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Valeria 4 - la grande occasione


Giudizio:
Letture: 2021
Commenti: 2
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Quel cinema, anzi quei due cinema, erano diventati la mia garsoniere, non per vantarmi ma quell’estate la frequenza degli spettatori al cinema era aumentata da quando si era diffusa, con un tam tam discreto, con scritte di pennarello sui cessi, la voce di una ragazzina che ai primi spettacoli si concedeva senza problemi….e non erano più solo uomini adulti o anziani, spesso un po’ rivoltanti, ma ormai mi cercavano anche i ragazzi, più grandi di me, ma sempre giovani…..e molto vogliosi!



Ho perso il conto di quanti bocchini feci in quei mesi! ero diventata veramente bravina, usavo la lingua con grande malizia intorno al glande, lungo tutta l’asta, sulle palle e poi, quando “sentivo” il cazzo raggiungere il massimo della sua durezza incominciavo ad ingoiarlo con grande delicatezza, e dolcemente andavo su e giù con la bocca umida e la lingua che scorrazzava felice sul glande….ma credo che i maschi mi apprezzassero soprattutto per la passione vera che trasmettevo quando, con il loro orgasmo, mi inondavano la bocca con la loro sborra…..la bevevo sempre tutta, non ne perdevo neanche una goccia e poi dopo averla inghiottita continuavo con la lingua a pulire il loro glande dalle ultime gocce residue



A ripensarci, credo però che gli incontri più eccitanti fossero quelli che avvenivano nei bagni, tra il primo ed il secondo tempo, forse perché in sala il buio era più protettivo, mentre lì c’era la luce, tutto sembrava più spudorato ……. ….forse anche perché più volte, dopo la prima (vedi: Valeria 3- La conferma) , cercavano di attentare alla mia verginità e questo mi eccitava moltissimo. Tra l’altro ero diventata più disinvolta e mi truccavo un po’ di più, un filo di rossetto, un po’ di matita a delineare gli occhi, poi più avanti la scoperta del fard a ravvivare le guance…avevo poi iniziato a depilarmi con il rasoio, non che ce ne fosse un vero bisogno perché avevo solo una leggera peluria bionda che non si vedeva, ma perché volevo sentire ed offrire la mia pelle il più liscia e morbida possibile alle carezze dei maschi…….anche i movimenti, il mio modo di camminare, di ancheggiare erano più sicuri, certo non potevo portare i tacchi ma l’effetto c’era comunque, la mia femminilità e la mia sensualità venivano fuori con grande evidenza…..



Ma, pur soddisfatta per quanto venivo apprezzata, incominciavo a sentire forte il desiderio dell’amore, di un uomo che mi corteggiasse, mi coccolasse, mi facesse sua con decisione e dolcezza al tempo stesso…..le mie fantasie pensavano ad un uomo sopra di me, nuda in un letto, mentre offrivo il mio corpo e la mia bocca ai suoi baci ed alle sue carezze, con i miei capezzoli induriti dai suoi morsi avidi, mentre aprivo le mie cosce al suo sesso e mi lasciavo sverginare abbandonandomi senza alcuna riserva…........sogni di una ragazzina, di una verginella ormai impaziente di diventare pienamente donna!



L’ultima domenica di quel mese di agosto ero reduce da un ennesimo pomeriggio al cinema, era stato particolarmente divertente: oltre agli incontri fatti al buio durante la proiezione, nell’intervallo, nei bagni, ero stata avvicinata da due ragazzi che, chiusa la porta, avevano voluto farsi sbocchinare insieme: era la prima volta che prendevo due cazzi in bocca contemporaneamente e, non essendo molto pratica, non riuscivo a sbocchinarli bene, così uno dei due se ne uscì dalla mia bocca, si masturbò a venti centimetri dalla mia faccia e, proprio nel momento in cui l’altro mi inondava la bocca con il suo nettare, mi rovesciò in viso tutta la sua sborra. Si, dovevo lavarmi, rifarmi il trucco, ma quanto era bello sentire due giovani maschi infoiati che sfogavano il loro istinto su di me!



Quella sera era invitato a cena a casa il mio cugino grande, aveva allora 32 anni, figlio di un fratello di mio padre. Antonio era il mio cugino preferito, simpatico, sicuro, con un bel sorriso. Come al solito fu divertente nei suoi racconti di vita, commerciante, viveva da solo, amava la campagna e la caccia. Ma fu solo quando, parlando con mio padre, disse che tra una decina di giorni sarebbe dovuto andare a dormire nella casa in campagna della famiglia per una ricognizione di prima mattina sulla selvaggina (la stagione di caccia apriva in quel periodo), fu solo in quel momento che iniziai a guardarlo con altri occhi. Fu una reazione immediata, quasi una reazione chimica: guardai quel volto sorridente e sicuro, quei baffi neri e folti che esaltavano il volto maschio, quel corpo slanciato e muscoloso e pensai alla notte in campagna, sola con lui! Non so come ma dissi che mi sarebbe piaciuto andare anch’io per aiutarlo nella ricerca della selvaggina. E se mia mamma diceva che no, che ero matto, che sarei stato di peso per Antonio, Antonio disse invece che si, che se mi faceva piacere non c’erano problemi, certo avrei dovuto alzarmi prima dell’alba, ma per lui anzi sarei stato d’aiuto. Mio padre era abbastanza compiaciuto della mia improvvisa passione per la campagna e per la caccia e fu d’accordo. Mia sorella non disse niente, ma guardandola di sfuggita colsi un mezzo sorriso sul suo volto....Messa in minoranza mia mamma decidemmo dunque che sarei andato con Antonio, il sabato della settimana successiva.



Quella decina di giorni sembrava non passare mai. Ero impaziente, nervosa, agitata, sognavo quella notte, immaginavo le cose più belle e poi mi dicevo ma no, ma cosa stai pensando, ma perché Antonio dovrebbe guardarti, ha la ragazza….......sei una illusa, una stupida, figurati se Antonio potrà pensare a certe cose con il cuginetto piccolo! Oscillavo tra la speranza e lo sconforto. Ma dopo i primi due o tre giorni, decisi che insomma! dovevo almeno provarci, che la mia voglia d’amore chiedeva alla mia sensualità e femminilità di fare sino in fondo la loro parte, l’occasione era troppo ghiotta! Dovevo provare a sedurlo! Ma dovevo fare in modo che ad un certo punto l’iniziativa partisse da lui, non potevo certo correre il rischio che Antonio, sorpreso da mie avances esplicite, mi rifiutasse con sdegno e magari andasse a raccontare tutto ai miei genitori.



Nella casa in campagna, c’era un unico grande lettone, di quelli alti di una volta. Quindi avremmo dormito nello stesso letto. Questo era un punto importante. E poi faceva ancora molto caldo, avrei dormito nuda solo con le mutandine addosso….......le mutandine già….......ma quelle che la mia mamma mi comprava, erano mutande grandi, così poco invitanti! Mi venne l'idea: le mutandine sexy con un leggerissimo orlo di pizzo, quasi un perizoma, di mia sorella che avevo visto spesso stese dopo il bucato. Andai a frugare tra la biancheria sporca, fui fortunata: trovai un paio di mutandine bianche da lavare e le presi. Avevano un odore intenso, di pipì o di fica non so bene, ma fu molto eccitante provarle, mi stavano, il mio culetto, bello tondo, ci stava a meraviglia, facevo un figurone! Il giorno prima mi passai il rasoio dappertutto e il giorno dopo, poche ore prima che Antonio venisse a prendermi, sulla pelle depilata misi una crema che mia sorella usava (credo fosse per il viso ma andava bene lo stesso), dovevo essere il più possibile morbida e vellutata.



Puntualissimo, alle sei di un caldo pomeriggio di settembre, Antonio passò a prendermi. Il lieve tocco di mascara e una leggera spruzzata di profumo che avevo messo (anche vicino alla mia fighetta!), la mia pelle abbronzata ed incremata, le mutandine sexy che mi entravano in mezzo al culetto, mi facevano sentire una dea. Era il mio giorno, anzi la mia notte!









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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Indigo1 Invia un messaggio
Postato in data: 20/11/2006 17:45:50
Giudizio personale:
Splendida biografia, molto coinvolgente ed eccitante e meravigliosa scritrice ed interprete in prima persona, me lo fa diventare duro solo aspettando la prosecuzione della storia, ho la kiara impressione ke dal vivo sia anke piu coinvolgente se possibile. Un bacio e spero di conoscerti ...

Autore: Target55 Invia un messaggio
Postato in data: 17/11/2006 14:50:41
Giudizio personale:
Eheheheh: sei una favola...


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