i racconti erotici di desiderya |
Un appuntamento trasgressivo – terzo episodio |
L’amicizia con Roberto e Nicoletta continuò dopo quel primo incontro per molto tempo.
Poteva capitare di passare il pomeriggio e/o la notte in loro compagnia. In una delle diverse occasioni di incontri, dopo aver passato il pomeriggio e tutta la sera insieme, esausti per la lunga maratona di sesso, ci eravamo addormentati tutti e tre sul grande letto. La mattina successiva, all’improvviso, una piacevole sensazione si diffonde nel mio corpo mentre mi risveglio lentamente dalla fase di sonno profondo. Il mio pene è duro come una roccia. "Che succede? Che ore sono?" penso ancora assonnato nella mia mente. Guardo alla mia sinistra e vedo Nicoletta che giace nuda accanto a me. Alla mia destra, vedo Roberto inginocchiato tra le mie gambe che mi sta succhiando il cazzo duro e geme compiaciuto. Il sole splende e illumina la stanza attraverso la tenda semiaperta e i miei occhi si girano di riflesso verso l'orologio. Dico stizzito a voce alta: "Cazzo è tardi, ho dormito troppo, sono già le 7:30, a quest'ora dovrei essere già in viaggio per l’ufficio". Come se fossi stato morso da una tarantola, scrollo di dosso Roberto completamente stupito e, in preda al panico, mi infilo frettolosamente i vestiti. Chiedo scusa a Roberto e Nicoletta dicendo loro: “Devo andare via immediatamente sono molto in ritardo.” Lei, per il trambusto da me fatto, ora è sveglia e sta appoggiata alla testiera del letto piuttosto confusa: "Cosa è successo, perché tanta fretta?" dice con un filo di voce, nella confusione e la fretta non sento nemmeno. Una volta rivestito, mi avvio per andare via cercando di spiegare la mia fretta: “Scusate ma è già troppo tardi. Oggi ho una riunione importante a cui non posso mancare, devo scappare.” Arrivato nella sala riunioni, saluto frettolosamente la persona seduta accanto a me dopo aver preso posto. “Ciao Alberto, non ti sei perso niente. Come sai parla molto ma non dice niente di interessante." Leone è un tipo simpatico e rilassato con i suoi modi divertenti. Lo stimo perché pur essendo giovanissimo e alle prime armi è molto competente sul lavoro. Mi guardo intorno, mi rilasso un po’, lascio che la noiosa dissertazione del Direttore prenda il sopravvento. Rifletto sul giorno andato. Mi rivengono in mente tutti i momenti passati con i miei amici, esperienza molto erotica quella della sera precedente ... continuo a scuotere la testa quasi incredulo per la fortuna avuta nel far parte della loro vita sessuale. "Cosa stai pensando, sembri totalmente da un’altra parte?" Mi dice Leone sorridendo. Risposi: "Non sono nelle corde giuste, sono molto distratto questa mattina.” Leone: “Rilassati e stai attento così da evitare problemi con il capo, ti sta guardando da quando sei entrato." "Sì, Leone, giusto, sono solo un po' in confusione oggi." "Ok Alberto," dice e mi mette una mano sul braccio, "se mai hai voglia di chiacchierare, sono un buon ascoltatore." “Grazie, magari qualche volta potremmo andare a bere una birra insieme." "Non c'è di che, Alberto, ma ora è meglio tornare dal nostro noioso dottor Bla Bla Bla." Nella tarda mattinata, la riunione volge al termine, il Direttore distribuisce ancora alcuni documenti e ci chiede di leggerli attentamente. Tutti i partecipanti dopo i suoi tortuosi monologhi hanno abbandonato la sala delle riunioni e si sono avviati alle loro rispettive stanze. Leone mi saluta con una stretta di mano e dice: "Ciao, Alberto, spero che tu possa rilassarti un po’ dopo tutte queste stupide chiacchiere." Risposi: "Cercherò di distrarmi un po'. Ci vediamo." La sera, uscendo dal lavoro prendo un taxi, voglio tornare al più presto per rivedere i miei amici che avevo abbandonato senza una vera spiegazione. Era già sera tardi, dopo una giornata faticosa, non avevo voglia di chiudermi a casa e andare da Nicoletta e Roberto immaginavo sarebbe stato molto più piacevole. La massiccia porta di legno si apre e Roberto mi saluta con un veloce bacio sulla guancia: "Entra, Alberto." mi accoglie e mi fa entrare nella grande sala, "Prima di tutto, siediti e rilassati. Vuoi qualcosa da bere? Come è andata oggi? " «Con piacere, Roberto, se hai una birra fredda la bevo volentieri. Oggi sono piuttosto annoiato, una giornata come questa richiede un certo livello di sopportazione che non ho più. Dov'è Nicoletta? Volevo scusarmi anche con lei per questa mattina, sono scappato via senza una adeguata spiegazione." "La mia Nicoletta si è presa una pausa, questo pomeriggio è partita con la sua amica Teresa per il fine settimana benessere in una Hotel con Spa. Ha detto che dovremmo prenderci cura di noi da soli per questi due giorni." Roberto sorride compiaciuto. Nella mia mente passano diversi pensieri: “Probabilmente aveva voglia di concedersi un momento per sé stessa. Le sue vibrazioni erotiche mi mancheranno.” Penso anche che abbia voluto togliersi di mezzo per lasciare campo aperto a Roberto. Lui, quasi per giustificare Nicoletta, disse: “Come sai, entrambi abbiamo un rapporto molto aperto e onesto l'uno con l'altro. Ognuno di noi asseconda l'altro nelle sue scappatelle." Pensando a Nicoletta con la sua amica, il mio piccolo si è svegliato tra i pantaloni e preme pesantemente contro il tessuto: "Wow, Roberto, è molto bello quello che dici, quindi vi raccontate tutto sulle vostre relazione di sesso non avute insieme?" E lui: “Si, certamente, in fondo è solo desiderio fisico di sesso sfrenato e indecente, desiderio del cazzo di qualcun altro, di un corpo attraente di una donna che ti desidera senza inibizioni. Questo non ha niente in comune con l'amore, noi ci amiamo incondizionatamente.” Poi. Continuando, disse: “Se ti va, puoi restare qui con me in questi giorni." Risposi: “Per me è ok, mi piacerebbe molto. Dovrei farmi una doccia prima di andare a letto, oggi è stata veramente dura come giornata. Hai degli asciugamani per me?" "Certo, ne troverai un po' nel bagno sullo scaffale all'angolo." In bagno mi tolgo i vestiti, il mio cazzo sussulta mentre mi levo i boxer e mi infilo nell’ampio piatto doccia ed inizio a insaponarmi generosamente. Ne ero quasi sicuro, quando la porta della cabina si aprì e Roberto si presentò dietro di me nudo, non rimasi sorpreso. Lui chiese lascivamente se potesse entrare. Senza nemmeno aspettare la mia risposta, iniziò a massaggiare la schiuma sulle mie spalle. Mi manipolava delicatamente il collo e la schiena e poi, spostando le sue mani calde, anche il petto. Sentivo il suo grosso pene rigido che si spingeva tra le mie natiche e le sue mani che si muovevano verso il basso, accarezzando il mio corpo. Tenevo le braccia appoggiate alla parete e inarcavo la schiena e spingevo il sedere verso di lui, allargando un po' di più le gambe. Un brivido piacevole mi prese quando raggiunse l'interno delle mie cosce e poi mise una mano sulle mie palle e l'altra avvolse il cazzo ormai duro come una roccia. Molto lentamente e con delicatezza, Roberto tirò indietro il mio prepuzio e mi accarezzò il frenulo con il dito. Di seguito, la mia verga viene energicamente accarezzata dalla sua mano. Senza liberare la mia asta dalle sue mani, Roberto si rannicchia dietro di me. Mi viene la pelle d'oca mentre lecca delicatamente il mio culo, partendo dalla parte posteriore, che copre di baci caldi, fino alla base del sedere, e danza intorno tamponandola con la sua lingua appuntita. Forti emozioni mi travolgono, cedo ai miei bisogni animaleschi, Roberto fa di tutto per farmi impazzire. La sua lingua si insinua profondamente tra le mie natiche. Il mio pre-sperma inumidisce il mio glande, Roberto lo raccoglie e lo strofina con piacere sul mio cazzo, io gemo di lussuria mentre cerca di trovare la mia apertura posteriore con la lingua: “Uhmmm … auchhhh … bellissimo mi fai morire.” Dico con la voce rotta dall’emozione. All'improvviso l'ha fatto, la punta della sua lingua è rimasta bloccata nel mio retto. Il suo piccolo sostituto del cazzo mi scopa devotamente nella mia fessura e cerca di spingermi sempre più in profondità, intuitivamente mi allungo un po' più verso di lui. Un orgasmo fenomenale si sta preparando: “Vengo … vengo … vengooooo!” Il "punto di non ritorno" è stato superato, le mie grosse palle si induriscono ancora un po' e lo sperma inesorabilmente risale verso l'alto. Comincio a urlare forte e lo riverso nella sua mano che mi masturba, il mio cazzo schizza lo sperma violentemente. Lui riesce a prenderne una parte, il resto schizza sulla parete e scorre lentamente verso il piatto della doccia. Dopo un violento orgasmo il mio cazzo si calma lentamente, pulsa solo leggermente nella sua mano, Roberto masturbandomi fa uscire ancora qualche goccia di seme che sta perdendo la sua durezza. Mi ha completamente prosciugato, crollo debolmente contro la parete. Si porta alla bocca lo sperma che ha in mano e se lo lecca dalle dita con abbandono. “Alberto, sei un po' più rilassato di prima?" mi chiede Roberto con la bocca ricoperta di sperma. Sorride soddisfatto mentre si mette in bocca l’ultima goccia. "Andiamo a letto, penso che adesso potrai dormire bene e ricaricare le batterie per domani." Così facemmo, senza perdere tempo andammo a dormire nel grande letto. La mattina dopo, quando mi sveglio, Roberto sta coccolato dietro di me, mi divincolo dalle sue braccia nel modo più discreto possibile e vado in bagno per fare una doccia veloce, lavarmi i denti e pettinarmi i capelli. Al ritorno nella stanza da letto, do a Roberto un piccolo bacio sulla guancia, anche lui adesso è sveglio e mi dice: "Mi è piaciuto molto ieri sera." "Ci penso io a te oggi." gli sorrido. Fin dal primo incontro con Roberto sapevamo entrambi che eravamo destinati a fare del sesso insieme. Come diceva sempre Nicoletta, Roberto ha sempre desiderato l'avventura e la spontaneità nei rapporti con il proprio sesso. Questi due giorni insieme sarebbero stati l’occasione perfetta per lasciarsi andare. Io ero sempre lo stesso con cui aveva fatto sesso insieme a Nicoletta. Stavamo godendo dell'atmosfera dopo il risveglio e una sana doccia. Facevamo colazione quando mi sono avvicinato a lui e ho sussurrato: "Andiamo,” prendendogli la mano “ritorniamo in stanza da letto." Roberto sentì un brivido elettrico scorrergli nella schiena mentre io lo trascinavo verso il corridoio che conduceva al letto. Una volta dentro, l'atmosfera cambiò, l'aria era allo stesso tempo carica e intima, e le ondate di emozione che si riversavano tra noi erano fitte. Le sue mani tremavano leggermente mentre mi toglieva la maglietta. Roberto non riusciva a distogliere lo sguardo dal mio corpo. Anche lui si tolse tutto, e presto le nostre labbra si unirono mentre ci godevamo la libertà dello stare soli. Mi tolse i boxer, svelando la mia erezione gonfia e pulsante. Roberto si inginocchiò e fece scivolare la mia verga nella sua bocca, gli occhi chiusi per il piacere mentre il calore inondava i suoi sensi. Le sue mani correvano su e giù per il mio corpo mentre gemevo di piacere. Roberto si stava godendo ogni secondo, ma voleva di più. Si allontanò, con la faccia arrossata e gli occhi scintillanti. Io sorrisi, presi la bottiglia di lubrificante e cominciai a distribuirlo sul mio pene. La vista del movimento per ungermi la verga era troppo per Roberto. I suoi occhi mi mangiavano avidamente mentre si preparava al piacere. Io sorrisi di nuovo, e ben presto ci siamo posizionati sul bordo del letto. Scivolai lentamente dentro Roberto che giaceva supino sul letto, con le gambe spalancate e il bacino ben alzato per mettere in mostra il suo bel buco del culo. Posizione che permetteva ai nostri due corpi di potersi accoppiare facilmente e consentire agevoli movimenti tra di loro. Roberto sussultò e gemette mentre gli riempivo il culo: “Si … si …. mi piace averti dentro … si scopami in profondità, fottimi senza fermarti, fammi godere.” Io mi assicurai di mantenere il ritmo lento e stuzzicante. La nostra passione cresceva ad ogni spinta e Roberto mi avvolse le gambe attorno, stringendomi a sé ed emettendo gemiti intensi mentre il suo piacere aumentava. Sentì i suoi muscoli tendersi mentre spingevo, percepivo che era vicino al limite del piacere mentre tenevo il passo costante con un ritmo veemente. Alla fine, le ondate di piacere divennero troppe e Roberto ed io ci lasciammo andare entrambi in una beata liberazione, gridando insieme in una perfetta unità di passione scaricammo il nostro seme, io dentro di lui e lui sul mio ventre. Rimanemmo insieme, in quella posizione, per qualche secondo ancora dopo l’eiaculazione. Era stata una scopata piena di passione e intensità, sapevamo entrambi che quella non sarebbe stata l’ultima. Dopo ci ricomponemmo, ci siamo rivestiti e, quella mattinata la passammo facendo una lunga passeggiata rigeneratrice. Rientrati a casa, Roberto disse: “Ora prepariamo qualcosa per pranzo. Non sono molto capace, ma ci sono delle pizze surgelate in frigo, le infiliamo nel forno caldo, ti va?" Accennai con la testa un sì e preparammo le pizze. Mangiammo in silenzio, la pizza surgelata non è proprio il massimo. A fine pasto, dopo una bella birra fredda, Roberto disse: «Ci sediamo in salotto a bere un amaro?” Io gli risposi: "Prima mi faccio una doccia veloce, poi vengo da te." Ho deciso di viziarlo oggi e ovviamente di compiacermi del suo corpo sexy... Torno dal bagno indossando solo un paio di boxer, il mio pene è già semi duro. Roberto, ancora vestito, mi sorride compiaciuto: "Vuoi sederti accanto a me?" Senza dire una parola, mi siedo. Lui aveva preparato due bicchieri di amaro. L’alcol sicuramente alleggerisce l'atmosfera e mi aiuta a rilassarmi ancora di più, deciso, lo spingo orizzontalmente, non senza togliergli il bicchiere di liquore dalla mano. Non c'è segno che voglia difendersi dalla mia azione. Lo afferro sotto la cintura dei pantaloni. Lui solleva il suo dolce culetto per consentirmi di toglierlo. Oggi indossa dei boxer e la mia mano lo accarezza lungo i contorni del suo enorme cazzo semirigido. La sua reazione è evidente, la verga si muove verso di me irrigidendosi. Le mie dita scivolano nell'ampia apertura della gamba. Accarezzo le sue grosse palle. Basta una leggera pressione per suscitargli il primo gemito. Con entrambe le mani sfilo i boxer di Roberto, il suo cazzo ormai rigido, si mostra in tutta la sua grande figura allungandosi con forza verso di me. Gli dico: “Roberto, dovrai raderti? I peli stanno già crescendo sul tuo ventre. Sono bravo nel radere." La proposta erotica viene accolta con favore da Roberto. Senza attendere oltre, scompaio nel bagno per prendere gli utensili necessari. Schiuma da barba, rasoio, acqua calda e un grande lenzuolo dalla sua camera da letto. Lo faccio sdraiare sul lenzuolo e gli strofino il cazzo compreso lo scroto e il buco del culo con la schiuma da barba. Dopo aver cosparso tutte le sue arti intime di schiuma, gli sollevo con le dita il cazzo eccitato per arrivare con attenzione a tutti i peli fastidiosi, sto molto attento nei movimenti poiché questa regione è estremamente sensibile. Con le mani gli allargo le gambe in modo che possa arrivare ai lati dei suoi testicoli. Lo strofino delicatamente sul glande e sul frenulo. Questa sensazione lo fa gemere profondamente e insistentemente, il suo ventre si muove verso di me tanto che devo stare attento con il rasoio per non ferirlo. "Roberto, per favore, metti i piedi sul divano." Gli dico. Lascio che il cazzo pulsante mi scivoli via dalle dita per poter accedere meglio al suo bel buco del culo. Con una mano libero questa regione sensibile da tutti i peli. Lo faccio aprendo la fessura con due dita per avere un migliore accesso con il rasoio bagnato. Lo sciacquo con spugnate di acqua tiepida e lo tampono con l’asciugamani. Lascio scorrere generosamente la mia saliva sul piccolo foro e lo massaggio delicatamente. L'indice bagnato comincia a girare intorno al buco e mi muovo lentamente. Roberto urla dal piacere, era molto eccitato non riesce più a controllare il suo orgasmo e, senza alcun preavviso, mi schizza in faccia un fiotto di sperma. Il primo getto mi colpisce l'occhio e poi la punta del naso. Istintivamente mi tuffo sul suo cazzo eiaculante, lo infilo in profondità nella mia bocca dove può finalmente sfogarsi. Il glande di Roberto si contrae ancora un po' e secerne le ultime gocce, che raccolgo sulla lingua. La mia bocca con il suo sperma caldo dentro scivola sulla sua asta dura altre volte prima di ingoiare il suo carico. La tensione che aveva avuto Roberto per tutto il tempo della rasatura crolla, lui è profondamente soddisfatto. "Il tuo sperma ha un sapore delizioso," sorrido a Roberto mentre rilascio dalla mia bocca il suo pene sempre più rimpicciolito, non senza prima spremere un'ultima goccia dal glande e succhiarlo con piacere. Lo ripulisco con l’asciugamano. Bevo un piccolo sorso dal bicchiere di amaro. "Il mio dessert" gli sorrido lascivamente. “Wow Alberto, è stata pura follia, grazie, grazie, grazie per questa fantastica esperienza. Sei un vero talento naturale, non avevo mai sperimentato un orgasmo così intenso senza una vera penetrazione ma solo con un gioco sensuale." "Non ho ancora finito con te. Ora ti voglio scopare ben bene!" Roberto non si sforza minimamente quando lo spingo sulla pancia in modo dominante. Ora giace prono completamente nudo davanti ai miei occhi eccitati. Comincio a massaggiare delicatamente le spalle di Roberto e la base del collo. Conquisto la sua schiena, che si allunga comodamente verso di me. Lui giace davanti ai miei occhi lucenti come una statua. Metto il cuscino spesso sotto la parte inferiore del suo corpo e il suo sedere si solleva e si mostra in tutta la sua bellezza. “Che spettacolo divino!” Le mie mani calde scivolano pazientemente sulle sue natiche. Roberto geme dolcemente tra le sue braccia, che ha messo sotto il viso. Massaggio delicatamente le sue natiche, che si protendono così teneramente e con desiderio verso di me. Contrariamente alle sue aspettative, ora comincio a massaggiargli i piedi. Roberto si contrae brevemente per la sorpresa, ma rimane pazientemente e in attesa nella sua posizione. Risalgo lentamente l'interno delle sue cosce. Gli allargo le gambe e lui si fa guidare godereccio. Il mio glande in attesa rilascia tonnellate di goccioline, la mia cappella è completamente bagnata dal pre-sperma. Accarezzo teneramente i suoi testicoli sodi e glabri e allargo leggermente le sue natiche con entrambe le mani. La sua dolce apertura giace indifesa davanti a me e per un attimo mi godo questo spettacolo fantastico. Roberto si offre a me con sottomissione, pieno di fiducia e di aspettativa sfrenata. Penso: “Desideri il mio cazzo duro? Sono qui per dartelo!” Le mie mani allargano il suo sedere un po' di più, il suo foro aperto si contrae mentre lascio che la mia saliva vi scorra sopra. Uno spettacolo pazzesco, sto muovendomi speditamente con lussuria. Ancora una volta ho lasciato scorrere lo sputo sul buchetto. Voglio sentirlo, assaporarlo, la mia lingua si infila nel suo culo e lecca dolcemente la sua rosetta affinché possa accogliermi meglio. Con immensa pazienza la punta della lingua penetra e lecca avidamente tutto. Torno indietro. Con l'indice bagnato traccio una scia calda dall'estremità dei suoi testicoli fino al retto che si contrae selvaggiamente. Probabilmente la regione più sensibile di ogni uomo. Roberto geme ad alta voce mentre il mio indice bagnato entra lentamente nel suo culo e supera l'anello con leggera resistenza. Lascio che il dito ricurvo circoli dolcemente dentro di lui. Il suo sedere si solleva improvvisamente verso il mio indice, i suoi gemiti diventano più forti, più selvaggi, i suoi movimenti diventano più impulsivi. Il secondo dito nel suo culo lo fa esplodere, Roberto urla di piacere e improvvisamente rilascia i suoi umori sul lenzuolo. Lui ha le contrazioni, urla, sussulta. Tende ritmicamente tutti i suoi muscoli, le mie dita sono letteralmente intrappolate nel suo culo, che stringe ritmicamente nella follia del suo fenomenale orgasmo. Il suo culetto si muove e si agita dal piacere. La tensione lentamente si attenua e Roberto si lascia cadere quasi in trans sul cuscino. Voglio usare il mio pene gocciolante per raggiungere finalmente l’orgasmo. Non ho bisogno di lubrificante per la sua penetrazione, poiché le mie abbondanti quantità di saliva sul suo dolce buco e il precum sul mio glande forniscono la lubrificazione necessaria. Al primo tentativo il mio glande riesce a superare l'anello interno del suo buco. Che sensazione. Il caldo culo di Roberto lo avvolge. Il mio cazzo è al settimo cielo. Mi spingo avanti millimetro per millimetro, il mio pene sembra stretto in una morsa viscida. Roberto ha una corporatura perfetta e un culo bellissimo. Senza alcuna ulteriore resistenza significativa penetro fino a far battere le mie palle, il culo di Roberto mi accoglie sottomesso e si spinge con veemenza verso di me. "Alberto fottimi, fottimi, fotti il tuo Roberto, io appartengo a te..." urla nel cuscino sotto di lui. Un'immagine pazzesca, il suo culo stretto proteso verso di me, il mio cazzo incastrato dentro di lui fino in fondo alla radice. Lo lascio per un momento fermo dentro di lui, poi incomincio a penetrarlo ritmicamente con forza. Devo rallentare i movimenti, altrimenti verrei subito, era troppo eccitante la situazione. Lui: "Alberto, fottimi il culo, fottimi la testa ... prendimi con forza … lo voglio tutto dentro!" Con colpi lenti e profondi penetro nel suo culo, massaggiando leggermente le sue natiche divine che si protendono verso di me ad ogni spinta. I miei sensi si immergono in una dimensione strana, la mia mente vaga oltre, infilo interamente il mio cazzo dentro di lui e mi ritorna in mente la sua dolce metà che non c’è oggi. Sento i miei testicoli contrarsi forte, il mio sperma vuole essere rilasciato con forza bruta nel suo culo. Afferro le natiche di Roberto in modo quasi brutale e inizia a pompare con maggiore vigore, sono pronto per venire. Un'infinita soddisfazione personale mi travolge mentre inondo Roberto con il mio sperma caldo. Colpo dopo colpo, il mio cazzo esplode e si svuota nel suo culo. Mugolando, Roberto si spinge sulla sua verga schiacciata sul lenzuolo sotto di lui. Rimango esausto sulla sua schiena per quella che sembra un'eternità, il cazzo ricoperto di sperma ha perso la sua durezza e sta uscendo dal sedere di Roberto. Completamente spossato, mi giro sulla schiena per allungarmi sul lenzuolo. Roberto si rannicchia contro il mio addome e prende amorevolmente il mio piccolo in bocca. Con invidiabile devozione libera il mio cazzo dai residui della nostra scopata. La bottiglia di amaro è ancora lì, accanto a noi, Roberto succhia il mio cazzo inerte e io mi verso e bevo un sorso di liquore. Roberto continuava a succhiarmi amorevolmente il cazzo. Allargo le gambe per facilitare il suo lavoro e lo lascio fare. Il mio pene rialza la testa in aria compiaciuto dalla bocca calda che lo stimola. "Hmmm, delizioso." mormora mentre prende il mio cazzo sempre più in profondità, fino alla radice e continua dicendo: "Posso succhiarti di nuovo?" I suoi grandi occhi mi guardano dal basso. Roberto lascia scorrere tonnellate di saliva sul mio cazzo ormai di nuovo duro, lui sa che mi piace particolarmente. La sua bocca scivola delicatamente su e giù sul mio tronco. I rumori che ne derivano provocati dal suo sputo mi fanno ribollire. Le mie mani si posizionano sulla sua nuca e lo avviano al ritmo che mi fa godere di più. Intuitivamente premo profondamente la sua testolina sul mio tubo e questa gli affonda in gola con uno schiocco. Roberto ansima, ha le lacrime agli occhi quando lo rilascio indietro. Per la gioia, o semplicemente ero troppo in gola? I suoi occhi avidi e vitrei mi dicono che vuole di più. Ancora e ancora metto la sua bocca bagnata sulla mia verga pulsante, che è già sul punto di scoppiare di nuovo. Roberto annuisce leggermente, indicando che lo vuole profondamente. Entrambe le mani gli artigliano la testa e lo tirano su di me, il mio glande pulsante preme in modo dominante nella sua gola e in pochi secondi esplodo. Spinta dopo spinta, pompo il mio carico di sperma nella bocca di Roberto. Lui ha un forte conato di vomito per quanto la sua situazione lo consente e vuole liberarsi dalla mia dura presa. Dopo quella che sembra un'eternità, gli libero la testa dalle mani e lui cade di lato, completamente esausto. Saliva mescolato al mio sperma escono dalla sua bocca aperta e malconcia. Roberto sussulta con veemenza, i suoi occhi sono socchiusi. Si sta lentamente riprendendo dalla mia scopata in gola. “Oh, cavolo Alberto, penso che sia stato il pompino più brutale ma anche più hot della mia vita! Voglio che questo sogno non finisca qui ora." Accarezzo la sua dolce testolina in modo quasi comprensivo. "Ho bisogno della tua mano che mi guidi, puoi usarmi come una troia, come la tua puttana ogni volta che ne hai voglia, Alberto." Il mio cazzo semiduro, adagiato di lato, è ancora viscido e bagnato. Con l’indice raccolgo i residui appiccicosi delle nostre secrezioni e glieli porto alla bocca. Roberto mi guarda con i suoi occhi azzurri di profonda devozione e li lecca con entusiasmo. "Grazie, Alberto," esce dalla sua bocca, mentre dalla sua posizione sottomessa mi guarda profondamente e infinitamente grato. All’improvviso, senza nessun preavviso, si aprì la porta dell’ingresso ed entrarono Nicoletta e Teresa. Nicoletta disse: “Carissimi come va? Noi non ci siamo trovati bene nell’hotel e abbiamo deciso di ritornare in città. Voi cosa avete fatto?” poi vedendoci continua “Oh cazzo, lo vedo cosa avete combinato!!! Ve la state spassando alla grande coppia di porconi.” Risponde Roberto: “Oltre quello che vedi, non abbiamo fatto nulla di particolare, questa mattina siamo andati un po’ in giro a fare due passi e poi siamo rientrati a casa. Di pomeriggio abbiamo fatto, come vedi, del gran sesso. E voi?” Rispose Teresa: “Anche noi ci siamo date da fare, abbiamo fatto molto sesso!” Non era la prima volta che Nicoletta portava a casa una sua amica “particolare”. Teresa era poi una vecchia conoscenza di Roberto, tante volte era stata ospite loro. Si può dire che erano molto in intimità. Si comprese quanto fossero amici quando Roberto la salutò. Infatti, dopo essersi avvicinato, prese il suo viso tra le mani e la baciò sulla bocca come se fossero amanti, e disse: "Cavolo, sei bellissima, sei veramente in forma, una gran bella figa." Nicoletta sorrise all’uscita del suo compagno. Teresa, senza nessun indugio, rispose al suo bacio avvolgendo le sue braccia sul suo corpo nudo, si abbracciarono l'un l'altro e lasciarono che le loro mani vagassero liberamente l'una sull’altra. Mentre si baciavano ed esploravano a vicenda, Nicoletta disse: “Lui è Alberto, un nostro caro amico.” Teresa si voltò verso di me e con un grande sorriso disse: “Piacere di fare la tua conoscenza. Nicoletta mi ha parlato molto di te. Ora posso affermare compiutamente di conoscerti meglio.” Poi sorride maliziosamente vedendomi completamente nudo. Io risposi con un grande sorriso e con un classico: “Il piacere e mio.” Poi aggiunsi, “Anch’io ho sentito parlare di te da Roberto e Nicoletta, spero di poter approfondire oggi la tua conoscenza.” E lei: “Sicuramente, oggi sarà il giorno giusto per conoscerci meglio.” Alle sue spalle c’era Nicoletta che iniziò scherzosamente a strofinare il suo ventre teso contro la sua amica. Si comprendeva da quel piccolo movimento cosa intendessero alludere Nicoletta e Teresa … la giornata si stava prospettando in modo molto interessante … ma questa è un’altra storia….. |