i racconti erotici di desiderya

Le farfalle nello stomaco

Autore: Youngvoyeur
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Spesso ti chiedi se una cosa giusta o è sbagliata basando tutto il tuo ragionamento su regole di comportamento che nella realtà fattuale non esistono, troppo spesso mi capita di fermarmi a pensare se una determinata azione è può avere conseguenze positive o meno trascurando così la cosa più importante, l'attimo. Quella volta sul regionale Livorno Firenze non andò così non pensai e vi salii sopra conscio di come sarebbe andata a finire.

Conobbi Walter in chat così come altre centinaia di persone, ma a renderlo differente dagli altri era la sua spontaneità così come il suo modo semplice di guardare le cose, così il suo sentirsi cuckold appariva come un'emozione unica da vivere intensamente e non come una turpe perversione take and way da consumarsi in poche righe mostrando qualche foto, senza spesso nemmeno avere cognizione di chi hai davanti così come avviene del resto nella maggior parte dei casi.

Quando ti trovi davanti persone che dicono di eccitarsi a concedere, anche virtualmente, la propria moglie o compagna i risultati possono essere i più disparati come ad esempio la rincorsa al commento volgare, la facilità con la quale ti vengono concesse foto da scaricare, e il poco grado di erotismo con la quale viene vissuta questa avventura, curioso è il fatto che ad ogni richiesta di verifica della coppia con foto di vita normale del candidato cuck al 98% c'è una risposta negativa anch'essa costituente un novero a se stante di scusanti tali da poterci scrivere un formulario, ma del resto che dire se non... è solo un gioco.

La consuetudine maturata nel tempo ad avere una scarsa credibilità nella categoria fu improvvisamente spazzata via da un ragazzo più giovane di me, intenzionato, per lo meno inizialmente a parole, a condividere la sua ragazza (da ora in poi Erika), così una sera d'agosto di un anno fa iniziammo una conversazione dalla quale, dopo varie fantasie, richieste e infine proposte furono gettate le basi per un incontro reale tra me e lui avvenuto un anno dopo, casualità volle che per lavoro si trovasse in una località di mare vicino alla mia, così dopo mille dubbi e perplessita e spettri di un improbabile sequestro e/o tentativo di furto di organi, mi avviai verso la località concordata. L'orario e il luogo erano un po particolari per un incontro ad alta intesità emozionale, ma da un lato l'alta affluenza di turisti chiassosi e il caldo infernale di un mezzogiorno di agosto, agevolò e non poco l'approccio con una situazione che sino ad ora non credevo potesse succedere se non nella mia fervida fantasia. Così bastò una pacca spalla e un sorriso pieno di vita per far decollare quella che sarebbe stata la conversazione più assurda della mia vita.

Parlare con Walter era come dialogare con un amico di vecchia data, nonostante l'oggetto della conveersazione, dopo i vari convenevoli e qualche bicchiere di bianco finalmente (e dico così perchè ho le mie ragioni) la conversazione prese la piega giusta che entrambi volevamo, ossia parlare di Erika.

Erika era la ragazza di walter 25enne formosa ma con una dote innata la sensualità, che a mio avviso o si ha oppure di certo no si impara a scuola, una piccola dea del sesso, donna viziosa amante del piacere in ogni sua forma e instancabile serva al servizio del suo adorato Walter per il quale avrebbe fatto qulasiasi cosa. Con Walter sin dalle prime chattate avevo cominciato un gioco, mi piaceva suggerirgli pose fotografiche con le quali immortalare erika, la quale era completamente ignara di tutto ciò, anche se a detta di lui stava iniziando ad assecondare le sue visioni cuck per lo meno in via del tutto marginale, io suggerivo tutto dai vestiti alla lingerie alle pose e ai luoghi e walter come una sorta di gioco di ruolo si divertiva accettando questa sorta di sfida, che per altri può essere intesa come mera ubbidienza. Non passò molto tempo dal momento in cui dalle foto le mie richieste si facessero sempre più esigenti, iniziai a provare il gusto nell'essere un capriccioso interlocutore viziato e perchè no talvolta anche un po stronzo, non accontentandomi più delle foto ma avanzando richieste un o più invasive come ascoltare l'audio delle loro scopate oppure visionare in cam l'intimo di Erika nei momenti in cui lei non c'era fino a stringere amicizia con lui su fb per poter avere una panoramica completa ed entrare così ancora di più nella loro intimità. A volte Walter cercava di disancorarsi ma il piacere dell'intrigo mentale lo coinvolgeva ogni giorno sempre di più e molto più di me che ormai credevo ad un'amicizia esclusivamente virtuale e invece dovetti ricredermi...

Il pranzo improvvisato sotto il sole di Castiglioncello si stava concludendo in un modo che non mi sarei mai aspettato, Walter tirò fuori il suo cellulare e con un sorriso smagliante mi disse “non la vuoi vedere la tua troia?” beh non nego che arrossì per un minuto abbondante dato che un conto era dirle in chat certe cose una ltro dal vivo ma poi, forse complice il vino, rientrai nei panni dell'amico severo e gli risposi “ok , fammi vedere la tua puttana ma ti avviso che se me lo tiri su mi toccherà venire a casa con te, quindi ti covene non mettermi fame di lei ”. Come non detto l'effetto fu il contrario, le foto la rappresentavano legata su di una sedia con gli occhi bendati da un nastro nero e indosso una vestaglia di seta dello stesso colore con i bordi di pizzo e in evidenza l'abbondanza della sua carne traboccante dalla veste, un pasto prelibato per me in quel momento.

La situazione era al quanto surreale io lui e le foto un bar pubblico e gente intorno indifferente, non male per un approccio di questo tipo ma non era finita qua la sopresa arrivò subito dopo che Walter mi disse “vieni con me devo farti vedere una cosa”, capì che si trattava di un video. Ci spostammo nela sua macchina una comodissima mercedes lussuosa aziendale,io ero eccitatissimo era come essere dentro ad un bazar e poter chieder tutto quello che volevo senza parlare, dal canto suo anche Walter era molto preso non mostrando nessun tipo di imbarazzo anzi.. così fece partire il video che ritraeva Erika nuda sul letto con le mani legate alle due estremità e con gli occhi bendati nel mentre il suo ragazzo la stava penetrando con un vibratore, ma non era quello che mi colpì, no, bensì il fatto che stesse pronunciando il mio nome “manuel sii ti voglio vieni a scoparmi siii usami porco” in pratica Walter aveva esternato in maniera palese ad Erika la sua voglia di cederla ad altri come in un gioco dove solo il destino e poteva creare quella magia che potesse far accadere ciò che si desiderava. Pronunciava già il mio nome ma nonostante questo lei non sapeva ancora nulla di me. Ma ancora per poco.

Arrivai alla stazione di Rifredi alle 19:30 avevo le indicazioni su un foglio di carta, stavo per raggiungere casa di Walter, che non distava tanto da lì, ero stato invitato a cena come suo collega, come a volta capitava dato che il suo lavoro lo portava a conoscere diverse persone. La mia emozione era enorme non solo per il fatto che l'avrei vista dal vivo ma anche perchè avevo oltrepassato il punto di non ritorno, una volta entrato la dentro non avrei avuto più scuse, doveva essere mia a tutti i costi.

Concordai con lui di farla apparire come una cosa casuale, lui sarebbe arrivato a casa e l'avrebbe avvisata appena rientrata dal lavoro della mia presenza, così come a spesso accadeva (questo a detta di lui), lui si sarebbe scusato con lei garantendogli una serata di fuoco dopo cena, beh in parte un imput indiretto glielo lanciò chissà se lei lo afferrò subito o fece finta di niente.

Arrivai al numero 16 di via... eh questo non ve lo dico :) … non feci in tempo ad avvicinarmi al campanello che vidi Walter attendermi impaziente con una sigaretta in mano, “deh voi livornesi siete puntuali vedo … “ disse sorridendo, risposi anchio dicendo “beh hai ragione bimbo mio ma i treni italiani purtroppo non gli fabbrica la swatch” ci salutammo ma era evidente l'emozione, era nell'aria, non so se definirla una sensazione buona o cattiva, dato che cmq mi stavo introducendo, pur col suo volere, in casa di uno web-conosciuto con la lei ignara di tutto o quasi ma come detto di anzi ormai il punto di non ritorno era passato e la chiave entrò nella serratura, due giri a destra ed entrai in casa di Walter ed Erika. La sensazione che provai fu quella di grande imbarazzo ma dovetti liberarmene in fretta perchè me la ritrovai davanti in carne ossa con il grembiule da cucina con sotto i vestiti da lavoro (nella fattispecie un tailleur nero dato che lavorava in un posto di lusso) “ciao piacere sono Erika scusa se mi trovi vestita da lavoro ma il duro del tuo collega mi ha avvisato all'ultimo, vedo di fare tutto alla svelta dieci minuti e sono da voi”, mi presentai anchio dicendogli che non si doveva preoccupare e che la colpa era anche mia ma che mi adattavo a qualsiasi cosa e condizione, indubbiamente era simpatica, carismatica e sapeva esaltare bene quelle forme nella fattispecie con una non evidente ma audace scollatura, mi accomodai sul divano del salotto dopo aver visto la casa che era molto bella e grande, la cena sarebbe stata pronta di li a poco e Walter era al bagno lasciandomi solo con Erika che smanettava ai fornelli, un brivido caldo mi passò per il corpo alla visione di lei alle prese con i preparativi della cena i tacchi neri le calze nere velate quei polapcci duri e sodi e quel caschetto che gli modellava il viso, la rendevano molto di più di quello che avevo sempre pensato che fosse, una cagna da monta.

Cenammo con allegria seguendo il copione che Walter mi aveva detto ma al di là di tutto non sembrava troppo curiosa su chi fossi mentre il suo sguardo era su di me ogni istante che parlavo e nel mentre Walter stava facendo i caffè pronunciò il mio nome ad alta voce per chiedrmi una cosa, io fisando Erika vidi nel suo volto un lieve arrossamento, capì che il ricordo della porcata che aveva fatto col suo ragazzo era riapparso, o così credetti, infatti non avevo torto.

La serata stava volgendo al termine in ogni caso anche se non c'era stata occasione o meglio nessun segnale evidente da parte di Walter, avevo comunque passato una bella serata con persone interessanti, andai in bagno quando riaprì la porta mi trovai davanti Walter bianco in volto e quasi tremante, “ohi stai bene ? “ gli chiesi io, “ ti prego fai qualcosa” e io “ eh?? ma che dici non ti capisco” “ti prego manu scopala gli piaci me lo sento se ci provi ci sta”, per quanto fosse surreale, per quanto sembrasse impossibile, per quanto la realtà superi sempre la fantasia, non me lo feci ripetere due volte tirai un bel sospiro cuore in gola e mi diressi a passo svelto verso la cucina dove lei stava lavando i piatti e senza fiatare arrivai da dietro, con le mani le toccai i suoi fianchi e avvicinandomi all'orecchio le dissi “mi dispiace adesso sei mia” lei si girò perplessa mi guardò quasi impaurita e in quel momento la baciai con forza, lei non oppose resitenza gettò per terra le posate che aveva in mano e si abbandonò alle mie mani che stavano toccando il suo corpo. Con una mano le tenevo il collo con delicatezza in modo che quel bellissimo bacio continuasse e con l'altra avevo sganciato la giacchetta del tailleur e nel frattempo gli stavo sbottonando la camicetta bianca intravendendo una quarta sorretta da un bellissimo reggiseno di pizzo nero, le mie mani stavano per violare quel seno quando dei gemiti in sottofondo distrassero me e lei, ci girammo quasi di scatto e davanti a noi c'era Walter nudo con il cazzo in mano che se lo stava menado a più non posso quasi come se fosse in trance, io guardai incredulo anche se tanto incredulo non avrei dovuto esserlo poiché stavo violando il corpo della sua ragazza, comunque lo sguardo di Erika cambiò in un secondo e da ecciatato e lascivo si trasformò in rabbioso, “bravo le volevi tanto le corna eh adesso ti ci faccio cornuto stronzo!” pensavo ad un gesto di rabbia o di rivindica ma l'aumentare dell'intensità della masturbazione del suo ragazzo mi fece capire che il gioco aveva inizio.

La spoglia nuda lasciadoli solo le calze degli auroreggenti a puttana, così come gli disi ricevendo un sorriso malizioso di approvazione, mi feci spogliare nudo da walter dicendogli, “se il gioco s'ha da fare, dev essere tu ha iniziarlo, spogliami cornuto” pronunciai quella frase senza accorgermene ma non feci in tempo a rientrare sui miei passi per chiedere scusa che subito Walter era in ginocchio a sganciarmi la cintola dei pantaloni, fu così che in men che non si dica ero sul suo letto con la testa fra le gambe di erika a gustarmi la sua passra leccando con la lingua il clitoride in modo lento quasi fosse una delizia rara mentre con il dito della mano delicatamente entravo nel buco della figa, una delle più belle che abbia mai visto un taglio bello lungo con un clitoride notevole. Ero nudo con il cazzo duro girandomi spalancai le gambe e senza biogno di dire nulla me lo ritrovai dentro la bocca di Eria che come una serva me lo stava succhiando come se non ci fosse un domani, dopo una ventina di pompate decisi che eraarrivato il momento della penetrazione cosi la coricai a pancia in su e piano entri dentro il suo corpo e prima a colpi lenti poi mano a mano sempre più forti mi unì a lei spingendo tutto me stesso come se volessi entrere con tutto il corpo dentro di lei.

Erano passati 15 minuti ma sembrava ne fossero passati 5 lei gemeva chiamandomi porco io resistevo alla sborrata che si preanunciava colossale, “lo senti puttana senti come ti fotto cagna” avevo decisamente perso il controllo così come Walter che schizzò sul letto tutto lo sperma che aveva sulle palle colpendo anche parte della mia schiena. Le unghie di Erika stavano penetrando la mia carne i suoi denti mordevano la mia spalla, mi alzai le detti un piccolo schiaffo deciso sul seno e inizia a spingere a più non posso finchè in preda all'estasi quasi senza fiato dissi al suo ragazzo “adesso guarda perchè quello che è tuo diventa anche mio” e venni copiosente dentro Erika che ansimò quasi in un lamento che sembrava un pianto liberatorio, avevo il suo odore addosso a me e altrettanto lei, mi alzai e andai a lavarmi guardando Walter negli occhi che rispose sorridente con un occhiolino.

Prima di andare via presi Walter e gli chiesi “ma cosa hai provato a vedere tutto quello” e lui senza batter ciglio “ è stato come avere le farfalle nello stomaco”.



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