i racconti erotici di desiderya

Muta ed immobile


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Apri la porta ed io sono lì, sulla soglia. Sempre sulla soglia, ad attenderti.



Prima che tu arrivassi mi sono bendata da sola ed ho stretto i polsi dietro la schiena, a fatica, con le manette di acciaio. Insosso un baby doll di pizzo nero, cortissimo, un paio di slip aperti ovunque, calze nere velate autoreggenti e dei sandali dai tacchi vertiginosi.

Niente altro.



Tu entri e taci. Come sempre taci e mi spingi verso la camera senza dire niente.



Cammino piano ma conosco ogni centimetro della mia casa, riesco quindi a concentrare l’attenzione su di te, sul tuo odore, sul tuo respiro.

Il mio desiderio è assolutamente proteso verso il tuo essere, la tua essenza, la tua mascolinità e dentro mi tormento di passione.



So che mi guardi. Sei finalmente libero dai miei occhi indagatori e ti spingi, forse, un po’ più oltre ad analizzare la mia pelle, il mio sesso, i miei seni velati dal pizzo.

E’ per questo che lo faccio, che mi assoggetto, che mi annullo: a volte detesto questo mio carattere incontenibile verso cui alzi mille difese.



Ok, basta. Devo smetterla di cercarti, di volerti, di pensarti!

Ma quante volte me lo sono promessa senza riuscirci? Quante volte ho ceduto al mio istinto?



Si può controllare l’istinto? Si può tacere il sesso pulsante?

Non lo so, ci provo… se tu mi aiuti.



Mi spingi sul letto. Sono col viso sul piumone ed il sedere in alto che sporge.

Tutto tace attorno a me.

Ecco, ti togli le scarpe.



Che poi mi ecciti anche vestito. Mi ecciti anche quando non ci sei, quando non ti vedo, quando non ti sento.

Sei un supplizio.

E quando mi chiedi di succhiartelo solamente ti detesto perché vorrei di più.

E poi detesto me stessa perché, in fondo, mi basta anche il tuo sorriso. Mi basta anche il tuo silenzio.



Tu mi ecciti.

E non chiedermi perché. E non dirmi che c’è di meglio. E non sminuirti perché quello che mi provochi è indescrivibile.

Forse mi è sufficiente riuscire a provare questo.

O forse vorrei eccitare anche te.



Mi alzi il baby doll. Le tue mani mi sfiorano appena.

Sento la cerniera abbassarsi ed il tuo odore sfuggire dagli abiti.

Se ti dicessi che ti amo rovinerei tutto. Taccio, immobile ed in attesa.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Alfiere__ Invia un messaggio
Postato in data: 14/08/2012 12:48:36
Giudizio personale:
Brava! Ma le tue donne non riescono mai a dire "ti amo" ?

Autore: Lus68 Invia un messaggio
Postato in data: 07/06/2012 14:56:37
Giudizio personale:
Hai saputo rendere palpabile una tensione erotica intimamente profonda, brava! E l'ho trovato eccitante...


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