i racconti erotici di desiderya

Un tradimento "organizzato" finito a battere lungo


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“Comunque rimane valido quello che abbiamo stabilito concordemente prima del tuo imbroglio di sabato: non credere che abbia rinunciato al proposito di farmi Alberto, come e quando vorrò io!” – la replica di Stella aveva chiarito in modo definitivo il suo punto di vista.
Infatti, trascorse all’incirca tre settimane, durante le quali Stella è riuscita nel disegno di “coinvolgere” emotivamente Alberto ecco che una mattina alzandosi dal letto esclama “Oggi non devi rientrare a casa per pranzo, assolutamente: è arrivato il momento giusto, piazza la telecamera dove vuoi e ti prometto che sarò una attrice porno davvero superba, anzi ti prometto che ti starò accanto, dopo, mentre ti masturberai riguardando il filmino e ti farò fare una sborrata meravigliosa!”
Rolando tacque e obbedì, anche se in realtà quell’improvvisata lo aveva davvero spiazzato, ormai non ci pensava più e invece … il momento era arrivato – “in fondo però è ciò che entrambi vogliamo e va bene così” – concluse uscendo di casa, baciandola con insolito trasporto.
Stella è in bagno e si sta vestendo dopo aver fatto un bagno lunghissimo e profumatissimo. Ha indosso un reggiseno nero a balconcino completamente traforato e trasparente, un reggicalze nero, calze marrone chiaro velatissime, un paio di mutande di raso nere con pizzo tipo “mutande della nonna”. Il trucco che ha scelto è molto velato ma evidente, marcando profondamente i suoi occhi e la sua bocca: i due punti focali.
Il vestito scelto è molto discreto, colore beige, chiuso da una cerniera sul dietro che percorre tutta la schiena fino a metà culo, lunghezza fino al ginocchio, scarpe con tacco alto ma non “vertiginoso”. Rolando è già uscito di casa e non tornerà prima di sera, sa già cosa dovrà accadere, per cui potrà agire in perfetta tranquillità.
La sua entrata al bar non passa inosservata: sì Stella è ancora una donna veramente piacente e sexy!
Alberto le si avvicina “ciao, sei stupenda stamattina cosa fai ti sposi?!!!” – approccia, “no veramente avevo un programma diverso, avevo pensato di invitarti a pranzo per farti assaggiare quel piatto tipico di cui ti avevo parlato la settimana scorsa, ricordi?!!” – gli risponde sicura Stella, sorseggiando il caffè – “sempre che tu non abbia qualcosa di meglio da fare…” – “no no ma.. ti ringrazio veramente non ti devi disturbare così” – risponde Alberto con un tono imbarazzato – “beh aspetta a ringraziarmi dopo perché il mio piano prevede che tu mi venga ad aiutare nella preparazione del piatto, non penserai mica di mangiare a sbafo!!” – “va bene vengo volentieri” – “allora raggiungimi a casa mia prima possibile perché la preparazione è abbastanza lunga e laboriosa, ciao e a presto!” – con queste parole Stella esce dal locale in preda ad una fortissima eccitazione, raggiunge casa e durante l’attesa viene assalita da pensieri di pentimento e di paura che però non hanno il tempo di farle mutare idea perché un trillo del campanello la fa trasalire e tornare in sé: Alberto è già qui, “vada come vada!” – pensa andando ad aprire la porta.

“Ciao, sei stato velocissimo” – lo accoglie Stella – “beh così abbiamo il tempo di parlare un po’ prima di cominciare a cucinare” conclude ormai ebbra.
Alberto non le risponde nemmeno, l’afferra saldamente per i fianchi tirandola a sé “cosa fai, sei impazzito!?!” – sussurra cercando di allontanarsi anche se con poca convinzione – “ti voglio baciare, voglio baciarti tutta, adesso” – le risponde lui perentorio. Poi un lungo lunghissimo silenzio, il bacio dura vari minuti durante i quali le mani di entrambi dapprima immobili, iniziano a percorrere i reciproci corpi con sempre maggiore coraggio raggiungendo in breve le zone più erogene. Le loro bocche e le loro lingue si staccano per riunirsi quasi subito in un secondo ancora più appassionato bacio e qui le mani di Alberto volano letteralmente, si infilano sotto la gonna e quando incontrano il gancio del reggicalze iniziano un massaggio sempre più profondo lungo le cosce di Stella che ormai persa sente premere contro il ventre il suo sesso rigonfio.
Lei dal canto suo, non si tira certo indietro e con la lingua gli si infila letteralmente nella bocca guizzando e saettando alla ricerca sempre più “profonda” della sua lingua, poi resasi conto del rapido evolvere della situazione esclama - “calma, non qui non adesso, non così, vieni andiamo in camera, l’amore si fa meglio su un letto!” – sussurrata questa frase, lo prende per mano come un bambino, e lo conduce nella camera da letto che per maggiore sicurezza chiude a chiave, poi, senza farsi notare da Alberto, prende il telecomando ed avvia la registrazione della telecamera. “Toglimi il vestito dai” – lo incita Stella mentre è intenta a sbottonargli la camicia – in un attimo rimangono lui con gli slip e lei in reggiseno, reggicalze e mutande.
“Complimenti sei davvero bella e sexy molto più di quanto io già immaginassi” – le sussurra Alberto all’orecchio tra un colpo di lingua e l’altro. La scena si fa sempre più “bollente”: Stella adesso è in piedi, Alberto le è dietro con le mani strette sulle tette, la lingua che le solletica le orecchie, lei intanto ha estratto il cazzo dagli slip e lo accarezza con estrema voluttà “mmnhh che bel cazzo hai!” – sussurra con voce lussuriosa. Rimangono così in piedi una buona mezz’ora: Alberto dietro di lei che palpa e fruga sempre più, poi con un movimento rapido la libera dell’ormai inutile reggiseno e poco dopo cadono anche le mutandine.
Ormai nuda si accuccia ai suoi piedi, gli sfila gli slip e da inizio ad un lento, ma al contempo deciso, bocchino avvolgendo quel cazzo “nuovo” prima con sapienti leccate poi con ciucciate sempre più profonde.
“Voglio farti impazzire, e tu devi fare impazzire me, passeremo una giornata intera a fare sesso” – gli comunica, mentre si sdraia sul letto a gambe larghe per farsi ammirare completamente. “Leccami dai, voglio che mi lecchi tutta, dai piedi fino alla testa, davanti e dietro, poi lo farò io con te” – Alberto non se lo fa ripetere due volte e accovacciatosi ai piedi del letto si ferma a rimirare quel sesso così aperto e invitante, dal quale fuoriescono copiosi umori di eccitazione che bagnano già tutte le cosce di Stella. In breve la lingua avvolge in un profondo abbraccio quelle labbra “insolite” abbeverandosi a quella fonte particolare, - “ahhhh siii bravo così dai” – lo incita senza ormai alcun freno inibitore: il suo corpo asseconda le slinguate con continue oscillazioni e torsioni.
Rimane supina e immobile a godersi quel meraviglioso “massaggio” associato alle carezze sempre più profonde che partendo dalle cosce arrivando via via ad incontrare le tette gonfie di eccitazione con i capezzoli tesi in uno spasmodico turgore.
Ha una lingua veramente lunga Alberto e riesce a raggiungere zone impensate, ora nella fica, ora nel buco del culo: tutto ormai luccica di umori e di saliva anche le tette. Alberto, per poterle massaggiare meglio le tette, le si mette in ginocchio dietro alla testa in modo che lei si ritrova il cazzo, ciondolante a pochi centimetri dal viso; rimane così in quell’insolita posizione, estasiata ad osservarlo: è un cazzo non molto grosso, ma in compenso lunghissimo – “sembra un serpente!” – pensa tra sé. Non è circonciso ed è la prima volta che ha a che fare con un cazzo che si “scappella”, infatti quello di Rolando è circonciso e così era anche quello di Piero...un amante conosciuto in precedenza! Aveva sempre immaginato che l’avere a che fare con un cazzo che si scappella l’avrebbe probabilmente frenata o peggio disgustata, ed eccola invece lì sdraiata, ad ammirare in uno stato d’estasi quel cazzo, dalla cui cappella cola ormai copioso il liquido che lubrifica i condotti dello sperma; quell’insolita posizione e la particolare durata dei preliminari fanno sì che quella particolare colata le ricami quasi tutto il viso! Quando lui si sporge in avanti per raggiungere nuovamente la sua fica con la bocca, a lei basta socchiudere le labbra per ritrovarsi in bocca il cazzo che lui le spinge con un colpo di reni fino a riempirle la bocca e parte della gola al punto che per un attimo le sembra di soffocare e deve trattenere un conato di vomito.
Si aspetterebbe almeno un attimo di pausa per farle riprendere fiato, ma lui al contrario non le dà tregua e anzi eccitato da quella particolare situazione affonda ancor più il membro cercando di conquistare qualche ulteriore centimetro dentro la bocca di Stella, che ormai rassegnata e rilassata subisce quasi passivamente lasciandosi scopare liberamente in bocca da quel cazzo prepotente, anche perché le leccate di Alberto l’hanno portata a raggiungere uno stato di semi incoscienza che normalmente era per lei l’anticamera dell’orgasmo e durava solo pochi secondi.
Quel giorno invece rimane in quello stato di “estasi” per molti lunghissimi minuti, durante i quali lui le scarica direttamente in gola, una quantità di sborra impressionante emettendo un mugolio lunghissimo, impegnato com’è a sua volta con la bocca fra le sue cosce.
Staccatasi dal cazzo lo invita a rigirarsi sotto – “voglio sedermi sulla tua bocca” – gli sussurra a fatica, rialzandosi con la bocca ancora piena di sborra che mentre parla le cola lungo il mento andando a formare molti filamenti bianchi dai quali si staccano numerose gocce che le cadono sulle tette arrossate, quasi tumefatte, dai continui e decisi palpeggiamenti a cui le ha sottoposte. “Palpami le tette dai porco!” – gli ordina, dopo essersi sistemata a cavalcioni sul suo viso; lui non se lo fa ripetere: le afferra saldamente il seno impastandolo sapientemente e spalmando al contempo su tutta la pelle lo sperma che vi è colato in precedenza; ancora un attimo ed ecco che l’ultimo colpo di lingua libera il tanto atteso orgasmo di Stella che lancia un urlo squassante mentre il suo viso si torce in uno spasmo così violento da preoccupare per un attimo Alberto.
“Sei una grandissima amante ed amatrice” – le sussurra con tono rilassato – “ciò che altrimenti si definisce una vera puttana, intendi dire?” – lo riprende lei con tono sarcastico – “no non mi permetterei mai, intendevo solo dire che non mi sarei aspettato assolutamente che tu fossi così esperta e disinvolta a letto!” – “guarda che il sapermi puttana non mi offende per niente, anzi so di esserlo e penso che in fondo sia la dote migliore che voi uomini apprezziate in noi donne!” – “forse hai ragione, anche se è altrettanto eccitante avere a che fare con donne imbranate”. – così cogliendo l’occasione le confessa le innumerevoli avventure di cui è stato protagonista confermandole che mai nessuna donna si era dimostrata così “puttana”.
“Vorrà dire che d’ora in poi, nei momenti di massima eccitazione te lo dirò” – conclude riferendosi appunto al termine puttana. Dopo circa un’ora di necessario riposo le mani di Alberto ricominciano a farsi intraprendenti e percorrono con sempre maggiore insistenza i punti più sensibili del corpo di Stella, “com’è bello palpare le cosce con il reggicalze, che piacere erotico intenso dall’incontro della mano prima con la calza fredda, poi raggiunto il gancio del reggicalze, con la coscia calda e burrosa!” – considera assorto, mentre le mani di Stella si occupano ormai da un po’ del suo cazzo. “Mettiti qui in piedi sul letto” – gli ordina mentre si inginocchia davanti a lui – “e adesso sbattimi il cazzo in bocca, ordinami di succhiarlo come se fossi una puttana che hai pagato, muovimi la testa con le mani e guidami con le tue parole, dai!” – davanti a tanta decisione, Alberto ha un solo attimo di esitazione, poi obbedisce docile all’ordine – “succhia puttana così te lo voglio infilare tutto in gola, ohhh come sei brava sei davvero una grandissima pompinara, dai bagnalo bene tutto con la tua saliva che poi te lo sbatto in fica!” – Stella mugola di piacere e di consenso muovendo con un’abilità davvero “particolare” la testa, riuscendo ad “affondare” parecchio su quel cazzo così lungo, inoltre nella sua testa è ben viva la consapevolezza che la telecamera sta riprendendo ogni cosa, ogni dettaglio e che stasera Rolando saprà e vedrà tutto, e questo aggiunge alla situazione già di per sé rovente un’ulteriore ragione di eccitazione profonda: un nuovo capitolo del gioco erotico avviato da lei e Rolando!
“Chissà come reagirà Rolando quando vedrà tutto, io gli sto obbedendo in pieno: mi ha ordinato di essere porca più che mai, di immergermi nelle situazioni più perverse senza remore, anzi di costruirle, di essere una vera sgualdrina così ha ordinato e così è e sarà!” – mentre è percorsa da questo pensiero, si ritrova alla pecorina con Alberto che la fotte con incredibile veemenza, sbattendole in fica il cazzo per tutta la sua lunghezza con dei colpi di reni decisi che la fanno sobbalzare facendole oscillare in modo vistoso le tette - “prendi troia, volevi il cazzo e adesso ce l’hai, goditelo bene!”.
Così dicendo, la afferra per le tette e la solleva fino a trovarsi con il busto eretto, intanto le lecca le orecchie e continua a sussurrarle frasi oscene, avendo ormai perso qualunque freno inibitore – “con Rolando non siamo mai riusciti a scopare in questa posizione perché il suo cazzetto sgusciava fuori dalla fica” – valuta Stella – “effettivamente potendo scegliere, molto meglio un uomo con il cazzo molto lungo, e…. magari anche molto grosso, si possono fare davvero tante acrobazie in più!”. Adesso Alberto la penetra stando in ginocchio ai piedi del letto, dopo averla “sistemata” sdraiata a pancia in su al bordo del letto stesso, dopo poco si ritrovano con lei su di lui a spegnimoccolo, prima volgendogli le spalle, poi rigirandosi per potersi distendere lentamente su di lui in modo da gustarsi l’orgasmo nella sua posizione preferita: lei sdraiata sopra di lui. “Palpami le tette dai porco, succhiami bene i capezzoli, mordili dai così sii dai sbattimi dentro bene quella banana, così bravo ohhh siii come sei porco, come sei porco daiiii ecco siii anhhhh siiii ahhhhhhh siiiiii” – il viso di Stella si torce nel più profondo degli orgasmi: mai in vita sua aveva goduto tanto… o perlomeno così le sembrava in quel momento!!
Dopo un quarto d’ora di stordimento, tornata in sé, si accorge che Alberto è ancora tutto eccitato – “ma non hai sborrato?” – gli chiede stupita – “no perché non sapevo se tu avessi voluto godere ancora .. e così..” – “come vuoi godere?” – lo interroga Stella, quasi si trattasse di una puttana con il proprio cliente! Senza rispondere, le monta a cavalcioni appoggiandole il cazzo sul viso: è tutto chiaro.. e lei inizia a leccarlo con un’intensità e maestria davvero uniche al punto che riesce a resisterle non più di un minuto, dopo di che, preannunciato da un urlo profondo, parte dal cazzo uno schizzo di sborra così violento ed intenso che le attraversa tutto il viso andando a coprirle anche i capelli e bagnando il cuscino. “ahhn” – sfugge dalla sua bocca ormai impegnata a fare scaricare per bene i coglioni di Alberto – “anche a lui piace imbrattare il viso della sua donna, questi uomini sono così prevedibili in fondo!” – pensa mentre muovendo il viso fa sì che le sborrate successive glielo ricoprano bene dovunque, raccogliendone comunque una buona quantità in bocca – “voglio assaggiarlo per capire se il sapore della sborra varia da uomo a uomo” – conclude fra sé.
Con il viso “ricamato” da mille arabeschi bianchi, si alza con l’intenzione di pulirsi, ma lui la ferma, e mettendosi alla sue spalle, comincia a spalmarle tutto il suo seme sul viso, sul collo, sui seni: “come una crema di bellezza” – le dice baciandola delicatamente sull’orecchio. E’ passata mezz’ora dal “trattamento di bellezza” e sente la pelle di viso, collo e tette tutta “tirata”: lo sperma le si è asciugato addosso lasciandole un velo che la ricopre tutta – “sei bellissima!” – esclama Alberto soddisfatto – “ti ordino di non lavarti niente né viso, né tette, né fica, per tutta la giornata, fino a quando passeremo il tempo insieme, mi piaci troppo con questo velo!” – “come vuoi” – gli risponde Stella remissiva non sapendo però che lui ha intenzione di portarla a pranzo al ristorante!

“No conciata così non vengo fuori assolutamente!” – replica con estrema decisione – “ti rimangi quanto mi hai promesso non più di due minuti fa?!” – la incalza perentorio – “puoi sempre truccarti se credi, ma ‘sopra’ al velo” – “vabbé ti accontenterò però scegliamo un ristorante isolato almeno!”.
Il ristorante scelto si rivela sufficientemente isolato, Stella si è osservata per quasi mezz’ora prima di decidersi ad uscire di casa in quello stato, Alberto l’ha convinta che non si nota niente, ma in questo caso ha mentito spudoratamente, infatti se il viso è camuffato abbastanza dal fondo tinta, altrettanto non si può dire del collo, le cui macchie sono di origine inequivocabile e si notano parecchio. Questo fatto lo eccita particolarmente e fa in modo di chiamare il cameriere molte volte, anche con scuse “banali”, al fine appunto che lo stesso noti il “ricamo” di Stella, la quale peraltro non vede l’ora di uscire da lì per porre fine a quello stato di disagio che la pervade.
“Se sei davvero puttana non ti devi vergognare, anzi devi essere orgogliosa di quello che sai fare e soprattutto devi essere orgogliosa di mostrarlo a tutti!” – le sussurra Alberto con un tono provocatorio. Quella frase le accende dentro un desiderio di sfida e di orgoglio, quindi per dimostrare al proprio amante quanto davvero sia puttana, dopo essersi sbottonata i primi tre bottoni della camicetta che ha indosso, chiama il cameriere per chiedergli il conto e lo trattiene a conversare alcuni minuti esponendo bene il collo e la scollatura su cui il famoso “velo” è davvero molto evidente.
Questo comportamento palesemente provocatorio, causa ad Alberto un’erezione improvvisa e quasi incontrollata, per cui pagato rapidamente il conto escono dal ristorante e, ritornati a casa, appena varcata la soglia lungo la scala che da accesso al primo piano, lui la prende e la fa piegare in avanti alla pecorina, così standole dietro in piedi, le solleva la gonna e senza profferire parola, sfilato il cazzo dai pantaloni glielo affonda nella fica, con un solo colpo di reni, violentissimo che la fa sobbalzare letteralmente – “ahhhh che toro sei” – esclama.
Sbottonata affannosamente la camicetta le fa fuoriuscire le tette che così libere, ballonzolano vorticosamente avanti e indietro al ritmo inferto dalla sequenza di colpi a cui sta sottoponendo la fica, tale è la furia di quell’amplesso che per mantenere l’equilibrio, lei si deve appoggiare allungando le mani agli scalini più alti. Ad ogni colpo le sfugge un gemito che è un misto di piacere e insieme di sgomento per la violenza di quel rapporto che stanno consumando in modo tanto cruento: quasi animale! “Prendi puttana, prendi, volevi cazzo e adesso te lo do tutto, prendi troia, voglio sfondarti per bene la fica” – la incalza lui con un tono della voce secco e deciso – “ti farò ululare, troiona e adesso dimmelo quanto sei puttana dimmelo bene che mi piace sentirtelo dire” – aggiunge, accompagnando queste parole con colpi sempre più decisi del cazzo –“siiiiii mnhhhh ahhhhh siii sono una battona, oddio sii dai, ahhhhhh siii sono una sgualdrina senza pudore, sono una cagna in calore alla ricerca di cazzo, mnhhhh tanto cazzo, dammelo dai schifoso porco, dai maiale sfonda bene la tua scrofa cosii siiiiii eccooo ancoraaaa siii cosiii…!!” – guaisce quasi Stella mentre pronuncia frasi sempre più sconnesse e volgari ed ecco che improvviso la coglie un orgasmo così travolgente da spaventarla quasi, non si immaginava proprio così troia! Si torce letteralmente come squassata da quel cazzo che le ha “arato” la fica trascinandola in un vortice impensabile di godimento puro e bestiale, riesce a sentire il piacere di Alberto che le schizza in fica un’altra copiosissima quantità di sborra mentre le strizza le tette fra le mani.
Rimangono così lei prona, lui in piedi dietro a lei per diversi minuti, poi Alberto sfila il suo cazzo da Stella e lo ripone dentro i pantaloni – “devo andare adesso ti saluto, ci rivedremo presto, spero, anche perché una donna come te non sopravvive a lungo senza cazzo…!” – le dice salutandola e dopo un bacio fugace si dilegua rapidamente lasciandola sulle scale con le gambe ancora larghe e con una “colata” di sborra che le scende copiosa dalla fica. Ripresasi dall’amplesso, Stella si fionda in bagno per rimettersi in sesto – “è sì ne ho proprio estremo bisogno dopo una giornata simile!" – considera osservando il suo stato sconvolto davanti allo specchio, sente su di sé un odore di sborra così penetrante che la avvolge tutta – “ora mi farò un bel bagno” – conclude. E la telecamera? Beh è evidente che Stella non se n’è più ricordata e che finita la registrazione il nastro si sarà riavvolto, ovviamente senza immortalare l’ultimo amplesso “meglio così” – conclude – “non vorrei che Rolando si dovesse ingelosire e magari arrabbiare vedendo il livello di perversione e di maialaggine che ho raggiunto poco fa, meglio andare per gradi!” – e così pensando si addormenta nella vasca da bagno per un’ora buona.

Ore sette di sera Rolando ritorna a casa ed è evidente lo stato di imbarazzo comune che aleggia, infatti tutti i discorsi vertono su tutt’altri argomenti, politica, fatti del giorno, viaggio di Rolando, e così durante tutta la cena, ma dopo…. ehhh dopo, dopo Rolando non resiste “allora com’è andata oggi, tutto bene?” – “certo amore mio” – “e la telecamera te la sei ricordata, spero?!” – “certo amore mio!” – “non sai dire altro, o mi sfotti?” – “no tesoro, ho fatto tutto come mi hai detto, però quando ti guarderai la cassetta ti chiedo di non essere presente vicino a te, perché mi vergogno e non voglio che magari ti arrabbi” – “ma cosa dici?! No tu devi essermi vicina, molto vicina e anche agghindata, molto agghindata, anzi vai a prepararti e… mi raccomando fatti puttana, in modo esplicito e volgare, molto volgare” – “va bene, però stasera non voglio che tu mi scopi, sarò io a far venire te come e quando tu lo vorrai, proprio come si fa con una puttana, anzi facciamo così: perché il tutto sia ancora più realistico voglio che mi paghi come si fa con le battone vere, e io non ti deluderò!” – replica decisa. “O.K. ma allora visto che vuoi proprio che sia tutto iperrealistico, pretendo che tu accetti di fare la battona fino in fondo e quindi stasera ti porterò lungo l’Aurelia e verrò a ‘rimorchiarti’ dopo un po’, è deciso!” – tronca secco Rolando – “il filmino me lo guarderò da solo mentre tu ti prepari”.
Stella cerca di uscire in qualche modo da quel vicolo cieco in cui si è infilata da sola con la sua uscita davvero infelice, ma è tutto inutile Rolando è risoluto: “stasera farai la battona davvero!” - le ha detto. Rassegnata se ne va in bagno a “preparasi” appunto, mentre Rolando, senza perdere tempo, recuperata la telecamera la collega al televisore e si mette comodamente in poltrona a “godersi” lo spettacolo.
Dentro di sé sente crescere e svilupparsi sentimenti e sensazioni diverse: gelosia e disagio, ma poi la curiosità e la perversione hanno il sopravvento e poi – “non ho deciso di espiare le mie malefatte ??? e allora!” – conclude tra sé e sé, mentre vede la sua donna palpata, spogliata, leccata da un altro uomo, - “certo è proprio una gran troia!” – constata vedendola alle prese con il pompino a quel cazzo davvero smisurato. Quando poi sul televisore scorre la scena della sborrata in faccia con quella meticolosa spalmata finale dello sperma da parte di Alberto su tutto il corpo di Stella, Rolando non sta letteralmente più nelle … “mutande”: il cazzo sembra esplodergli nei pantaloni da tanto è teso!

“No, no così non va proprio, ho detto battona non educanda!” – la riprende severo e deciso nel corso di un’ispezione a sorpresa in bagno mentre Stella cerca inutilmente di fargli accettare una soluzione di compromesso. Tutte le sue insistenze si rivelano però inutili: non c’è niente da fare quella sera Rolando la pretende battona davvero!

“Va bene così, capo?!” – lo interroga sarcastica scendendo le scale un’ora dopo – “si direi proprio di si, brava!” – le risponde esaminando ogni dettaglio con estrema attenzione – “sei una battona perfetta, e ora andiamo!”. Certo non avrebbe potuto pretendere di più: reggicalze nero, calze nere, scarpe nere con una zeppa e un tacco vertiginoso di 25 centimetri – “più o meno quanto è lungo il cazzo di Alberto” – medita in silenzio Stella, ripensando a quanto accaduto quella mattina e quel pomeriggio, mutandine e reggiseno sono assenti, in compenso a coprirle fica e culo c’è una minigonna nera in latex acquistata vari mesi prima in un sexy shop su Internet, sopra indossa una maglietta nera di rete a maglie larghissime che le lascia i seni completamente in vista, il trucco è il più pesante che mai si sia fatta sul viso, impossibile sbagliare: solo le puttane DOC lo esibiscono!

Aspetta che Rolando la raggiunga con l’auto davanti a casa, - “sai che figura se ci vedessero i vicini!” – pensa e si avvia in silenzio verso una serata che si preannuncia ad altissima tensione erotica quale suprema conclusione di una giornata davvero “memorabile”, - “per fortuna che domani è sabato e si può dormire” – medita.
Alle undici e mezza di sera l’Aurelia brulica di puttane di ogni tipo e di puttanieri a caccia di quella più idonea per un piacevole amplesso secondo le proprie inclinazioni e perversioni. “No qui c’è troppa gente, mi vergogno, qui non scendo manco morta, vai più avanti: voglio un posto dove sono sola, o almeno senza altre puttane attaccate a me” – “ecco qui è l’ideale, dai scendi e mi raccomando non nasconderti, devi stare bene in vista sull’orlo della strada come fanno le altre battone, guarda che io ti osserverò e se non sarai ben esposta ti lascerò qui tutta la notte, quindi … fai la brava! Ah e … pensa anche a quanto chiedere per le tue prestazioni! Ciao e a presto” – così dicendo Rolando chiude la portiera dell’auto e si allontana rapidamente dietro la curva, lasciando Stella, è proprio il caso di dirlo, alla mercé di tutti.

La paura che inizialmente la attanaglia insieme ad una sensazione di profonda vergogna e al terrore di essere riconosciuta da qualche vicino di casa o amico, lascia ben presto il campo alla rassegnazione, e così Stella come una scolaretta diligente, si piazza sul ciglio della strada in modo da essere illuminata per bene dai fari delle auto che mettono in evidenza la sua “mercanzia”: da sotto la gonna si intravede praticamente “tutto”, anche perché è talmente ridotta che non copre nulla, sopra è nuda con quell’esile velo di rete. Passeggia nervosamente ed ecco che un’auto rallenta, si ferma, abbassa il finestrino, due occhi la squadrano da capo a piedi – “fammi vedere meglio il culo” – ordina una voce imperiosa, e lei che non sa come ci si debba comportare davanti a tali situazioni, solleva quell’esile striscia di gonna per mostrare bene tutto. “Quanto vuoi per una scopata in gruppo, siamo in tre e devi farcelo mettere dappertutto?!!” – “per le orge voglio mille euro” – risponde quasi meccanicamente – “va bene però devi essere disponibile per tutta la notte” – risponde quella voce da dentro l’automobile – “no, no allora non va bene” – risponde Stella sollevata – “uhao l’ho scampata bella: per poco non mi rimorchiano davvero!” – sospira. Neanche il tempo di rialzarsi che c’è una piccola fila di auto in “attesa” e tra queste non c’è quella di Rolando – “ che bastardo!” pensa. “E adesso cosa fare?” – “quanto vuoi bella figona per un pompino a me e al mio amico?” – “duecento euro” – “va bene, faccelo qui tra i cespugli” – le risponde un ragazzo sui trent’anni scendendo dall’auto insieme ad altri due amici. “Un momento non dovevate essere in due?” – lo blocca Stella decisa – “si ma il nostro amico si accontenta di guardare, perché non ha cento euro, lui ne ha soltanto cinquanta” – “facciamo così” – propone Stella ormai calatasi nella parte – “a voi faccio un pompino e al vostro amico per cinquanta euro faccio un sega bellissima?!!” – “affare fatto!” – rispondono in coro i tre, avviandosi dietro un cespuglio ed aprendosi la cerniera dei pantaloni. Stella, dopo aver rivolto un ultimo sguardo verso la strada nella speranza di vedere arrivare l’auto di Rolando, li raggiunge e accovacciatasi ai loro piedi, comincia un pompino doppio succhiando, per quanto possibile, entrambi i cazzi contemporaneamente, è la sua prima volta: mai prima di allora si era ritrovata in bocca simultaneamente due cazzi totalmente sconosciuti!
“Certo non avrei mai immaginato di fare quest’esperienza in tali condizioni .. e per fortuna sono due cazzetti” – considera, quasi a tranquillizzarsi e in fondo ormai abituata a ben altre dimensioni…
“Succhia puttana, sbocchinaci per bene brutta troia, altrimenti non ti paghiamo” – la incitano i due, mentre con le mani le serrano saldamente le tette, la sua bocca affonda alternativamente prima in uno e poi nell’altro cazzo, mentre con la mano masturba con sapiente maestria il cazzo del terzo giovane, quando sente che si avvicina il momento della sborrata accelera i colpi ed ecco che dopo pochi secondi entrambi i giovani le “esplodono” sul viso e in bocca il loro piacere – “ahhhh godo che bello siii” – esclamano quasi all’unisono, intanto anche la sua mano ha raggiunto lo “scopo” infatti una densa sborrata le cola fra le dita mentre un urlo di piacere esce dalla bocca del giovane. Ancora “colante” e imbrattata si fa pagare – “ facci vedere la tua faccia sborrata dai” – le ordinano i tre giovani e lei si pazza davanti ai fari della loro auto per farsi illuminare il viso “soddisfatti?!” – esclama mentre si leva dal viso la maggior quantità possibile di sperma, cercando di ripulirsi al meglio, infatti non ha nemmeno una salvietta con sé per cui deve arrangiarsi con l’unica mano che le è rimasta pulita! “Speriamo che adesso Rolando arrivi, sarà soddisfatto ho fatto la battona davvero per lui” – pensa – “lo so perché stasera mi ha costretta a questo: è geloso di me per quello che ho fatto oggi e la cosa mi fa estremo piacere, è giusto che soffra anche lui così impara!”
Dopo una buona mezz’ora di Rolando non c’è ancora traccia per cui Stella ormai risentita per questa sua prolungata umiliazione, decide di passare al contrattacco “se non viene in fretta vorrà dire che avrà una moglie battona di professione davvero” – conclude perentoria e così pensando si mette bene in vista sulla strada dopo essersi levata la gonna e quindi mostrandosi praticamente nuda a tutti, aprendo le gambe e iniziando un lento gioco di toccamento della fica che provoca non poche brusche frenate: si adesso sta proprio dando “spettacolo”.
Finalmente la voce che proviene dall’ennesima auto che si è fermata, le è familiare – “quanto vuoi battona per una notte intera, sappi che intendo sborrarti in gola e che pretendo un ingoio completo e il cazzo perfettamente pulito e voglio guidarti io la testa per darti il ritmo?!!!” – “trecento euro, ma per te farò uno sconto speciale: ne basteranno duecento” – risponde con fare professionale fingendo di non conoscere il suo interlocutore. “Monta baldracca, ti porterò a casa mia!” – ordina secco Rolando.
Raccolta la gonna sale a bordo e rimane in silenzio mentre l’auto riparte sgommando – “puzzi di sborra da fare schifo, brutta troia!” – “per forza, ho appena fatto un pompino a tre uomini, mi sembra regolare, anche perché quel bastardo del mio magnaccia mi ha lasciata qui a battere, senza nemmeno una salvietta per pulirmi!”.
Durante il viaggio si sente in dovere di dare un primo assaggio della propria abilità al suo cliente, per cui allungando la mano con indifferenza palpa e massaggia con cura il rigonfiamento dei pantaloni di Rolando eccitatissimo da quella situazione davvero straordinaria e piccante.
Appena a casa lo spoglia completamente nudo, poi, piazzatasi con il culo davanti ad uno specchio, così che lui possa vedere bene, si piega in avanti per succhiargli il cazzo golosamente, esponendo al suo sguardo il proprio sesso sgocciolante, la mano di Rolando la guida inesorabile, schiacciandole con forza la testa a sé, facendo in modo che tutto il cazzo le si conficchi in gola ed incitandola con parole sempre più volgari – “dai troia schifosa succhia, succhia bene l’uccello, non ti fermare sgualdrina, continua a spompinare il cazzo per bene così dai lurida baldracca, dai!” – quest’ultimo incitamento accompagna la sborrata di Rolando che le si riversa in ampi e copiosi fiotti direttamente in gola facendole rischiare a più riprese il soffocamento... La sua abilità di pompinara ormai “matura” fa sì che riesca comunque a portare a termine quel bocchino con un ingoio da manuale: alla fine il cazzo è pronto per essere riposto nei pantaloni perfettamente pulito. “Sei contento?” – lo interroga con voce roca – “Si, sei davvero una battona insuperabile, e pensare che oggi ti sei già presa una razione di cazzo impressionante” – le risponde, mettendole in mano due banconote da cento euro.
“Lo sai? I tre ragazzi del pompino mi hanno pagata duecentocinquanta euro per un pompino che gli ho fatto contemporaneamente, anzi per la precisione: un pompino doppio e una sega! Certo stasera non mi posso davvero lamentare! Ho guadagnato quasi un milione di vecchie lire con due pompini e una sega: quasi, quasi mi metto a fare la battona davvero!” – conclude con tono ironico abbandonando quel ruolo improprio e baciandolo con insolita passione.
Così si era conclusa quella lunga, lunghissima giornata di erotismo, anzi è meglio dire di sesso sfrenato che segnò per Rolando, ma soprattutto per Stella, lo spartiacque tra la situazione preesistente e il nuovo modo di intendere il sesso che da lì in avanti avrebbe caratterizzato la loro relazione. La gelosia e il senso di possesso sarebbero stati insieme il tarlo e il godimento di Rolando che, quanto avrebbe goduto nel “progettare” per Stella incontri sempre più piccanti e perversi, tanto avrebbe sofferto nel vederla mentre si impegnava allo spasimo nel raggiungere il massimo piacere possibile da quegli incontri, perdendo ogni volta sempre più tutti i freni inibitori e diventando lei stessa parte attiva nelle varie “evoluzioni”.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Terminator Invia un messaggio
Postato in data: 05/10/2012 10:56:24
Giudizio personale:
Un bel mix di fantasia e realtà . brava Stella .

Autore: Lekarla Invia un messaggio
Postato in data: 08/08/2012 14:02:58
Giudizio personale:
fantastico racconto,se reale ancor più avvincente.

Autore: KOPPIAPA69 Invia un messaggio
Postato in data: 06/08/2012 15:05:27
Giudizio personale:
komplimenti.davvero un rakkonto ben fatto!
eduna storia(sempre s'è reale),davvero intrigante .ankora komplimenti

Autore: Xian Invia un messaggio
Postato in data: 31/07/2012 17:40:47
Giudizio personale:
davvero ben scritto e molto erotico


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