i racconti erotici di desiderya

A cena


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Quella sera, guardandola, la trovavo decisamente attraente, sexy, bellissima. In macchina stavamo bevendo del vino, una bottiglia di vino, dura quasi niente. I suoi occhi però già brillavano di euforia mista ad eccitazione. Indossava una gonna nera , quasi sopra il ginocchio, ed una maglia bianca con un’ampia scollatura che mostrava il suo delizioso petto, non abbondante , ma decisamente invitante. “Che cos’hai messo sotto?”, le chiesi alzandole la gonna. Le dissi di toglierle, fece un po’ di resistenza, ma alla fine cedette. Cominciai a carezzarle le cosce, mentre il mio cazzo diventava duro e voglioso, guardavo la sua pelle liscia e mi accendevo. Il cellulare interrompe quell’eccitazione, guardo chi mi chiama: Francesco, un amico. D’un tratto mi ricordo che gli avevo dato appuntamento per parlare di un progetto, o di qualcosa. “Scusa, me ne ero dimenticato.” E gli dico che lo raggiungiamo subito a casa sua. Lei mi guarda un po’ delusa, ma non dice nulla.Metto in moto e mi dirigo verso casa del mio amico toccando ogni tanto le sue gambe ed alzandole la gonna in mezzo al traffico serale. Arrivati sotto casa di Francesco lei mi chiede di tornarle le mutandine, “No, vieni così. Ti voglio senza”, provò a protestare, ma io ero già sceso dall’auto e mi dirigevo verso l’appartamento. Mi seguì. Nell’ascensore le rivolgevo sguardi ammiccanti, lei timidamente volgeva lo sguardo, ma si sciolse quando la baciai con passione. “Dai, scopami” mi disse”Qui, adesso!”. Le dissi di no e l’ascensore giunse al piano. Francesco ci aspettava davanti la porta, Giada lo salutò allegramente baciandolo sulla guancia, e mentre entrava in casa Francesco gettò un’occhiata verso il suo culo. Tondo, sodo. Ci sedemmo sul divano e cominciammo a chiacchierare tranquillamente, Francesco ci offrì da bere ed accettammo. Avevamo lo sguardo lucido e tutto sembrava bello ed unico. Mentre parlavamo misi la mano sulla gamba di Giada e lentamente, molto lentamente le andavo sollevando la gonna, lei mi capì e mi guardò sorridendo. Francesco doveva sentirsi un attimo in imbarazzo, perché farfugliava con le parole e non capivamo cosa dicessi. Lei accidentalmente fece cadere un po’ di vino sulla gonna, Francesco andò in cucina per prendere della carta. Giada rideva e quando Francesco le porse un tovagliolo alzò la gonna per asciugarla mostrando la sua fichetta umida e vogliosa. Lui mi guardava, io sorridevo e lo guardavo con complicità. “ Forse è meglio che la togli Giada”, lei mi guardò , ma non le diedi il tempo di risponderle e già le sfilavo la gonna. Le baciai la fica e cominciai a leccargliela, lei si lasciava toccare, mentre Francesco si eccitava, ma non sapeva cosa fare. Gli feci cenno di sedersi accanto a lei, lui lo fece e Giada gli mise la mano sul pacco, già duro, tirò fuori il grosso membro e cominciò a masturbarlo. Io mi alzai, le presi la testa e la avvicinai al mio cazzo, lei cominciò a succhiarlo con passione, come raramente capitava, Francesco, presosi di coraggio, le toccava il seno e la masturbava. Spinsi allora la testa di Giada verso il membro di Francesco, lei mi guardò un secondo e poi cominciò a succhiarglielo. “Divina”, esclamò Francesco, e la mia felicità era alle stelle, ripresi a leccarle la fichetta ed infilando le mie dita dentro di lei. Lei godeva e succhiava, Francesco continuava a gemere e a sussurrare “Divina”. Le infilai un dito nel culetto e lei andò in visibilio, lo adorava. La feci alzare e cominciai a scoparmela da dietro mentre lei continuava a giocherellare col cazzo di Francesco che ogni tanto mi guardava incredulo, stupito. Uscii da lei e mi sdraiai per terra, invitandola a salirmi sopra. Lei eseguì e prese a cavalcarmi con foga e violenza. “ Lo vuoi un altro cazzo dietro?”, le dissi. Mi guardava, non parlava. “ Lo vuoi si o no?” Mentre Francesco già si spostava dietro di lei e si apprestava ad infilarglielo nel culo. “Si, amore, si” , disse finalmente e lui le entrò dentro con maestria. Lei urlò di piacere e dolore. “Godo. Cazzo, godo!” , urlava. I suoi occhi socchiusi in preda al piacere, immensamente abbandonata a noi che godevamo dentro di lei. Francesco le venne sul culo e la ripulì subito. Lei molle si fece ancora cavalcare da me, sino a che non raggiunsi anche io l’orgasmo e venni copiosamente dentro di lei che si abbandonò tra le mie braccia esausta e felice. Francesco si rivestiva e si sedeva sul divano versandoci dell’altro vino. Ci ricomponemmo, bevemmo un altro po’ guardandoci maliziosamente e concludemmo la serata nel migliore dei modi.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Leonida_ Invia un messaggio
Postato in data: 06/11/2009 00:58:05
Giudizio personale:
bravi

Autore: Rob62 Invia un messaggio
Postato in data: 27/10/2009 19:14:31
Giudizio personale:
Bellissima anche la tua situazione, eccitantissima.


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