i racconti erotici di desiderya

Un giorno come tanti

Autore: Masterzephir
Giudizio:
Letture: 863
Commenti: 2
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Non so a voi, ma a me qualche volta capita di vivere giornate che passano come un soffio di vento...segni particolari, nessuno....ma è anche vero che un evento per essere tale, deve essere inatteso, e ho imparato che dalle giornate definite "un giorno come tanti" possono accadere degli eventi che rimangono come un segno di coltello su una corteccia d'albero....



Quel giorno, un giorno come tanti, mi trovavo in una zona decisamente lontana da casa per poter passare al solito posto a fare due acquisti di routine, decisi quindi di fermarmi in un centro commerciale in quella zona...



Giocherellando fra gli scaffali, mi ritrovai a passare accanto ad una donna che stava cercando di prendere un oggetto da una fila troppo alta per la sua statura, per cui come si conviene ad un gentiluomo, mi adoperai per aiutarla...il solito grazie condito con il solito sorriso dell'occasione e ripresi il mio percorso...



Mi ritrovai nel giro di pochissimi minuti, nella stessa identica situazione di poco prima, la stessa donna affannata nella ricerca di poter prendere un prodotto posto troppo in alto per lei (e quasi anche per me)...il sorriso ed il grazie si sono arricchiti di uno sguardo che immediatamente ha aperto una serie di possibili sviluppi, almeno mentali, perché immediatamente sono tornato con i piedi per terra...saluto e riprendo il cammino...



Il destino è un croupier spesso maldestro, diceva un amico, e mi ritrovo a mettere la spesa in auto di fianco all'auto della signora, che stava tentando di infilare un oggetto nel portabagagli in modo da poterlo rompere, la mia pazienza e disponibilità si sono rivelate ancora una volta importanti...al punto che abbiamo iniziato sorridendo a scherzare sulla mia presenza e sul destino che ci ha fatto incontrare nel momento del bisogno...per sdebitarsi la gentile signora decide di offrirmi un caffè ma dal momento che si avvicinava l'ora della chiusura mi dice che vicino a casa sua c'è un bar dove invece del caffè mi avrebbe offerto un aperitivo...



Di fronte all'aperitivo mi accorgo che la signora era davvero una signora, nel senso che il suo invito era di vera cortesia e non celava altro, anche perché mi ha subito raccontato del marito e di altre cose davvero inutili per il mio interesse....d'altro canto ero li per oggetto di sdebita occasione e non per altro....almeno fino a quando indicandole di assaggiare una delle solite schifezze che ti portano con l'aperitivo, la signora mi dice che non poteva mangiarla perché avrebbe aggravato la sua situazione intestinale (con garbo ma questa è stata la sintesi)..la guardo e dico immediatamente che sono un esperto di certe cose...e che la capisco senza alcun problema, dicendole che molte persone ricorrono alla mia esperienza in certi casi....



Mi stavo divertendo nel cercare di intuire i movimenti degli occhi della signora (Emanuela da li in poi) perché non riusciva a capire dal momento che gli ho detto che non ero un medico, ma semplicemente un esperto di apertura e pulizia di certi canali...nel lasciargli il mio biglietto da visita mi chiede che attinenza potesse avere la mia professione di legale con quello che avevo appena detto...risposi che era una mia grande passione e che se del caso avrei avuto piacere di poterglielo dimostrare....



Tornai a casa divertito da quello spicchio di pomeriggio insolito...e simpatico...



Qualche giorno più tardi ricevo un messaggio sul cellulare di Emanuela che dal buon giorno ti ricordi di me, passa al, non riesco a smettere di pensare a quello che ci siamo detti....e che non capiva perché al solo pensiero si sentiva rimescolare dentro....risposi che l'unico modo per poter capire era quello di parlarne ancora...la invitai...mi rispose che la sua era solo curiosità e nulla più, risposi che la curiosità è sintomo di intelligenza....



Curiosità e intelligenza sono una miscela esplosiva in una persona...ricevetti una serie di messaggi tutti impostati su vorrei ma non posso potrei ma non voglio...il preludio per tante storie delle mie slaves...



Ricevetti Emanuela come si conviene ad un buon amico, sembrava sicura e determinata, la sua era solo curiosità era una che non poteva rimanere con il dubbio, e la non comprensione...ma il balletto delle sue gambe tradiva l'emozione....mi calai nel mio personaggio prendendo per mano la sua curiosità impostando la cosa come fosse un gioco...il gioco più famoso dei ragazzi...il dottore e la paziente...



Emanuela intuiva, era troppo intelligente per non capire, ma decise di lasciare spazio alla ragazza, alla parte meno razionale che abbiamo dentro tutti noi, quando dobbiamo fare una scelta di carattere emozionale....avevo predisposto il bagno con dovere come amo fare sempre...per far si che la vergogna e la pudicizia non rovinasse tutto mi affidai alla mascherina, d'altro canto si sa occhio non vede....



Emanuela tremava, ma sapevo che non era la paura, si stava affidando a me...ed io conscio della responsabilità che mi prendo ogni volta, mi stavo comportando a dovere...ogni movimento, parola, rumore, erano sotto controllo....la bendai...la feci mettere in ginocchio e poi accompagnandola con la voce e le mani a quattro zampe, le parlavo e la mia voce la guidava senza timore in quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle ed importanti nella sua vita...ed un bel racconto ancora vivido per me....



Le carezzavo la pelle, le natiche, le cosce, la schiena con gesti leggeri con mani senza peso...senza morbosità...quasi distrattamente sfiorai la sua fica...era un lago...infilai i guanti in vinile, aprii la prima crema, poche gocce di Luan, massaggiando l'orifizio anale in modo leggero, sapendo che una leggera anestesia avrebbe favorito l'operazione....il respiro di Emanuela faceva ormai da colonna sonora...leggermente il dito si fece strada per pochi millimetri tanto bastava a creare un sobbalzo nella schiena di Emanuela, la rincuorai con la voce ed una carezza sulla schiena...aprii la cannula del clistere e misurai la temperatura, era perfetta...avvicinai la cannula (quella piccola) al buchetto rosa che ormai mi conosceva e mi ospitò senza problemi...aspettai prima di aprire il rubinetto, ricordando a Emanuela i gesti e le parole convenute per ogni esigenza...ricordandole inoltre che io non ero li, che non c'era nessuno altre a lei e al suo dottore....ormai quello che colava dalle sue cosce era liquido del clistere (avevo messo poco olio e più camomilla) ma anche il suo liquido seminale che ormai colava senza ritegno....aprii il rubinetto...non tutto...lo richiusi...aspettai....lo riaprii....e andai avanti cosi per qualche minuto...fino a che intuì il bisogno della prima scarica....la tranquillizzai infilandole la padella sotto fra le gambe....da sola senza alcun suggerimento il suo corpo assunse una posizione cosi sensuale da lasciarmi senza fiato ma felice nel contempo...avevo lavorato bene....



Scaricò senza problemi...la pulii...la tranquillizzai e proseguii fino a che cambiai la cannula con quella più grande...e poi con un altra ancora più grande...il clistere diventò un cazzo che schizzava liquido caldo dentro di lei...avevo intuito almeno tre orgasmi ma sicuramente altri ne erano venuti in modo più o meno silente....



Smisi, la pulii, tremante si accasciò sul pavimento, senza una parola, sarebbero state inutili e sorde....mi alzai andai in cucina e misi su il caffè....pochi minuti dopo mi raggiunse, gli passai la tazzina guardandola dritto negli occhi passando per la sua anima...nel congedarsi da me mi chiese come avrebbe dovuto chiamarmi nel tempo a venire...risposi che non avrebbe avuto importanza...quello che contava era come si sarebbe sentita lei...rispose, la tua schiava...


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Cucciolo_68 Invia un messaggio
Postato in data: 15/05/2008 09:19:12
Giudizio personale:
Racconto coinvolgente, estrema cura nel raccontare i particolari...si, proprio così

Autore: Federikatrav Invia un messaggio
Postato in data: 13/05/2008 17:19:10
Giudizio personale:
eccitante...


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