i racconti erotici di desiderya |
Una nuova amica |
Mi ritrovo nel mio letto a chattare con un mio amico a raccontargli quello che ho appena vissuto.. sento male dappertutto e mi sento davvero stremata. Quando ho ricevuto l’invito ad andare da loro questa sera non mi aspettavo una serata così trasgressiva.
La prima volta che ho visto Francesca e Nicola lavoravo ancora presso una negozio di intimo e calze in un centro commerciale della provincia; mi avevano avvisato la sera prima che sarebbero passati a trovarmi al lavoro perché erano curiosi di conoscermi. Avevo chattato poco con loro, prima di quell’incontro, e per msn non erano riusciti a starmi molto simpatici. In chat una persona o una coppia o mi sta simpatica subito o è difficile accendere le mie voglie o fantasie dopo. Abitando però nella stessa città e avendogli detto il luogo dove lavoravo mi sembrava brutto dire loro di non passare a trovarmi; alla fine un caffè insieme si poteva anche prendere, non mi avrebbe cambiato la vita. L’unica mia paura era la reazione di lei.. in chat mi aveva detto di essere molto spinta e che le piaceva giocare con le ragazze nei posti insoliti, mi aveva chiesto se in negozio da me avrebbe potuto provare un capo intimo magari con il mio aiuto.. ero terrorizzata dall’idea che potesse fare qualcosa che mi mettesse in imbarazzo di fronte alle mie colleghe, ignare in tutto e per tutto di questi giochi maliziosi e intriganti che affollavano la mia mente da un paio di mesi e che avrebbero rovinato la reputazione da brava ragazza che aleggiava intorno a me se qualcuno ne fosse venuto a conoscenza. Le spiegai i miei timori, pregandola di non fare nulla che potesse mettermi in imbarazzo; mi tranquillizzò dicendo che non stava cercando problemi ma voleva solo una bella amicizia senza mettere a disagio nessuno. In quel periodo lavoravo la mattina in un centro commerciale e il pomeriggio in un altro. Non ci si poteva vestire come si voleva ma bisognava rigorosamente mettere la divisa del negozio: pantaloni e maglia nera con il logo dell’azienda con uno scollo a V, un po’ troppo accentuato per il seno prosperoso che mi ritrovo, che veniva chiuso da una bottone a clip che regolarmente si apriva ad ogni mio movimento ed evidenziava ulteriormente la scollatura. Quel giorno ero arrivata da poco in negozio pieno di scatoloni di merce nuova da sbollare e sistemare alla bene e meglio nel magazzino fino a quando non avremmo tolto i costumi in esposizione nel punto vendita. Iniziai senza indugio il mio lavoro e tempo 5 minuti entrò in negozio una ragazza carina, alta quanto me, minuta con i capelli castano scuri, ricci e lunghi fino alle spalle, occhi verdi, con il classico seno che sta in una coppa di champagne. Si avvicinò e salutandomi mi chiese con un po’ di imbarazzo: “tu sei Giulia?” le sorrisi capendo subito che era la lei di coppia e a quel punto tranquillizzandosi dal fatto di avere trovato la persona giusta si presentò: “Sono Francesca, piacere di conoscerti. Nicola è qui fuori”. Il giorno prima mi aveva detto che sarebbe entrata in negozio da sola, lasciando il suo ragazzo fuori per non mettermi troppo in imbarazzo e perché le conoscenze preventive le voleva fare lei con le ragazze, in quanto le piacevano davvero molto. Restammo li a parlare appoggiate ad un tavolino all’interno del punto vendita fino a quando anche il suo ragazzo entrò , si avvicinò a noi e si presentò; parlammo in negozio come vecchi amici fino a quando tornò la mia collega dalla pausa e ne approfittai per andare al bar a bere un caffè con Nicola e Francesca.. nel tragitto verso il bar la conversazione iniziò a spingersi su argomenti un po’ più tabù. Iniziarono a raccontarmi come si erano conosciuti loro, le esperienze che avevano fatto e che Francesca era molto spinta in questi giochi, le piaceva condurre il gioco e dominare sulla donna oltre con la sua presenza anche con strap on e giochini vari. Seduti al tavolino del bar notavo che sia Francesca che (e soprattutto) Nicola guardavano insistentemente verso quella scollatura che non voleva stare chiusa. Più volte in chat mi avevano detto che ad entrambi piaceva il seno prosperoso ed evidentemente il mio piaceva parecchio.. quando Nicola si rese conto che avevo notato la sua insistenza nel guardarmi le tette cercò di distogliere lo sguardo ma benché si sforzasse il suo sguardo continuava a cadere tra le pieghe della mia maglietta. Rimanemmo un altro po’ a parlare della nostra vita, del lavoro e degli hobby dopo di che mi riaccompagnarono al mio negozio e ci salutammo con due baci promettendo di risentirci presto. Ripenso a quel primo incontro in questa serata così strana e sento il mio culo bruciare ancora.. quanto me l’hanno scopato quei due!! Ad un certo punto pensavo davvero di non sopportare più quel cazzo e quelle dita che mi hanno scopato in tutto i modi, ma quanto ho goduto! Quando oggi pomeriggio Francesca mi ha chiesto se andavo da loro sta sera non avevo ben capito cosa avevano in mente. Fin dal primo incontro mi avevano detto che prima del sesso cercavano un’amicizia sincera, pensavo fosse un invito a cena come un altro per scambiare 4 chiacchiere e conoscersi un po’ meglio. Lunedì pomeriggio ero davanti al pc cercando di studiare qualcosa quando mi si aprì una nuova finestra di conversazione; era Francesca che mi chiedeva come stavo e dicendomi che la sera avevano la casa libera e se volevo andare a cena da loro. Le dissi che si poteva fare, mi ero trovata bene in loro compagnia e mi avrebbe fatto piacere approfondire l’amicizia. Mi chiese se il cinese per cena potesse andare bene e se avevo preferenze sul tipo di bevande da bere. Ci demmo appuntamento per le 20.30 ad un benzinaio dove mi sarebbero venuti a prendere per poi scortarmi fino a casa loro. Quando iniziò ad avvicinarsi sera mi andai a fare la doccia per prepararmi alla serata e finito di lavarmi presi la lametta e mi depilai la fighetta sapendo che a lei piaceva molto completamente depilata; uscita dalla doccia aprì il mio armadio e iniziai a tirare fuori i vestiti che avevo, incerta su cosa mettermi.. inizialmente misi un paio di collant bianchi con una gonna jeans, un corpetto bianco che si abbinavano ai collant e una camicetta con le decolté nere con tacco a spillo. Guardandomi allo specchio però mi resi conto che era veramente troppo sfacciato quel modo di vestire.. sembrava quasi voler dire “sono una troia, fate di me ciò che volete”. Optai quindi per dei pantaloni neri al posto della gonna.. decisi comunque di tenere le decolté e il corpetto e coprirmi solo con una giacchetta bianca non troppo scollata; per finire mi legai una parte di capelli con una molletta lasciando i più lunghi cadere dietro le spalle e due ciuffi più corti incorniciarmi il viso, allacciai al collo un collier di Swarovski colorati regalatami da mia madre il giorno del mio diploma con abbinati due orecchini pendenti dagli stessi colori vivaci. Prima di uscire mandai un sms a Francesca e Nicola dicendo che stavo partendo da casa mia e che sarei stata al benzinaio entro 20 minuti infilai l’impermeabile rosso presi la borsa e uscì di casa. Non ero per niente tesa, guidavo tranquillamente verso il posto del nostro appuntamento canticchiando le canzoni che venivano trasmesse alla radio. Arrivai al distributore ben 10 minuti prima dell’ora prestabilita, non sapevo se mandare un sms per comunicare che ero già li o aspettare. Aspettai 2 minuti dopo di che mi decisi a scrivere un messaggio: “sono già qui”. Nemmeno 30 secondi e iniziò a squillarmi il cellulare.. risposi.. era Nicola “ciao Giulia, mi spiace se ti faccio aspettare; le signore non dovrebbero mai attendere, sono un po’ in ritardo, 5 minuti e sono li”. Riattaccammo la conversazione, ora iniziavo a sentire un po’ di nervosismo.. guardavo costantemente lo specchietto retrovisore per vedere se sopraggiungeva qualche automobile. Giocherellavo con le chiavi della macchina e avevo una gamba che continuava a trotterellare, non riusciva a stare ferma. Alle 20.30 in punto vidi una macchina arrivare e mi squillò il cellulare.. non feci nemmeno in tempo a dire pronto che sentii dall’altro capo del telefono “Tigra gialla??” stavo per rispondergli in maniera affermativa quando vidi sulla destra una macchina che mi si affiancò: era Nicola che mi salutò e mi fece cenno di seguirlo con una mano. Caspita quanto correva! Non capivo se era lui ad andare ad un velocità spropositata, se ero io che con i tacchi facevo fatica a guidare o se era l’agitazione per quella serata che era appena cominciata. Percorremmo 5 minuti buoni di strada tra tangenziale, stradoni e case. Arrivati di fronte ad un palazzo si fermò e mi indicò un posto libero, capii che eravamo arrivati a destinazione e che dovevo parcheggiare dove mi aveva segnalato lui. Nicola andò a parcheggiare poco più indietro di me e si fermò davanti al cancello di casa sua ad aspettarmi. Scesi dall’auto, la chiusi e mi diressi verso di lui che mi salutò dandomi due baci sulle guance mentre il suo sguardo cadde sul mio seno coperto dalla giacchetta. Iniziammo a parlare di come erano andate le rispettive giornate mentre apriva il cancelletto e il portone del palazzo e mi invitò ad entrare.. il rumore dei miei tacchi rimbombava nell’atrio del palazzo, percorremmo le scale sempre parlando del più e del meno fino ad arrivare davanti alla porta del suo appartamento. Mi aprì la porta e mi ritrovai in un salone medio-grande, che comprendeva una bella cucina spaziosa sulla sinistra e due divani a mo’ di salottino sulla destra; la casa era un po’ in subbuglio ma vivibile, Nicola si scusò per il disordine che regna sovrano in casa. Per tranquillizzarlo gli risposi “ah, non preoccuparti, dovresti vedere casa mia!”. Chiamò Francesca che era in un’altra stanza della casa, mi apparve davanti con indosso solo un maglione largo almeno 4 taglie più della sua, probabilmente di Nicola e mi salutò con i soliti due baci sulle guance. Mi dissero di mettermi comoda e mi chiesero se avevo qualche preferenza su cosa bere; ci sedemmo intorno al tavolo della cucina e iniziammo a discutere su cosa ordinare da mangiare dal cinese. Una volta deciso cosa mangiare, Nicola diede un bacio a Francesca sulle labbra e uno sulla guancia a me e uscì per andare a recuperare la nostra cena lasciando noi ragazze da sole in casa. Eravamo una di fronte all’altra sedute al tavolo, sembravamo due vecchie amiche che parlavano dei problemi quotidiani che assediavano la vita di tutte le persone; si alzò per andare a prendere una bottiglia di vino bianco e dei bicchieri puliti ne versò un goccio e facemmo un cin cin per festeggiare questo incontro. Poi si sedette sulla sedia vicino alla mia.. inizialmente stavamo indietro con i corpi che comunicavano un po’ di timidezza (almeno da parte mia), stavo con le braccia conserte, appoggiata allo schienale della seggiola e giocherellavo con il bicchiere nel quale mi aveva versato il vino; man mano che chiacchieravamo mi lasciai andare mi tesi verso di lei e mentre si scherzava sulla poca voglia di studiare mi appoggiò una mano sul braccio e mi disse “secondo me sei una brasa querta!” le chiesi cosa volesse dire e mi spiegò che in dialetto veneto significa “brace coperta” riferito al fuoco che sta per spegnersi ma basta dargli una smossa per ravvivarlo. Mi misi a ridere. Questo non me l’avevo detto mai nessuno, anzi spesso mi dicevano che avevo una faccina da furba… ora la guardavo senza imbarazzo eravamo molto vicine, nella mia mente passò la voglia di darle un bacio appassionato ma proprio in quel momento sentimmo la chiave che entrò nella toppa della serratura. Era Nicola tornato con la nostra cena; “hai fatto presto” disse Francesca quasi dispiaciuta che fosse già tornato.. effettivamente un po’ dispiaciuta lo ero anch’io, avrei voluto metterle la lingua in bocca e assaggiare il suo sapore. Nicola e Francesca iniziarono a preparare tavola, portarono in tavola le cibarie cinesi e iniziammo a mangiare. Nicola era curioso di sapere cosa ci eravamo dette in sua assenza, forse sperava che fosse già successo qualcosa tra noi due, e Francesca ribadì il fatto che secondo lei fossi una “brasa querta”. Adesso i dialoghi erano quasi tutti condotti da Nicola che mi spiegava nel dettaglio le loro esperienze, il loro modo di pensare e di giocare. Venni a sapere che a Francesca non piacciono molto gli uomini a meno che non abbiano una fisionomia effemminata ma che in compenso le piace molto giocare con le donne, fare la dominatrice, farle godere; mentre Nicola mi diceva queste parole Francesca mi guardava con un sorrisetto compiaciuto quasi stesse immaginando di sottomettere la sottoscritta.. ricambiai il sorriso, poi tornai a guardare Nicola. Lo trovai nuovamente a fissarmi il seno insistentemente. Adesso iniziavo a risentirmi un po’ in imbarazzo sentendo i suoi occhi sulle mie tette e Francesca che mi fissava con quel sorriso stampato sulle labbra. Cambiammo argomento e iniziarono a fare domande su di me, sul lavoro che avevo quando c’eravamo conosciuti e che nel frattempo avevo lasciato per dedicarmi all’università. Finimmo di mangiare conversando sempre amabilmente spaziando da argomenti più piccanti a quelli di tutti i giorni; restammo un altro po’ seduti a tavola fino a quando Nicola si alzò e disse che andava a coricarsi un po’ in una stanza della casa.. prima di uscire dalla sala si girò si avvicinò a me e mi disse: “scusa Giulia, ma è da quando ti ho visto la prima volta che lo voglio fare” e da dietro mi introdusse una mano sotto la giacca e iniziò a palparmi e massaggiarmi un seno. Mi irrigidì immediatamente e mi misi a ridere per scemare la tensione che sentivo.. Francesca mi sorrise e mi tranquillizzò: “non ti preoccupare lo fa sempre.. anche se ti incontra per strada in un luogo poco frequentato ti palperà il sedere o le tette, ma scherza”. Nicola tolse la mano dal mio seno e mi chiese scusa spiegandomi che aveva troppa voglia di toccare le mie tette, gli risposi di non preoccuparsi che non c’erano problemi; detto ciò sparì dalla sala e si diresse a sdraiarsi su un lettino in una stanzetta della casa. Rimasi sola con Francesca mi guardò e mi disse: “beh scusa, ma se l’ha fatto lui…” corse intorno al tavolo e da dietro allungo le sue mani verso il mio seno. Una volta prese tra le dita i miei seni esclamò stupita “ma quante sono?!?” riniziai a ridere.. cominciò a massaggiarli con sapienza, slacciandomi i bottoni della giacca e abbassando il corpetto scoprendo parzialmente il mio grosso seno. Si abbassò a baciarmi il collo fino a scendere a leccarmi e mordicchiarmi un capezzolo e un mugolio mi uscì dalle labbra… capendo che il suo trattamento mi eccitava parecchio continuò ad alternare baci sul collo e sui capezzoli. Girai la testa verso di lei e mi ritrovai le sue labbra a pochi centimetri dalle mie: subito ci avvicinammo e ci lasciammo trasportare da un bacio appassionato, le nostre labbra combaciavano perfettamente, le nostre lingue si attorcigliavano e sentivo l’eccitazione crescere mentre lei continuava a stimolarmi i seni. Smise di baciarmi e carezzandomi il collo con le labbra mi disse: “perché non ci spostiamo in camera da letto?”; acconsentì dandole un altro bacio. Mi alzai con il seno ancora di fuori dal bustino e seguì Francesca verso la camera da letto; entrate nella stanza notò che Nicola ci aveva preparato il letto con cuscini e una coperta che andava a coprire il piumone onde evitare di sporcarlo durante i giochi. Mi tolsi le decolté ritornando alla mia altezza naturale.. ora potevo guardare negli occhi Francesca essendo più o meno alte uguali. Iniziò a baciarmi di nuovo sfilandomi la giacca e sbottonandomi il corpetto che era chiuso da tanti gancetti sulla schiena. Impaziente di vedere bene le tette libere da ogni costrizione arrivò a metà schiena e mi abbasso il bustino che le copriva ancora parzialmente. Si abbassò e le prese in bocca baciandole e mordicchiandole, e girandomi verso il letto mi ci buttò sopra, salì su di me e alternando baci tra il collo, il seno e la bocca mi mise una gamba in mezzo alle cosce strusciandola sulla mia fighetta che iniziava a bagnarsi notevolmente; mentre lei si occupò di slacciarmi i pantaloni io finii di sganciare i gancetti del mio corpetto e me lo sfilai di dosso. Francesca mi guardava in piedi ormai solo con gli slip indosso e prima di gettarsi su di me si tolse la grande felpa che la copriva e il perizoma di un colore rosso porpora. Ai miei occhi mi apparve un corpo asciutto e atletico, due tette piccole e sode con capezzoli turgidi ed una fighetta ben depilata con una triangolino di peli cortissimi intorno al suo clitoride. Francesca iniziò a stuzzicarmi il clitoride da sopra gli slip cercando di scostarli per leccarmi e penetrarmi con un dito.. essendo molto aderenti e dando fastidio al suo lavoro decise di togliermeli per potermi masturbare meglio. Ritrovandomi completamente nuda iniziò a leccarmi la fighetta e i miei gemiti e sospiri iniziarono ad essere sempre più frequenti e irregolari; smise di leccarmi e si avvicinò al mio viso baciandomi con il gusto dei miei sapori ancora in bocca. Con la coda dell’occhio vidi Nicola entrare nella stanza, si avvicinò al comò dove era appoggiata la macchina fotografica e cominciò a fare foto a me e Francesca che giocavamo e ci accarezzavamo a vicenda. Fatte un paio di foto si sdraiò vicino a me iniziando a massaggiarmi le tette e a mordere con foga e forza i capezzoli, Francesca si alzò e baciò Nicola dicendogli che le piacevo molto.. io ero lì, completamente nuda, con le gambe spalancate a far vedere la figa totalmente rasata e loro in piedi di fronte a me a baciarsi; Nicola si staccò da Francesca e abbassandosi verso di me mi chiese “posso assaggiarti anch’io?”. Non detti nessuna risposta, reclinai la testa indietro e alzai leggermente il bacino per offrirmi meglio alla sua lingua vogliosa di sentire il mio sapore; si stupì di quanto fossi umida, si stese su di me e iniziò a strusciarmi il cazzo duro sulla figa.. ansimavo, gli facevo capire quanta voglia avessi di essere riempita da un cazzo, di godere e sfogare tutta la voglia che Francesca mi aveva messo addosso con la sua lingua. Me lo infilò dentro tutto d’un fiato mi sentì piena fino alle ovaie, iniziò a scoparmi violentemente e i miei mugolii si trasformarono in urla più lui pompava il cazzo dentro di me. Mi portai una mano davanti alla bocca per strozzarmi in gola quelle strilla e Nicola mi disse di urlare pure quanto volevo, che non c’erano problemi.. avvolsi le mie braccia intorno alle sue spalle per sentire meglio le forti spinte del suo membro dentro il mio ventre. Mi alzò le gambe sopra le sue spalle in modo che il suo fallo potesse affondare meglio dentro di me.. i primi colpi furono quasi dolorosi da quanto forti e profondi erano ma l’eccitazione e la voglia che provavo erano troppo alte per dirgli di smettere; mentre mi scopava disse a Francesca di salire sopra di me, sopra la mia bocca in modo tale che gliela potessi leccare per bene. Mi scavalcò e portò la sua fighetta davanti agli occhi, presi in bocca il suo sesso gonfio e voglioso di godere.. alternavo dei colpi di lingua con dei piccoli morsi al clitoride, fino a prenderlo in bocca come un piccolo cazzo. Sentivo il respiro di Francesca aumentare iniziando a gemere mentre Nicola, che mi stava ancora scopando, le palpava il seno e la baciava passionalmente, fino a quando iniziò a gemere sempre più forte e scoppiò in un orgasmo liberatorio. Mi sbrodolarono in bocca tutti i suoi umori che bevvi avidamente per poi stendersi di fianco a me commentando “mamma mia, stupendo.. è stata la ragazza più brava a leccarmela!” mentre il cazzo di Nicola continuava a stantuffarmi: a quelle parole sentì un po’ di imbarazzo non capendo bene cosa avessi fatto per averla fatta godere così tanto e le sorrisi.. ma ben presto l’imbarazzo sparì sotto i colpi di quel cazzo portentoso. Nel frattempo Francesca aveva iniziato a masturbarsi vedendo il suo ragazzo scoparsi un’altra e commentò: “dai continua così, questi gridolini sono fantastici”. Non sono mai riuscita a godere in silenzio, anzi sono molto rumorosa esprimendo così tutto il mio godimento, ed entrambi sembravano apprezzare molto il mio modo di vivere il sesso senza tabù. All’ennesimo colpo ben assestato di cazzo raggiunsi finalmente l’orgasmo anch’io, urlando tutto il piacere che stavo provando in quel momento. Francesca mi guardò e mi disse: “l’avevo detto io che eri una brasa querta” e Nicola per tutta risposta le disse: “ma lo sai, che le santarelline sono sempre le migliori”. Scoppiammo a ridere tutti e tre e lei mi prese in giro per come mi ero sciolta dopo l’orgasmo liberatorio dandomi un dolce bacio mentre il cazzo di Nicola giaceva ancora nella mia figa.. Francesca si alzò prese la macchina fotografica e fece qualche altra foto… il farmi fotografare mi eccitava ancora di più! Dopo di che si mise dietro a Nicola e iniziò a sollecitarmi lo sfintere… mentre mi scopava chiese a Francesca se voleva incularmi e lei acconsentì. Un brivido mi percorse la schiena… “come incularmi?!?lei?con cosa?” pensai. Da un cassetto tirò fuori uno strap on e mi disse che lei adora inculare le ragazzine vogliose come me.. Nicola disse che le avrebbe fatto strada per permetterle di scoparmi meglio, smise di fottermi e prese un gel lubrificante che servì a bagnarmi l’ano fino ad inserirmi un dito.. Francesca iniziò a baciarmi in bocca e con un dito mi sollecitava il clitoride per rendere meno doloroso l’ingresso nel mio buchino. Dopo un dito ne inserì un altro e poi un altro ancora, iniziavo a sentire davvero male e dalle mie labbra uscivano preghiere di smettere: “no, no basta”.. Nicola sentendo quelle parole mi toccò la figa e disse a Francesca “dice no, no ma è bagnata fradicia ‘sta zoccola” detto ciò si sdraio su di me e piano piano mi infilò tutto il cazzo nel culo.. ero rigidissima, sentivo un male terribile. Il suo cazzo non era tanto lungo ma aveva una circonferenza notevole che si fece sentire tutta nel momento in cui mi penetrò. Francesca era sempre affianco a me che mi baciava e accarezzava quasi volesse coccolarmi per sopportare quel dolore che sapeva bene che ben presto sarebbe diventato una piacevole tortura. In fretta, infatti, i miei lamenti per il dolore si trasformarono in gemiti di piacere e più gemevo, più Nicola aumentava il ritmo con Francesca che lo incitava ad andare sempre più forte perché voleva sentirmi gemere; prese la macchina fotografica e riniziò a fare foto.. sentendo il piacere vicino iniziai a sgrillettarmi e questo eccitò ulteriormente Nicola che sembrava apprezzare lo spettacolo e disse a Francesca “guarda come si masturba…” sentendo queste parole scoppiai in un altro orgasmo ancora più forte del primo! Nicola mi teneva per i capelli mentre continuava a scoparmi il culo disse a Francesca che dovevano tenermi stretta perché non era facile trovare una puttanella come me. Finito di contrarmi per il piacere appena raggiunto, Nicola disse che ormai aveva fatto strada per lo strap on e chiese a Francesca se voleva prendere il suo posto: lei a quella richiesta prese il fallo finto e se lo legò intorno alla vita, lo lubrifico con un po’ di gel e lo accostò all’ano.. entrò con estrema delicatezza quasi non sentii dolore un po’ per il culo sfondato dal cazzo di lui un po’ perché i suoi gesti erano mirati esclusivamente al mio piacere. Senza nemmeno che me ne accorgessi mi ritrovai quel cazzo finto fino nell’intestino che iniziò a scoparmi lentamente e con molta goduria. Nicola fece qualche altra foto di quella scena che ai suoi occhi doveva essere molto eccitante, la sua ragazza che stava inculando una troietta che godeva come una matta.. mi portò il suo cazzo di fronte al viso e appena lo vidi tirai fuori la lingua e iniziai a leccargli la cappella.. ero ansiosa di fargli sentire che spampinavo bene allo stesso modo in cui leccavo una figa ma ero distratta dai colpi energici che ora mi impartiva Francesca nel culo. Nonostante ciò cercai di concentrarmi e porre la mia attenzione sul cazzo di Nicola che ora svettava di fronte ai miei occhi: aprì la bocca e iniziai ad andare su e giù su quell’asta dura, che poco prima mi aveva sfondato il culo, alternando colpi di lingua sulla cappella a vere e proprie scopate nella mia piccola bocca. Iniziai ad eccitarmi ad avere il suo membro in bocca ma ben presto mi fece interrompere e Francesca smise di scoparmi; Nicola mi disse: “adesso ti facciamo provare la doppia”… ormai non mi spaventava più nulla ero in loro completa balia, solo vogliosa di godermi quella stupenda serata! Francesca si sdraiò e mi disse di sedermi su di lei, con un po’ di fatica cercò di introdurmi lo strap on in figa ed appena entrato fece partire una leggera vibrazione mentre Nicola da dietro si preparava a incularmi nuovamente; adesso mi ritrovavo faccia a faccia con Francesca che mi baciava, in quella posizione la dominavo e scesi a baciarle il collo per poi tornare a cercare la sua lingua. Un brivido mi percorse quando Nicola iniziò a spingere contro l’ano, adesso si anche avevo paura di essere aperta con un cazzo finto in figa e con uno di carne nel culo; quando però iniziarono a muoversi in simultanea bastarono due colpi per mandarmi in estasi.. mi ritrovai d’improvviso su un altro pianeta, vedevo immagini sconnesse che mi offuscavano la mente, stavo provando uno dei piaceri più intensi che una donna potesse provare e gli orgasmi si susseguivano uno dietro l’altro senza darmi tregua. Non so nemmeno per quanto tempo siano andati avanti a scoparmi in quella posizione, ero talmente presa da quella situazione che tutto divenne relativo, le mie urla iniziavano a perdere di intensità stremata dagli orgasmi che stavo raggiungendo. Sentivo Nicola darmi dei piccoli sculaccioni per poi andare in cerca delle mie tette e martoriare i capezzoli con le mani; disse a Francesca che non resisteva più che doveva venire ma lei lo pregò di resistere che voleva vederlo incularmi ancora, che le piaceva troppo vedere il movimento delle sue anche che andavano avanti indietro mentre il suo cazzo sprofondava nel mio culo. Detto ciò sfilò il suo cazzo dall’ano in modo tale che potessi alzarmi dal fallo che Francesca teneva intorno alla vita; ero stremata, sudata fradicia, approfittai di quella piccola pausa per togliermi l’orologio, il collier e gli orecchini che indossavo ancora dall’inizio dei giochi. Vedendomi così sudata mi porsero un asciugamano per potermi asciugare dal sudore che mi rendeva appiccicaticcia.. c’eravamo seduti tutti e tre sul letto e parlavamo amabilmente cercando di riprendere le forze. Scherzavano sul fatto che godessi così tanto e mi ripetevano “eh, avevi proprio bisogno di una bella ripassata” io ridevo, ormai non sentivo più l’imbarazzo per queste frecciatine sottili che mi lanciavano..effettivamente di una bella ripassata ne avevo bisogno sul serio! Pensavo che ormai la fine dei giochi era vicina e invece Francesca mi guardò e con un sorrisetto sulle labbra mi disse “non penserai che sia finita qui? Ho comprato da poco un giocattolo nuovo…” prese dai piedi del letto un fallo doppio che sarà stato lungo una 50ina di centimetri. Raggelai.. “ma non vorrà provare a penetrarmi completamente con quel coso?!?” pensai. Per mia fortuna aveva ben altro in mente: mi fece sdraiare e iniziò a penetrarmi con una estremità del fallo, fattane entrare una buona ventina di centimetri iniziò ad introdursi nella sua fighetta l’altra estremità tra me e lei lo ingoiammo tutto nelle nostre fighette ora eravamo a diretto contatto, sentivo il suo sesso che si strusciava sul mio… più lei si muoveva e si contorceva dal piacere più io godevo per quel fallo doppio che ci stava procurando un piacere reciproco. Iniziai a dimenarmi e più sobbalzavo io più lo faceva lei.. stavo godendo così tanto dall’idea di darle piacere che non saprei nemmeno dire se raggiunsi l’orgasmo o meno. Dopo 5 minuti buoni che eravamo a strusciarci figa contro figa Francesca si alzò e iniziò a sfilarsi quel serpente che aveva in mezzo alle gambe costatando che era davvero lungo! Non feci nemmeno in tempo a ritrovarmi il ventre vuoto dal suo nuovo giocattolo che Nicola mi penetrò violentemente col suo cazzo e riniziò a scoparmi con vigore, non era per niente stanco della doppia appena finita,anzi aveva tutta intenzione di farmi godere ancora molto.. Francesca si sdraiò affiancò a noi e iniziò a masturbarsi; ribadì il fatto che i miei mugolii e i miei gemiti la eccitavano terribilmente. “se continui a godere così mi fai venire subito” mi disse.. la eccitava da morire vedere che il suo uomo scopasse con tanto vigore una troietta come me e che io ci godevo di gusto. Nicola iniziò a darmi dei baci sulle labbra e io mi irrigidì nuovamente. Francesca nelle nostre chattate mi aveva detto chiaramente che non voleva che ci fossero dei baci con il suo ragazzo (era l’unico limite che aveva imposto)e vedere che lui si comportava così mi mise molto in difficoltà… poi capì che era una sfida nei confronti di Francesca. Mi baciava a fior di labbra e si girava verso di lei chiedendole se le dava fastidio; lei rispondeva in maniera negativa e di volta in volta Nicola mi affondava sempre di più la lingua in bocca… non sapevo davvero cosa fare i suoi baci mi eccitavano, ma non volevo che si rovinasse quella bella situazione che si era creata fino a quel momento e soprattutto non volevo mancare di rispetto a Francesca. Lei però non diceva nulla continua a toccarsi sentendo i miei gemiti dovuti a quel fallo che mi entrava fino alle palle, trasportata da questa situazione ad un certo punto disse “non mi da fastidio, baciala con passione”. Nicola si girò verso di me cercando di baciarmi ma trovò resistenza da parte mia e in un orecchio sussurrò “lasciati andare, a Francesca non da fastidio”: cercai lo sguardo di lei per avere un cenno di conferma da parte sua e vidi che era li a masturbarsi quasi al culmine del suo piacere. Mi lasciai trasportare da Nicola in un bacio appassionato, le nostre lingue si cercavano, giocavano mentre un nuovo orgasmo si faceva strada in me. Non erano ancora finiti gli spasmi di quell’ennesimo orgasmo che estrasse il suo cazzo dalla figa e lo piantò con violenza nel culo: urlai per il dolore. Aveva il fallo ben lubrificato dai miei umori ma non ero preparata a riceverlo e sentì un bruciore intenso; “questa volta me l’ha rotto sul serio” pensai. Francesca mi baciò e mi disse “è solo l’inizio che fa male, fa male pure a me, ma poi è piacevole.. prima che arrivassi tu ha inculato anche me”. Nicola da canto suo avevo riniziato a pomparmi per bene e guardandomi negli occhi con un sorriso compiaciuto mi disse: “questo te lo voglio scopare ogni volta che ci vediamo!” e poi aggiunse guardando Francesca “ la prossima volta invitiamo anche Alessandro e Roberto così le facciamo fare la doppia con loro” vidi la faccia di Francesca un po’ perplessa, quasi spaventata, e Nicola specificò “questi nostri amici hanno una cazzo di 25 centimetri l’uno!”. In quella posizione Francesca salì nuovamente su di me e mi ritrovai la sua fighetta fradicia tra le mie labbra.. cominciai a leccargliela come avevo fatto poco prima sapendo di averle procurato un piacere intenso; si abbassò verso la mia vagina e con il cazzo di Nicola che ancora mi scopava il culo iniziammo un favoloso 69… mentre Francesca continuava a leccarmela, lui estrasse il suo cazzo dall’ano e iniziò a scoparmi in figa con il fallo doppio ignara di quello che mi sarebbe successo di li a poco. Presa dalla stupenda fighetta di Francesca e dal piacere che mi stava dando la sua lingua, non mi accorsi che Nicola aveva iniziano a lubrificare l’altra estremità del fallo e iniziava a spingere verso il mio sfintere. Quando entrò mi bloccai.. mi fece così male che non riuscì nemmeno ad urlare, mi irrigidì completamente strinsi il buchetto per cercare di fare resistenza mentre Francesca sapientemente mi leccava il clitoride; mi morsi le labbra e strinsi gli occhi per cercare di sopportare il dolore ma era davvero troppo.. non resistevo più, era una cosa lacerante nel vero senso della parola. Stavo per implorare pietà, chiedere di smettere quella tortura che non riuscivo a sopportare quando sentì dal cervello partire una scossa elettrica.. un orgasmo, forse due o tre tutti insieme! Iniziai a dimenarmi, urlare, era iniziato un piacere che non avevo mai provato in vita mia! Francesca ancora sopra di me cercò di tenermi ferma per quanto possibile in quanto mi agitavo come una pazza… poi dal nulla come era arrivato, quell’orgasmo svanì, lasciandomi sfinita e tremante. Sentì Nicola dire a Francesca di fare piano a sfilare quell’enorme membro dal mio ano per non farmi troppo male. Francesca si alzò da sopra di me e si sdraiò in fondo al letto. Nicola intanto mi si sdraiò sopra e baciandomi mi introdusse il suo cazzo in figa quasi a volermi premiare di essere stata così brava a sopportare il dolore… non ce la faceva più, sentivo che aveva una grande voglia di godere. Mentre mi scopava si girò verso Francesca e le disse “io le sborro sulle tette e tu lecchi, ti va?”.. anche Francesca ormai mi sembrava esausta ma nonostante tutto continuava a toccarsi e masturbarsi. Non ci vollero molti colpi che mi sborrò copiosamente sul ventre, sul seno e qualche schizzo mi arrivò persino sul collo e sui capelli.. vedendo di avermi impiastricciata tutta prese l’asciugamano che avevo utilizzato per asciugarmi il sudore e con dolcezza mi ripulì il corpo dal suo seme. Nel frattempo Francesca stava raggiungendo l’ennesimo orgasmo lamentandosi che ormai iniziava a farle male il clitoride da quanto se lo era trastullato. Ci ritrovammo così una di fianco all’altra esauste abbracciate, e ci demmo un bacio per coccolarci un po’.. Nicola uscendo dalla stanza, per lasciarsi sole, commentò: “tra un po’ i vicini vengono a bussare alla porta e chiedono se possono partecipare anche loro” scoppiammo in una risata che sciolse le ultime tensioni che erano rimaste… Francesca mi abbracciava come si abbraccia una figlioletta impaurita: avevo il suo braccio che mi avvolgeva le spalle e con l’altra mano mi accarezzava tutto il corpo. Parlando del più e del meno mi disse “sai?!? Non ho mai visto nessuna raggiungere l’orgasmo così velocemente”. Le diedi una risposta sciocca, del tipo che sono fortuna perché raggiungo facilmente l’orgasmo.. in realtà pensavo che anche una frigida quella sera, nelle loro mani sapienti, avrebbe raggiunto tutti quegli orgasmi, era impossibile resistere. Mi piaceva stare tra le braccia di Francesca, mi facevano sentire protetta e sicura del bel feeling che si era instaurato tra di noi. Dopo pochi minuti tornò Nicola e si sedette di fianco a me, lasciandomi in mezzo a loro due; mentre mi giravo verso di lui per non dargli le spalle mi mise una mano in mezzo alle cosce e rivolto a Francesca disse: “è impressionante, senti quant’è bagnata!” e detto ciò mi infilo il dito medio in figa e iniziò a stantuffarmi per far sentirle il rumore che faceva il dito ad entrare ed uscire dal mio sesso. La fissò e le ordinò di leccarmela mentre lui riprese a mordermi i capezzoli con violenza.. Francesca si introdusse in mezzo alle mie gambe per leccarmi abilmente mentre Nicola si diresse dietro di lei e iniziò a incularla dandole sonori sculaccioni.. lei si staccò dalla mia fighetta e protestò per il troppo dolore ma vedendo che lui non aveva nessuna intenzione di diminuire il ritmo cercò di rilassarsi e godersi quell’inculata mentre continuava a stuzzicarmi i clitoride per non farmi sentire “sola”. Francesca impiegò poco tempo a raggiungere l’orgasmo e sazia di quel cazzo se lo sfilò, smise di leccarmela e si sdraiò nuovamente di fianco a me; ora Nicola si ritrovava di fonte a me con le cosce ancora spalancate e bagnate dai miei umori.. si avvicinò e per l’ennesima volta lo infilò nel mio culo questa volta con estrema delicatezza sapendo il dolore che avevo sopportato pochi minuti prima con il fallo doppio. Mugugnavo, mi lamentavo, non ce la facevo davvero più a prenderlo li, era da un sacco di tempo che non facevo sesso anale e loro quella sera si riaprirono la strada in tutti i modi: Nicola mi diceva di stare tranquilla che ben presto sarebbe diventato piacevole come sempre, la sua voce era dolce e calma adesso e mi dava dei piccoli baci sulle labbra e sulla fronte, sapeva bene che ero al limite della sopportazione.. cercai di resistere altri due colpi poi per la prima volta in quella sera mi imposi e in un orecchio gli bisbigliai “BASTA!”. Non protestò, lo sfilò delicatamente per andarlo ad inserire nella figa donandomi un po’ di piacere fino a raggiungere l’ultimo e stremato orgasmo. Mi baciò, si alzò dal letto e si diresse verso la porta; “Dove vai?” chiese Francesca. “Io sono a posto così… e anche voi mi sembra” rispose ridendo “adesso, con calma, possiamo pure rivestirci” e uscì dalla stanza. Mi sedetti sul letto guardai Francesca, aveva un’aria sfinita pure lei… “mi gira la testa” mi disse; già, pure a me girava la testa da tanti orgasmi avevo raggiunto, facevo fatica a stare persino seduta. Presi l’orologio e guardai l’ora: le 23.30. pensavo fosse passato molto più tempo da quando avessimo iniziato a giocare e invece erano passate solamente tre ore dall’inizio della cena. Francesca si alzò e mi aiutò a raccogliere i miei vestiti che nella foga del momento erano stati sparpagliati di qua e di la per la stanza. Prima di uscire dal loro appartamento mi girai verso Francesca che mi baciò di nuovo in maniera appassionata e, come una sorella maggiore premurosa, mi disse: “Petola, sei hai bisogno, chiama!”, la ringraziai e scesi con Nicola in strada per farmi dare le indicazioni per tornare sulla via del ritorno. Camminavo per le scale e per l’atrio del palazzo in punta di piedi per evitare di disturbare ulteriormente i condomini che probabilmente erano già a dormire (o quantomeno cercavano di farlo); fuori dal cancelletto mi spiegò il tragitto per tornare sulla strada principale che mi avrebbe portato a casa mia, poi mi salutò con un bacio a fior di labbra. Mi ritrovo nel letto a ripensare a questa nuova avventura e penso che domani in università farò fatica a stare seduta sulla sedia… sento i capezzoli che iniziano a farmi male da quanto sono stati torturati; mi squilla il cellulare, lo prendo in mano e leggo che è arrivato un nuovo messaggio. Sono Nicola e Francesca… “Grazie di tutto, speriamo di aver trovato una nuova amica.. buonanotte”… buonanotte… |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Leonardo_glf | Invia un messaggio |
Postato in data: | 04/09/2014 08:13:48 | |
Giudizio personale: | Molto intrigante, raccontato minuziosamente con piccoli dettagli. Sembra di essere presente guardando questa avventura. Bravissima | |
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