i racconti erotici di desiderya

Variazioni


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Pensavo alle variazioni. Una degli aspetti migliori della musica e della vita.

Ci pensavo mentre sotto lo scroscio rinvigorente della doccia mi raggiungevano ovattate le note di uno degli ultimi blues composti da Gizzie Gillespie.

Musica struggente, che penetra dentro e si riverbera facendosi sangue e desiderio nello stomaco prima che tra le cosce. Musica che provoca la mente e, lascia l’anima sempre un po’ inappagata. Perché continui desiderare.

E il blues è la poesia delle variazioni musicali, il trionfo dell’improvvisazione seducente e sensualmente anarchica. Perfetta per il mio stato d’animo.

Guido, infatti, era tornato all’attacco. E io come al solito mi ero sentita divisa tra la rabbia e la voglia. Quell’uomo mi teneva sulla corda come nessun era riuscito prima di lui.

E stavolta, subdolamente, era arrivato persino a fare leva sul mio perfezionismo, che mi impediva di impiegare personale non totalmente all’altezza nella realizzazione dei sogni della nostra esclusiva clientela.

La Dream Agency era ormai diventata una delle punte di diamante del settore in Italia e pensavamo già di allargarci con alcune filiali in città strategiche in Europa.

Questa volta Guido….tamponavo le cosce con la spugna morbida dell’accappatoio mentre pensavo al mio uomo e al calore incandescente dei suoi occhi quando gli avrei posto le mie condizioni per dirgli di si. Avremmo fatto quella “speciale” verifica del talento del candidato. Ma…gli sarebbe costato caro. E già l’idea della riscossione del prezzo mi mandava brividi di eccitazione lungo il corpo



Variazione numero 1: Guido e il bel trans



Sorridevo accarezzando le gambe tornite e abbronzate di quel sorprendente e sensuale transessuale che qualche giorno prima aveva fatto irruzione nella sede della mia Agenzia e affascinato Guido, il mio uomo. Lola era diventata un’ossessione. O meglio il vedermi scopare con Lola era diventata un’ossessione per Guido. Gran bella donna Lola. Proprio il genere che piace a me. Curve ben distribuite e armoniche, un culo scultoreo (ah l’irrisistibile fascino dei Caraibi) e quel colore ambrato della pelle che contrastava divinamente con due occhi verdi come le foreste pluviali del suo paese di origine. Lola era il mio tipo di donna, con in più quell’inaspettato optional che, veramente, rivelato lasciava senza fiato. Proprio come ero io in quel momento mentre intrecciavo la mia lingua con quella di Lola sul cazzo svettante di Guido, incapace di staccare gli occhi da un altro cazzo svettante. Quello di Lola. Ci staccammo da Guido ansimanti e con i visi coperti di schizzi di sborra. Ci ripulimmo voracemente a vicenda e poi …



Variazione numero 2: Le frustra…azioni di Guido



Esitavo. Lo ammetto. La frusta era legata a brutti ricordi adolescenziali. Era sempre stata il mio punto debole. Non riuscivo a concepire di usarla se non occasionalmente, nonostante l’incredibile piacere che mi dava farlo. Per questo la proposta di Guido..mi aveva lasciato in preda ad una bruciante indecisione. Io non volevo una slave. Non amavo le ragazzine 20enni con un’aria da efebo denutrito. Ma Guido si….erano la sua passione. Una fanciulla da educare a colpi di frusta perché imparasse a darmi piacere. Ma…francamente avrei preferito un fanciullo. Non sapevo ancora quanto rapidamente avrei cambiato idea.

Entrai nella suite rosa del Carlton eccitata mio malgrado, anche se in se l’affermazione può sembrare assurda. Me ne rendo conto.

Lo spettacolo mi paralizzò. Una fanciulla splendida con il volto di un angelo e un corpo fatto per indurre in tentazione, stava implorando Guido di frustarla mentre gli leccava con sapienti colpi di lingua la capella e solleticava il suo culo infilandogli dentro le punte malandrine delle sue dita. Lo sguardo di Guido mi trapassò con la forza di una coltellata e m’inchiodò alla parete. Ansimai mentre mi strappavo i vestiti di dosso e…



Variazione numero 1: il crescendo



Spinsi la bocca di Lola verso la mia fica gocciolante mentre mi chinavo per meglio raggiungere quel cazzo svettante tra due cosce lisce e morbide quasi più delle mie. Il movimento portò il mio culo giusto all’altezza della bocca di Guido che inserì la lingua nel buchetto e la fece vibrare… Mugugnai inghiottendo fino alle palle il cazzone di Lola che mi premeva con la capella in gola mentre quelle lingue sapienti si muovevano con perfetta e istintiva sincronia dentro il mio corpo, rendendomi impossibile resistere oltre alla marea del piacere che montava impetuosa dalle mie viscere, su per la schiena fino ad esplodermi devastante nella mente. Staccai la bocca dal cazzo di Lola e urlai in preda all’orgasmo. Il corpo vibrava mentre quelle lingue insistevano a non darmi tregua e la forza che mi aveva travolto stava lentamente ritirandosi quando…Spam. Due colpi potenti, sincroni e fluidi. E mi ritrovai colma. Boccheggiai in un misto di passione e desiderio e iniziai ad ondeggiare il bacino, per assecondare ora i colpi di Guido nel culo ora quelli di Lola nella fica. Lanciai un’occhiata allo specchio…ma l’immagine riflessa non rendeva ragione del piacere assoluto che mi stava attraversando il corpo in quel momento. Voltai la testa verso Guido, i suoi occhi ardevano mentre fissava Lola che



Variazione numero 2: andamento lento



Ricambiai lo sguardo di Guido. Lentamente mi avvicinai e sollevai la testa della ragazza con una mano afferrandola per i capelli. Strattonai con forza e le infilai la lingua in bocca cercando il sapore di quel dannato bastardo del mio uomo. Lo trovai ma mescolato a qualcosa di dolce. Mi addolcii quasi di riflesso, istintivamente anche io mentre la ragazza reagiva al bacio e intrecciava la mia lingua alla sua. Le sue mani scorrevano sulla mia schiena e cercavano la solidità delle mie natiche mentre io le tormentavo i capezzoli con le mani. Volevo succhiare il latte da quei capezzoli come Guido lo succhiava dai miei. Switc. Improvviso bruciante il colpo della frusta sferzò i nostri corpi intrecciati. Sussulttammo l’una nella bocca dell’altra senza accennare però a staccarci. Spinsi Chiara, questo era il nome della creatura efebica che si abbandonava con voluttà tra le mie braccia, sul letto e le misi la fica in faccia mentre affondavo avidamente la mia lingua nelle sua. Eravamo di traverso sul letto con i culi offerti alle frustra…azioni di Guido. Switc. Ancora la frusta colpì mentre il piacere mi attraversava il corpo e bevevo avidamente quello di Chiara.

“Cazzo - urlò la mia mente - come diavolo fa a sapere quando stiamo godendo e a colpire proprio in quel momento”. Il dolore si mescolava al piacere dell’orgasmo nella bocca di Chiara e colavamo ambedue abbondante sborra che scorreva lungo le cosce.

Incrociai lo sguardo avido e bruciante come la frusta di Guido. Una frazione di secondo e ci ritrovvamo sferzate dalla sua lingua che leccava avidamente dalle mie cosce e da quelle di Chiara la sborra colante, mescolata al sangue che gocciolava dai segni delle frustate. Cercai la bocca di Chiara e…



Variazione numero 1: all that jazz



Lo afferrò per i capelli e gli insinuò la lingua in bocca. Si baciarono avidamente mentre esplodevano nel mio corpo trascinandomi in un orgasmo devastante. Forse il più intenso che mi fosse mai capitato di provare. Crollammo sul letto in un groviglio di corpi e di umori che credo fosse l’essenza stessa dell’erotismo. Guardai Guido. I miei occhi gli dissero tutto senza bisogno di parlare. Comprese…non avevo cercato quella variazione, il capovolgimento totale…l’improvvisazione anarchica del sax su un tema jazz perché lui non la voleva con la stessa intensità con cui io al desideravo. Avrei aspettato. Non molto. Ma lo avrei fatto. Ma la prossima variazione sarebbe stata All that jazz, sarei entrata nel suo culo sodo e rotondo mentre la sua bocca s’impadroniva del cazzo di Lola e lo accoglieva nelle sue calde umidità come il suo culo morbido accoglieva me. Scopato. Totalmente posseduto da due donne. Usato come una troia da due troie. Il sublime incarnato. La prossima volta. Tra poco..Guido, tesoro mio.



Variazione numero 2: andante con brio



La bacio con avida dolcezza a cui lei risponde intensamente. La lingua di Guido diventa sempre più insistente man mano che si avvicina al centro della nostra voglia. Ci giriamo in modo da offrirgli le fiche avide e ancora grondanti del precedente orgasmo. Gioca con le mani e con la lingua sui nostri corpi. Spinge violentemente le dita dentro le nostre fiche offerte, spalancate alle sue voglie. Ci guarda inarcarci contro quelle dita e le muove con sapienza e cattiveria autentica. Tenendoci sul filo, provocandoci. Lo destesto e lo adoro come solitamente mia accade in questi momenti. Guardo Chiara che si abbandona totalmente al piacere che la mano di Guido le sta procurando… sorrido di me stessa e mi lascio andare anche io. L’orgasmo ci coglie contemporaneamente. Violento. Apro a fatica gli occhi per guardare Guido che sorride sornione leccandosi le dita, bagnate dal nostro piacere.

Ci raggiunge a letto abbracciando entrambe. Mi rannicchio nell’incavo della sua spalla cercando al mano di Chiara con cui intreccio le dita, scivoliamo nel sonno. Appagati finalmente.



Variazione finale: paso doble



“Sono perfette Guido - sorrido mentre lo guardo fare irruzione nel mio ufficio con la consunta energia – e lo accolgo con questa frase che so lo spiazzerà. Mi diverte non rendergli facile l’esistenza – “Entrambe credo possano sicuramente entrare a far parte in pianta stabile del nostro staff” - mentre continuo a parlare decantando le virtù di Lola e Chiara mi alzo e girando intorno alla scrivania do il modo a Guido di notare come lo chemisiere di seta che indosso, accarezzi perfettamente le mie curve e soprattutto come sia facile sfilarmelo: basta sciogliere il fiocco che lo chiude su un fianco.

“Hai ragione – mi sorride ironicamente di rimando – e intanto con una mano chiude la porta dell’ufficio e con l’altra scioglie il fiocco del mio vestitino - ma credo sia opportuno che pianifichiamo il loro impiego con cura e dunque urge una riunione ai vertici. Privatissima “.

Lascio cadere lo chemisiere e rimango vestita solo di un minuscolo perizoma di pizzo nero, le autoreggenti e gli stivali di Dior che hanno un tacco a stiletto vertiginoso. Spingo Guido su una sedia. Slaccio lentamente i bottoni dei suoi pantaloni di velluto blu e m’impalo con esasperante lentezza sul suo cazzo svettante. Mi afferra per i fianchi e mi tira giù impaziente. Boccheggio per il piacere di sentirmi riempita totalmente. Guido mugola mordendomi il collo.

“Allora dicevamo – riprendo cercando di dare alla mia voce un tono professionale – intanto mi muovo ritmicamente sul suo cazzo. Su e giù, con un ritmo costante e un’intensità crescente – come intendi utilizzarle al fine di mettere al massimo in luce le loro notevoli capacità?”

“Stronza – la voce di Guido è un sibilo – mentre per assecondare le mie spinte solleva i fianchi affondando fino alle palle nella mia fica calda – scegli tu come impiegarle..non m’interessa e ora…in un secondo mi ritrovo schiacciata con la schiena contro la porta a vetri del mio ufficio con le gambe sollevate e il corpo di Guido che mi martella di spinte. Urlo quando l’orgasmo mi attraversa facendomi tremare come una foglia e affondo le unghie nelle spalle di Guido che si lascia andare e mi riempie di sborra calda la fica, avida del suo sapore. Ci stacchiamo scossi ma appagati e maliziosamente Guido mi chiede, raccogliendo il mio perizoma da terra: “Tesoro ma è proprio necessario che tu lo indossi?”.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Hotbrews Invia un messaggio
Postato in data: 22/12/2005 22:36:24
Giudizio personale:
scrivi molto bene..... e ascolti ottima musica.


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