo sognato.

Il suo abbigliamento era intonato al suo: stivali con tacchi a spillo fino al ginocchio, calze a rete, miniabito di pelle chiuso al collo che lasciava le spalle scoperte con sotto una canotta a rete, quanti ascellari scoperti sul oltre il palmo che lasciva vedere delle unghie perfettamente laccate. Un trucco marcato ma perfetto e dei capelli acconciati completavano quel quadro superbo.

"Finalmente" era l'unica che gli veniva in mente. "Ciao" la risposta ed un bacio sulla guancia con il "timbro" delle labbra stampate quasi a voler indicare che Ivan oramai le apparteneva.

Il primo momento di smarrimento era già stato annegato in un drink, la tensione era alle spalle ed Ivan poteva amabilmente conversare con Pamela. Gli argomenti erano vari e la conversazione mai banale, lei non si smentiva e si divertiva terriblmente a spiazzarlo con risposte e provocazioni.

Ivan tuttavia non riusciva a capire l'esito della serata gli sembrava che lei stesse giocando al gatto (anzi la gatta) con il topo. Aveva oramai perso la speranza di un incontro ravvicinato e quindi prima di tornarse a casa aveva deciso di fare una tappa alla toilette.

Era sovrappensiero che guardava l'orinatotio quando l'ingresso di Pamela nel gabinetto lo lasciò di stucco. Il suo sguardo felino lo stava puntando, si fermò di fianco e poi disse: "Alla scrollatina ci penso io". In una attimo il membro di Ivan era in mano a Pamela che con grazia e perizia completava l'operazione ed intanto incominciava ad ingrossare.

"La scrollatina non basta bisogna anche lavarlo. Girati". Ivan obbediva, mentre Pamela si inginocchiava ed iniziava a leccarglielo dai testicoli fino alla punta. L'erezione non si fece attendere e le labbra di Pam incominciarono a percorrere quell'asta.

"Bell'esemplare, l'esame approfondito lo faccio in privata sede" aggiune lei fissando il membro. Poi alzò gli occhi e con uno sguardo intenso disse ad Ivan "Seguimi!": un piacevole cambiamento di programma anche se insperato.

Durante viaggio in moto la mente di Ivan incominciava a divagare ed in un attimo erano arrivata a casa di Pam. Mentre salivano le scale la calma di Pamela contrastava con la tensione di Ivan. Appena entrati, Pamela disse "Togliti il giubbotto e mettiti comodo, io vado a prepararmi". Mentre usciva, accese lo stereo ed una musica di atmosfera finalmente riempiva la stanza. Ivan era sprofondato in un comdo divano, l'eccitazione aveva fatto gonfiare il pacco oramai contenuto solo dai pantaloni di pelle quando una voce dall'altra stanza gli disse "Vieni di qua".

A passi lenti Ivan entrava nell'alcova, si fermò un'attimo sulla porta aperta. Lei era splendida: una bustino le fasciava l'addome e reggeva delle calze nere con la riga, il micro tanga lasciava intravedere il suo membro, reggiseno (con seni finti), collare nero ed i guanti completavano la mise. Nella stanza un enorme letto tondo con parecchi cuscini, la luce soffusa, la musica in sottofondo: niente era lasciato al caso.

"Vieni qua che ti spoglio" disse con voce suadente. Ivan si avvcinò e le sue mani incominciarono ad esplorare il suo corpo: prima gli tolse la maglietta, poi sbottonò la patta dei pantaloni liberando il membro oramai gonfio e riprese l'esercizio interrotto nel locale. Lui era sul bordo del letto e la lingua e la bocca di Pamela lavoravano delicamente sull'attrezzo.

Ivan fu spogliato anche di stivali, pantaloni e slip. Si stese sul letto e le sue mani incominciavano a rendere la cortesia al corpo di Pamela. I due corpi si incontravano; si strusciavano; lingua, mano e bocca si avvinghiavano. "Toglimi il tanga, amore" le disse, le sue mani afferrarono dolcmente di bordi dell'indumento e scivolando sulle calze lo sfilò.

Le due lingue esploravano i corpi giungendo inesorabilmente al punto focale. Ivan si trovava per la prima volta a due dita da un membro in erezione. "Non avere paura non ti morde. Prendilo in bocca." lo rassicurò mentre teneva in mano il suo membro. Prima lo accarezzò con la lingua fino ai testicoli e poi lo succhiò direttamente in bocca. Era un fantastico 69, Ivan e Pamela ansimavano da piacere.

"Fermati un attimo" disse lei, scese un attimo dal letto, aprì una cassetto e tirò fuori due strani attrezzi a forma vagamente fallica ed un tubetto di lubrificante. Ivan aveva già capito tutto, si girò offrendo l'orifizio del sedere e Pamela lubrifico il buchetto e quindi ripetè l'operazione a lei.

Pamela gli passò uno delle due sonde (la più piccola) e disse "Con questa sonda nel buchetto il 69 è un altro piacere. Incomincia ad imparare a godere dei piaceri anali". Si stesero di nuovo, Ivan era di nuovo teso ma la mano esperta di Pamela (e le dimensioni della sonda") evitarono qualsiasi problema. Il buchetto di Pamela invece era allenato (oltre che ben lubrificato) ed il fallo artficiale era entrato senza problemi.

I corpi si muovevano all'unisono ed i gemiti di piacere aumentavano. Il ritmo incomiciava ad aumentare come pure il piacere. Oramai i testicoli di Ivan erano gonfi, lei lo aveva capito ed aumentò il ritmo della bocca e dell fallo artificiale. Stava per venire, smise di succhiare il suo membro ed aspettò l'orgasmo urlando di piacere. Era venuto in bocca e Pamela ancora una volta poteva gustare quel nettare divino.

Sudato dal piacere era staso sul letto quando lei disse: "Non mi fai partecipare all'orgasmo?". Si avvicino con il membro ancora eretto e lo ficcò in bocca ad Ivan: "Dai fammi godere come una troia". Ivan riprese a succhiare mentre lei si scopava il culo con il fallo artificiale. Il ritmo salì in fretta "Dai succhia, dai più veloce" incitava lei e dopo poco anche lei venne ed inondo la sua gola di sperma. Il gusto erano strano e tutt'altro che gradevole, Ivan voleva andarsi a sciaquare ma lei teneva la sua testa vicino al membro e disse "Puliscilo bene, da bravo". E lui obbedì ... "Leccami anche la schiena" aggiunse anche, voleva completare degnamente questo splendido orgasmo.

Dopo una breve pausa, Pamela aveva incominciato di nuovo a stuzzicarlo. Piccoli morsi sulle orecchie, baci nell collo, la lingua che scendendo sulla schiena si era fermata sul buchetto. "Adesso ti scopo il buchetto con la lingua, vedrai come ti piacerà". La lingua galeotta incomiciò a roteare attorno all'anello del retto, Ivan fu percorso da brivi di piacere. Poi la lingua affondò nel buco, lui sentiva le papille strisciare nel retto ed ansimava sempre più forte. "Bravo Ivan, vedo che ti piace", "Continua così" fu la risposta. Una variazione inattesa lo sorprese, Pamela gli avevo infilato di nuovo la sonda: con la lingua stimolava l'anello e con il fallo affondava nel buco. Il piacere saliva ed il membro si gonfiò di nuovo. "Ivan stai godendo come una troietta. Sei di nuovo in tiro" esclamò lei, "Fammi sfondare il tuo culo" implorò lui.

"Certo amore, ma prima di infilare il tarello scopami con la lingua" fu la sua risposta mentre si metteva alla pecorina. La faccia di Ivan fu subito sul suo orifizio ed aiutandosi con le dita affondò la lingua nel retto. La faccia deriva completamente al sedere di Pam e la ligua cercava di arrivare ogni volta più dentro. "Bravo ... hai capito tutto. Adesso sfondami con il cazzo" disse lei ansimando.

Appoggiato il membro sul buco, incominciò a spingere delicatamente che senza fatico scivolò dentro: era un buco ben allenato. Poco alla volta incomincò affondare il colpi sempre più forti e veloci fino a far toccare i testicoli al buco. Stavano godendo come dei ricci, le urla di piacere riempivano la stanza. "Dai sfondami. Sono la tua puttana" urlava lei ... "Ancora, ancora".

Quando il ritmo era diventato forsennato lei disse "Lasciami girare ti voglio vedere in faccia mentre vieni". Lei girò, e lui appogiate spalle sulle sue gambe riprese a scoparla. Anche il membro di Pam si era drizzato e lei lo stava trastullando. "Scopami, sfondami ... ancora" lei non smetteva più di ansimare e poco dopo Ivan venne nel suo culo come pure lei che schizzo lo sperma sul bustino. Lui cadde sul letto sfinito.

"Sei un vero stallone." fu il suo complimento. "Mi hai fatto godere come mai nella mia vita. Anche di dietro" fu la risposta. "Adesso devi completare l'opera: pulisci la sborra dal mio bustino e gli umori mio culetto. Stenditi da bravo" ancora una volta l'aveva spiazzato oltre che sottolineato chi stava conduncendo il gioco. Lei gli offrì il suo buco sfondanto, lo aprì con le dita per aiutare agli umori a scendere. Lui aprì la bocca aspettando questo inaspettato regalo e con la lingua concluse il compito. Poi Pamela si stese e completò l'opera leccando il suo sperma sparso sul bustino.

"La prima lezione è terminata, sei un bravo allievo. Ma devi imparare ancora molte cose. Ci sentiamo presto, Amore" disse accomiatandolo. Un bacio sulla bocca ed una carezza sulla patta dei pantaloni "Conservalo bene" furono le sue ultime parole mentre lui entrava nell'ascensore. Ivan era sconvolto dall'esperienza ma soprattutto incuriosito di ciò che gli aspettava. Ma questa è un'altra storia.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Zebrino Invia un messaggio
Postato in data: 12/11/2022 16:51:03
Giudizio personale:
bel racconto scritto in modo che mi sembrava di essere li kiss al tuo buchetto

Autore: Isabelo Invia un messaggio
Postato in data: 21/01/2013 20:02:19
Giudizio personale:
grande


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