i racconti erotici di desiderya |
Un inaspettata serata |
E’ un sabato come tanti altri, una cena in trattoria con gli amici, ridiamo, scherziamo, beviamo. Stranamente anche le donne questa sera ci accompagnano, a tavola c’è dell’ottimo vino e tutti lo mandiamo giù come fosse acqua. La serata è fresca ma non fa freddo, in sala si sta molto bene anche solo con la camicia, il vino poi contribuisce ad aumentare la temperatura. Io sono seduto di fronte a Simona, non posso non notare il suo corpo magro ma molto sexy: indossa un vestitino colorato, un po’ scollato e lei è molto sensuale col suo piccolo seno sodo che aderisce al tessuto e lascia intravedere i capezzoli dato che non indossa il reggiseno. Ogni tanto la sua gamba sfiora la mia, non lo fa di proposito ma io al solo pensiero che mi sfiori mi eccito e lascio correre la mia fantasia. La mia ragazza, seduta accanto a me, mi fa svegliare dai miei sogni su Simona, non ha nulla da invidiare a Simona, anzi… però sono sempre stato attratto da lei.
Finita la cena decidiamo di fare un giro per la città, fermarci in un pub e bere ancora qualcosa per digerire. Noi ragazzi prendiamo un whisky, Simona e un’altra amica prendono un martini mentre le altre preferiscono non bere più. Siamo tutti molto allegri, da dove sono seduto vedo le belle gambe di Simona che si accavallano, si muovono, spero che lei apra di più le cosce per farmi vedere le sue mutandine ma non succede. Io sono eccitatissimo ma so che per questa notte andrò in bianco dato che stiamo per andare via e io sono in macchina di Davide, proprio con la bella Simona. Salutiamo gli altri amici e ci dividiamo per andare verso casa, accompagniamo prima la mia ragazza, che abita in zona, mentre noi per tornare a casa dobbiamo fare mezz’ora di strada pregando che non ci fermi nessuna pattuglia perché Davide è già fuori misura consentita dalla legge anche se non è ubriaco ed è perfettamente in grado di guidare. Simona è accanto a lui e io sono seduto dietro, al centro dove posso ammirare le belle gambe di lei che non stanno un attimo ferma in quanto lei è euforica, presa ancora dall’alcol. Ride, canta, scherza, a volte osa fare battute sul sesso; quanto me la vorrei scopare, penso tra me. “Mamma che caldo che sto sentendo” e inizia a sollevare la gonna usandola per fare un po’ di vento. Io da dietro mi godo tutta la scena e le cosce di lei, la gonna si solleva quasi completamente ma non riesco, però, a vedere le sue mutandine. Il cazzo si muove nei miei pantaloni. “Simo, ti ricordo che non siamo soli” le dice Davide. “Che fa, è come se fossimo al mare, al mare mi vede sempre in costume. Non ti scandalizzi vero Diego?” “No no, per me puoi proprio togliere tutto” rispondo io ridendo sperando che lo faccia sul serio. “Vedi che sono capace di farlo” mi dice lei. Davide la guarda in modo strano ma sorride perché sa che la sua Simona non lo farebbe mai, le piace solo giocare e provocare anche se adesso è l’alcol a fare da padrone. “Fa proprio caldo qui , sono tutta bagnata” dice lei ridendo e alzando completamente la gonna facendo vedere a Davide le sue mutandine. Lui sembra non crederci, mi guarda serio dallo specchietto retrovisore “E’ ubriaca, si vede”. Io rido ma sono eccitatissimo. “Amò, ho voglia, perché non ci fermiamo e facciamo l’amore?”, mentre lo dice mette una mano sulle mutandine strofinando e facendo dei piccoli gemiti di piacere. “Dai Simo, smettila, adesso stai proprio esagerando” dice Davide. “Allora se non vuoi scoparmi tu mi faccio scopare da Diego”. “Dai Simo, sta buona che tra un po’ siamo a casa” le dico io, vedendo il mio amico così serio. “Ho capito, siete due froci, faccio da sola” e inizia a mettere le mani nelle mutandine. Cambio posizione e questa volta riesco a vedere bene, anche perché lei si è rilassata sul sedile, tiene le cosce larghe e la mano negli slip bianchi; inizia a gemere. Davide a quelle parole e a quella visione ha una reazione inaspettata: accosta subito la macchina, è rosso fuoco in volto. Adesso l’ammazza, penso tra me, ma non so cosa dire. “Allora vuoi che ti scopi? Vuoi il cazzo? Eccotelo, così sai che non stai con un frocio. Io però sto con una puttana”. A quelle parole Davide tira fuori il cazzo, è lungo poco meno del mio ma più grosso, prende per i capelli Simona e la tira verso il suo cazzo ficcandoglielo in bocca. “Si…mmmm…sono la tua puttana, che bel cazzo…mmmm….” Io resto fermo, senza dire una parola, non so cosa fare poi la voce di Davide mi sveglia “Vuoi passare per frocio? Facciamo vedere a questa troia che non lo siamo” A quelle parole mi sveglio e mi sporgo in avanti mettendo le mani sul corpo di Simona. Il suo seno è piccolo ma veramente sodo, le mie mani esplorano le sue belle tettine, tiro giù il vestito e le faccio uscire fuori mentre lei è sempre china su Davide intenta a fargli un meraviglioso pompino. Con una mano riesco ad arrivare alla sua fica, le mutandine sono già bagnate, lei è praticamente fradicia di umori, le mie dita toccano il suo clitoride indurito, non ha nemmeno un pelo la troia e geme di piacere appena inserisco il dito nella fica. Davide la tiene per le testa e da il ritmo al pompino, sento il rumore della saliva di lei che succhia avidamente quel cazzo. Io mi sporgo ancora di più per arrivare meglio alla fica di Simona, le mette due dita dentro e le muovo velocemente. La sua eccitazione aumenta, si sentono dei mugolii soffocati, si sente succhiare, la mia mano è piena di umori. Il mio cazzo scoppia, se ne accorge anche lei che allunga una mano e me lo tocca da sopra i pantaloni. Tenta di sbottonarli ma non molla il cazzo di Davide. Con la mano libera mi sbottono da solo e tiro fuori il mio cazzo, lei lo stringe in mano, se mi sega per due minuti mi fa venire per come sono eccitato. La sua fica cola di umori e io continuo a metterle le dita dentro, sento le sue cosce che si muovono, la fica si contrae, Simona mette una mano sulla mano e spinge ancora più dentro, sembra voglia far entrare tutta la mano. Con il cazzo di Davide in bocca, il mio nella sua mano sinistra e la mia mano nella fica, Simona gode. “mmmmmmmm…..aaahhhhhhhh…mmm…..sssssiiiiiii” “Godi puttana che tra un po’ ti rompo il culo” e così dicendo Davide le fa mollare il suo cazzo, la gira sui sedili e le sfila il periozoma. “Si dai, scopami il culo, spaccami” I sedili vengono leggermente abbassati in modo da far stare più comodi i due fidanzati ma in modo da non schiacciare me. Lei è messa a pecora con il culo verso il suo uomo e la faccia verso di me. Io sono seduto al centro, con il cazzo fuori, lei lo guarda, sorride, lo stringe di nuovo in mano, io le prendo i seni tra le mani, mi fanno impazzire queste tettine, mi avvicino con la bocca e le prendo in bocca, sono delicate, i capezzoli sono durissimi, ne prendo uno in bocca, lo succhio, l’altro lo stringo leggermente tra le dita, lei mi prende la testa e me la stringe a se, tenere il viso tra il suo seno è una sensazione bellissima. “Voglio che mi sborri in bocca e tu in culo, amore mio” Davide sputa sul culo di Simona e con un colpo secco entra dentro di lei che emette un urlo di dolore che subito dopo si trasforma in urla di piacere. “Siiii…. Scopami il culo, trattami come una puttana” Stringe sempre il mio cazzo in mano, tiene gli occhi chiusi, il suo viso assume espressioni di dolore, di goduria, guardarla è molto eccitante, non so come stia sopportando i colpi di Davide, si sente il rumore del corpo di lui che si scontra su quello di lei, la sta sfondando veramente. Io le prendo la testa e la porto sul mio cazzo, lei da esperta pompinara chiude la labbra sulla mia cappella, inizia a succhiare, i colpi di Davide le fa affondare il mio cazzo in bocca, lei succhia avidamente, poi lo esce dalla bocca e lo lecca intorno alla cappella. Io la guardo, è bellissimo vederla in questo stato, mi lecca tutta l’asta fino ad arrivare alle palle, le prende in bocca, le succhia, io sono quasi al limite. Davide da dietro continua a scoparla in culo, lei torna a prendere il mio cazzo tra le labbra, si muove più velocemente, io, muovendo il bacino, cerco di affondarle il cazzo in gola, un po’ ci riesco e lo capisco dal fatto che lei soffoca un po’ ma non si stacca dal cazzo nemmeno per un istante. “Simona, continua a succhiarmi così che mi fai sborrare”, a queste parole lei succhia molto più avidamente, che pompino, vengo dopo soli due secondi dall’ aver pronunciato quelle parole, vengo nella sua bocca ma lei non si ferma, continua a pompare, sento lo sperma che cola dalle sue labbra e finisce sulle mie palle, sui peli, lei succhia, lecca l’asta perdendo dalla bocca buona parte della sborra ma è veramente eccitante vederla con le labbra piene della mia sborra. Poco dopo anche Davide viene dentro di lei “Tieni puttana, ti riempio il culo di sborra, come piace a te”, i suoi colpi sono più forti ma con un ritmo più lento, anche lei si rilassa, adesso lecca il mio cazzo in maniera più dolce, meno frenetica, lo lecca tutto, dalla cappella fino alle palle, riprendendo sulla lingua lo sperma che aveva lasciato cadere. Me lo pulisce completamente, resta solo qualche residuo tra i peli. Resta con la bocca accanto al mio cazzo che si sta ammosciando baciandolo di tanto in tanto mentre Davide, sfinito, si accascia sulla sua schiena, mettendo il viso accanto al suo. Siamo tutti e tre sfiniti, io ho ricevuto solo un pompino ma è stato magnifico. Accarezzo la sua testa in silenzio, lei sembra gradire, ha gli occhi chiusi, l’ espressione felice, soddisfatta, si gode quel momento di tranquillità che viene dopo la tempesta. “Cosa ne dite se ci rivestiamo, sono già le 5” dice Davide. Io vorrei rilassarmi così ancora un po’ ma Simona in silenzio si solleva, si sistema il vestito rimettendo dentro le tette. I sedili vengono portati alla normalità, Davide si pulisce e si sistema, anch’io faccio lo stesso. “Queste è inutile metterle, sono troppo bagnate” dice Simona mettendo le mutandine in borsa. Davide accende la macchina, tra circa dieci minuti siamo a casa, ognuno alla propria, mi dispiace molto non poter stare in un letto con loro ma ho trascorso una serata splendida. Sulla via del ritorno Simona si addormenta sul sedile, è molto bella. Davide guida e mi dice “è la prima volta che facciamo una cosa del genere, colpa dell’alcol sicuramente, non si è mai comportata così, però non mi dispiace, adesso so che è veramente una troia e sono fiero di lei. Poi è successo tutto in modo così naturale anche se all’inizio ero preoccupato, a volte certe cose non si fanno per paura di quello che pensa la gente, pensa se si venisse a sapere in giro…” “Beh, è stata un’esperienza bellissima anche per me. Io non ho pregiudizi, anzi, ti dirò che certe fantasie le ho anch’io ma metterle in pratica è più difficile di quanto si creda. Oggi è successo, è stato bello ma la cosa più importante è che è stata una cosa voluta da te e da lei, così il vostro rapporto non si rovina. Credo che conti solo questo” “Diego, sono contento sia successo con te, so che mi posso fidare” “Grazie della fiducia e anch’io sono contento che sia successo con me” ho risposto ridendo. Arrivati sotto casa mia ci siamo salutati, lei era ancora intontita dall’alcol e dal sonno. “Grazie per la serata ragazzi, buonanotte” Scendo dalla macchina ed entro in casa, mentre mi avvio verso la camera da letto mi arriva un sms da parte di Davide: adesso me la scopo da solo. Beato te. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Peter_Ray | Invia un messaggio |
Postato in data: | 22/06/2015 18:05:38 | |
Giudizio personale: | molto carino, la fine un po' affrettata | |
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