i racconti erotici di desiderya |
Un desiderio esaudito (aggiornato) |
Era venuta da me quella sera e non ne conoscevo bene la ragione. Ma non mi interessava, ciò che più contava era che fosse lì, magari anche lei stava pensando a me nel modo in cui io pensavo a lei ultimamente. Certi discorsi non possono che stuzzicare l’immaginazione.
“Sai, domani io e Peppe incontriamo una coppia” mi aveva detto con naturalezza e con finta disinvoltura. “Davvero? Siete incredibili” avevo risposto con una vaga sensazione di invidia per non essere partecipe di un momento tanto eccitante. “A Peppe piacerebbe vedermi con meno peli sul pube, ma io non riesco a depilarmi da sola” aveva poi aggiunto guardandomi con uno sguardo che sembrava proprio un invito che io, naturalmente, avevo raccolto. La feci sedere sul mio bidè, ma non rivolta verso il rubinetto, ma verso di me. Era lì tutta aperta davanti ai miei occhi, a pochi centimetri dalle mie labbra… Avrei potuto tirare fuori la lingua ed essere lì ad assaggiare il suo sapore a sentire il suo odore. Ma non lo feci. Aprii l’acqua e la bagnai dolcemente, ai lati dell’inguine, sul pube e poi la mano mi scivolò sul suo clitoride. Lei era tesa e quasi non respirava ad mio tocco. La insaponai per bene, con cura. La mia mano si muoveva in senso rotatorio su di lei ed io cominciavo a sentirmi bagnata. A quel punto osai di più, infilai piano un dito dentro di lei. Era calda, morbida, era la prima volta che toccavo una donna, era la prima volta che immaginare di averla mi mandava in estasi. Presi il rasoio e la depilai dolcemente così come mi aveva chiesto, senza avere fretta. Poi passai a risciacquarla delicatamente, non trascurando neanche un millimetro di pelle. Ogni tanto ci scambiavamo un sorriso, ma, ad un certo punto, uno sguardo tra noi era bastato a far esplodere il nostro desiderio. Mi ritrovai ad accarezzarla mentre l’asciugavo, le avevo tamponato il pube, ora le mie mani vagavano in quel punto con sete di conoscenza infinita. Era lì, tutta aperta davanti il mio viso ed io non sapei più resistere. Mi ero avvicinata e la mia lingua cominciò a leccarle il clitoride, le labbra. Mi muovevo su e giù sulla fessura, così come a me piace essere leccata. Poi ho infilato due dita dentro di lei e continuavo a baciarla. Mi ero messa in ginocchio ed avevo incominciato a leccarle i capezzoli. Lei gemeva di piacere ed io mi eccitavo sempre di più. Quello che mi martellava di più in testa era che volevo assolutamente farle raggiungere l’orgasmo, ma che volevo anch’io sapere la sensazione che si prova ad essere scopate da una donna. Non avevo dovuto aspettare molto per avere esaudito il mio desiderio perché aveva appena messo una mano nei miei pantaloni e aveva insinuato le sue dita le mie gambe. Era una sensazione incredibile, talmente eccitante da non saperla descrivere. Anche lei ora era dentro di me. Ci eravamo alzate in piedi e mentre ci masturbavamo a vicenda le nostre bocche si erano unite in un bacio intenso e profondo. Il sapore della sua era diverso, diverso dal sapore della bocca di un uomo. Pian piano ci eravamo spostate nella mia camera da letto e ci eravamo spogliate a vicenda. Io mi aprii davanti a lei, quasi come a chiederle di baciarmela, di giocare con me, lo desideravo come mai avrei potuto credere possibile. Lei si era avvicinata, prima con le labbra e poi con la lingua aveva preso a mordicchiare il mio clitoride. Poi aveva infilato un dito e aveva continuato a leccarmi. Sono venuta praticamente subito. E lei dopo di me. Eravamo stanche ed appagate, ma adesso volevo di più. “A che ora incontrate quei due domani?”. La domanda era venuta fuori così, non sapevo nemmeno io perché l’avevo fatta. “Alle 10” mi aveva risposto “Ti va di essere dei nostri?”. Sinceramente una parte di me sperava con tutte le forze di far parte di quel gruppo, un’altra continuava a ripetermi che ero completamente impazzita. Fare l’amore con mia cognata, va bene, ma con altri tre perfetti sconosciuti no. “No, magari un’altra volta. Ma, comunque, per curiosità, dove vi incontrate?”. Adesso sapevo dove e quando. Quella notte era stata lunga, volevo andare, ma avrei mai avuto il coraggio di assistere o partecipare a quel gioco così trasgressivo? L’indomani mattina, in ogni caso, ero anch’io presente al luogo dell’appuntamento. Erano già lì tutti e quattro seduti a quel tavolino del bar. Le gambe mi impedivano di muovermi, ma dentro continuavo ad implorare me stessa di andarmi a sedere con loro. Passai di lì quasi come se fosse un caso, ma io e lei sapevamo perfettamente che, se ero lì, voleva dire solo che avevo deciso di essere dei loro. Mi offrirono da bere e poi mi dissero che stavano andando a vedere una casetta lì vicino. “Ti va di venire con noi?”, mi aveva chiesto mia cognata. Io avevo annuito. Ci ritrovammo lì seduti, c’era un grande letto nel mezzo di un monolocale arredato in maniera essenziale. Eravamo tutti lì. Ci guardavamo a turno e sembrava che nessuno si decidesse a fre il primo passo, mentre la mia eccitazione saliva all’ennesima potenza. Era stata proprio mia cognata a rompere il ghiaccio. Si era seduta vicino a me sul letto e mi aveva sbottonato la camicetta liberando i miei seni. Aveva preso a leccarmi e, intanto, gli altri intorno a noi cominciavano a scaldarsi a quella vista. Qualcuno mi stava alzando la gonna e mi stava sfilando le mutandine. Di fianco a me si era steso Peppe e mi aveva offerto il suo pene. Era duro e pronto a entrarmi fino in gola. Lo succhiai avidamente, mentre con la mano gli accarezzavo le palle. Lo sentivo vibrare e avevo capito che se avessi continuato lui sarebbe venuto presto, era eccitatissimo. Mi fermai e lo invitai a cambiare posizione. Volevo sentirmelo dentro. Mia cognata aveva lasciato il suo posto a Peppe, ora era lui a leccarmi il clitoride ed io ero venuta la prima volta. Intanto l’altra donna si era accomodata sulla mia faccia ed io mi ero messa a masturbarla con la lingua mentre il suo uomo la prendeva da dietro. Peppe, intanto, era entrato dentro di me ed io stavo godendo come una pazza. Mia cognata ci leccava entrambi, mentre lui entrava ed usciva. Venni un’altra volta. Poi Peppe cominciò a scopare con mia cognata mentre io prendevo a leccarli. L’altro uomo si era posizionato dietro di me e aveva cominciato a prepararmi per penetrarmi dietro. La sua donna mi baciava la fica ormai allagata. Entrò piano e poi cominciò a muoversi più velocemente. Peppe stava per venire ed era uscito fuori da mia cognata per venirle sulla pancia. Anche lei era venuta e si erano girati ad osservare noi. Era il mio terzo orgasmo. Anche l’altra donna aveva raggiunto l’orgasmo masturbandosi violentemente e l’uomo non ci mise molto di più. Era accaduto davvero? O era un sogno? In realtà neanche un sogno sarebbe potuto essere più bello perché quel modo di fare sesso non lo avevo mai provato, farne a meno sarebbe stato difficile, ma ora potevo permettermi di fantasticare su qualsiasi cosa… Mia cognata l’avrebbe esaudita… P.S. Io ho scritto la mia storia, mia cognata ha scritto la sua, quella che avete appena letto. Adesso è il turno di Peppe che è alle prese con il suo racconto... A presto |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Ittrio | Invia un messaggio |
Postato in data: | 14/07/2013 12:43:22 | |
Giudizio personale: | Bello | |
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Autore: | Morfeus40 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 08/10/2010 16:04:34 | |
Giudizio personale: | complimenti bei racconti anche come sono scritti ti trascinano molto con la fantasia e come lo stessi vivendo bravi | |
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Autore: | Carino6423 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 26/08/2009 11:14:18 | |
Giudizio personale: | Molto eccitante e trascinante, sei riuscita a farmi eiaculare insieme a te, grazie. Ottimo. | |
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Autore: | Maxbex | Invia un messaggio |
Postato in data: | 05/01/2008 18:58:20 | |
Giudizio personale: | decisamente meravigliosa la dolcezza con cui tutto è descritto...non ho difficoltà ad ammettere che sarebbe stupendo poter condividere con te certe fantasie...complimenti e buon divertimento...!! max | |
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