i racconti erotici di desiderya

Per piacere scopa mia moglie ( seconda parte)


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Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo.

……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm…………

Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia.

“ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.”

Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi.

……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo…………

Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore.

“Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte.

“Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.”

Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo.

“Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.”

Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso.

……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm…

Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire.

“Usciamo da qui. Si soffoca.”

Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende.

….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei.

Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo.

…….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo………..

Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco.

……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii……..

Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via.

“Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde,

Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia.

“ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ”

Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se.

“ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.”

Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira.

“ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.”

Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo.

…………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii………

La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza.

“ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.”

Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti.

“ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!”

Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta.

“Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica.

Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa.

“Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo.

La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro.

…scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii……….

La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano.

“ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce.

“ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io.

Matilde ci guarda.

“Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ”

Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta.

“ scusa non sapevo che……………”

Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre.

Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita.

“Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta.

Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare.

“ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando.

“No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti.

Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste.

“ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io.

“ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce.

“ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ”

Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla.

“Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.”

Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene.

“La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema?

Mi guarda depresso, deluso, sconfitto.

“Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi.

“ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente.

Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato.

“Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso.

“ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato.

“Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ”

Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo.

……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm…………

Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia.

“ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.”

Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi.

……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo…………

Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore.

“Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte.

“Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.”

Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo.

“Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.”

Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso.

……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm…

Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire.

“Usciamo da qui. Si soffoca.”

Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende.

….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei.

Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo.

…….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo………..

Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco.

……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii……..

Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via.

“Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde,

Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia.

“ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ”

Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se.

“ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.”

Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira.

“ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.”

Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo.

…………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii………

La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza.

“ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.”

Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti.

“ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!”

Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta.

“Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica.

Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa.

“Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo.

La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro.

…scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii……….

La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano.

“ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce.

“ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io.

Matilde ci guarda.

“Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ”

Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta.

“ scusa non sapevo che……………”

Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre.

Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita.

“Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta.

Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare.

“ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando.

“No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti.

Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste.

“ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io.

“ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce.

“ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ”

Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla.

“Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.”

Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene.

“La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema?

Mi guarda depresso, deluso, sconfitto.

“Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi.

“ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente.

Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato.

“Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso.

“ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato.

“Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ”

Mi chiamo Luca, e nel precedente racconto ho narrato come sono diventato il bull di una coppia. Lui è il mio capo, direttore di una filiale di una banca. Fra noi sono ben chiari i nostri ruoli. Lui, è il capo al lavoro, un amico fuori, e un cuckold quando mi scopo la moglie. Con lei invece posso fare tutto quello che voglio, anche se siamo fuori dal letto, lei lo tratta con un carattere deciso, lui le ubbidisce ciecamente. Dopo le feste natalizie sono tornato, ho conosciuto la loro figlia, la famosa Luisa. Alta quasi come me, veramente una ragazza bellissima, mora, riccia, occhi verdi ed un corpo da sballo, con un culetto perfetto, rotondo ed alto, con una terza di seno, arrogante fin dentro il midollo osseo. Ha lo stesso carattere duro e dominante come la madre, ma con la sostanziale differenza che essendo giovane non sa dominarlo e agisce impulsivamente. Per prima cosa ha portato il fidanzato. Stefano, appena un poco più basso di lei, biondo, occhi chiari, un bravo ragazzo, timido, e annuncia a loro che appena torna si sposeranno, con il bene stare del padre di lui, un importantissimo e potente primario del più grande ospedale della città. Ovviamente noi comprendiamo subito lo scopo di questo matrimonio. Prima, Carlo, e Matilde poi cercano di dissuaderla, ricordandole che suo zio Augusto le ha già preparato un bel posto in clinica, ma lei non sente storie, ama Stefano e lo sposerà. Si trattiene appena due giorni con noi, poi passa il Capodanno a casa dei futuri suoceri e quando riparte passa solo per prendere la valigia, e saluto solo Matilde. Ovviamente loro ci restano malissimo, per l’improvvisa decisione della figlia, e poi anche per la mancanza di rispetto nei confronti di suo zio. Avrebbero dovuto passare anche la sera del Capodanno insieme, ma ora che la figlia ha cambiato idea non se la sentono di partecipare al raduno con lui, quindi mi chiedono quali fossero i miei progetti per la serata. Avevo letto una proposta interessante fatta da un club privè, cena a buffet e serata eros. Matilde rimane un attimo titubante, mentre Carlo esplode in un grido di gioia. Nel pomeriggio del giorno dopo insieme andiamo in una cittadina vicino dove sappiamo esservi un fornitissimo sexy shop. Carlo è talmente entusiasta dell’idea che non sa cosa comperare. Incominciamo con un bellissimo abito lungo rosso, con spacco e scollatura drappeggiata che lasciano scoperte le spalle e il seno è in bellissima mostra. Un paio di scarpe dalla proibitiva altezza, tacco, 20 e plateau da 10, calze autoreggenti tutto ovviamente rosso. Quando lei lo indossa il mio cazzo si gonfia dismisura, Carlo quasi sborra subito. Raggiungiamo il locale e all’ingresso ci offrono anche la possibilità, per rendere ancora più intrigante la serata di indossare una maschera. Matilde ne sceglie una con le piume rosse al lato destro, mentre io e Carlo optiamo per una che ci copre molto, fino alle guance, rigorosamente nera. Entriamo nel salone, lei è tesa, con il suo abbigliamento attira lo sguardo di molti maschi. Mentre ci prendiamo da mangiare, alcuni, si avvicinano e la sommergono di complimenti che lei gradisce. Sono le undici di sera, l’atmosfera è carica di erotismo, molte persone stanno ballando e io invito lei a ballare con me. Poco dopo, faccio cenno a due maschi che non ci hanno staccato gli occhi di dosso di avvicinarsi, lentamente uno lo faccio mettere dietro e poi lui si appoggia e lei che si ritrova stretta tra noi, sentire il pacco duro nel taglio delle natiche la fa gemere, è pronta, devo trovare il modo per farle vivere una gang. Lascio all’altro il mio posto, lui la stinge e le schiaccia il vistoso bozzo davanti, mentre con lo sguardo recupero Carlo, lo faccio avvicinare egli dico di controllare la situazione che devo fare una cosa. Cerco altri tre maschi, e poi recupero tutti e ce ne andiamo in una saletta privata. Dentro siamo sette uomini, sei più Carlo che osserva attentamente. Distesa sul letto tutti le accarezziamo il corpo, lei impazzisce di piacere, lui si sega in disparte. Uno dopo l’altro le facciamo succhiare il cazzo, lei mi chiede di non venire, ha altre idee per me. Loro a turno la scopano e la prendono a tre per volta. Stretta con i buchi pieni gode urlando con tutto il fiato che ha in corpo.

……aaaaa……..ssssssssiiiiiiiiiiiii……..VENGGGoooooooo……ssssiiiiiii….uuuhhhmmmmmmm…………

Quando sia avvicina la mezza notte, dopo che tutti hanno sborrato nei preservativi dentro di lei, rimaniamo noi tre. Usciamo e invece di andare verso il salone dove si sento un casino pazzesco ci dirigiamo verso un locale adibito a sauna. Ci spogliamo e preso un asciugamano entriamo dentro. Ci sediamo su di una lastra di marmo bianco. Mi appoggio alla parete dietro di me, inarco le gambe e lei si siede su di me impala dosi ed appoggiando le spalle alle mie ginocchia. Lentamente si muove oscillando, il piacere lento deve essere totale nonostante sia stata ripetutamente chiavata da tutti. Carlo osserva in silenzio seduto vicino a noi. Mentre lui si saga, la vedo godere piano, in maniera lenta ed estenuante, le sue mani accarezzano piano il mio viso, il petto la testa, poi si gira verso il marito, e lo bacia.

“ Ha mezzanotte voglio godere in quell’istante, tu sborri nella mia bocca, lui, in fica.”

Un piccolo orologio digitale dietro un vetro ci mostra che mancano dieci minuti. Lui l’accarezza mentre lei continua ad ondeggiare su di me. Quando mancano due minuti la distendo sul marmo e la scopo che forza, poi le faccio la conta degli ultimi secondi.

……cinque… quattro..tre..due..uno…ORAAAAA…sborrroooo…………

Carlo le spruzza in bocca una bella sborrata, mentre io le inondo la fica seguito dal suo urlo di piacere. Lei rimane immobile per un attimo, poi si solleva e abbraccia Carlo, lo bacia in bocca. Ma non è un bacio di passione, ma di vero amore.

“Amore ti amo. Sei l’uomo più dolce comprensivo del mondo, sono stata veramente fortunata ad averti trovato.” - le dice astringendolo forte.

“Ma cosa dici, io sono l’uomo più felice del mondo ad avere una donna meravigliosa come te, intelligente, fantastica, che mi fa provare meravigliose emozioni come ora qui stasera.”

Poi si voltano e mi invitano nel loro abbraccio, lei mi bacia appena sfiorandomi le labbra. Poi si distende di nuovo.

“Adesso voglio godere il primo orgasmo dell’anno nuovo, e poi che non ho ancora goduto dietro lo vorrei nel culo.”

Lei si mette a pecora, ma io, forse per il gran caldo non sono ben in tiro. Improvvisamente Carlo si abbassa e mi succhia velocemente il cazzo, che per l’imprevista novità diventa subito durissimo, poi lui si distende sotto di lei e sporgendo dietro la testa le lecca il culo. Mi prende il cazzo in mano, lo bagna con la bocca e lo spennella sul taglio fradicio dei nostri fluidi, poi lo indirizza nel culo di lei che ora gli succhia il cazzo. Entro lentamente ma deciso.

……aaaaaahhhhhhh….sssssiiiiii….bellisssimooooo…………uumhummhhuummm…

Incomincio a pomparle il culo con lui che da sotto lecca sia lei che me. Per un poco andiamo avanti così, poi lei ci ferma, mi fa uscire.

“Usciamo da qui. Si soffoca.”

Usciamo e torniamo nel salone. Arrivati, ci troviamo davanti ad una colossale orgia, tutti che scopano, succhiano, sborrano, inculano e altro in ogni angolo. Troviamo un tavolo in fondo e ci sediamo noi tre su di una poltroncina. Carlo riesce a trovare una bottiglia di spumante ancora chiusa, gli faccio saltare il tappo, brindiamo. Improvvisamente la nostra attenzione viene catturata da una ragazza davanti a noi, è Flavia la mia collega singol. Nonostante indossi anche lei una minuscola mascherina color oro, notiamo, un piccolo tatuaggio appena sopra la scapola destra, una FB all’interno di un sole, e mentre alza una gamba per farsi leccare da una donna, si vede distintamente anche l’altro, sulla caviglia sinistra troneggio un nero scorpione con inciso sul dorso una FB. Senza dubbio deve essere. Anche i capelli sono scuri come i suoi, e le tette una quarta abbondante. Ci rendiamo conto che non ci ha riconosciuti, è intenta a farsi leccare da una giovane ragazza. Carlo le offre da bere, io invece chiedo a Matilde, di convincerla a seguirci in un nuovo gioco. Flavia, viste le chiare intenzioni di Matilde, la prende per mano e ci conduce dietro un separè poi si inginocchia e incomincia succhiare Matilde, fra le cosce. La cosa risulta bella, Matilde sta incominciando a godere e si dedica a restituirle il piacere, ma io ho una idea diversa. Mi apro i pantaloni le mostro il cazzo in tiro. Lei si stacca dalla fica e mi prende il palo in mano e lo succhia con evidente piacere, Matilde, intanto a ripreso a leccarla. Eccitata si distende.

….ti..vogliooo…scopamiiiii……….. - mi implora trascinandomi su di lei.

Lentamente entro dentro. Lei si contorce mentre sento le pareti dilatarsi e il mio cazzo scivolare fino in fondo, dove lo spingo con un colpo secco. Immediatamente ha un orgasmo.

…….aaaaahhhhhhh………..sssssiiiii………..venngooooo………..

Trema scossa dal piacere. Le limo lentamente la figa sfilandomi piano ed affondandolo di colpo. Ad ogni affondo è un grido di piacere. Improvvisamente sento altre mani su di me, mi fanno distendere e anche l’altra vuole la sua parte. Flavia le lascia succhiare un poco il mio cazzo, poi si riprende il palo, ma lo fa girandosi e questo mi mette in corpo un desiderio covato da tempo. Matilde intuisce, e si abbassa a leccarle il culo, gli lascio succhiare ancora il cazzo poi la prendo da dietro ed entro tutto dentro con un colpo secco.

……aaaaaaahhhhiiiiiiii…………..aaahhhhiiiiii…..pianooooo…mi sapcchiii……..

Non l’ascolto, guardo Matilde che sorride compiaciuta. Pompo il culo di Flavia mentre ho lo sguardo fisso su Matilde che ora mia accarezza il petto e mi bacia. Tengo la troia per i fianchi le sfondo il culo incurante del dolore o piacere che prova, mi eccita solo lo sguardo estasiato di Matilde. Poi sfinita Flavia si accascia in avanti facendo uscire il mio cazzo che le lascia il culo slabbrato, mentre Carlo le sborra in faccia. Matilde ci prende per un braccio, mi trascina via.

“Andiamocene a casa, sono stanca ma soddisfatta.” - propone Matilde,

Guido io fino a casa, Carlo è stanco, appena dentro si addormenta sul divano. Matilde lo copre, poi mi prende per mano e entrati in camera ci spogliamo, mi trascina sotto la doccia.

“ Adesso, qui, con calma voglio godere il primo orgasmo del nuovo anno. ”

Ci laviamo, poi lei si abbassa e lo succhia mentre l’acqua scalda i nostri corpi. Quando lo sente bello duro si solleva, appoggia una gamba sul piccolo sedile interno e mi attira dentro di se.

“ Ti amo. Non mi fraintendere, adoro Carlo, è quanto di meglio possa desiderare una donna, ma quando tu mi entri dentro, io impazzisco. Sei diventato la mia droga, il mio momento di assoluto piacere, mi sconvolgi quando mi fai tua, quando siamo insieme. Mi sono rimproverata spesso, io sono vecchia e tu sei giovane, non devo considerarti mio. Ha volte vorrei che tu mi trattassi più da troia, che mi umili, mi facessi fare cose che non vorrei, per avere una scusa per non desiderarti troppo. Adesso scopami, forte, fammi male, spaccami! Ma fammelo sentire tutto. Da domani sarò tutto quello che vorrai, ma ora ti prego fammi sentire il vero toro che mi sfonda tutta.”

Appoggiata al muro, la sbatto con furia selvaggia. Gode, urla e m’incita a fare ancora più forte. Ha alcuni orgasmi che la fanno tremare tutta. Poi si calma, lo sfila e si gira.

“ Adesso completa l’opera, inculami fortissimo. Spaccami e fammi male. Poi quando sborri ne voglio uno schizzo in bocca.”

Senza un attimo di esitazione le infilo il palo durissimo nel culo.

…………….AAAAAAHHHHHHHIIIII………..ssssiiiiii…cosìììì…spaccamiiiii………

La sbatto come una furia scatenata. Gode, e continua gridare di spanarle ancora di più il culo. Sento il piacere arrivare, le schizzo un getto dentro poi lei in attimo si gira e si inginocchia velocemente appoggio la cappella alle labbra e le regalo anche l’ultimo schizzo. Si rialza, mi abbraccia forte, mi bacia in bocca. Questa volta è un bacio tremendamente carico di passione amore. Sento ancora il sapore del mio seme, ma la cosa non mi disturba, lei si stringe a me con forza.

“ Ti amo. Sei un vero toro, voglio essere la tua vacca, rendimi tale, ti prego, lo sarò per te, ma scopami sempre così forte.”

Quando usciamo fuori è quasi l’alba. Lei prepara del caffè, delle fette biscottate e facciamo colazione. Allo spuntare del primo raggio di sole lei è seduta sui miei ginocchi e mi bacia con tantissima dolcezza. Il giorno dopo andiamo al lavoro, ci raccontiamo del capodanno. Cinzia dice che ha passato la serata con i parenti del futuro marito, si sposano in primavera. Flavia, si siede lentamente, è evidente che le brucia il culo. Con noi rimane sul vago, ma alla pausa caffè racconta tutto a Cinzia e noi che siamo a pochi metri ci mettiamo silenziosamente a ridere. La cosa che poi l’ha lasciata perplessa è che vi era una somiglianza con me e il tipo che le ha rotto il culo, senza nessun riguardo, considerando che lo usa raramente, era quasi vergine. Alla fine l’ha sfondata così brutalmente che questa mattina le brucia ancora. Le cose riprendono il regolare percorso. Quasi tutte le sere dormo con Matilde. Lui non ha mai avuto un attimo di esitazione, ci adora sentirci o al massimo guardare mentre lei scopa con me. Poi se lei lo permette, lui le lecca devotamente ogni buco pieno della mia sborra, complimentandosi con me per il piacere donato alla sua dolce mogliettina. Dal canto suo, lei si è trasformata nella più ubbidiente puttana che abbia mai scopato. Ogni mio perverso desiderio è subito esaudito, ogni fantasia realizzata, dall’abbigliamento più da troia, alle situazioni tremendamente eccitanti, con la più assoluta complicità di lui. A volte siamo usciti soli. Al ritorno, poi, le raccontava le nostre porcate, o giochi di puro esibizionismo, uscire senza intimo, scopare o succhiare cazzi a sconosciuti nei bagni, o altro, lui impazziva di piacere. Ma come ogni bel gioco prima o poi finisce. Il ritorno della figlia a messo Matilde in un vero stato di prostrazione. Lei comandava entrambi a bacchetta su tutto, in particolare il matrimonio. La casa da ridipingere, i parenti selezionati e ridotto il numero ad appena una ventina, tutti, troppo vecchi, brutti grassi, poveri, maleducati e altro. Ovviamente io pure escluso, lei non mi sopporta. Stefano, il futuro marito, non metteva bocca su nulla, bastava lei. Alle prove della cerimonia in chiesa il padre dello sposo nemmeno vi è mai venuto. Semplicemente che essendo la madre che lo accompagnava bastava lei. Stronzo! Una sera l’ho accompagnati io mi sono seduto in disparte. Ho visto la madre dello sposo. Coetanea dei miei amici era una despota unica. Tutto doveva ruotare sulle figure di lei e lo sposo, con eccezione della sposa dopo la cerimonia. Fisicamente alta come Matilde, sciatta, anche se con tanti gioielli alle dita, aveva poca classe, vestiti che erano troppo larghi, forse per nascondere il suo flaccido corpo. Era assolutamente evidente dal tono acido della voce, che non scopava da mesi. Matilde è fortemente depressa. Carlo non trova nessun modo per farle tornare il sorriso, nemmeno una bellissima scopata con me. Poi una mattina, a tre giorni dalle nozze ho modo di vedere il potente padre dello sposo. Un tipo alto, spalle larghe, sguardo perennemente a caccia di donne, in breve un maiale con la cravatta. Ho una folgorante ispirazione. La racconto a Carlo che la trova sconvolgente. Insieme ne parliamo a Matilde che all’inizio resta titubante, poi vedendo che io ne sono entusiasta e Carlo eccitatissimo, accetta. Faremo un bello scherzo al porco! Ci bastano appena tre giorni per prepararci, poi arriva il tanto atteso giorno. Appena vestita la sposa che è in uno stato di fibrillazione paurosa, la quale si preoccupa del padre che dovrà accompagnarla all’altare quando vede l’abbigliamento della madre commenta con Carlo a denti stretti.

“ Ma proprio oggi doveva vestirsi da puttana!”

Matilde è veramente bellissima. Con il fisico che si ritrova, indossa un bellissimo abito nero che le arriva appena sotto il ginocchio. Un vistoso spacco davanti con drappeggi di stoffa a pieghe, lascia intravedere le auto reggenti con un pizzo bellissimo e la parte della gamba dal ginocchio in giù. La fascia lasciando intravedere le sue forma ma senza nessuna volgarità. Le spalline sono fili d’oro intrecciati, e sul petto uno spacco diagonale mette in risalto il suo meraviglioso decolté. Ma lo spettacolo è reso assolutamente intrigante quando lei sta seduta, la stoffa si allenta e si arriva sbirciare fin quasi ai capezzoli. Ovviamente lei non indossa nessun intimo, sarebbe evidente vanificherebbe il tutto. Stivaletti neri, con tacco da dieci. Una stola bianca per coprire le spalle, un cameo di corallo nero al collo legato con un nastro sempre nero e un filo di trucco e lucida labbra completano il tutto. Quando scende dalla vettura tutti la guardano, è chiaro che sta rubando la scena più alla madre dello sposo che alla figlia. Io osservo davanti alla chiesa l’effetto meraviglioso che fa. Francesco, il padre dello sposo le offre il braccio per accompagnarla dentro, e per tutta la durata della cerimonia non si allontana mai da lei. Alle venti mi chiedono con un sms se posso andare a prenderli, sono venuti con la sposa e ora sono a piedi. Arrivo al ristorante, loro escono poco dopo rincorsi dal padre dello sposo, mi guarda, mi dice che me ne devo andare penserà lui riaccompagnarli a casa, ma lei non accetta. Era parte del piano farlo eccitare con un bufalo lasciarlo a bocca asciutta.

“Per piacere, Francesco, devo andare a casa, sono stanca i miei parenti se ne sono gia andati da un pezzo, gli sposi partiti, e di ballare non ne ho voglia, ho male ai piedi, le scarpe nuove mi fanno male.” - dice con voce di supplica.

Lui ignora tutti, sembra che esiste solo lei, ha un vistoso bozzo e credo che sia stato così per tutto il giorno. A casa Matilde si diverte a raccontarci tutte le proposte e porcate che lui le ha proposto, lei non ha mai detto di no, ma nemmeno di si, e questo lo ha fatto morire dal desiderio. Lui le ha sbirciato i seni sempre, si è strusciato contro di lei ad ogni occasione e in particolare quando hanno fatto una foto di gruppo, lui in piedi dietro di lei che sentiva il suo voluminoso pacco premere nel solco del culo, ma lei non si è mai concessa.

“Adesso miei adorati maschi fatemi godere, sono stata umida per un giorno intero, devo esplodere!” - mi dice buttandomi le braccia al collo.

La spoglio e la trovo veramente molto eccitata, la scopo con impeto sotto lo sguardo compiaciuto di lui che sborra poi stanco si addormenta sulla poltrona, mentre lei dopo avere goduto molto in fica pretende un servizio completo. La penetro nel culo, lei ha un momento di pura eccitazione memore del palo che l’altro le ha strusciato tutto il giorno contro.

…scopamiiiii…sfondmai …..il culooooo…….sssiiiii……….

La faccio godere con calma, poi le sborro in bocca. Ultimamente va pazza per bere la mia semenza, dice che la fa ringiovanire. Dal fatidico giorno passano quattro mesi nei quali Francesco ha ripetutamente cercato di portarla a letto, ma lei ha sempre rifiutato. La vita scorre benissimo, ci sono le prime giornate di sole e andiamo al mare in una spiaggia nudista. La situazione la eccita così tanto che non aspetta di tornare a casa, mi scopa davanti a tre maschi, quattro con Carlo che si segano furiosamente. Un sabato, andiamo a giocare a tennis. Al ritorno, com’è nostra consuetudine facciamo la doccia in casa, ma entrati ci troviamo Luisa che sta parlando, anzi piangendo con la madre. Intuisco che sono di troppo e me ne vado. Sono stupito, dal matrimonio sono passati quattro mesi, avrà chiamato i suoi genitori al massimo tre volte. Non li ha mai invitati a cena casa sua, è venuta a cena da loro due volte, ed ora si presenta piangendo, deve essere importante. L’indomani torniamo al mare. Distesi sulla sabbia, mi raccontano il problema che ha la figlia. Con il lavoro e suocero tutto bene. Il matrimonio anche sarebbe perfetto se non vi fosse un piccolo dettaglio: Stefano, a letto è tremendamente timido. Si scopa a luci spente e in assoluto silenzio, solo alla missionaria, niente preliminari, niente cazzo in bocca e nemmeno leccate. Parlare di bocchini o inculate lo terrorizzano. Lui la penetra, si muove in assoluto silenzio, poi poco dopo sborra e si mette di lato e dorme. Sono quattro mesi che non si fa una sana scopata. Lei non ne può più. Ha provato a parlare con lui, ma ha ottenuto il solo risultato di vederlo ancora più chiuso, insicuro e ha diradato anche le volte che scopano.

“ A tuo genero ci vorrebbe uno come Luca.” - Commenta Carlo, ad alta voce.

“ Certo per voi è facile. Tra voi c’è complicità, fiducia, amore, rispetto, e un’intesa profonda, ma fra loro? Lui l’ama fino a questo punto? Quindi dovremmo cominciare da lui, capire fino a che punto è disposto a sacrificarsi per lei.” - propongo io.

Matilde ci guarda.

“Dobbiamo trovarle una soluzione, ma come, non posso certo invitarla scopare con te. Certo, un bel maschione che la sfonda non sarebbe così depressa. Ma come faccio a trovare un’idea? ”

Nei giorni seguenti elaboriamo un piano. Matilde desidera la felicità della figlia al di sopra di qualunque altra cosa. Mi chiede di aiutarla, è convinta che può contare solo su di me. Per prima cosa incominciamo ad entrare in confidenza con lui. Il sabato successivo li invitiamo a giocare con noi a tennis. Ovviamente, lei accetta dietro un suggerimento della madre a cui ora Luisa sembra dare molto ascolto. Ovviamente la doccia la facciamo a casa. Mentre mi asciugo i capelli, Matilde le chiede di andare nella sua camera, convinta che vi sia Stefano. Quando Luisa entra resta a bocca aperta.

“ scusa non sapevo che……………”

Mi fissa il cazzo per un lungo interminabile momento, poi esce. Torna in cucina e racconta tutto alla madre.

Ma lo sai che palo si ritrova Luca fra le gambe?- Le chiede sbigottita.

“Ma tu hai la minima idea di casa potrebbe farti un simile palo dentro il ventre?” – Le ribatte convinta.

Le due donne si mettono a parlare molto intimamente, e finalmente Luisa comprende il ruolo di Luca in quella casa. Il primo passo è fatto. Da quel giorno il suo atteggiamento nei miei confronti cambia radicalmente. Poi ci dobbiamo lavorare il marito. Matilde l’invita la domenica ad una grigliata di pesce da loro. Mentre Carlo è in giardino a preparare la grigliata, e le donne sono in cucina, io e Stefano andiamo in auto a prendere il gelato in una gelateria vicino. Lo vedo moscio, depresso. Conosco il motivo, ma voglio che sia lui a parlare.

“ Come mai sei così moscio, la vita matrimoniale si è rivelata deludente? ” - Gli domando scherzando.

“No, è bellissima, sono io che sono incasinato.” - Mi risponde a denti stretti.

Lo guardo, lui abbassa il capo, è proprio triste.

“ Che ti succede? Problemi di lavoro? soldi? Salute o cosa? “ – insito io.

“ No, sono io che non vado bene, e non trovo una soluzione al problema, anzi credo che nemmeno esiste. – risponde con un filo di voce.

“ Solo alla morte non si trova una soluzione, per tutto il resto basta trovare una persona o un amico che ti ascolti e ti dia una mano e vedrai che si risolve tutto. Certo se tu ti tieni tutto dentro non puoi sapere se lo risolvi. ”

Lui scuote il capo, è al massimo della pressione, deve decidere se aprirsi o no, mi guarda poi parla.

“Il problema sono io. Da ragazzo ho avuto una maledetta governante che mi ha sorpreso a spiare mia madre mentre mi segavo. Un casino. Sono stato portato davanti a lei che mi ha punito. Consapevole che questo poteva nuocermi, lei non ha trovato di meglio che ordinare alla megera di terrorizzarmi, con punizioni e urla dove mi apostrofava di essere un porco e un pervertito. Cresciuto per anni in questo clima ho mentalmente associato il sesso ad una cosa estremamente sporca, peccaminosa e da espletare senza troppe smancerie. Timido e chiuso non ho mai anche in seguito cercato di saperne di più fin quando ho conosciuto Luisa. Per me è come aver incontrato un angelo. Lei mi ama e io impazzisco per lei. Le ho confidato di essere vergine, mentre lei onestamente mi ha detto che aveva avuto altri ragazzi, io non me ne sono fatto un problema. Le voglio troppo bene. La prima notte di nozze, è stato subito evidente che io non ne sapevo nulla di sesso. Lei è stata molto dolce e paziente. Mi ero documentato un poco su internet, ma una cosa e leggere, un’altra è metterlo in pratica. Un vero disastro!.”

Lo ascolto in silenzio, molte cose mi erano già note, ma lascio a lui il compito di sfogarsi, gli sta facendo sicuramente bene.

“La cosa peggiore,è che non trovo una soluzione. Non voglio vedere Luisa soffrire così, ma non posso andare da un amico e chiedergli di spiegarmi come si scopa una donna. Lo immagini che casino. Mio padre poi nemmeno mi vede, per lui sono solo un capriccio di mamma. Come la trovo una soluzione questo problema?

Mi guarda depresso, deluso, sconfitto.

“Tu quanto ami Luisa? Cosa faresti per il suo amore? La sua felicità quanto ti sta a cuore? Tu hai bisogno di una persona fidata, fuori dal tuo ambiente e dal vostro giro di amicizie che ti insegni a scopare tua moglie. – gli chiedo guardandolo negli occhi.

“ Darei la vita per lei. Nessun sacrificio sarebbe troppo grande pur di vederla tornare a sorridere, felice e allegra com’era quando l’ho conosciuta. I miei suoceri hanno molta considerazione di te, quindi ti chiedo: scopa tu mia moglie, io ti guardo e poi faccio tutto quello che fai tu, anzi me lo insegni anche a me. Con un maestro come te dovrei riuscire venirne fuori. “ - mi risponde molto seriamente.

Dentro di me provo la stessa sensazione provata tanto tempo prima, un altro marito che mi chiede di scopare sua moglie, ne sono lusingato.

“Sei sicuro che tu saresti capace di lasciare che un altro uomo tocchi tua moglie, magari in tua presenza? Non sarebbe meglio andare con una puttana e io ti insegno con lei? E poi chi ti dice che Luisa accetti?” – ribadisco serio, anche se sono convinto che lui ormai a deciso.

“ Non voglio nessuna puttana, voglio lei, e poi se non trovo una soluzione finisce che un altro uomo finirà per scoparla sicuramente anche a mia insaputa, quindi farlo insieme e con la giusta persona mi sembra la miglior soluzione. “ - mi risponde molto determinato.

“Credo che questa sia la giusta soluzione. Per convincere tua moglie dovresti farti aiutare da Matilde, sai, fra donne è più facile, e poi anche loro in passato hanno avuto dei problemi e li hanno risolti insieme, l’esperienza aiuta. ”



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Lilly&vagabond Invia un messaggio
Postato in data: 20/07/2013 16:28:19
Giudizio personale:
accidenti!!!...ci hai fatto aspettare tanto, ma che racconto!..bravo.

Autore: Baxi18 Invia un messaggio
Postato in data: 19/07/2013 19:12:47
Giudizio personale:
ci hai fatto attendere molto, ma il risultato, anche se lungo merita l'attesa. bravo.


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