i racconti erotici di desiderya

Seguito di ecco come fu..


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Seguito a “Ecco come fù…”

Dopo quell'esperienza passai diversi giorni in piena crisi d’identità. Mi chiedevo chi ero, cosa mi fosse successo, desideravo comunque le ragazze ma…. Il mio lato femminile desiderava sentirsi … “desiderata”. Così, dopo un po’ di lotte intestine, alla fine cedetti e riandai al bar, da Nino, il quale, vedendomi, mi fece un sorriso grande come una casa e mi disse: “Speravo ti facessi vivo, anche Leo non fa altro che chiedermi di te.” Chiacchierammo un po’ e rimanemmo d’accordo che ci saremmo rivisti l’indomani, giornata di riposo del bar, nel primo pomeriggio a casa di Nino. All'indomani ero irrequieto, mi sentivo irresoluto se andare o no, ma alla fine mi ritrovai a suonare al campanello. Nino mi aprì il portone subito, quasi fosse in attesa vicino al citofono, e quando arrivai davanti alla sua porta mi fece subito entrare; non l’aveva ancora richiusa che già mi stava baciando, lingua in bocca, e lì tutte le mie paure scomparirono e mi sentii sciogliere. Ero tutto un fremito di desiderio, languido e sensualizzato al massimo. Ancora oggi, per me, il bacio è il massimo dell’espressione erotica. Mi baciò per una decina di minuti, inseguendo e duellando con la sua lingua con la mia, sino a riuscire a succhiarmela come se stesse facendomi un pompino, erotizzandomi al massimo: ero diventato una bambola di pezza tra le sue mani, non avevo più cognizione di niente. Poi, all'improvviso, mi sentii palpare il culo da mani che non erano quelle di Nino, che nel baciarmi mi teneva la testa per continuare il bacio. Erano le mani di Leo, che era uscito dalla cucina dove era in attesa e che, non sentendo più rumori, dopo che la porta si era richiusa, era venuto a vedere cosa stesse succedendo. Mi palpava il culo con delicatezza, con desiderio, con sensualità, iniziando a calarmi i pantaloni e le mutande. Lì, ancora in piedi nell'ingresso! Per calarmi bene i vestiti si accucciò e, facendo ciò, si trovò con la faccia all'altezza del mio culo ed iniziò a baciarmelo ed a leccarmelo, cercando, pian piano, di mettermi la lingua tra le natiche, iniziando così a slinguarmi ed inumidirmi lo sfintere che, per le sensazioni provate, iniziò a contrarsi e rilassarsi come se volesse essere penetrato.

Mi alzarono di peso e mi portarono in camera, adagiandomi sul letto. Io ero inebetito, percorso da brividi di piacere e loro fecero in fretta a spogliarsi e distendersi al mio fianco, uno per parte Avendo capito già dalla volta precedente che il bacio, per me, era motivo di grande emozione iniziarono, alternandosi, a baciarmi in bocca, profondamente. Mentre uno mi baciava, l’altro succhiava i miei capezzoli, mi accarezzava, mi masturbava delicatamente, senza fretta.

Leo, mentre mi succhiava un capezzolo, iniziò a morderlo, prima leggermente, poi un po’ più forte, dandomi delle vere e proprie scosse di piacere che mi arrivavano sino al cervello, elettrizzandomi. Nel contempo mi masturbava, scendendo ogni tanto sino al buco del culo che poi accarezzava e massaggiava inumidendolo, di volta in volta, con un po’ di saliva ed iniziando ad inserire prima un dito, poi un secondo, cercando di far rilassare sempre di più il mio sfintere. Poi mi inserì un dildo, un po’ più grosso di due dita, iniziando a muoverlo lentamente dentro di me, sempre continuando a succhiarmi i capezzoli che, ormai, erano così sensibili che bastava li sfiorasse per causarmi delle vere e proprie scosse di piacere. …E venni, copiosamente, una prima volta nella mano di Leo che subito se la leccò e volle poi, allontanando Nino, baciarmi in bocca per condividere la mia sborra. In tutto questo tempo, Nino aveva continuato a baciarmi profondamente, mettendomi in mano il suo splendido cazzo per farsi fare una sega. Aveva il cazzo così duro che sembrava acciaio e, dal momento che Leo lo aveva costretto a smettere di baciarmi, si posizionò dietro di me e, tolto il dildo, mi puntò il cazzo in mezzo alle chiappe e iniziò a spingere, gradatamente, sino ad entrare completamente dentro di me. E lì si fermò, godendo del fatto che il mio sfintere si contraeva, quasi fosse una bocca che gli stesse facendo un pompino.

Mi sentivo completamente riempito, invaso, posseduto ma soddisfatto dal sentirmi così desiderato, così … femmina. Ormai il mio culo chiedeva solo di essere chiavato. E Nino iniziò a chiavarmi, lentamente, godendo di ogni centimetro che mi affondava nelle viscere, con calma, quasi con sadismo avendo capito che ormai ero, tra le sue mani, una vera troia che desiderava solo di essere chiavata.

Me lo faceva assaporare tutto, sussurrandomi all'orecchio, mentre ci infilava dentro la lingua, “ Ecco, goditelo, assaporalo tutto, desideralo, chiedimelo di scoparti come la troia che sei!”. Io non ragionavo già più, mugolavo di piacere ma non potevo parlare perché, nel frattempo, Leo mi aveva chiuso la bocca con il suo cazzone e mi stava letteralmente scopando in bocca, in ginocchiato davanti a me e continuando a torturarmi i capezzoli. Venni per la seconda volta !! …e loro continuavano, lentamente, metodicamente, a scoparmi, avanti e dietro. Sembravano incontenibili, riuscivano a controllarsi nel non eiaculare proprio per riuscire a portarmi sull'orlo della pazzia. Ero tutto un brivido di piacere, di desiderio me, in un breve sprazzo di lucidità, riuscì a comandare il mio sfintere affinché accentuasse le sue contrazioni stimolando, così, maggiormente il pene di Nino che, alla fine, cedette e urlando iniziò a godere senza sosta, riempiendomi di sborra al punto che mi sentivo il sapore in bocca. Ma no… non era il sapore della sborra di Nino ma di quella di Leo che, sentendo godere Nino, aveva ceduto anche lui all'orgasmo.

Crollarono, ambedue, a fianco a me: Nino con ancora il cazzo nel mio culo mi aveva trascinato sul fianco, Leo appoggiando la sua testa su un mio capezzolo, continuando a leccarlo. Non mi davano pace, ero elettrico. Leo si rigirò, sul fianco, rimettendomi in bocca il suo cazzo e imboccando il mio che, dopo la seconda sborrata, era rimasto incredibilmente sull'attenti. Iniziò a leccarlo, coccolarlo, morderlo, succhiarmi le palle ed intanto accarezzava anche quelle di Nino, facendo sì che il cazzo rimanesse duro e ben infisso dentro di me. Il mio sfintere continuava, così, a contrarsi per l’effetto di quel piolo infisso dentro, trasmettendomi ulteriori sensazioni che, in breve, mi portarono a godere per la terza volta nella bocca di Leo che, leccatala tutta, si rigirò per baciarmi e condividerla, inghiottendo poi anche la mia saliva.

(continua)



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Autore: Bobo45sex Invia un messaggio
Postato in data: 13/05/2017 01:19:05
Giudizio personale:
sei grandioso...


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