i racconti erotici di desiderya |
Un fine settimana al mare |
Sono passati ormai diversi anni da quando mi è successa una singolare avventura durante un fine settimana in cui ero stato invitato da una coppia di amici nella loro casa al mare.
Cristina era una collega di lavoro con la quale ero diventato molto amico. Nelle pause dai nostri impegni lavorativi ci scambiavamo spesso confidenze sulla nostra vita, anche quelle sentimentali e sessuali. Era una donna molto bella, atletica, bruna con gli occhi castani e la carnagione scura, alta circa 1 metro e 70. Oltre ad essere una bella donna, mi piaceva in modo particolare il suo modo di porgersi agli altri, metteva tutti a proprio agio immediatamente. Ho avuto modo anche di conoscere Giuseppe, suo marito, durante varie cene tra colleghi. Quando Cristina mi ha invitato ho accettato subito volentieri. Era quasi estate. Faceva caldo e la temperatura in città consigliava gite a mare. Ho raggiunto la loro casa sabato mattina. Quando ho suonato al cancello del loro giardino Cristina si stava preparando per andare in spiaggia con alcuni amici. Mi ha suggerito di mettermi comodo e sistemarmi nella stanza che mi aveva riservato. Gli ho detto che pensavo di fare, subito dopo, una passeggiata per godermi il panorama della costa. Lei ha chiamato Giuseppe per avvisarlo che ero arrivato e gli ha chiesto se volesse unirsi a me per la passeggiata. Giuseppe era un uomo sportivo dal fisico imponente. Doveva essere alto poco più di 1 metro e 90, pesava circa 90 kg. Quando mi raggiunse mi suggerì di andare a cambiarmi per mettermi qualcosa di più pratico, indicandomi dov'era la mia stanza e di rivederci tra un quarto d'ora in giardino per uscire insieme. E così siamo andati a fare una passeggiata. Sarebbe stato un modo per conoscerci meglio, in fondo avremmo trascorso l’intero fine settimana insieme e non ci conoscevamo bene. Durante la passeggiata abbiamo così avuto modo di parlare delle nostre rispettive vite. “A proposito,” mi disse Giuseppe, senza voler essere indiscreto, “come mai sei venuto da solo? Cristina non ti ha detto di portare chi volevi?" Gli ho spiegato che mi ero separato da poco e che, per il momento, stavo bene così, da solo. Sembrava incuriosito dalla cosa e mi chiese se avessi delle relazioni con altre donne. Non nascosi che ne avevo avute alcune, ma che non avevo particolarmente voglia di rivivere un esperienza di convivenza con un'altra persona, almeno per il momento. Giuseppe, in un modo inusuale per due persone che si conoscono poco, continuò chiedendomi se avessi avuto anche relazioni con uomini. Nella mia reazione a quella domanda era evidente un accenno di imbarazzo, non ero stato in grado di nasconderlo. Il mio imbarazzo era proprio legato alla mancanza di vicinanza tra noi e sono rimasto sorpreso dal fatto che lui aveva osato affrontare questo argomento. Ho immaginato che magari ne avevano parlato con Cristina visto che spesso noi ci confidavamo anche le cose più riservate. In fondo non lo conoscevo veramente e non volevo approfondire l’argomento con lui. Allora ho continuato la conversazione senza rispondere alla sua domanda. Ad un certo punto, in una zona molto panoramica della costa, mi ha chiesto di aspettarlo un attimo perché aveva bisogno di liberarsi. Ha lasciato il percorso che stavamo facendo per prendersi una pausa tecnica. Sono rimasto anche sorpreso dal fatto che non sia andato molto lontano. L'ho visto tirare fuori il pacco e fare pipì contro un albero. Una volta finito, si voltò per agitare la mazza, molto imponente. Fece alcuni movimenti con la mano per far cadere le ultime gocce. Non ho potuto fare a meno di fissare il suo cazzo che mi dava l'impressione che diventasse ancora più grande. Riavvolse il pacco e allora mi resi conto che aveva visto che non avevo smesso di guardarlo. Tornò da me con un grande sorriso e disse: “Sono stato fortunato nella distribuzione dei cazzi, mi è toccato uno bello grosso!". Infatti, ne aveva uno veramente grosso ed era già semiduro, i suoi pantaloncini ora erano deformati dal colosso. Lui disse, ritornando alla domanda già fatta in precedenza: "Sei sicuro di non aver mai avuto relazioni con ragazzi? Ho visto come mi guardavi e ho l'impressione che il mio cazzo non ti lasci indifferente." Gli risposi: “Certo che ho avuto relazioni con uomini, non tante ma qualche volta è capitato. E si, il tuo cazzo mi ha davvero impressionato”. Lui di rimando mi chiese: “Ti piacerebbe toccarlo?” Non ho risposto e, quindi, lui mi fece cenno di seguirlo: "Vieni con me. Andiamo un po’ dentro la pineta." Mi condusse qualche decina di metri più in là, in un luogo più tranquillo e discreto. Non c'era nessuno nei paraggi, in fondo ancora non era alta stagione estiva quindi non vi era quasi nessun al mare. Stava camminando davanti a me e all'improvviso si voltò. Si abbassò i pantaloncini. Il suo cazzo era lì, duro e in bella mostra, e disse: “Ti ho visto il culo prima, mentre ti stavi cambiando. Da allora, ho avuto una grande erezione a causa tua. Toccami il cazzo, puttanella, mi piacerebbe che tu lo facessi.” Sono rimasto sorpreso dal suo linguaggio, ma ero così attratto da questo grosso cazzo del tutto depilato e in bella mostra davanti a me che non ho potuto resistere alla tentazione di prenderlo in mano. L'ho masturbato dolcemente. Accarezzandolo per tutta la sua lunghezza, aveva delle palle grandi e sode che lo completavano. A quel punto mi disse: "Leccamele, fallo per me." Mi sono accovacciato e ho fatto come mi aveva chiesto. Gli ho sollevato il cazzo per poter leccare al meglio le sue grosse palle depilate. Lui, in piena eccitante euforia di piacere disse: "Mi ecciti. Prendi il mio cazzo in bocca e pompalo, masturbalo velocemente! " Il suo tono era diventato ancora più autoritario. Ho succhiato il suo bellissimo membro, aveva un odore e un gusto molto eccitante, mi piaceva leccarlo. Lui: “È da un'ora che ho voglia di venirti in bocca. Diventa la mia cagna in calore!" Il suo cazzo era bellissimo, grande e grosso. Lo sentivo pulsare nella bocca. Sempre più eccitato disse: "Ti sborrerò in bocca e in faccia. Ho un sacco di seme pronto per te." Lo sentivo pulsare, ogni volta che andavo su e giù per la sua canna, lo sentivo gemere dal piacere. Era già pronto per venire. Mi ha infilato il cazzo in profondità nella bocca, sputando fuori il suo sperma denso. Ne avevo la bocca piena. Eccitato mi ha fatto alzare per baciarmi. Le nostre lingue giocavano con il suo seme. Ha interrotto il bacio e poi mi ha chiesto di ingoiarlo tutto. Cosa che ho fatto. Era stato del sesso rapido e senza preliminari ma molto eccitante per via del luogo e delle circostanze in cui era avvenuto. Non avevo immaginato che potesse accadere e, forse, neanche lo cercavo in quel momento della mia vita. Quando si è ricomposto e siamo ritornati nella strada panoramica mi ha detto che era un bisessuale attivo, che da tempo non scopava quasi più con Cristina, perché lei non era molto esigente in fatto di sesso e non le concedeva di essere sodomizzata, cosa che a lui piaceva particolarmente. Quindi aveva trovato il suo equilibrio con i ragazzi. Mi chiese di non dire nulla delle sue confidenze, mi ha anche assicurato che non avrebbe detto nulla di me a Cristina e, se avessi voluto, avremmo potuto provare a stare insieme altre volte durante il fine settimana. Gli ho assicurato che ero d’accordo, Cristina non doveva saperlo e che per le prossime ore si sarebbe visto cosa poteva accadere ma che nulla poteva essere preventivamente organizzato, anche per rispetto a Cristina che mi aveva invitato. Lui ha annuito e mi ha detto che sarebbe stato a mia disposizione per questo fine settimana. Dopo un lunghissimo giro ci siamo fermati in un gazebo per mangiare qualcosa visto che si era fatto l’ora di pranzo. Siamo rimasti lì, davanti la spiaggia per un bel po’ di tempo e dopo, pian piano, siamo tornati a casa. Cristina ci accolse nel giardino di casa, anche lei era rientrata da poco dalla spiaggia, ci suggerì di fare una doccia per riprenderci dalla lunga passeggiata. Giuseppe si è offerto di mostrarmi il bagno. L'ho seguito. Una grande doccia annessa ad un bagno era nella stanza adiacente alla mia. Stavo per entrare per rifrescarmi un po’ quando Giuseppe mi prese saldamente per le spalle e mi spinse nella mia camera da letto. Quando fummo dentro mi prese la mano e la posò sul suo grosso cazzo già in erezione e disse: "Succhiami, pompami ben bene!" Ho bisogno di allentare la mia voglia prima di fare una doccia.” Con la porta della camera semiaperta, mi sono inginocchiato e lui ha infilato dentro di me di nuovo il suo cazzo già umido. Giuseppe disse: “Non faccio sesso regolarmente da diversi giorni. Solo tu prima mi hai fatto godere. Avrai un'overdose di sperma questo fine settimana.” Ho pompato il suo cazzo mentre accarezzavo le sue grandi palle. Sentivo che era eccitato dalle mie carezze. Quindi mi sono abbassato di più ed ho iniziato a leccagli le grosse palle dal buco del culo in su. Andavo su per le palle fino all’asta e alla cappella, quindi lo pompavo con la bocca, e di nuovo giù. Ad ogni passaggio sentivo i gridolini di piacere di Giuseppe. Ad un certo punto mi disse: "Mettiti a carponi sul letto!" Ti prenderò come una femmina! Ti fotterò il culo." Mi sistemai appoggiandomi sul letto con il culo in posizione perfetta per essere trapanato. Lui appoggiò la sua verga, ormai dura e lucidata dalla mia saliva sul mio buco e con movimenti brevi ma rapidi, entrò il suo grosso pene dentro di me. Disse: "Stai tranquilla, bella troia, ti impalerò dolcemente con il mio cazzo, tu muoviti quando vuoi maggiore penetrazione." Cosa che ho fatto. La sua grande nerchia calda mi riempiva il culo. Con movimenti ampi andavo e venivo sul suo cazzo. Ad un certo punto, lui ha fermato il mio movimento e ha diretto la manovra di penetrazione dicendo: "Ti sbatterò tutto questo fine settimana, bella troia." Le sue parole in effetti si dimostrarono la realtà delle sue intenzioni. Infatti, aumentando il suo movimento, iniziò a scoparmi intensamente il buco. Con un tono di voce perentorio disse: “Dimmi, vuoi il seme del tuo padrone? Vuoi che ti inondi il culo?" Io, in preda a forti sensazioni di piacere risposi: "Sì, riempimi Giuseppe." Mi diede una pacca sulle natiche e disse: "Ti fotterò il culo come mai prima di oggi, sarò il tuo padrone, almeno per questo fine settimana." In preda ad una vera follia di piacere, risposi: “Fottimi padrone!!!”. Come aveva preannunciato, mi ha riempito il culo per lunghi minuti e ho sentito il suo seme inondarmi. Quando completò la sua azione disse: “Hmmmmm. Adoro il tuo culo da troia.” Poi aggiunse “Fatti una doccia poi riposati e ci vediamo di sotto. Cristina non deve sospettare nulla”. Ci lasciammo così per poi rivederci più tardi. Dopo essermi riposato, nel tardo pomeriggio, scesi le scale andando in giardino: "Come va? Vieni qui Alberto. Sembri ancora un po' stanco, è così?" disse Cristina. “È stata una settimana impegnativa e il giro con Giuseppe è stato lungo, non sono abituato a camminare molto." Ho risposto. Abbiamo aspettato, parlando un po’, prima che Giuseppe venisse. Un buon prosecco era già pronto dentro il ghiaccio per essere degustato. Il fine settimana era iniziato in un modo molto diverso da quello che avevo immaginato ma prometteva di svolgersi sotto i migliori auspici. La serata era bella. L'atmosfera era fantastica. Dopo il prosecco, Giuseppe mi ha suggerito di andare a vedere la sua cantina e ha chiesto a Cristina di preparare il barbecue per la cena. Io e Giuseppe ci avviamo verso la cantina mentre Cristina organizzava per la cena. Entrati nel sotto casa, esclamai: "La tua cantina è fantastica!" In effetti era un ambiente ben organizzato con tanto spazio e molte bottiglie di vino alloggiate in rastrelliere posizionate nelle pareti. Lui per tutta risposta, ancora in preda a desideri sessuali, mi ordinò: "Togliti i pantaloncini e vieni qui, ti voglio.” Non potevo crederci, aveva ancora voglia di scoparmi. Anche se intimorito dalla situazione, Cristina sopra e noi in cantina, l’ho accontentato e, appoggiandomi su un tavolo di legno posto al centro della stanza, mi piegai in modo da fornirgli il migliore approccio al mio culo. L'ho sentito spingere il suo bastone di nuovo dentro di me. Si mosse lentamente. La sua enorme asta calda mi stava demolendo di nuovo il culo. Giuseppe mi possedeva letteralmente. Ad un certo punto si sentì la voce di Cristina: “Giuseppe, Alberto? Cosa fate? Il barbecue per la cena è pronto.” Velocemente Giuseppe tirò fuori il cazzo e, con voce bassa: mi disse: “Non pensare che sia finita qui, non ti perderai nulla, devi solo aspettare”. Siamo tornati sopra con diverse bottiglie di vino rosso. "Mi chiedevo dove eravate finiti" sorrise Cristina. “La vostra cantina è davvero impressionante” risposi. Iniziammo a preparare la cena, nel tavolo del giardino organizzato perfettamente da Cristina c’era un tagliere di salumi e formaggi, Il cibo era veramente ottimo come il vino, fresco al punto giusto. La cena continuò con della carne cotta alla brace accompagnata da verdure grigliate e tanto, ma tanto, vino. In conclusione, una buona grappa fredda ha completato piacevolmente la cena. Alla fine della cena Cristina ci ha detto che aveva esagerato un po' con il vino e che sarebbe andata a letto. Non era solo un po' alticcia, era molto brilla. Giuseppe l'accompagnò nella sua stanza e scese velocemente: "Sta già russando!" mi disse con un grande sorriso. Poiché il giardino della casa era molto riservato, si spogliò e mi disse di fare lo stesso. Era ancora duro come un asino. Si è seduto su una poltrona e mi ha ordinato di ingoiare il suo cazzo e ricoprirlo di saliva. Il suo grosso cazzo era bellissimo da vedere e da assaporare. Poi disse: "Maialona!" Vieni ad impalarti e fammi venire nel tuo garage per cazzi." La sensazione di inserire un pene del genere, centimetro per centimetro, è stata straordinaria. Quando ho sentito le sue palle contro le mie natiche e il mio appoggiarmi sul suo pube, ho iniziato il mio lavoro. Giuseppe mi guardò muovermi sulla sua verga e disse: "Lo senti, è tutto dentro." Risposi: "Siiiii! Mi fai morire." Alternavo movimenti veloci e lenti. La sua eccitazione stava crescendo. Mi accarezzava i capezzoli, li pizzicava dicendo: “Accelera i movimenti. Ti rendi conto che sei una grande puttana che ti fai scopare come una troia? " Le sue parole mi eccitavano, mi piaceva sentirle durante il sesso. Anche lui godeva alla grande, non ne poteva quasi più, era vicino all’orgasmo. All'improvviso, con le sue grandi mani, mi ha bloccato per farmi muovere ed incularmi fino in fondo con il ritmo da lui scelto. Il suo cazzo si irrigidì ed eiaculò il suo seme. Ho sentito diversi lunghi schizzi nel mio buco. Lisciai il mio didietro sulla sua asta calda. Giuseppe disse: “È stato veramente fantastico." Abbiamo sparecchiato e poi ci siamo seduti sulle poltrone, sorseggiando un altro bicchiere di grappa. Lui, inizio dicendomi: “Ti ricordi che ci siamo visti ad una festa organizzata con i colleghi di Cristina?" Ho annuito. “Ricordo Cristina che era con un grande colosso. Non pensavo, all’epoca, che fossi attratto dagli uomini" dissi. Giuseppe ha continuato: “All’epoca mi ero detto che avrei trovato un’opportunità per scoparti. Adoro sentire la mia asta andare avanti e indietro nei culi. Poiché si stava facendo tardi, andammo a letto. Mi sono addormentato come un sasso, avendo bevuto tanto. La mattina tardi ho sentito un rumore al piano di sotto e ne ho approfittato per alzarmi. Ho visto Cristina che non aveva un bell'aspetto. Si è scusata per la sera prima e mi ha detto che non era abituata a bere così tanto e che aveva i postumi di una sbornia. Poi mi ha suggerito di andare a fare colazione con Giuseppe in paese, mentre lei organizzava la giornata. Vidi apparire Giuseppe che sembrava in gran forma. “Grande serata ieri. E oggi ho una fame da lupo, devo fare una bella colazione”, diceva ridendo. “Dato che Cristina è un po’ stordita, voglio cogliere l'occasione per andare a fare un giro. Preparati, partiamo tra cinque minuti." Dopo un po’, eravamo pronti per la partenza. Giuseppe disse: "Dovremmo avere qualche ora. Il che ci dà del tempo per fare un giro in paese.” Entrati nel suo grande 4x4, avviandosi per la strada Giuseppe ha iniziato con il ringraziarmi per la giornata precedente, avendo lui gradito molto la mia presenza e le mie “qualità” fisiche. Era inusualmente ancora eccitato per la giornata di ieri e disse: “Non c’è niente come una buona dose di sesso per rinvigorire. E tu mi hai fatto questo grande dono." Dopo pochi minuti di strada eravamo seduti in un bar all'aperto di un centro commerciale. Facemmo un abbondante colazione per poi fare rientro a casa, Giuseppe disse: “Andiamo, torniamo a trovare Cristina.” Con il sorriso sulle labbra Cristina ci accolse a casa, si era ripresa ed era ora di nuovo pimpante. Giuseppe entrò in casa e io e Cristina restammo in giardino a parlare un po’. Lei mi chiese: “Come è andata fino ad ora, ti sei trovato bene con noi?” Risposi: “Certamente, tutto bene, voi siete fantastici e il luogo è bellissimo.” Cristina sorrise maliziosamente, me ne accorsi e le chiesi: “Perché questo sorrisino? Non mi credi?” Lei ridacchiando ancora disse: “Cosa pensi che non mi sia accorto che Giuseppe ti fa il filo? Lo so che ti ha proposto di scopare con lui, lo fa sempre con i miei amici. A lui piaccio i maschietti e in particolare gli piaci tu.” Risposi: “Caspita Cristina non immaginavo che fossi così libera sessualmente o, meglio, che lasciassi così libero Giuseppe nel soddisfare le sue voglie sessuali. Ti voglio chiedere una cosa. Quindi quando mi hai invitato lo sapevi che ci avrebbe provato con me?” Cristina: “Ne ero sicura …. ed ero sicura che anche a te avrebbe fatto piacere essere montato da lui.” Rimasi interdetto e continuai chiedendogli: “Allora questo fine settimana lo hai organizzato per lui, sapevi già cosa sarebbe successo?” E lei: “Si e ne sono felice sia per Giuseppe sia per te. Credo, da quello che ho visto e sentito, che tutto sia stato soddisfacente. Per Giuseppe sicuramente, non lo avevo visto da tempo così attizzato e con il cazzo sempre duro. E per te?” Risposi: “Lo sai benissimo che Giuseppe ci sa fare quindi perché dovrei non essere soddisfatto, lo sono e anche molto. Posso dirti, in tutta sincerità, che mi manca per un po’ di figa, di cazzo ne ho avuto tanto.” Lei sorrise e disse: “Non ti preoccupare, senza dire nulla a Giuseppe ci rifaremo noi. In fondo gli amici si vedono nel momento del bisogno.” Io e lei ridemmo sonoramente. La mattinata trascorse in giardino a prendere il sole, poi Cristina organizzò il pranzo. Dopo pranzo Giuseppe salì nella sua stanza a riposare un po' ed io e Cristina restammo in giardino. Lei non si fece scappare l’occasione e mi disse: “Se ti va, ora possiamo passare un po' di tempo insieme, Giuseppe non si farà vivo prima di un paio di ore.” Le dissi: “Per me va più che bene, non vorrei rovinare, però, la nostra bella amicizia solo per un po’ di sesso.” Cristina disse: “Nulla di tutto ciò, anzi si salderà di più il nostro rapporto, oltre che lavoro e amicizia ci sarà anche la complicità che lo solidificherà. Poi ho voglia di scopare.” Cristina era molto eccitata dalla situazione, non riusciva più a contenere la sua voglia di sesso. Mi condusse in una stanza del piano terra, dove c’era un bel divano e mi abbracciò, mi baciò e disse: “Carissimo, vedrai faremo oggi del buon sesso senza complicazioni sentimentali.” Poi mi prese la mano e la portò verso il suo ventre e disse: “Senti come sono bagnata, sono pronta a riceverti”. Era davvero bagnata, i suoi umori inumidivano tutta la figa. Potevo infilare, senza problemi, le mie dita dentro. Lei era così vogliosa che mi invitava esplicitamente a fare sesso. Ero molto disorientato, non avevo mai immaginato Cristina in questa veste, sicuramente l’idea di fotterla mi attizzava anche prima di questo fine settimana ma averla proprio lì, a disposizione, mi frastornava oltre che stimolarmi. Comunque, pensai, perché non farlo, tirai giù i pantaloni e, dopo aver fatto distendere supina Cristina sul divano, infilai il mio cazzo in profondità nella sua umida figa. Dopo una lunga e aggressiva cavalcata, Cristina si girò, posizione che, come diceva lei, le provocava maggiore piacere perché poteva osservare il volto del suo partner. Quindi, posizionando un grosso cuscino sotto la sua schiena, alzando ben bene le gambe, mi mostrò per intero la sua figa e il suo buco del culo, io feci scorrere con cura le mani sulle sue curve. Mi fermai, per un attimo, a godermi quel momento e quella bella vista. Lussurioso lasciai che la mia lingua vagasse per le sue parti intime. Mentre mi avvicinavo all'ano con la lingua, lei mi guardo in faccia con una espressione che faceva trasparire tutta la sua soddisfazione per ciò che stavo facendo. Mi guardò con la passione dipinta negli occhi, le restituii lo sguardo e le dissi: “Se per te va bene, io continuerei lentamente a lubrificarti.” Lei, con un profondo sospiro rispose: “Si, mi piace molto … ma non ti dimenticare di masturbarmi il clitoride”. Eravamo entrambi sul divano, le mie mani e la mia lingua esploravano il suo corpo perfettamente tonico, un bellissimo seno, una figa fantastica. Ho passato la mano sui suoi addominali, sfiorando leggermente la sua figa. Quando le mie dita sfiorarono il suo clitoride, la sentì fremere ed emise un gemito di piacere. Mentre la mia lingua esplorava il suo corpo, le mie dita finalmente trovarono la giusta collocazione. Ho aperto le sue labbra morbide mentre il mio dito affondava nel suo tunnel umido. Emise un altro gemito. Era stretta, ma già estremamente bagnata. Ho aumentato l’intensità della masturbazione del suo clitoride. Questo la fece vibrare intensamente ed emise un grugnito di piacere. Dopo lunghi minuti di carezze disse: “Ti voglio di nuovo dentro di me." Non avevo bisogno di ulteriori motivazioni. Mi sono spostato finché non sono stato sopra di lei e ho portato la mia asta nella sua apertura bagnata. Mi sono chinato in avanti e l’ho baciata delicatamente sulle labbra. Aveva la figa più stretta che avessi mai sentito! Era come se una morbida mano mi stringesse il cazzo. Sapevo che sarebbe stata dura resistere a lungo, ma per il piacere sia mio sia di Cristina era giusto concentrarmi al massimo per reagire alla tentazione di eiaculare subito. Ho iniziato il mio movimento lento dentro di lei. Si sentivano per tutta la stanza i nostri lamenti di piacere. Dopo una lunga cavalcata mi sono fermato di nuovo per baciare il suo splendido corpo, oltre i suoi seni, sopra la sua pancia tesa, lungo la sua fessura finché non ho potuto assaporare i suoi dolci succhi. L'ho leccata finché non stava per venire, poi ho smesso. Mi ha implorato di andare avanti, ed io ho ripreso la mia posizione tra le sue gambe. Le ho piegato le gambe indietro in modo che le sue ginocchia fossero al petto e l'ho scopata con tutto me stesso, con i suoi piedi sul mio petto. Non ci è voluto molto e l'ho sentita gridare dal piacere, aveva raggiunto un orgasmo esplosivo. Non potevo più trattenermi e ho sparato il mio seme nel profondo di lei, mentre lei veniva. Restammo abbracciati così per quella che sembrò un'eternità, ma probabilmente furono solo pochi minuti. Notai le contrazioni dei suoi muscoli, sapevo cosa voleva dire e cosa dovevo fare. Infatti, mentre seguivo le linee del suo corpo con la mia lingua fino alla figa, ho lentamente spinto una mano tra le sue gambe e accarezzandole di nuovo il clitoride. Dopo alcuni minuti del mio lavoro, la sentì genere di nuovo e godere con intensità. Mi stesi sul divano e strisciai tra le sue gambe. Mentre facevo questo movimento, lei abbassò il bacino e mi spinse in faccia la sua figa completamente bagnata. Felicissimo, la leccai intensamente. Eravamo tutti e due esausti ma felici, Cristina si abbassò su di me, e con passione prese il mio cazzo, ancora pieno di sborra, in bocca. Lo succhiò così intensamente da tiragli fuori tutto il seme. Lo sentì rinvigorirsi così tanto da diventare duro di nuovo. Eravamo veramente stanchi, ma, tutti e due, soddisfatti e piacevolmente rilassati. Ci ricomponemmo e uscimmo dalla stanza per andare di nuovo in giardino a sorseggiare dell’altro vino. Le sensazioni che avevamo provato insieme erano state meravigliose. Non immaginavo che potesse essere così bello fare sesso con Cristina e glielo dissi esplicitamente: “Cristina sono stato veramente bene con te, è stato meraviglioso godere del tuo splendido corpo e della tua forza sessuale. Spero che sia stato così anche per te?” Lei rispose: “Carissimo, io lo immaginavo invece, per questo ti ho invitato, volevo a tutti i costi trovare il tempo e la possibilità di stare con te e fare sesso. Ho provato sensazioni che da tempo non avevo più avuto e ne sono felice. Credo, anzi ne sono convinta, che da oggi la nostra amicizia sia più solida di prima.” Restammo lì a chiacchierare per quasi tutto il pomeriggio, rilassati e contenti. Il resto della giornata trascorse serenamente, nella tarda serata feci rientro in città. Avevo trascorso un fine settimana veramente diverso da tutti gli altri, molto più appagante dei tanti precedenti. L’intenzione sia mia sia di Giuseppe era di rivederci anche in altre occasioni. Lo stesso sarebbe stato con Cristina, ci riproponemmo che avremmo avuto altre occasioni per soddisfare la nostra voglia di sesso tra amici senza impegno sentimentale. |