i racconti erotici di desiderya |
Rosso sangue |
ROSSO SANGUE
Sentivo la necessità di rilassarmi un pochino….la mattinata era stata impegnativa e, dopo pranzo, scambiare quattro chiacchiere sulla video-chat più diffusa mi era sembrata l’idea migliore: d'altronde cosa c’era di più comodo che starsene pigramente seduti, senza dover uscire di casa per conversare con qualcuno?!?. - Adoro scrivere, forse anche perché mi ritengo una persona estremamente timida e riservata; attraverso la scrittura, riesco ad esprimere i miei pensieri “a cuor leggero”….lo trovo un pratico modo di “relazione non diretta” con le altre persone, non immediata. In questa maniera “aggiro” la mia timidezza, riuscendo ad esternare con naturalezza ed obiettività il mio modo di essere; per assurdo a me accade l’esatto opposto di quello che succede invece a molte persone: per sentirmi veramente me stessa, per poter “liberare” i miei pensieri, per riuscire a denudare i miei dubbi, per poter analizzare obiettivamente i fatti accaduti, spesso ho bisogno di mettere tutto nero su bianco. – Mi ero comodamente sistemata sulla seduta imbottita della sedia posta di fronte al computer, che a sua volta era appoggiato sulla scrivania dello studio; questa rappresentava per me la “stanza del peccato”, nella quale avevano preso forma i “giochi virtuali” perpetrati in coppia con mio marito, ma anche da sola…. (Tutto in quella stanza evocava l’erotismo…..dal divano rosso acceso, alle tende trasparenti dalle tonalità calde ed avvolgenti che andavano dal giallo oro al rosso cardinale; dal quadro raffigurante un infuocato tramonto indiano, alle candele dai profumi forti ed aromatici; dalle appliques in ferro battuto bucherellato, dalle quali si diffondevano suggestivi raggi di luce, alla piantana in pelle colorata arancione scuro, che creava emozionanti atmosfere visive…..ed infine la tinta delle pareti e del soffitto, che, con la loro tonalità color del thè, ispiravano pensieri tutt’altro che rilassanti….) Entrai nella chat, e constatai, con un po’ di delusione, che tra le persone che risultavano in linea in quel momento non ce n’era nessuna con la quale avrei voluto conversare. Decisi dunque di aprire la posta elettronica, anche nella speranza di aver ricevuto qualche messaggio piccante; quel giorno avevo le mestruazioni e il mio desiderio sessuale aveva subìto un impennata verso l’alto…..quella notte infatti, come spesso accade durante i miei giorni di massimo desiderio, avevo fatto un sogno erotico che aveva stimolato la mia immaginazione , proiettando la mia mente verso pensieri decisamente poco pudichi. La schermata aperta della pagina di posta elettronica, unitamente ai miei pensieri, distolsero la mia attenzione dalla chat: non mi ero accorta infatti che ora in linea c’era il “mio singolo preferito”….e non esitai un istante nel chiamarlo. Fortunatamente per me non era impegnato in altre conversazioni, così ci salutammo, ci scambiammo qualche battuta piccante e decidemmo di effettuare una video-chiamata per aprire le rispettive web-cams ed attivare i rispettivi microfoni. …….Caspita!.....Quel giorno lo trovai particolarmente attraente: indossava un completo gessato marrone con righe sottili celestine e camicia celeste - adoro gli uomini che riescono a valorizzare il proprio aspetto fisico anche attraverso il vestiario; trovo assolutamente sacrosanto il proverbio per cui l’abito non faccia il monaco…..ma è altrettanto vero che spesso gli indumenti sottolineano e valorizzano la personalità di chi li indossa - . Il mio abbigliamento invece consisteva in una loungette bianca aderente con spacco centrale, autoreggenti bianche velate , scarpe bianche in pelle con tacco e cinturino alto che fasciava la caviglia, twin-set turchese con scollatura pronunciata frontale, reggiseno e perizoma bianchi in microfibra, collarino di perle bianche; indossavo inoltre un assorbente esterno (…non fate quella faccia….è vero, gli assorbenti interni sono molto più eccitanti, anche a vedersi….ma la mia scelta non era caduta a caso: mi piace infatti la pressione esercitata dal sangue mestruale lungo le pareti della mia vagina, mentre fluisce copioso: paragono tale sensazione, anche se, ovviamente, in maniera molto più attenuata, a quella che provo durante la pratica del “pissing”). Conoscevo il “mio singolo preferito” da molti mesi, e mi era subito sembrata una persona totalmente disinibita, la cui sessualità era stata sempre espressa da un legame profondamente simbiotico tra mente e corpo….solo che, in considerazione delle mie intenzioni del momento, che esulavano decisamente dagli “schemi sessuali ordinari”, non avevo idea di come avrebbe potuto reagire. Una volta accertati i nostri stati d’animo reciproci, tutt’altro che amichevoli, iniziai a mordicchiarmi le labbra; il gesto che apparentemente poteva sembrare non intenzionale, espresse tutta la sua natura peccaminosa quando aprii la bocca e disegnai con la lingua umida il contorno della mia bocca, che andò ad incorniciare un sorriso profondamente diverso da quello esternato fino a pochi istanti prima. Lui fece lo stesso; si avvicinò alla sua web-cam in modo che la sua bocca potesse riempire tutta l’inquadratura; con la lingua inumidì le sue belle labbra, lentamente, in modo semicircolare…poi si ritrasse senza proferire alcuna parola e si sedette, coma fa uno spettatore che si accomoda per assistere all’imminente “spettacolo”, ansioso di conoscerne il contenuto. Tolsi il giacchetto e sollevai la maglietta con entrambe le mani, facendola scivolare in alto lungo il mio busto, fino ad arrivare all’attaccatura dei seni: in quel punto premetti la maglietta con maggiore pressione, scoprendo lentamente i dossi lisci e morbidi sottostanti; i capezzoli, dapprima costretti nel reggiseno imbottito, si aprirono al suo sguardo attento in tutta la loro rosea rotondità; faceva molto freddo ed il contatto con l’aria, mischiato con la mia eccitazione li fecero subito inturgidire. Feci uscire dalla mia bocca una goccia di saliva, che colpì prontamente il capezzolo sinistro; lo afferrai con le dita, stringendo la presa per cercare di tirarlo in fuori il più possibile….mi faceva quasi male, le mestruazioni avevano reso i miei seni tre volte più sensibile rispetto agli altri giorni del mese. Mi piaceva…. Lui intanto si era slacciato la cinta e sbottonato i pantaloni, tenendo rigorosamente l’inquadratura della cam lontana dal mio sguardo indiscreto. Mi diceva che avrei dovuto meritare la “ricompensa” e, tutto sommato, a me non dispiaceva affatto, anche perché nel frattempo avrebbe avuto tutto il tempo di eccitarsi completamente, se già non lo avesse fatto. La sua voce calda e sensuale iniziò a scandire le sue parole decise, i suoi commenti spinti, le sue frasi estremamente esplicite nei miei confronti, provocando in me un’eccitazione intensa ed incontrollabile. Allargai le gambe ed afferai la web-cam, abbassandone l’inquadratura fino ad arrivare all’altezza esatta del mio sesso; con l’altra mano spostai il perizoma con l’assorbente ed affondai l’indice nella mia carne bagnata: cercai di muovere il dito all’interno della mia vagina in modo che potesse impregnarsi di quanto più sangue possibile, mischiato ai miei umori; lo ritrassi lentamente, avendo cura di riprendere la scena da vicino, lo portai alla bocca e lo assaggiai…..con la punta della lingua raccolsi un po’ del mio sangue e prima di assaporarlo bene offrii la mia linfa vitale al mio singolo che, avendo intuito subito le mie intenzioni si stava masturbando. Si avvicinò nuovamente alla cam e, con mio immenso piacere leccò l’obbiettivo della stessa come “gesto contemporaneo di approvazione e gradimento”. mmmmmmmm…….ora avevo avuto la conferma di quanto fossimo simili, da quel punto di vista. Fu una sensazione indescrivibile: mi intrigava sapere che una persona “estranea” si fosse eccitata in seguito alla visione del mio sangue mestruale…si, insomma, che lo avesse attratto un fluido corporeo così intimo e personale. Nel frattempo continuava a parlarmi con tono di voce basso e profondo; i suoi sospiri vogliosi spezzavano le sue frasi oscene e stimolavano la fuoriuscita di adrenalina che alimentava la mia fantasia, tanto da farle perdere un pò del suo significato irreale…..sembrava infatti che stessimo vivendo concretamente quell’evento, quasi riuscivo a percepire il suo respiro “animalesco” sul mio collo e le sue parole arrivavano dirette al mio cervello. Volevo che mi scopasse, e l’unico modo era quello di sostituire il suo cazzo duro e gonfio con i miei “oggetti personali”…. Dal cassetto della scrivania estrassi un vibratore non larghissimo in circonferenza, ma molto lungo, su suggerimento del mio uomo, che già conosceva i miei “strumenti di piacere”. Posizionai bene la cam sulla scrivania, affinché potesse sbirciare nell’inquadratura la totalità della mia figura, dalla testa ai piedi; mi voltai di schiena, sollevai una gamba ed appoggiai il piede sulla sedia: il mio gesto andò a rivelare il pizzo delle autoreggenti bianche; accarezzai il nilon setoso e trasparente che fasciava la mia coscia, poi mirai in alto e andai a svelare lentamente le mie parti intime, precedentemente private del perizoma e del suo assorbente; il sangue uscito nel frattempo aveva rigato la mia gamba e macchiato parte degli indumenti indossati; il solo pensiero mi eccitava ed iniziai a leccare una delle due estremità sporgenti dello schienale di legno della sedia, simulando una fellatio; sentivo il sangue uscire e colare caldo sulla mia pelle….ero in completa balia delle emozioni suscitate da una situazione tanto inusuale quanto, per me, estremamente eccitante. I miei gemiti salirono d’intensità quando mi voltai verso la web-cam ed iniziai a strusciare il vibratore lungo la linea delle mie aperture lucide e scivolose…penetrai il mio ano senza aver dovuto precedentemente lubrificare l’oggetto utilizzato. Iniziai a scoparmi a fondo…sentivo la cavità anale opporre una ovvia, iniziale resistenza, per poi piegarsi ai miei movimenti ed alla mia volontà, che la stavano rendendo sempre più cedevole e spaziosa. Voltai lo sguardo verso di lui, e vidi finalmente l’immagine appagante del suo cazzo pronto, voglioso, eretto, lungo: con la mano destra aveva afferrato il suo membro, rovesciando il polso in modo che potessi godere dei suoi voraci movimenti nella maniera visivamente più ottimale; potevo così notare il suo glande gonfio e levigato sparire e ricomparire al ritmo frenetico scandito dalla sua mano, il sangue bluastro che riempiva il tortuoso reticolo venoso che ricopriva la sua asta, il colore acceso della sua cappella che si piegava alle insistenti sollecitazioni esterne e che contrastava con la tonalità più chiara delle pelle che rivestiva il suo membro. Il mio orgasmo si manifestò in maniera inequivocabile, provocato da un misto di immagini e sensazioni fisiche e mentali. Per nulla soddisfatta estrassi dal cassetto un altro fallo di gomma, il cosiddetto “senza palle”, denominato così per via del taglio netto dei testicoli che lo supportavano, apportato dalla sottoscritta per questioni di “praticità e comodità” che riguardavano il suo utilizzo personale (per esempio davanti allo specchio….non mi permettevano una visibilità della penetrazione a 360 gradi….. – beh….mio marito a volte ha paragonato i miei istinti, le mie pulsioni sessuali a quelle di un uomo….non posso dargli torto poiché è l’uomo, rispetto alla donna, ad essere maggiormente legato ad una sessualità “visiva”, statisticamente parlando). Mi spostai sul divano posto di fronte alla scrivania, continuando a tenere, con l’ausilio di una mano, il vibratore dentro il mio corpo; salii sul divano e mi misi a quattro zampe, inarcando bene la schiena e sporgendo le natiche in fuori: la posizione assunta sottolineava le curve della mia schiena e del mio sedere sporgente, totalmente in fuori, che a sua volta contrastava e contemporaneamente si fondeva visibilmente con la concavità pronunciata della mia zona lombare, intervallata da fasce muscolari tese che ne esaltavano le rotondità. Appoggiai il mento sui cuscini della seduta del divano e divaricai le gambe. Ritrassi per metà il vibratore, per poter fare maggiore spazio al fallo di gomma che iniziai ad inserire nella mia vagina aperta….la sensazione che provai fu un misto di piacere e dolore che man mano scomparve per lasciare il posto ad un’eccitazione completa, totale, piena. Con una spinta più decisa riuscii ad affondare l’oggetto fino in fondo, e, con entrambe le mani, con la testa che faceva contemporaneamente da appoggio e da perno di equilibrio al resto del corpo, mi scopai in entrambe le parti intime fino al momento di massimo piacere, che irruppe in maniera impetuosa e prolungata. Estrassi il “senza palle” e mi avvicinai nuovamente alla cam: lo portai alla bocca e lo pulii di tutto il sangue che lo aveva imbrattato; il sapore ferroso del mio sangue misto ai miei umori appagarono i miei sensi e resero il mio viso colmo di espressioni di profonda soddisfazione. Si avvicinò anch’egli alla cam inquadrando il suo cazzo duro ed i suoi testicoli gonfi di liquido seminale…ora ero io a parlargli con tono della voce basso, ma deciso; le mie parole, i miei sospiri, l’espressione della bocca, i movimenti della lingua incitavano il mio singolo a farmi dono del suo sperma…..desideravo intensamente che godesse e che il suo piacere si trasformasse, di conseguenza, nel mio piacere. Il suo liquido vivo uscì dall’apertura apicale del suo glande con estrema pressione, nonostante la posizione verticale nella quale si trovava contrastasse con la forza di gravità; i primi schizzi di seme trasparente fluirono disordinatamente, mentre il resto, di consistenza più compatta e di colore bianco si posarono sulla sua coscia destra. Leccai virtualmente ogni goccia visibilmente inquadrata dalla sua web-cam cercando di immaginare il sapore “dolce” di cui mi aveva tanto parlato…... Le nostre emozioni si allinearono sulla stessa lunghezza d’onda, rendendo quell’esperienza appagante per entrambi, nonostante la natura non reale del nostro incontro… E’ proprio vero che il potere della mente…..non ha confini. |