i racconti erotici di desiderya |
Una vacanza diversa (voyeurismo) |
Roberta aveva dormito poco e male ripensando a quello che era successo e più pensava al ragazzo che dormiva nella stanza accanto più si eccitava, non riuscì a trattenersi e con il marito che le dormiva accanto prese a masturbarsi con la mente che vagava sulle possibilità di potersi godere ancora il ragazzo proprio con la compiacenza del marito,e magari chissà anche lui avrebbe potuto assaggiare il corpo della giovane Laura, lei non ci trovava nulla di male e del resto era stato proprio Simone a provocarli dicendo che non sarebbe stato geloso, i suoi pensieri si facevano sempre più perversi quando con due dita infilate in fondo alla vagina colante e uno della stretta apertura anale si ricordò che gli ospiti sarebbero stati in 3….Carlo…come sarebbe stato…era carino…disponibile e magari favorendo l’amicizia con quel porco del nipote ci sarebbe scappato anche qualche gioco in 3…era troppo, venne senza controllo e senza essere sicura che il marito accanto non si fosse accorto di nulla…
La mattina si ritrovò sola in casa con Simone mentre attendevano l’arrivo degli altri e di Tom un ragazzo di colore assunto come aiuto domestico in previsione del gran numero di ospiti…Simone si sedette in cucina per la colazione e quando la zia si avvicinò per servirgliela una mano del giovane già voglioso di prima mattina si introdusse sotto la gonna di lei, Roberta con qualche difficoltà riuscì a levarla ma lui le chiese: ”Perché fai così, non ti va?” “Non è ne l’ora ne il posto e poi stanno per arrivare gli altri” “Ma che momento e momento io ti conosco quando si tratta di…non ti tiri mai indietro” “No non è vero e poi adesso non mi va” “Ma lasciati andare, nessuno ne saprà mai nulla te lo giuro” e senza finire la frase aveva già introdotto di nuovo la mano sotto la gonna. “Lasciami fare zia, sei troppo bella” e la sua voce era già troppo eccitata per tornare indietro. La mano era arrivata al bordo delle mutandine due dita si erano infilate sotto e stavano esplorando i primi riccioli, lei gli scostò di nuovo la mano ma lui era troppo eccitato per arrendersi. “Sono sicuro che sei ancora quella donna calda che conoscevo, dai non fare tante storie” e invece era proprio quel gioco di resistenza che stava eccitando ancor di più la debole Roberta, quella mano aggressiva vinse e lei allargò le gambe sentendo che la mano si stava avvicinando alle mutandine, si stava bagnando e cercava ancora di ribellarsi ma lui insisteva. “Sai cosa vorrei ora? Che mi facessi vedere di nuovo la fica” e intanto la mano era passata a stringerle il sedere, lei sentiva l’odore intenso di maschio giovane, si lasciò andare all’indietro mentre la sua mano prepotente le afferrava l’elastico degli slip abbassandolo “Ecco era questa che volevo vedere, ieri non ho fatto a tempo a guardarla, quanto è pelosa me la ricordavo bene” . Le alzò la gonna con tutta la mano schiacciata sull’inguine peloso e folto. Un dito cercò di infilarsi nella fessura che Roberta si sforzava di tenere chiusa ma il dito era impaziente superò le labbra bagnate e lei si arrese “Ma sei fradicia! Lo sapevo che ti andava” il dito andò a cercare il clitoride e le diede un colpetto, Roberta ansimò strofinando il pube voglioso sul dito “Mmmm tutte quelle storie per nascondere che anche tu sei in calore appena sveglia” e il suo dito la stava facendo godere, ormai aveva le cosce aperte e Simone la masturbava con calma, le mutandine erano arrivate alle caviglie e lui poteva godersi lo spettacolo “Ti ricordi la prima volta che me l’hai fatta vedere?” Spinse l’indice ancora più a fondo, era fradicia e il dito scivolava senza problemi non c’era più nessuna resistenza, Roberta gemeva con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, guardandole i seni ancora coperti capì che stava per godere e si fermò. Andò a stringere un seno e il capezzolo duro forte da farle male “Fatti vedere nuda, spogliati!” Ma mentre stava per cedere sentirono il rumore della porta, Roberta si tirò su le mutandine in un lampo e gli chiese di andare ad aprire non poteva farsi vedere in quello stato. Simone era nervoso “Uffa ed io che avevo voglia di mettertelo dietro come ieri”. Quando furono al completo dopo l’arrivo di Carlo e Laura, inaugurarono la stagione estiva con il primo bagno tutti insieme sulla spiaggetta più vicina. Carlo sembrava molto timido e troppo riservato ed era rimasto subito impressionato quando vide tutti spogliarsi per andare a fare il bagno. Francesco fu il primo a togliersi i vestiti e abbassarsi gli slip dicendo che era così che andava preso il sole. Si esibiva davanti a tutti senza il minimo imbarazzo. Simone non aveva messo neppure il costume e faceva il bagno in mutande che divennero presto trasparenti e lasciavano vedere tutto o quasi. Roberta si era tolta lo slip davanti a tutti per infilarsi il costume e Carlo le aveva visto bene la figa, la prima della sua vita! Era grossa e carnosa, molto pelosa, sembrava anche piuttosto aperta, ma forse era solo perché era una donna adulta, pensò Carlo che ne fu comunque un po’ turbato soprattutto dai grossi seni che ballavano a ogni movimento. Solo Laura aveva il costume ma fu la prima a rincorrere il suo ragazzo per tirargli giù le mutande mentre gli adulti ridevano del tutto tranquilli. Carlo incredibilmente timido non aveva alcuna intenzione di levarsi il costume ma malediceva questa sua timidezza. Tornati a casa, furono accolti da Tom che si propose di fare un massaggio di benvenuto al giovane ospite. Carlo inizialmente non capì bene di cosa si sarebbe trattato ma quel giovane uomo sui trent’anni lo affascinava per la sua bellezza, degna di un vero modello. Era in pantaloncini e camicia a piedi nudi, doveva avere un bel petto e delle natiche tonde e sporgenti. Laura gli aveva messo gli occhi addosso da subito. Carlo lo aspettava quindi sdraiato sul suo letto tutto sudato quando lui è entrato con due asciugamani e degli oli profumati in mano. Capì allora che quell’uomo voleva toccarlo e il pensiero lo terrorizzò. “Prima di tutto leviamo questa maglietta e questo costume, li laverò, poi stenditi e rilassati, hai un bel petto davvero” Carlo non sapeva proprio più dove nascondersi e non voleva fare brutta figura appena arrivato, sembrava così naturale che quel ragazzo splendido lo stava mettendo nudo mentre lui era l’unico ad essersi rifiutato di mostrarsi nudo dagli altri, voleva tenersi almeno lo slip convinto che il massaggio se proprio doveva esserci non avrebbe riguardato quelle parti del suo corpo ancora inesplorate ma il nero non ascoltò obiezioni e sollevandogli le natiche lo aiutò a liberarsene, ripetendogli di rilassarsi che avrebbe pensato a tutto lui. Gli slip gli erano scivolati via e ora era completamente nudo steso sul letto sotto gli occhi di Tom che lo guardava in ogni dettaglio senza il minimo imbarazzo. Ormai non poteva fare molto ma di rilassarsi proprio non se e parlava…”Sei incredibilmente biondo Carlo avrai molto successo con le ragazze” ed era quello che il ragazzo si augurava perché nonostante il bell’aspetto la sua timidezza finora lo aveva sempre bloccato ed era anche per questo che aveva accettato l’invito di suo padre a trascorrere delle vacanze in un posto nuovo. Ora però era tutto diverso da quello che si aspettava era confuso e in ogni caso sembrava non avere scelta, per cui decise di lasciarsi andare convinto delle buone intenzioni di quell’uomo che vedeva così virile….non sarebbe successo nulla di spiacevole doveva smetterla di farsi venire strane idee sarebbe stato solo un massaggio…innocente…solo un massaggio, questi erano i pensieri che cercava a tutti i costi di farsi venire in mente mentre le mani dell’uomo erano sotto le sue natiche per sistemare l’asciugamano. Gli teneva una natica avvolgendola quasi tutta con la mano, la punta delle dita erano al limite del solco e sentiva un unghia sfiorargli l’ano dandogli dei brividi del tutto inaspettati. Non sapeva perchè ma iniziava a piacergli farsi vedere nudo e farsi toccare da quel bel ragazzo, tanto più che muovendosi il suo pantaloncino si era leggermente scostato e gli aveva intravisto fra le gambe la base del cazzo e la cappella in mezzo ai peli pubici nerissimi e ricci. Non stava capendo più nulla. E l’altro ne approfittò per iniziare il massaggio dal petto coprendolo di oli girando intorno ai capezzoli che inevitabilmente si rizzarono. Lo massaggiava e lo accarezzava allo stesso tempo, diventava difficile non essere eccitato da quelle carezze. Sembrava che piacesse a entrambi ora, pizzicandogli i capezzoli gli chiese se era bello, se si stava rilassando e a quel punto il ragazzo non riuscì a mentire, si gli stava piacendo, ma evitava di guardarlo. Carlo aveva paura del seguito ma quello che gli aveva fatto finora gli era piaciuto molto più del previsto. “Adesso apri le cosce Carlo bisogna massaggiare bene” i suoi timori erano giustificati allora, non voleva aprire le cosce si sentiva sudato e non solo, era eccitato per quanto se ne vergognasse e solo in quel momento si accorse che la porta era rimasta aperta, non era mai stato tanto imbarazzato, se fosse passato qualcuno sarebbe voluto sprofondare sotto terra e poiché lui non si decideva ad aprire le gambe fu il nero a prendere l’iniziativa aprendogliele con forza, ora vedeva tutto della sua intimità e sorrideva guardandogli l’uccello. Carlo salta quando l’altro gli fa scorrere le dita sull’asta, dai peli all’inizio della cappella, non poteva più nascondere di averlo duro. Come se non bastava, commentava tutti i suoi gesti rendendo la cosa ancora più imbarazzante “sei molto peloso e molto biondo, carina questa peluria che scende lungo le cosce, quando sarai abbronzato starai molto bene, ma ora apri un po’ di più altrimenti come faccio a far bene il mio lavoro su” Carlo chiude gli occhi e apre al massimo sperava almeno che non commentasse la sua erezione e invece lo fece, notò che non poteva negare che gli piacesse. Le dita lubrificate di olio gli stringevano il pene, glielo giravano e scivolavano quasi fino all’ano, si fermavano di più sull’asta stringendola, lisciando i peli tutti intorno. “Ma cosa fa???” “Bisogna massaggiare anche là è importante” ha risposto sorridendo, la mano teneva salda la giovane verga, la scappellava più che poteva e suo malgrado Carlo ne provava piacere, ora sperava che gli facesse una sega come faceva spesso lui quando si masturbava ma proprio a quel punto vide Laura appoggiata alla porta che guardava. Le dita di Tom erano appena arrivate intorno alla cappella, Carlo cercò di avvisarlo ma il ragazzo non ne tenne conto dicendogli che era una bella viziosa non si sarebbe sconvolta e già lo aveva spiato mentre si lavava. “Non farci caso Carlo”. Carlo non poteva crederci invece, non solo una ragazza lo stava guardando tra le cosce ma sembrava fregarsene di quello che stavano facendo come se fosse la cosa più normale del mondo. “Hai una cappella molto grossa è proprio carina” Carlo non osava dire più niente e per fortuna Laura era andata via. E’ vero che aveva la cappella grossa, prima pensava fosse normale ma confrontandosi con i compagni si era accorto che la sua superava la norma in larghezza. E ora Tom gliela stava masturbando e lui era durissimo le sue dita scivolavano intorno ai bordi tirando la pelle più indietro possibile ci giravano intorno, ci giocherellavano. Era turbato ma anche troppo sensibile ora. Tom gli aveva lasciato la cappella per scendere più in basso, gli ha aperto l’inizio delle natiche e gli ha passato un dito scivoloso sull’ano. Carlo sussultava e ha guardato l’apertura dei pantaloncini dell’altro per vedergli il cazzo. Aveva le cosce lisce e nere e si dovette trattenere per non toccarlo. Era come ubriaco di vergogna. Il dito gli è entrato nel sedere senza difficoltà gli ha “massaggiato” l’interno dell’ano con due va e vieni. Era sull’orlo dell’orgasmo. Di colpo però ha tolto le mani l’ha sciacquato dall’olio passandogli l’asciugamano sul cazzo e sul sedere così forte che gli ha fatto male alla cappella…Carlo ora era visibilmente deluso, voleva rimettersi lo slip ma Tom gli suggerì di restare senza, faceva troppo caldo e avrebbe perso l’effetto del massaggio e se ne andò con il suo costume da lavare. Carlo era allibito. Restava nudo sotto il lenzuolo quando è entrata Laura senza il minimo imbarazzo. Laura aveva un corpo da adolescente molto magro e la faccia piena di dolci lentiggini i capelli lunghi ricci le davano un’aria innocente tuttavia Carlo notava un’espressione viziosa sul suo viso, aveva addosso solo i pantaloncini, tette al vento come tutte le donne in quella casa, si siede sul letto accanto a Carlo sempre più imbarazzato per lo spettacolo che aveva offerto prima. Chissà che strane idee si era fatta ora la ragazza. “Allora Carlo come va?” “Un po’ stanco per il viaggio” fu l’unica cosa che riuscì a dire fingendo che non fosse successo altro ma lei aveva già afferrato il lenzuolo e lo stava tirando giù. “Ma sei matta Laura?” “Dai non eri così timido prima con Tom. E’ gay non lo sapevi? Ti ha dato fastidio?” e intanto esaminava il corpo nudo del ragazzo. “Ma se ci scopre il tuo ragazzo?” “Dirò che sei tu che mi hai provocato, che sei vizioso” Quella stronzetta ci sapeva fare. Carlo non voleva storie prima ancora che iniziasse la vacanza e in più era contento di farsi vedere nudo finalmente da una ragazza. Cercò quindi di essere gentile nonostante lo sguardo fosse attirato dal centro dei suoi pantaloncini. “Caspita! Sei molto peloso per un biondo! Aspetta ti annuso il pisello per sapere se Tom ha fatto un buon lavoro” “Oh no Laura” sussurra Carlo sentendogli crescere nuovamente l’erezione. Ma lei si era buttata tra le sue cosce aprendole con le mani, Carlo non poteva che cedere. Gli ha infilato subito il naso tra le cosce respirando forte e il suo fiato caldo lo ha fatto indurire. Non poteva credere che esistessero delle ragazze così viziose a quell’età, lo frugava tra le cosce con il naso, voleva essere leccato ma la timidezza gli impediva di dirlo e lei alzò la testa lo aveva solo annusato. Era pieno di brividi. “Hai davvero una cappella incredibile, guarda è tutta tesa, ce l’hai duro allora ti piace eh” “Zitta che ci sentono!” Ha fatto si con la testa e si è slacciata i pantaloncini ,la figa era gonfia e aperta. Aveva un bel taglio non grossa come quella della signora intravista in spiaggia ma ce l’aveva aperta, era una figa da adolescente circondata di peli bruni. Ha cominciato a masturbarsi tutta fiera di mostrare la figa. “Non facciamo rumore tranquillo, sei troppo eccitante per resistere” ha mormorato. Si è avvicinata ancora di più al ragazzo e le sue dita correvano sul suo petto sui capezzoli che si sono rizzati subito nuovamente. Carlo era immobile si faceva toccare e si sorprendeva di provare lo stesso piacere di prima solo che ora non riusciva a staccare gli occhi dalla sua piccola figa aperta il clitoride rosa di fuori con la punta tutta luccicante i pantaloncini erano scivolati e aveva le tette di fuori, Carlo sentiva l’odore del suo corpo, un forte odore di sudore. Continuando a masturbarsi ha fatto scivolare l’altra mano dal petto al pisello facendo scorrere le dita lungo l’asta bagnata. Era maldestra lo toccava nervosamente le unghie lunghe gli facevano male passando sulla cappella e sulla mazza, lo teneva stretto in mano senza muoverlo. Vedeva benissimo che era eccitato, iniziava a muovere la mano sulla verga cercando di scappellarla il più possibile poi lo ha lasciato e si è portata la mano sul naso “Mmm il tuo odore è più buono di quello del pisello di Simone, il suo è troppo forte” il pensiero di quei due che facevano le porcherie eccitò terribilmente Carlo, ora riusciva a vincere la vergogna e quando lei gli ha proposto di toccarle la figa non poteva credere alle sue orecchie, la figa era aperta bagnata a pochi centimetri dal naso di Carlo. Gli ha preso la mano e l’ha incollata sulla figa. Il ragazzo era fuori di se, cominciava a masturbarla pur non avendolo mai fatto, il gesto gli venne naturale era bagnata e morbida faceva scorrere le labbra sul clitoride, i seni le si erano gonfiati ha respirato forte e il suo liquido vischioso e caldo è iniziato a colarle tra le cosce. Stava venendo. Carlo l’aveva lasciata andare non sapendo casa fare e lei se l’era ripresa masturbandosi con violenza, non finiva mai di venire. Poi si è rimessa i pantaloncini ed è uscita senza dire una parola. Carlo era sdraiato nudo che si stava ancora chiedendo cosa gli stesse capitando. Si vergognava di nuovo, come aveva potuto provare piacere con un uomo e con una donna? E perché nessuno dei due aveva fatto venire lui? In quel momento è rientrato Thomas “Che ti avevo detto Carlo? E’ una gran porca vero?” Quando è uscito però Carlo ha dovuto completare il lavoro con una delle più belle seghe della sua vita. La sera dopo cena Francesco era convinto che se avesse lasciato il modo a sua moglie di restare sola con il nipote ne avrebbe viste delle belle ed era proprio curioso di masturbarsi spiandoli in azione. Aspettò che tutti fossero andati a letto per lasciare la porta della loro camera aperta sperando che il ragazzo raccogliesse l’invito e andò in giardino a fumare. Attese gli eventi con la patta sbottonata, infondo le battute del giorno prima avevano lasciato intendere molto e anche il bagno a mare del pomeriggio lasciava poco spazio agli equivoci, se gli altri due fossero stati altrettanto svegli, era chiaro che era quello che voleva anche lui. E, infatti…nella sua camera il ragazzo non si era fatto attendere molto. In piedi in mezzo alla stanza Roberta e Simone si stavano già palpando, stasera era lei la più intraprendente mentre lui con aria leggermente spaventata si lasciava fare. Quando lei ha cominciato a spogliarlo si è finalmente deciso ad imitarla, poco dopo restarono solo in intimo e Francesco in giardino con l’uccello in mano aspettava il seguito con impazienza. Il ragazzo era ancora imbambolato di fronte al seno di sua zia molto più grosso di quello della sua ragazza. Mentre lei lo metteva in slip, lui le sganciava il reggiseno buttandolo per terra. Francesco in giardino si masturbava fissandole le tette dalla finestra “Allora ti piacciono ancora?” ha sentito chiaramente Francesco a conferma che quel gioco andava avanti da tempo ma finalmente ora poteva goderne anche lui. Il ragazzo con espressione sbalordita le ha afferrato i seni con violenza lasciandole dei segni rossi e una smorfia di dolore e soddisfazione insieme tanto da premere le sue stesse dita su quelle di lui e farsi tirare i capezzoli, intanto che gli strusciava la figa sull’uccello sopra le mutandine. Quando il ragazzo l’ha messa nuda, il marito in giardino si è masturbato alla grande, il cespuglio folto della moglie si vedeva bene e lo eccitava da morire l’idea che ora non fosse per lui. Dopo aver richiuso l’uccello nella patta è rientrato, deciso a godersi lo spettacolo da vicino, i due amanti avevano abboccato, che senso aveva nascondersi? Avanzando nella penombra l’uomo si accosta alla porta ancora aperta. Di fronte senza notare la sua presenza Roberta aveva appena tolto le mutande al nipote che restava in piedi e gli manipolava l’uccello e i coglioni guardandolo negli occhi, lui era immobile. Spingendo il bacino, la donna ha avvicinato il glande di lui ai suoi peli, si masturbava con l’uccello che stringeva come un manico. “Che porco il ragazzo e che puttana mia moglie” pensava Francesco affascinato però dallo spettacolo. Roberta si stava inginocchiando e prendeva in bocca l’uccello del nipote. Con gli occhi chiusi e le labbra ben aperte ingoiava l’uccello fino ai coglioni facendoli ballare tra le dita. Era chiaro che lo stava facendo per il suo piacere e non era affatto la prima volta, ecco che Francesco poteva spiare cosa facevano quei due alle sue spalle. Simone tremava guardando la zia pomparlo a tutta forza, lei gli teneva le mani sulle chiappe e lo invitava a scoparle la bocca. L’uccello brillante di saliva entrava e usciva dalla grossa bocca quando Roberta si è alzata e ha trascinato il ragazzo sul loro letto, Francesco si è tolto la maglietta. Roberta sollevandosi con le mani le cosce si faceva leccare la figa. Francesco continuando a guardare, si slacciava i jeans, non ne poteva più aveva una gran voglia di tirarsi fuori l’uccello ma non voleva ancora farsi vedere per paura di interromperli. Non riusciva più a vedere la faccia di Simone affondata nella foresta di peli neri fra le larghe gambe della moglie e lei gridava di piacere…evidentemente il ragazzino ci sapeva fare e Francesco non poté non immaginare quando lo faceva alla figa giovane della sua fidanzata. Fuori di sé dall’eccitazione a quell’idea dopo essersi liberato dei jeans, si tirava giù la mutanda e con la cappella gonfia in mano decide finalmente di entrare e continuare a seguire quello che facevano più da vicino, sarebbe intervenuto ma prima voleva vedere cosa facevano. La donna si tirava addosso il nipote con voglia e gli guidava l’uccello nella fica e si sono incollati l’uno all’altra. La scena lo eccitava sul serio. Simone ci dava dentro a gran colpi e schiaffeggiava i seni della zia che urlava. “Che porco, che porca” ripeteva tra se Francesco, si prendeva l’uccello in mano e stringendoselo andava a sedersi sulla poltrona di fronte al letto. Ora doveva trattenere l’eiaculazione. “Si vai mettiglielo dentro fino in fondo” si è sorpreso a gridare rivelando ai due amanti la sua presenza “Sfondala sul serio, si così, continua” li incitava. Per farlo contento si erano messi alla pecorina, Roberta si apriva con due mani mentre Simone sudato fradicio ci dava dentro a fondo tenendola per i fianchi, colpendo le chiappe ad ogni affondo. Ogni tanto tirava fuori l’uccello grondante, si piegava e le leccava l’ano spalancato tra le dita della donna facendola gridare. Francesco preoccupato di finire prima di loro si forzava di rallentare la mano sul suo cazzo. Vedeva benissimo ora sua moglie afferrare l’uccello del nipote da dietro, toglierselo dalla vagina e posarselo sull’ano. Il ragazzo rapidamente appoggiava la cappella sul buco del culo della donna che si piegava per aiutarlo nella penetrazione. La stava penetrando senza lubrificante, Francesco quasi non ci credeva e invece il culo della sua donna ingoiava tutto l’uccello in un sol colpo, dovevano avere una grande abitudine a prendersi nell’ano pensò meravigliato l’uomo e pensare che con lui non lo faceva, ma il paragone tra il suo cazzo e quello del ragazzo spiegò tutto e in un certo senso lo inorgoglì. Quando ha sentito che i due stavano per godere gli ha gridato “Dacci dentro ragazzo, falla venire!” Per stare più comodo nel momento cruciale era salito sul letto senza disturbarli e questo li ha fatti venire praticamente insieme. Mentre Simone tornava in camera sua, Roberta stesa sul letto si asciugava la figa con il lenzuolo, prima di dormire però vedendo il suo uccello di nuovo duro Francesco la salutò dicendole che la prossima volta sarebbe toccato a lui incularla a secco e risero soddisfatti. |