i racconti erotici di desiderya |
Un viaggio in barca |
Amo stare a mare, ma non in spiaggia. Preferisco stare su una barca per gustare la sensazione di libertà che mi provoca.
Possiedo un piccolo cabinato con cui, assieme alla mia compagna Carla, facciamo spesso delle gite giornaliere lungo la costa, occasionalmente, anche di più giorni. Godo quando il fresco vento marino mi accarezza. Mi piace la sensazione di libertà quando sono all’ancora in una spendita costa non raggiungibile da terra. Anche le cose più semplici hanno un gusto diverso, inaspettatamente migliore che altrove. Spesso sto seduto nel pozzetto, all’ombra del tendalino, ascoltando della buona musica e mi lascio trasportare in un profondo mondo di pensieri dal dondolio delle onde. Carla invece ama fare lunghi bagni di sole, possibilmente nuda. In molte occasioni abbiamo organizzato giornate a mare con i nostri amici Mario e Teresa. Si parte di mattina presto, si raggiunge la meta predefinita e poi si ritorna in serata. Una lunga giornata tra mare e sole in totale libertà. Le nostre belle donne sono amanti del sole. Possono, pertanto, senza nessun problema, fare lunghi bagni di sole con le tette al vento indossando solo il pezzo di sotto del costume. In una delle tante uscite in barca, Mario e Teresa, hanno lanciato la proposta di fare una gita più lunga, di alcuni giorni, raggiungendo le isole vicine. Una sorta di camping nautico. Proposta accettata ben volentieri da noi, con l’avvertimento che non sarebbe stato semplice gestire la convivenza in barca visto che la stessa aveva una sola cabina, anche se abbastanza grande, e uno spazio sottoponte di poppa non molto comodo che, però, permetteva l’alloggiamento di altre due persone per la notte. Spazi non separati da nessuna chiusura. Certamente le dimensioni della barca non avrebbero concesso privacy. Mario e Teresa accettarono ben volentieri le limitazioni che la barca poneva. Organizzammo il viaggio, comprammo tutto il necessario per i pranzi e le bevande. Il giorno concordato partimmo di mattina presto per raggiungere il luogo prescelto per il primo approdo. Arrivati in tarda mattinata, ci ancorammo e passammo una bella giornata di sole e bagni. Le donne sul grande prendisole di poppa, come al solito in topless e io e Mario sulla prua della barca. La giornata passò tranquilla tra bagni a mare e pranzo e cena. La sera tardi, dopo cena, totalmente soddisfatti della bella giornata trascorsa insieme, ci coricammo in cabina. Tutto si era svolto normalmente, senza nessuna complicazione e senza ostacoli. L’indomani tirammo su l’ancora e partimmo per la seconda tappa del nostro viaggio tra le isole. Raggiunta la nuova meta ci ancorammo dove erano presenti già altre barche. Era un’insenatura bellissima, dal mare azzurro e cristallino, molto vicina all’abitato dell’isola. Restammo lì per l’intera giornata tra sole e bagni. La vita in barca era stata splendida, favorita da un tempo bellissimo, tra di noi quattro si era creato un ottimo feeling, cosa indispensabile visto le dimensioni non certo grandi della barca. Stavamo tutto il giorno in costume e gestivamo gli spazi e la vita a bordo in modo efficiente. In fondo ci conoscevamo da sempre e non è stato difficile trovare una linea comune di condotta. Dopo cena e una bella e lunga chiacchierata accompagnata da un buon vino bianco freddo andammo a riposare in cabina. Prima di addormentarci Carla mi sussurra piano piano all’orecchio: “A volte vorrei che fossimo solo noi due”. La guardo perplesso. Dopotutto abbiamo iniziato questo viaggio insieme ai nostri migliori amici solo il giorno prima. Lei continuò cercando di spiegarsi meglio: "Questa notte mi piacerebbe fare sesso, ma non è possibile se siamo in cabina con loro due. Nel pozzetto è ugualmente impossibile, ci sono le altre barche vicine." In effetti eravamo in quattro in un piccolo spazio immerso nella poca luce della luna con tante altre barche intorno. "Mario e Teresa non se ne accorgeranno nemmeno se ci accarezziamo un po'." le rispondo e inizio a baciarle il collo. Lei mi lascia fare e si gode i baci. Ne approfitto per accarezzarle il seno e i baci diventano più caldi. Le mie mani trovano la via verso i suoi bellissimi capezzoli. Li accarezzo e poi li stuzzico. Anche attraverso il reggiseno riesco a sentirli grossi e duri. Voglio di più. La mia eccitazione difficilmente può più essere controllata. Tocco la sua figa per qualche secondo. Sento che è bagnata anche attraverso il perizoma. Lei, forse per un senso di pudore, mi allontana la mano. "Non qui, tesoro. Questo mi mette a disagio. Se ne accorgeranno." "Oh, no di certo," dico con la massima calma possibile "stanno già dormendo". A poca distanza da noi, infatti, non si sentiva più nulla dai nostri amici. "Goditi le carezze e non gemere troppo forte." Le sussurro con un sorriso e le slaccio il reggiseno. Le sue tette ora sono libere e ben visibili. Carla ha la pelle molto morbida e i suoi capezzoli sono quasi sempre duri. La mia mano si incunea dentro il suo perizoma riappropriandosi della sua figa ancora più umida di prima. Con il mio massaggio al clitoride l'eccitazione di Carla aumenta notevolmente. Ora lei respirando ansima. I miei movimenti diventano più veloci e lei inarca la schiena per offrirmi il contatto del suo culo sul mio cazzo già in erezione. Ormai i suoi seni luccicano sotto il chiaro di luna che entra dall’oblò posto sul tetto della cabina. Il pensiero che ci possano essere altri occhi che ci vedono mi fa eccitare ancora di più. Cerco di controllare con discrezione se Mario e Teresa dormono davvero. Sono sorpreso nello scoprire che non è così. Abbracciati, si scambiano ardenti baci. Per un breve momento pensai di aver sorpreso Mario a guardarci. La mia eccitazione continuava a crescere. Spingo il perizoma in basso. Il corpo abbronzato di Carla diventa sempre più nudo e visibile. Il mio dito cavalca impetuoso il suo clitoride, alterno con l’accarezzare le labbra della sua figa. Lei, un po’ titubante, mi tiene forte la mano, poi però la lascia di nuovo libera di operare. Le tolgo lentamente il perizoma, cosa che lei mi lascia fare. Ora è completamente nuda sotto la luce della luna. Le mie dita entrano dentro la sua figa, è bagnata dall'eccitazione e calda come non mai. Non riesce più a trattenersi, è eccitata e totalmente presa dal piacere. Ora si sentono i suoi lamenti anche se volontariamente silenziati. È evidente che sta arrivando il suo orgasmo. La penetro con il dito e noto come tutto il suo corpo comincia a tremare. Mi fermo per un attimo, lei mi guarda con un misto di supplica ed eccitazione chiedendomi di continuare. Le sussurro all'orecchio: "Lo farò per te, ti voglio sentire fremere e godere". Lei a questa mia affermazione esita un attimo e guarda verso la coppia di nostri amici che si trovano vicinissimi a noi. Le prendo la testa e le chiedo, guardandola negli occhi: "Vuoi che continui?" Noto come l'eccitazione sta riprendendo il sopravvento sul suo corpo. Lei annuisce. Il corpo nudo di Carla è visibile in tutto il suo splendore alla luce della luna che penetra dall’oblò. Ha raggiunto da poco i 36 anni, ha una figura formosa che incorona la sua femminilità. Gambe bellissime che aprono la strada a un fondoschiena con i glutei sodi. Vedo che Teresa e Mario adesso hanno smesso di baciarsi e ci dedicano tutta la loro attenzione. Possono ammirare il corpo nudo della mia donna, che ora è inerme in balia del loro sguardo. Carla non si è nemmeno accorta di essere osservata. Non riesco più a trattenermi e mi tolgo velocemente lo slip. Sento gli occhi dei nostri amici sul mio cazzo duro. Mi sdraio sul suo corpo caldo e la penetro nella fica bagnata. Provo una sensazione ancora più forte del solito. Carla geme e si guarda intorno imbarazzata. Ora nota, per la prima volta, che loro due la guardano. Quella vista sembra aver portato anche la sua eccitazione all'estremo. Lei continua a guardare i nostri amici vicino a noi mentre io le scopo la figa. Si sente nella piccola area il suono inconfondibile della penetrazione del mio cazzo dentro di lei. Lo scenario sembra fare eccitare anche loro. Teresa e Mario cominciano a spogliarsi e a ricoprirsi di caldi baci e profonde carezze. Riesco a intravedere le tette piccole e sode di Teresa che si adattano perfettamente al suo corpo snello. Poi ci mostra la sua figa completamente rasata. La sua figura sembra ancora più giovane di quanto suggerirebbero i suoi 32 anni. Mario si presenta anche da un lato del tutto inaspettato. Essendo un po’ in sovrappeso la pancetta nascondeva nel costume da bagno la vera natura del suo cazzo, ora quel rigonfio si manifestava in tutta la sua splendida consistenza. Grosso e duro come una roccia. Teresa ha potuto godersi la vista del cazzo di 20 cm di Mario. È strano rivelarsi così a una coppia amica che si conosce da tanti anni. All'improvviso condividi le tue cose più intime. Sentì la mia donna gemere per l'eccitazione. Si sente nella cabina lo schiocco del mio cazzo che penetra la sua figa bagnata. Anche nella poca luce della cabina si può vedere perfettamente il mio cazzo completamente eccitato e duro, come la figa rasata di Carla e come le sue labbra si spalancano durante la penetrazione. Condividere tutto questo spinge l'eccitazione a livelli senza precedenti e ti muove a fare cose a cui non avresti nemmeno osato pensare prima. Allora le sussurro all'orecchio: "Li facciamo venire da noi? Li stanno molto stretti." Mi avvicino a loro. Carla mi segue. E dico: “Venite da noi, lo spazio è maggiore e staremo bene in quattro.” Dal loro atteggiamento si capiva immediatamente che non aspettassero altro. Quindi ci siamo riuniti tutti nel letto armatoriale. Carla, in modo molto malizioso, si appoggia con una gamba alla murata della barca. In questa posizione apre completamente le gambe e si intravede la figa nella sua interezza. Gli chiedo di girarsi e la penetro da dietro. Teresa e Mario ora hanno una visione diretta della sua figa e del mio cazzo. Mario si sdraia sul letto e intravede le gambe aperte e si gode la vista di Carla mentre Teresa si lavora il suo cazzo duro con le sue labbra sensuali. Accecato dall'eccitazione, senza accorgersene, Mario afferra le tette della mia donna, che ondulano e seguono il ritmo delle mie spinte. Lei sussulta sotto il tocco di una mano sconosciuta. La situazione è così eccitante che devo concentrarmi per non venire immediatamente. Affascinato dalla situazione, spingo il bacino di lei più vicino alla faccia di Mario. Ora può osservare da vicino il mio cazzo che si infila nella figa di Carla. Dopo qualche minuto di spinte, Carla indietreggia leggermente. Pensavo che fosse perché tutto stava diventando troppo per lei. Invece, il suo movimento era funzionale ad altro. lo scopo era per consentirle di chinare la testa verso Mario. Le loro labbra ora sono molto vicine l'una all'altra. All'improvviso lui gli afferra la testa e gli dà un lungo bacio. Mario e Carla flirtano tra loro da un po'. Giocano spesso con i controsensi e con gli sguardi complici. Ora lei ha colto la palla al balzo per coronare questo suo desiderio di trasgressione. Il bacio non è passato inosservato neanche a Teresa. Entrambi li guardiamo. Il silenzio teso della stanza era rotto solo dal suono di lingue che si incrociavano. Una situazione del genere può condurre a due risposte molto diverse: o inizia una grande discussione o l'eccitazione del momento continua a crescere. Teresa, senza pensarci su, si avvicina a me, i suoi occhi costantemente concentrati sui due che si baciano. La sua mano calda afferra il mio cazzo e lo tira fuori dalla figa della mia donna. Lei mi guarda lussuriosa e si inginocchia davanti a me e mi lecca voracemente il glande. Poi il mio cazzo scompare nella sua bocca calda. Operazione che mi fa gemere. Adesso siamo noi ad essere osservati dagli altri due. Sento lo sguardo di Carla su di me e Teresa. L’incertezza sembra avvolgere la stanza, eppure non ho mai avuto la sensazione, nemmeno per un secondo, che qualcuno possa avere una reazione negativa sulla situazione che stava nascendo. Piuttosto, la cabina era impregnata da quella sensazione di benessere che da potenza ai nostri desideri sessuali. Teresa pompa davvero bene e l'intera area risuona dei rumori che il suo succhiare provoca. Si odono anche i gemiti di piacere della mia donna. Quando guardo, vedo che la testa di Mario è scomparsa tra le sue gambe e la sua lingua la sta portando sull'orlo dell’orgasmo. Lei mi guarda e mi dice: "Scusa tesoro, ma voglio sentire Mario dentro di me, non riesco più a trattenermi." L’eccitazione della situazione, la pompa di Teresa, le parole di Carla mi portano ad esplodere in un orgasmo potentissimo e schizzo una grande quantità di sperma nella bocca di Teresa. Lei deve fare uno sforzo notevole per accogliere l'intero carico. Il seme bianco cola dagli angoli della bocca. Lei chiude gli occhi, il suo viso si irrigidisce un po' e alla fine ingoia tutto il mio sperma. Quando poi mi presenta la sua bocca vuota, mi rendo conto per la prima volta che l’avevo sempre considerata erroneamente una donna poco stuzzicante. Teresa sembra dare nuova forza al detto “L'acqua cheta rovina i ponti”. Carla e Mario hanno seguito tutto. L’eccitazione di Carla sembra toglierle ogni controllo sui limiti naturali della sua lussuria e così dice: "Per favore, fottimi Mario. Lo desidero da così tanto tempo." Una fitta mi attraversa e mi dà nuova eccitazione. Io e Teresa ci sediamo di lato sul letto e guardiamo Carla che allunga il sedere verso di noi. Mario ci guarda mentre si posiziona dietro di lei e la penetra lentamente. In quel momento vedo il cazzo del mio amico che penetra la mia donna. Lei geme ad alta voce: “Dio che bello sentirti dentro, era da un po’ che lo desideravo.” La mia eccitazione continua a crescere e non mi resta che toccare Teresa. La mia mano scivola sulla sua figa. Sono sorpreso di vedere quanto sia bagnata. Quando le mie dita la penetrano, sento quanto è calda e morbida la sua figa. Lei non riuscendo a nascondere la sua eccitazione mi abbraccia e mi bacia. Mentre il suo bacino cerca di seguire il ritmo delle mie dita dentro di lei, posso osservare come Carla, cambiando posizione, cavalchi il cazzo del mio amico. Non mancano nemmeno i baci sensuali. In questo momento tutto il corpo di Teresa trema. La guardo alzare gli occhi al cielo prima che tre violente spasmi accompagnino l'orgasmo attraverso il suo corpo sudato. Soddisfatti, ci abbracciamo e ci sdraiamo tra le gambe aperte di Mario in modo da avere una visione diretta del suo cazzo nella figa di Carla. Mi colpisce di nuovo la strana consapevolezza che sto guardando la mia donna fare sesso con qualcun altro. Noto che ci sono già le prime tracce di liquido che cola sul suo cazzo. Un mix tra i suoi umori e quelli di Carla colano e lubrificano il loro scopare. Mario prende dai fianchi Carla e la fa mettere alla pecorina per trapanarla da dietro. Infila il suo cazzo dentro di lei e continua a scoparla. Dopo poco aumenta la sua penetrazione, il suo cazzo e le sue grandi palle scompaiano quasi completamente dentro Carla inumidendosi con la densa miscela cremosa. Stranamente è solo in questo momento che mi rendo conto che Mario sta per venire nella figa della mia donna. Nessun preservativo separa i due. Scaricherà tutto il suo seme in lei. Non riesco quasi più a respirare a causa di quanto sono arrapato. Teresa e io guardiamo i suoi movimenti diventare sempre più veloci e profondi, accompagnati da gemiti che riempiono la cabina. Vediamo proprio davanti a noi come il suo sacco si contrae e lui schizza lo sperma in profondità nella mia donna. Un sentimento di paura si diffonde dentro di me. Ho paura di quello che succederà dopo. Ma non potevo aspettarmi l'indescrivibile eccitazione che provavo e che, sicuramente, provavano tutti gli altri. Mario dopo qualche attimo tira fuori il cazzo dalla figa di Carla, è visibilmente ricoperto di sperma. Deve essere stato un carico incredibile. Carla resta ancora in posizione alla pecorina. Prima che potessi capire, Teresa mi tira direttamente sotto la figa aperta della mia ragazza e inizia a baciarla e, alternativamente, a baciarmi appassionatamente. All'improvviso sento qualcosa di caldo sulla guancia. Solo adesso mi accorgo che lo sperma di Mario cola su di noi dalla figa di Carla. Vorrei spostarmi di lato, ma Teresa mi tiene stretto. Un'altra goccia le cade sul viso e si fa strada dalla guancia. Vedo una grossa goccia di sperma formarsi sulla figa della mia donna. Cade e atterra direttamente sulle nostre bocche. Oggi non riesco più a spiegarlo, ma la pura lussuria mi ha attraversato. Teresa può vederlo nei miei occhi. Lei continua a leccarle la figa e il clitoride ricoperti di sperma. I miei occhi seguono increduli lo spettacolo che mi si presenta. Incapace di trattenermi per l’eccitazione mi masturbo. Il mio cazzo è già duro come non mai. Con estremo piacere sento le dita di Teresa avvinghiarlo masturbandolo mentre le sue labbra si avvicinano al mio viso. La sua lingua mi lascia prendere nuovamente parte all'azione e mi porge un miscuglio di sperma e succo della mia donna. Tutto il seme della precedente scopata si mischia nelle nostre bocche. Le forti sensazioni che mi provocano le mani di Teresa, la sua lingua e il suo corpo mi fanno impazzire dal piacere, in poco tempo la mia già rigida erezione diventa sempre più insostenibile. Guardo verso Mario che tutto rilassato si gode la vista della sua donna che si prodiga su di me. Vedo Carla serena e con un sorriso eloquente stampato sul volto. Tutta la situazione mi spinge sempre più verso l’orgasmo. In poco tempo, dopo un mio sussulto di piacere, partono gli spruzzi di sperma che vanno a colpire la pancia e le gambe di Teresa. Carla non si fa pregare e piegandosi in avanti inizia a leccare sia la pancia di Teresa sia il mio cazzo, recuperando quasi tutto lo sperma da me spruzzato. Avendo la figa di Teresa a tiro non si lascia scappare l’occasione di stuzzicare il suo clitoride con intensi movimenti della lingua. Ero in estasi quando una folata di fresco vento mi ha riportato dal mondo dei pensieri al presente. Tremando ancora per l'eccitazione, guardo quello che sta avvenendo davanti a me e Mario. Carla sta leccando e succhiando in lungo e in largo il seno e i capezzoli di Teresa, con le dita masturba con intensità il suo clitoride. Improvvisamente un gemito di Teresa si propaga nella cabina, le sue membra vibrano sotto l’impulso del piacere. Carla l’aveva fatta godere intensamente. Eravamo tutti appagati sia sessualmente sia per la complice intesa che si era creata tra di noi. Giacevamo sul letto stanchi ma sinceramente soddisfatti. Quel viaggio per mare ci ha portato verso le isole che volevamo visitare, inoltre ci ha condotto anche ad un rapporto di coppia, o di coppie, diverso da quello fino a quel momento sperimentato. Sicuramente più libero sia mentalmente che sessualmente. Non avremmo mai pensato che potesse accadere, forse, in fondo in fondo, lo speravamo. Sappiamo solo che quel viaggio in barca, oltre a far spingere l’amicizia tra noi ad un livello che non pensavamo di poter raggiungere, potremmo definirla come complicità sessuale pienamente realizzata, ci ha fatto conoscere un lato della nostra sessualità che era presente ma non pienamente espresso. Quel viaggio continuò per i giorni successivi tra mare, sole e sesso. Al nostro rientro ci ripromettemmo che le belle ore passate insieme non sarebbero state le ultime ma che il nostro rapporto di amicizia e complicità doveva continuare anche sulla terra ferma. |