i racconti erotici di desiderya |
Quaranta... |
Ormai i quaranta anni erano una realtà, incredibile ma vero, anche se nello spirito mi sentivo al massimo una trentenne e nelle valutazioni e negli sguardi degli uomini risultavo molto desiderata, questa era la realtà. Il segreto stava forse nella fortuna di aver incontrato Giuliano, mio marito. Giuli è l’uomo che ogni donna sogna per tutta la vita senza avere mai la fortuna di incontrarlo. Lui sa sempre come sdrammatizzare i momenti tesi o tristi, sa come esaltare i momenti felici, sa ascoltare e capire le tue necessità prima ancora che tu le esprimi, riesce sempre a sorprenderti anche dopo tanti anni di matrimonio, sa essere un padre meraviglioso sa darti sicurezza e sa essere un amante instancabile. Un uomo che ha riempito la mia vita in tutte le sue espressioni. Forse lo amavo eccessivamente, ma a volte mi sentivo in debito nei suoi confronti come se avessi potuto dargli di più, senza riuscirci. Questa sensazione mi accompagnava da un po’ di tempo e derivava forse dal contrasto con la mia piena soddisfazione sessuale e la sensazione che lui desiderasse di più . Il sesso di coppia sperimentato, era senza ulteriori possibilità di sviluppo, le posizioni possibili ai comuni mortali le avevamo esaurite da un pezzo, bravissimi in orale, nel sintonizzarci sul primo e sul secondo canale, nei giochino di ruolo etc… L’oggettistica ha spesso arricchito i nostri giuochi, la pornografia con esclusione di (pedofilia, fetish, animal e quant’altro di aberrante) l’abbiamo visionata saltuariamente senza pudori. Orge varie, lesbo, omo, trans, penetrazioni multiple, sono state viste con più o meno trasporto, ma sempre seguiti, per l’eccitazione, con amplessi a corollario. Eppure continuavo ad avere la sensazione che a lui mancasse qualcosa. Durante i rapporti Giuli è sempre stato assai loquace, a volte usava il turpiloquio, a volte creava scenari erotici di fantasia, del tipo: vorresti essere leccata sui capezzoli da altre due donne mentre ti scopo? Oppure il classico ti piacerebbe un cazzo da ciucciare mentre ti inculo? E cosi via con situazioni più o meno varie per quantità di intrecci e partecipanti. Io mentre parlava e configurava certi scenari non rispondevo e mi concentravo su ciò che diceva eccitandomi come una maiala. Lui quando sentiva la mia eccitazione al culmine ( palese per la quantità di umori che producevo in risposta alle situazioni che rappresentava) si arrendeva ad orgasmi squassanti. Quando tutto si ricomponeva c’èra l’immediato richiamo al concetto che, quanto detto, rientrava solo nella mera fantasia del momento, senza nessuna ipotesi di possibili realizzazioni. Ma ne eravamo realmente convinti? In effetti godevamo dei nostri amplessi come amanti assatanati. Cosa mancava quindi? Era la sensazione che lui in realtà avrebbe voluto provare veramente alcune delle trasgressioni illustrate in quei momenti? Oppure ero io, che sentivo con il passare degli anni svanire la possibilità di realizzare con lui alcune esperienze e piaceri che necessariamente erano oltre la coppia? Quando Giuli mi penetrava con un fallo artificiale, scopandomi contestualmente in bocca, sentivo l’eccitazione salire ai vertici, ma mentre questo accadeva immagino sempre cosa avrei provato se al posto di quel coso duro e freddo ci fosse stato quel fantastico nerbo che mi profanava la gola, caldo, pulsante e vellutato. Toglierlo dalla bocca però avrebbe tolto qualcosa alla sensazione di sentirmi una vera puttana in quei momenti. L’ideale sarebbe stato che ne avesse avuti almeno due, sempre pronti all’uso. Chissà se inventeranno mai un oggetto che dia la stessa sensazione di un cazzo vivo? Pensavo in quei momenti. Ecco la vera risposta, forse quello che percepivo era il desiderio, suo, irrealizzabile, di possedermi contemporaneamente in più buchi con il suo cazzo. Da qui, i surrogati dell’oggettistica che non sono esattamente la stessa cosa. Ora era tutto più chiaro, il solo pensare a questa ipotesi mi stava eccitando, Giuli che mi possedeva in doppia penetrazione o tripla, occupando tutti i miei paradisi erogeni. Mi stava venendo voglia di masturbarmi. Dovevo fare qualcosa, forse anche l’idea di possedermi insieme ad altri due cazzi veri poteva incosciamente essere un desiderio di Giuli, io da parte mia già stavo immaginandomi nel mezzo di un amplesso multiplo, con il cazzo di Giuli tra le labbra ed altri due cazzi caldi e pulsanti scorrermi tra le pareti vaginali e nel profondo del mio buco nero. Questi pensieri mi accorsi avevano provocato un bel danno, le mutandine che indossavo si erano bagnate in maniera sconveniente. Non ricordo di essermi mai toccata da quando sto con Giuliano, ma quei pensieri mi avevano portato istintivamente una mano a strizzarmi i capezzoli e l’altra a scorrere all’interno del solco della mia natura, alla ricerca di quel piacere che non potevo più rinviare. Le mie dita erano come impazzite nel flagellare quella nervatura tesa della clitoride, la stavo masturbando come fosse un piccolissimo pene. Se avessi potuto in quel momento avrei veramente voluto dentro di me quei cazzi che stavo immaginando. L’immaginavo turgidi e pulsanti, grossi e vellutati pronti a sborrarmi tutti insieme in tutti i miei buchi all’unisono con il mio orgasmo. Orgasmo che arrivò improvviso ed inarrestabile, sotto la pressione che ormai a due mani stavo esercitando nell’area vaginale. Cosa mi stava accadendo? Era forse il primo tradimento cerebrale nei confronti di Giuli od il fatto che il cazzo che immaginavo in bocca fosse il suo implicava che gli altri due che mi penetravano davanti e dietro fossero una proiezione del suo stesso pene? Mi stavo prendendo in giro, dopo tanti anni di sesso di coppia ho goduto come una porca, masturbandomi pensando di essere posseduta da tre uomini. Questa era l’unica verità. Quelle fantasie descritte durante i nostri amplessi o viste in films hard, prima inconsciamente ed poi sempre più chiaramente, erano diventati desiderio reale, con il mio Giuliano ma non solo lui, questo era il mio desiderio, almeno una volta nella vita avevo il desiderio di provare la sensazione di più cazzi dentro di me. Ma come fare? Come avrebbe reagito Giuli se lo avessi dichiarato apertamente? Credo che mi avrebbe preso per matta. La soluzione quindi doveva essere, la casualità, l’occasione che fa l’uomo ladro. Dopo tanto pensare, la soluzione arrivò via internet. Nei siti hard di internet, dove per gioco con Giuli avevamo di tanto in tanto curiosato, esistono annunci erotici per incontri di ogni genere e leggendo questi individuai una coppia di Firenze….. Lei bisex dirigente di banca, lui etero infermiere presso un poliambulatorio privato, con una sola esperienza, non troppo gradita per l’eccessiva invadenza dell’altra coppia, che a loro dire, sembrava ossessionata dal sesso e non come loro alla ricerca di una amicizia alternativa, con la quale eventualmente poter fare anche delle trasgressioni sessuali. Lontani dalla sfera delle possibili conoscenze dirette ed indirette, noi di Roma e loro di Firenze, non troppo vicini da poter diventare un problema, ne troppo distanti per impedire di organizzare eventuali incontri. Discreti, educati e piacevolmente intriganti nell’aspetto, insomma l’occasione ….. Con Anna, lui si chiama Vittorio, pianificammo telefonicamente il percorso da seguire per far sembrare tutto casuale ed arrivare all’obbiettivo, riservandoci sempre la possibilità di uscirne con un nulla di fatto, nel caso la situazione non avesse preso la giusta piega. Così, qualche sera dopo gli accordi presi, iniziai a cambiare atteggiamento durante i rapporti con Giuli, da attrice passiva iniziai a prendere io l’iniziativa, mentre masturbavo il suo glande tra le labbra, interrompevo di tanto in tanto e gli chiedevo: ti piacerebbe essere leccato da me ed un’altra insieme, brutto maiale? Oppure: ha, come vorrei sentirmelo nella fica mentre te lo ciuccio, od ancora: quanto vorrei sentirne un altro nel culo mentre mi scopi amore. Ogni volta che dicevo queste cose lo sentivo imbizzarrire come un animale. L’idea quindi c’era tutta ed anche se alla fine si ricomponeva dandomi della porcellina, sentivo che gradiva molto la nuova versione della sua mogliettina. Ma dalla fantasia alla realtà c’era una bella differenza, decisi comunque di passare alla fase operativa. Amore, dissi una sera mentre stavamo cenando, non abbiamo mai visitato Firenze, una città abbastanza vicina e meta turistica importante quasi quanto Roma, perché non ci regaliamo un bel week-end tutto per noi? I ragazzi, staranno dai nonni per il fine settimana e noi ci facciamo un viaggetto rigenerante. “Perché no” fu la sua risposta “potremmo prenotare un albergo per venerdì e sabato prossimo e sfruttare due intere giornate per visitare Firenze, visto che ancore la stagione e bella.” “Ok” risposi “penso io alla prenotazione.” Venerdì nel tardo pomeriggio finalmente eravamo in macchina direzione Firenze. Io avevo il cuore in tumulto, cosa stavo facendo? E se, al dunque Giuliano l’ avesse presa a male? E se io stessa non avessi avuto il coraggio di andare fino in fondo? E se… mentre le mille domande mi bombardavano il cervello, Giuli mi interruppe: Maria , ti vedo tesa ed agitata, rilassati, saremo distanti al massimo due ore e trenta da Roma, qualunque cosa accada possiamo rientrare rapidamente e poi non preoccuparti, anche i ragazzi con i nonni staranno bene. Per lui il mio stato d’animo, teso, era dovuto al fatto che eravamo partiti soli e quindi preoccupata per i nostri figli. La sera in albergo dopo cena chiesi a Giuliano di andare a riposarci quanto prima, perché il giorno seguente sarebbe stato tutto un girare e ci saremmo stancati parecchio. Arrivati in camera dopo una rapida doccia gli dissi a bruciapelo: “Amore, stasera voglio farti il regalino che tu desideri da un po’ e che io ti concedo raramente, voglio quel tuo bel cazzone piantato tutto nel culo”. Mi guardò incredulo, per il linguaggio cosi diretto e crudo, ma l’apprezzamento per quanto detto era evidente, data l’immediata erezione che ebbe. Dopo pochi preliminari ed una bella lubrificata di saliva con la mia lingua al suo glande, eccolo appoggiato al mio buchino anale che vorace non oppose resistenza lasciandolo scivolare dentro fino allo scroto. “Sei diventata una vera maiala” ansimando mi sussurrava Giuliano, non sapendo ancora quanto. Mentre mi pompava con sempre maggiore potenza io immaginavo quello che sarebbe successo il giorno seguente e gia mi vedevo impegnata a soddisfare due cazzi contemporaneamente. L’immaginazione me li proponeva in tutte le varianti possibili, entrambi in bocca, uno nel culo e l’altro in bocca o uno nella fica e l’altro in bocca e poi uno davanti e l’altro dietro fino addirittura ad immaginarne due contemporaneamente nella fica, all’idea della quale raggiunsi un orgasmo sublime. Lui sentendomi rantolare sotto i suoi colpi lasciò andare il suo sperma dentro il mio culo provocandomi un ulteriore fremito di piacere. “Dio come ti sei aperta, amore, sembravi insaziabile, mai come questa volta ho avuto la sensazione che ne avresti potuto ricevere due contemporaneamente”. Fu la sua battuta ammiccante. “In effetti” replicai “se avessi avuto un secondo cazzo me lo sarei infilato davanti, l’idea mentre me lo davi nel culo l’ho avuta, ma purtroppo ne hai soltanto uno”. Un sorriso reciproco un tenero bacio e la buona notte concluse la serata. Il sabato mattina, mentre ci recavamo al Palazzo degli Uffizi per vedere una delle gallerie d’arte più importanti del mondo, improvvisa una voce: “ Maria, Maria…” ci girammo ed io con fare sorpreso ed eccitato, “ Anna, sei Anna? Mio Dio quanto tempo è passato, cosa ci fai tu qui?” “No veramente cosa ci fai tu, qui, io ci vivo, qui ho famiglia e lavoro” rispose Anna. “Ho scusa Giuliano, lei è Anna, ai tempi delle medie era la mia amichetta preferita, lei abitava nel mio stesso palazzo era più piccola di me, ma giocavo spesso con lei, io recitavo spesso la parte della mamma e lei della figlia oppure io del medico e lei dell’infermiera, sai quei giochi di ruoli che a noi femmine piacciono tantissimo. Poi lei con la sua famiglia si sono trasferiti appunto a Firenze e quindi ci siamo perse.” Poi rivolgendomi a lei “sei un po’ cambiata ma sei sempre bellissima, ma come hai fatto a riconoscermi?” “Forse perché mi sei rimasta nel cuore e non è che tu sia cambiata tantissimo”. Fu la risposta. “Ma cosa fate di bello?” continuò Anna ”Siete in gita turistica? Quanto vi trattenete? Io adesso debbo scappare al lavoro, ma dobbiamo stare assolutamente insieme almeno una sera, a cena da me, avete impegni stasera? “Volentieri” risposi “ ma come mai lavori il sabato, che lavoro fai?” L’esca era scattata…. “Veramente il sabato normalmente non lavoro, mi sono laureata in Ginecologia e faccio l’assistente a Vittorio, mio marito, che è un luminare in questo campo ed oggi che il poliambulatorio, dove esercitiamo, è chiuso al pubblico, dobbiamo sistemare alcune cose, vedere dei macchinari e fare dei test. Ma il tutto ci impegnerà la sola mattina e poi saremo liberi di organizzare per questa sera, siamo intesi?” “Certo che si” risposi “ma che peccato aver scoperto questa novità e non poterne approfittare “ aggiunsi ancora. “Cosa intendi?” ribadì Anna. “Sai noi saremo qui fino a domenica pomeriggio, se fosse stato possibile avrei approfittato per una visita, visto che ho dei piccoli problemi a cui ancora non hanno saputo darmi una soluzione, magari tuo marito se è così bravo..….” “Maria, ma stai scherzando, tu non hai certo bisogno di appuntamenti, quando vuoi, anche questa mattina, Vittorio sarà ben felice di conoscervi e farti un controllo, non sarà certo un problema, una mezzora al massimo per la visita e poi sarete liberi di fare i turisti fino a sera, quando vi verremo a prendere per la cena.” “Che dici Giuli, vogliamo approfittare? Potremmo risolvere quei due problemini… una volta per tutte” Giuliano non aveva detto una sola parola, ma incuriosito dalla inaspettata situazione, acconsentì. Salimmo in macchina con Anna e ci dirigemmo verso questo Poliambulatorio, dove lavorava Vittorio, pronto a recitare il ruolo di illustre ginecologo, come da accordi presi con Anna. Lui poteva usare i locali a piacimento in quanto in possesso della chiave della bacheca dei vari studi, rigorosamente chiusi il sabato. Avevo istruito Anna su domande, risposte e comportamenti che avrebbero dovuto tenere, per verificare gradualmente le reazioni e quindi la possibilità di andare fino in fondo. Più si avvicinava il momento più mi sentivo in tumulto, tutto stava andando secondo i piani, l’unico a non sapere cosa sarebbe accaduto era Giuli, Come avrebbe reagito? Ed io? Sarei stata capace di andare fino in fondo? Anna mi è sembrata molto più gradevole che in foto, era molto intrigante, come sarebbe stato Vittorio dal vivo? E se a Giuli fosse piaciuta Anna più di me? Cosa stavo facendo? Stavo avvertendo un misto di panico con uno stato di crescente gelosia, più passavano i minuti, più mi sembrava meravigliosa Anna e questo mi preoccupava. Nello sguardo compiaciuto di Giuli e nei suoi sorrisi leggevo lo stesso intrigante interesse. Telefonicamente Anna fece finta di mettere al corrente Vittorio del nostro imminente arrivo, al fine di evitare, una volta arrivati, eccessivi convenevoli. In breve ci trovammo tutti e quattro in questo studio Ginecologico furbescamente lasciato “open” da Vittorio con il classico lettino/poltrona per la visita in bella vista. Giuli mi ha sempre accompagnato alle visite ginecologiche, ma tra la scrivania e la zona visita c’è sempre stata una separazione fisica e Giuli è sempre rimasto al di là del parapetto. Situazione del tutta diversa, questa. Vittorio mi è istantaneamente piaciuto, un bell’uomo, un metro ed ottanta circa, aspetto molto professionale, fisico asciutto, molto cordiale nei modi, un piacevole profumo…..meglio di quanto sperassi. Mi sentii subito a mio agio, per Giuli credo non fosse esattamente la stessa cosa. Aveva notato il lettino in bella evidenza, il fascino accattivante di Vittorio e la presenza di Anna un pochino lo turbavano. “Allora” dopo le presentazioni ed i preamboli di rito, iniziò Vittorio “ che tipo di problemi abbiamo?” “Bè, due in particolare” risposi io “ il primo è un fastidioso prurito che si presenta ciclicamente, lo avverto esternamente alla vulva ed è accompagnato da irritazione interna, il secondo è legato ad una posizione sessuale che durante il rapporto mi dà dolore internamente.” “OK, se puoi spogliarti ed accomodarti, non avete con voi analisi recenti suppongo, mammografia, ecomammario ecc…” “Certo che no” rispose Giuli finalmente uscito da uno stato di imbarazzo evidente. “ non pensavamo di fare una visita specialistica…” “Bene faremo un controllo generale, poi eventualmente mi manderete copie degli ultimi controlli fatti.” Nel frattempo io mi ero pressoché denudata, mi ero lasciata soltanto il reggiseno di pizzo e furbescamente le autoreggenti, che da sole in genere agli uomini fanno l’effetto del viagra, senza mutandine mi ero accomodata sulla poltrona a gambe ben divaricate, di fatto ho visto negli occhi di entrambi lampi di libidine contenuta a stento. “Anna” con voce ferma disse Vittorio “indossa il camice e gentilmente inizia tu la visita ed esprimi le tue opinioni.” Anna chiese a Giuli di girarsi un attimo per potersi cambiare ed indossare il camice, ben sapendo che dallo specchio di lato Giuli avrebbe potuto sbirciare lo stesso. Cosi, si tolse la scamiciata che indossava rimanendo per pochi istanti con il solo perizoma e senza reggiseno, mostrando il suo sedere da brasiliana ed un seno da sedicenne, contenuto ma sodo. Subito dopo indossò, sul corpo praticamente nudo, il camice bianco. Io guardai Giuli deglutire nel tentativo di far finta di nulla, ma era evidente che stava andando in tumulto peggio di me. Tutto stava funzionando e l’imbarazzo che tanto temevo, per il fatto di trovarmi nuda con le gambe spalancate davanti a due estranei e mio marito presente, era del tutto assente, anzi, sentivo montare l’eccitazione secondo dopo secondo. “Maria, dovresti togliere anche il reggiseno, è sempre bene fare un controllo anche al seno” cosi dicendo Anna si avvicinò e con fare professionale iniziò a tastare alternativamente i miei seni. Le sue mani affusolate e calde mi palpavano con delicatezza e maestria, era piacevolissimo, mi veniva da chiudere gli occhi ed abbandonarmi a quelle carezze. “Amore, il seno di Maria mi sembra perfetto, non avverto alcun nodulo anche se i tessuti sembrano lievemente stressati, prova a sentire tu” disse Anna rivolta a Vittorio. Giuli era li seduto con gli occhi sgranati che si stava godendo lo spettacolo, mai avrebbe pensato di vedermi palpeggiare da un’altra donna e la presenza di Vittorio in quel momento non lo disturbava in quanto medico e non uomo. Ora erano le mani di Vittorio che palpeggiavano il mio seno, calde anch’esse, carnose e possenti, i miei capezzoli si erano protesi, l’eccitazione era sempre più difficile da nascondere, anche il respiro stava iniziando a modificarsi, quando Vittorio interruppe il palpeggiamento e rivolgendosi a Giuliano “ Maria ha un seno sanissimo ed esteticamente ben mantenuto, per cui dal punto di vista medico è Ok, ma, se vi interessa, noi consigliamo un prodotto estetico che nutre la pelle e la rende più tonica rilasciando un effetto rassodante reale e nel contempo non ha controindicazioni per la salute. Comporta un po’ di sacrificio, perché richiede per due applicazioni l’anno tre volte alla settimana, nell’arco di un mese. Le applicazioni consistono nel massaggiare il prodotto per circa venti minuti sul seno con un certo metodo che è molto piacevole fatto in coppia e può essere un buon preliminare per le attività sessuali. Vieni Giuli Anna ti mostrerà come fare.” Giuli si alzò e si avvicinò al lettino sul lato destro, molto imbarazzato, Vittorio era sul lato sinistro ed Anna era alle mie spalle. La situazione era sempre più eccitante, li avevo tutti e tre intorno a me, nuda con le sole autoreggenti, sdraiata supina a gambe divaricate sui poggia caviglie. Elettrizzante, si respirava aria di sesso, da un momento all’altro sarebbero crollate le inibizioni. Anna prese un gel ed iniziò a ruotare con entrambi le mani sui miei seni, avrei voluto urlare subito fottetemi maiali, cosa aspettate, fottetemi. Ma, anche se sempre più vicini alla realizzazione di questo desiderio, non sapevamo ancora come avrebbe reagito Giuli. “Vieni” disse Anna a Giuliano “ tu segui i movimenti che faccio sul seno sinistro e ripetili sul destro, vedrai che è semplice e piacevole.” “Molto, piacevole” ribadì con sguardo malizioso, prendendo la sua mano ed accompagnandola sul mio seno. “Bene Maria, ora mentre completano il massaggio, io ti controllo sotto” intervenne Vittorio “non userò lubrificanti, debbo verificare la tua capacità di produrre secrezioni naturali durante l’eccitazione, la scarsa lubrificazione potrebbe essere una delle cause dell’irritazione interna, dovrò stimolare un pochino la vagina, ma è utile allo scopo.” Cosi dicendo, posizionandosi davanti alla mia fica spalancata iniziò a masturbare delicatamente la mia clitoride. Stavo impazzendo, mi sembrava tutto così naturale, Anna e Giuli mi massaggiavano i seni e Vittorio mi stava stimolando la clitoride, non avvertivo alcuna inibizione, ero li pronta ad esplodere nella lussuria. Con la coda dell’occhio vedevo il gonfiore nella patta dei pantaloni di Giuli, aveva un’erezione, era il segnale giusto, fu notato anche da Anna, la quale disse a Giuliano “ora continua su entrambi i seni da solo, mentre io continuo la visita con Vittorio.” Ora avevo Giuli con entrambe le mani sui miei seni, Vittorio che mi stava penetrando con due dita alla ricerca del punto “G” ed Anna che mi apriva le grandi labbra come a favorire quella piacevolissima intrusione masturbando contestualmente la clitoride. Volevo urlare prendetemi, datemi i vostri cazzi od impazzisco, la libidine mi stava travolgendo. A quel punto invece Vittorio si ritrasse e sempre con fare professionale chiese “ usate profilattici nei rapporti?” “no” rispose Giuli con voce alterata, dal turbine di sensazioni “Maria usa la pillola…” concluse. “Ok, usate oggettistica?” continuò Vittorio, “Saltuariamente” rispose sempre più imbarazzato Giuli. “Bene” anticipò Anna “ risolto il primo problema, è lo stesso che avevo io, anche noi facciamo uso frequente di falli artificiali, è il lattice il problema, è un materiale che può provocare allergia, non contano neanche le dimensioni, io ne ho sperimentati anche di enormi, è semplicemente il materiale, ma abbiamo la soluzione, ooopss… scusate, sono andata sul personale” Giuli sembrava finalmente sciogliersi e continuando a frizionare i miei capezzoli ribadì “figurati Anna, anzi, è meno imbarazzante se andiamo anche sul confidenziale, del resto siete amiche fin da piccole, se hai delle soluzioni alternative possiamo provare e vedere se migliora la situazione.” “Ok, visto che possiamo parlare liberamente ed assodato che alle donne di oggi non è più sufficiente un solo cazzo durante un amplesso, il miglior surrogato in commercio è questo” aprendo un cassetto, Vittorio estrasse un cazzo artificiale perfetto nella riproduzione “ è un oggetto a tre strati, la parte più interna e rigida, ricoperta poi di un altro materiale soffice con uno strato a finire in simil-pelle, questa combinazione lo rende vicinissimo al tatto ad un pene reale. Tutto questo mentre Giuli continuava a massaggiare i seni ed Anna a carezzarmi la vulva, facendo entrare ed uscire molto lentamente le sue dita dalla mia vagina. Era troppo, era veramente troppo, sentivo i miei umori colare tra le natiche volevo urlare dal piacere, quando Vittorio indirizzò il fallo artificiale tra le mie cosce facendolo lentamente affondare nella mia fica. Tanta era la mia lubrificazione naturale e l’apertura vaginale dovuta all’eccitazione che quasi non avvertivo l’intrusione del cazzo finto, volevo sentirmi piena, non potevo più resistere, credo che anche Giuli stesse per esplodere dall’eccitazione e Vittorio avendo capito di avere la situazione in pugno si arrestò ed estraendo il fallo artificiale osservò “ritengo che in questo modo, Maria, tu non abbia avvertito alcun dolore, la posizione che ti da dolore durante la penetrazione è la cosiddetta pecorina, vero?” “ Si, balbettai, prenderlo alla pecorina mi piace concettualmente come posizione, mi rende facile immaginare penetrazioni multiple, ma mi da dolore” Mio Dio pensai guarda in che situazione…., cosa stò dicendo? Cosa succederà ora, Giuliano penserà che sono impazzita. Vittorio ormai anche lui al limite con voce strozzata quasi sussurrò “girati che vi mostro come ovviare anche a questo problema” Mentre stavo ubbidendo, girandomi con il sedere sparato verso l’alto e con Giuli davanti al mio volto, incredulo su ciò che stava accadendo, Vittorio si apri la patta estrasse il suo arnese ed affondò con un solo colpo nella mia vulva fradicia di umori ed implorante di desiderio. Sentii l’ intrusione scuotermi tutta, caldo, grosso, turgido e pulsante, la penetrazione mi provocò istantaneamente il primo orgasmo, troppo la situazione era eccitante, ma a differenza del passato non avevo nessuna intenzione di fermarmi al primo piacere, afferrai l’uccello di Giuli e lo avvolsi tra le labbra con voracità. Vittorio pompando ritmicamente disse ” senti dolore così, troia?” Frase quella che avrebbe potuto far esplodere il finimondo, fu invece la scintilla dell’esplosione della libidine. “si zoccola” ribadi Giuliano “finalmente ti stai lavorando due cazzi, ti piace, puttana?” Mio Dio un nuovo orgasmo mi stava scuotendo, quelle frasi il piacere di avere due cazzi veri a disposizione, la sensazione di sentirmi liberamente troia davanti a Giuli, non potevo neanche immaginare quanto potesse essere intenso godere ripetutamente fino a quel momento. Anna si spogliò repentinamente e si infilò sotto di me in posizione sessantanove. Ora avevo la passera spalancata di Anna sotto il mio volto, la sua lingua che aveva preso a leccarmi la clitoride, il cazzo di Vittorio che mi sbatteva la fica e quello di Giuli che mi scopava in bocca…, Presi a leccare la natura depilata di Anna usando il cazzo di Giuli come fosse un fallo artificiale e lo spinsi dentro di lei. Violento arrivò il terzo orgasmo, non riuscivo a scendere da quella soglia di piacere intenso. “Ora comando io” dissi svincolandomi da quell’intreccio carnale “Sdraiati” dissi perentoriamente a Giuli, che obbedì come il più ammaestrato dei cagnolini. Salii sopra di lui dandogli le spalle, per scendere sulla sua asta eretta a smorza candela, poi piegandomi in dietro sdraiandomi con lui dentro e divaricando le gambe di nuovo in posizione da visita ginecologica, con le caviglie poggiate sugli appositi sostegni, guardando negli occhi Vittorio, ordinai “ entra anche tu nella mia fica, vi voglio insieme dentro, nello stesso buco, voglio sentirmi spaccata da due cazzi.” Non credevo a quello che stavo dicendo, ma mi sentivo finalmente libera di esprimere tutta la mia sessualità, stavo realizzando quello che forse avevo da sempre desiderato, sentii la cappella gonfia di Vittorio affiancare l’asta di Giuli e farsi strada nella vagina. Finalmente la sensazione di pienezza che desideravo, era il delirio, mentre loro iniziavano lentamente a pompare, Anna aveva preso a masturbarsi con il fallo artificiale ed incitava, fatti sfondare “amore”… si, amore disse, in quel momento l’atmosfera che si era creata aveva coinvolto anche la sfera emotiva. I due cazzi andavano come se da sempre avessero lavorato insieme dentro la mia fica, non so quanto durò, perché persi la cognizione del tempo e rimasi in uno stato di oblio che toccò l’apice quando sentii i fiotti di sperma caldo invadere il ventre. Da quell’esperienza capii il vero significato della parola “Estasi”. Da quella volta con una certa regolarità incontriamo Anna e Vittorio, inventiamo sempre un nuovo gioco. Siamo ormai coscienti che una vera donna ha bisogno di più di un cazzo per sentirsi “una vera troia”. Quella prima volta fu molto intensa, ma la fantasia ci ha sempre accompagnato mantenendo il livello della libidine sempre alto. Ricordo molto vivo, fu anche quella volta che io e la mia amica Anna, dopo aver mangiato uno spuntino presso una stazione di servizio sull’autostrada, al ritorno verso l’area di parcheggio fummo aggredite da due bruti con passamontagna (Giuli e Vittorio) che ci spinsero in un furgone dove ci legarono, imbavagliarono e ci portarono in un casolare di campagna, dove…… ma quella è un’altra storia….. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Naplescop | Invia un messaggio |
Postato in data: | 11/04/2011 16:34:51 | |
Giudizio personale: | vorrei una moglie come te che organizzasse queste avventure!! | |
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Autore: | Bale60 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 09/05/2010 21:10:01 | |
Giudizio personale: | stupendo mi piacerebbe poter coinvolgere mia moglie in una esperienza simile | |
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Autore: | Gxale | Invia un messaggio |
Postato in data: | 19/07/2008 14:33:20 | |
Giudizio personale: | davvero una troia stupenda!!!!!! mi hai fatto godere | |
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Autore: | Durox | Invia un messaggio |
Postato in data: | 17/07/2008 11:34:35 | |
Giudizio personale: | I racconti di una donna sono sempre i piu\' coinvolgenti ed erotici. Un conto e sentirvi dire TROIA da un uomo, e un\'altro e\' quando ve lo dite voi... e\' molto piu\' eccitante. | |
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Autore: | Fabann | Invia un messaggio |
Postato in data: | 16/07/2008 16:46:21 | |
Giudizio personale: | veramente molto bello ed intrigante compplimenti ...e a presto | |
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