i racconti erotici di desiderya |
Una sedicenne in cerca di tenerezze |
Non credo di essere una romantica, una sdolcinata che fa le fusa con il ragazzo o con le amiche. Anche perchè io un ragazzo non ce l'ho. Almeno nel senso di uno che ti viene dietro e poi vuole stare solo con te . Che barba sarebbe. A me piacciono le storie brevi, intense ma brevi. Soprattutto quelle dove dopo non c'è bisogno di stare lì a sdolcinare. Chi s'è visto ......OK. Eppure quella volta una tenerezza di più non sarebbe guastata. Quella volta che, scesa dalla corrire che mi portava come sempre da scuola a casa mi si affinaca in motoretta un ragazzino che mi fa: "cia bella dove vai?" E dove vuoi che vada? Non vedi che scendo dalla corriera della scuola. Al massimo vado a fare i compiti dalla mia amica. Questa volta però vado a casa mia. Il ragazzino non demorde e insiste pure. Potrà avere al massimo dodici anni. Già ma come fa allora con soli dodici anni ad avere la moto?. Forse non ha dodici anni. Intanto lui insiste che deve farmi provare la moto. Che è un portento con la moto. "va bene facciamo un giro ma solo uno".
Appoggio la mano sulla sua spalla e salgo sulla motocicletta. Non faccio in tempo ad aggiustarmi sul sedile che lui parte a razzo e io guasi cado e allora mi stringo a lui. Via, con la motocicletta, che bello. Primavera profumata, calda, luminosa. La passerina me la sento fresca perchè ho la gonna e anche se cerco di non farla svolazzare, comunque mi sento scoperta e il vento mi solletica. Intanto lui accellera perchè, l'ho capito, così io mi stringo a lui. E va bene allora mi stringo. Anzi visto che fai il furbo ti metto in crisi e ti tocco un pochino: scivolo con la mano giù dalla spalla al fianco e poi, una curva dopo l'altra, mi ritrovo, guarda che caso, vicino al suo uccello. Che nel frattempo sento è cresciuto. Accidenti, nemmeno quello di Gianni, il mio fidanzatino, è così grosso. Lui avverte la presenza indiscreta della mia mano e rallenta. Poi accosta con la moto e si ferma. "senti bella che ne dici di approfondire l'incontro?" Nemmeno per idea. Rispondo. Ma tradisco la voglia e allora lui mi si avvicina e con una mano mi accarezza una tette. Io arrossisco e allora lui mi tocca con tutte e due le mani i seni. A questo punto mi sento sciogliere. Mi sento un pò bagnata. e vorrei fare qualcosa con lui. Ma lui è molto timido. Nonostante l'approccio, la moto, l'età, la primavera, il primo tepore. E allora io scappo via, senza che lui abbia il tempo di riaversi dallo stupore, dalla sua fantasia. Scappo via e corro a csa. Entro in camera e mi chiudo a chiave. Non ho voglia di cenare. Ho solo voglia di ricordare cosa mi è accaduto. Così all'improvviso senza quasi rendermene conto. E mentre rammento lui e la moto, e la mia mano vicino al suo sesso e lui che me le tasta, le tette, e poi io che sono rossa dal timore e lui incerto perchè è pur sempre un giovincello che gioca a fare il grande, e mentre fantastico su cosa sarebbe potuto succedere ancora ,se fossi rimasta, la mia mano scende lentamente ad accarezzare il pancino, poi il ciffetto di peli della passerina poi labbre piccole ma carnose , svelando un buchettino che non è stato ancora esplorato se non dal dito. E orai il mio dito fa l'eploratore, ricordando l'avventura del ragazzino con la motocicletta. Ricordando Gianni, il mio fidanzatino, e il professore di ginnastica, che mi solleva sulla cavallina, e la mia amica del cuore, Cinzia, che ogni volta che andiamo in piscina, non perde occasione di farmi vedere la sua passera preoccupata di chiedermi se la trovo strana e diversa dal solito, dopo che il suo ragazzo l'ha sverginata un pomeriggio qualsiasi. Poi mi riaggiusto e preparo per la cena. C'è luce ancora. Le giornate si sono allungate. E' una primavera dolce, profumata e piena di promesse e io ho tanta voglia di avventure. |