i racconti erotici di desiderya

Negozio in centro 2


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Ormai ogni minuto della giornata la trascorrevo pensando alla serata passata in compagnia della mia signora e di come mi aveva trasformato e fatto godere.

Anche al lavoro pensavo a quella bellissima serata in cui ero diventata Alessia; si infatti scelsi questo nome quando avrei trasformato la mia persona; un nome che mi ha eccitato sempre perché femminile e molto sexy allo stesso tempo.

Non vedevo l’ora di ritornare a casa, farmi una doccia e indossare sotto la tuta la lingerie più sexy ed elegante e andare agli appuntamenti nel negozio.

Lei mi mandava sms di quando poteva essere disponibile e io cercavo di liberarmi degli impegni per poter godere delle attenzioni della mia signora.

Non era una Mistress e non mi comandava a bacchetta; pure lei godeva di quegli amplessi con me in qualità di donna.

Lei era lesbica: avere una fighetta di donna da esplorare oppure un culetto di travestita la eccitava allo stesso modo.

Poi io il mio culetto lo chiamavo la mia fighetta dato che da travestita, oltre alla bocca, potevo donare solo quello per essere scopata e penetrata in fondo per dare gioia alla persona di turno.

Dopo un paio di settimane che ormai ero diventato un cliente fisso dato che lì compravo di tutto, anche in orari normali da persona normale, mi arriva un messaggio alquanto enigmatico: “Indossa lingerie che hai comprato oggi; l’abito te lo do io con tacchi e parrucca; ti preparo per qualcosa di straordinario verso le ore 23:00, baci Stefania.”

Stefania, la mia signora, mi aveva incuriosito ed eccitato in modo pazzesco. Cosa sarà mai questa cosa straordinaria?

Comunque, tutto eccitato il giorno non vedevo l’ora di arrivare a casa e prepararmi.

Giunta la sera, ero davanti al negozio con sotto la tuta e scarpe da ginnastica un bel completino composto da una stupenda mutandina brasiliana bianca che esaltava il mio culetto sodo; delle calze autoreggenti sempre bianche con gli orli merlettati; un reggiseno a balconcino per esaltare i capezzoli sul davanti; dei guanti sempre bianchi che coprivano le braccia fin quasi ai bicipiti.

Giunta al negozio, Stefania mi aprì la vetrina e mi ordinò subito di togliermi la tuta, indossare la parrucca e le scarpe con tacco e un abito lungo bianco con svasature sotto e che lasciava scoperta la schiena fino al culo per prepararmi al trucco e farmi sfilare come sempre.

Dopo il trucco andai nell’altra stanza dove era stata preparata una passerella con tappeto rosso e con faretti che impedivano la vista.

Iniziai a camminare sul quel tappeto quando ad un tratto sentì applaudire dalla parte del buio. Capì che c’era un’altra persona che mi stava ammirando e io ero lì proprio per lei.

Strinsi gli occhi per capire chi fosse la figura che ora stava venendo verso di me accompagnata da Stefania e dopo un paio di secondi non potetti che rimanere di stucco.

Una donna ben vestita con tailleur grigio e un body azzurro dal quale svettavano due seni durissimi; calze velate nere su scarpe lucide.

I capelli neri corvino nascondevano a metà il viso dove due labbra rosso fuoco mi sorridevano nell’avvicinarsi verso di me. Gli occhi scuri sorridevano come se stessero già gustando i momenti che sarebbero venuti dopo.

Gentilmente si presentò con un bacio delicato sulla mia bocca e complimentandosi con me e con Stefania e di quanto era stata fortunata ad avere una donna come me iniziò a toccarmi dappertutto e nello stesso tempo a trascinarmi sopra il divano del negozio.

Capì subito che stasera sarei stata posseduta da questa creatura ammaliante e la cosa già mi aveva portato l’eccitazione alle stelle.

Con la lingua leccava ogni parte del mio corpo: il viso, le labbra, il collo e le unghie strusciavano la mia schiena nuda facendomi rizzare le pelle.

Io assecondavo come una troia e gemevo alle sue carezze e ai suoi baci mordendomi le labbra.

Mi prese la testa e strusciandosela sul corpo mi forzò a baciarla dappertutto e a mettermi in ginocchio davanti a lei.

Premendo con la bocca sul suo bacino iniziai a sentire un certo rigonfiamento e sollevatasi la gonna dal body fece svettare un bellissimo cazzo che da moscio sembrava la proboscide di un elefante.

Rimasi in un primo momento sbalordito perché mai avrei pensato che una creatura così femminile potesse nascondere quell’aggeggio di quelle dimensioni e che comunque le dimensioni erano davvero enormi.

“Inizia a leccarlo e a farlo indurire come sai fare tu “ esclamò Stefania e continuando “ oggi ti tocca un cazzo reale e di grosse dimensioni; questo è un regalo che ti voglio fare per come sei stata brava in queste settimane; oggi hai bisogno di qualcosa di reale e non del solito toys di gomma e senza vita”.

Ero già eccitatissimo e sentivo lo sfintere che pulsava per il sangue irrorato; reclamava già quella proboscide e sentivo il bisogno di essere riempita per tutto e dappertutta.

Aprì la bocca ingoiando la cappella e con la mano iniziavo a segarla per farlo indurire; cresceva dentro fino in gola piano piano e non riuscivo a tenerlo tutto dentro.

Lo leccavo sul prepuzio, l’asta e sotto; lo ingoiavo ungendolo con la saliva e succhiavo per farlo crescere ancora di più.

Due mani non riuscivano a coprirlo e a chiuderlo; immaginavo come avrei goduto con quel palo dentro e le sensazioni che mi avrebbe regalato.

Stefania dietro di me già lavorava con le dita e con la vasellina sussurrandomi che mi avrebbe aiutata nella penetrazione e che lo avrei sentito scivolare dentro fino alla gola.

Dopo circa un quarto d’ora che lavoravo di lingua e che era diventato gigantesco, entrambe mi fecero alzare e mi fecero poggiare in piedi sulla parete con moquette.

Io mi piegai un poco e con le braccia e i gomiti piegati, con le gambe allargate e il culetto all’indietro aspettavo di essere scopata da quella meravigliosa trans dal cazzo asinino.

La mia fighetta anale svettava dietro all’insù e non aspettava altro di essere dominata e presa.

Iniziai a sentire che il glande si faceva strada tra i glutei e spingendo verso su mi premeva sulla fighetta cercando di farsi spazio.

Era troppo grosso e la crema mi aiutò a ricevere la cappella con un dolore quasi sopportabile. Iniziò a premere verso su e io inarcando la schiena cercavo di rilassarmi ma tremavo tutta e le gambe quasi mi cedevano.

Stefania mi abbracciò sui fianchi e mi reggeva: Capiva e penso sapeva che le dimensioni erano enormi; forse aveva provato pure lei quel mostro asinino e cercava di proteggermi a modo suo incoraggiandomi e baciandomi sulla bocca.

La pressione sulla fighetta si faceva sempre più forte fino a quando lo sentì dentro iniziando ad affondare dentro l’intestino.

Mi sentivo sollevare dalla forza dei colpi ricevuti e quasi non toccavo per terra; era possente nei colpi e lo stomaco mi si muoveva tutto.

Gemevo e ansimava sotto quei colpi e baciavo la lingua di Stefani che quasi cercava di soffocare i miei lamenti e grida di dolore e piacere.

La trans mi aveva cinto con il braccio sui fianchi per contrastare i miei movimenti sussultori e spingendomi verso giù ogni volta che affondava il cazzo sul mio culetto ormai aperto a dismisura.

Sentivo le sue cosce calde sulle mie dietro; le calze di entrambe si riscaldavano a vicenda scivolando sulla pelle eccitata.

Iniziavo a sentire i brividi che arrivavano alla testa e mi abbandonai inerme sorretta da entrambe aspettando che lei iniziasse a godere e a regalarmi quei fiotti di sperma dentro di me.

Durò una mezz’ora quella scopata e quando lei iniziò a tremare capì che stava per venire.

Strinsi i muscoli della fighetta per accelerare l’orgasmo e a muovermi verso di lei.

Un caldo liquido invase il mio intestino: lo sentivo dentro che riempiva le mie viscere prima e poi iniziai a sentire che colava sulle mie cosce e le calze.

Tremavo tutta e baciai con forza Stefania sulla bocca come se volessi ringraziarla di quello stupendo regalo che mi aveva fatto.

Lei sorrideva e aveva capito che mi era piaciuto e la stessi ringraziando e mi disse :” non ti preoccupare; ci saranno altre serate come questa e altre sorprese per te”.

Continuò a baciarmi e ad accarezzarmi fino a quando non ci sedemmo tutte e tre sul divano e scoppiammo a ridere di felicità.



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Ettore62 Invia un messaggio
Postato in data: 28/11/2016 18:55:21
Giudizio personale:
Bellissimo


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