i racconti erotici di desiderya |
Lasciarsi andare |
Eri un po' smarrita. Non sapevi bene se ti faceva piacere sentire quelle parole o se era il caso di indignarsi, di replicare, di fare qualcosa... eri li un po' confusa a subìre il dondolio ritmico del mio corpo sopra il tuo.
Avevo deciso di rompere il silenzio così, quel pomeriggio d'amore, quella sessione di sesso rubata all'autodisciplina dei tuoi esercizi di yoga. Conoscevo alcune delle tue idee, intuivo il mare delle tue paure... e nonostante ciò pensai che quello era il momento... Non sapevi come fermare la moltitudine di pensieri, i ricordi, gli odori lontani nel tempo, i suoni diversi, le sensazioni nuove... tutto questo turbinio, quel cazzo grosso ed invadente che ti frugava in mezzo alle gambe. "No... no, ferma... mi fa male... fermati" Ma questo, e nessun altro è il momento giusto per dirti che lo so! Io lo so che ti piaccio, il tuo corpo, i tuoi occhi, la tua bocca, tutto in te fino ad adesso me lo rivelava maliziosamente.... Tu mi vuoi, vuoi me, e vuoi che io ti prenda. Allora cosa devo ascoltare? La tua voce? Che non sa fermare il rumore dei tuoi pensieri? Il tuo corpo che ormai non ti risponde più? Devo arrendermi alle tue paure, alla tua incertezza? Cedere il passo all'interminabile imbarazzo che dopo scenderà fra noi, come guerrieri di una battaglia inconclusa, di un appuntamento mancato? no... La tua voce che mi dice "fermati"...e io che ti dico "non ci penso nemmeno".... li per li non te l'aspetti, mi facevi più cavalleresco... Capisci che non decidi più tu, ti arrendi, molli il controllo.... non ne hai più bisogno! In una frazione di secondo cogli il senso di sollievo che si prova a lasciarsi andare, senti volare tutti i pensieri fuori, uno per uno attraverso i capelli, senti le spalle nude avvolte dalle mie mani, le tette dure contro la mia maglietta... senti scendere ogni pudore ed il fiume bagnato che avvolge quel grosso cazzo dentro... sempre più dentro... dentro la figa e dentro la testa.... libera, libera di godere. Finalmente. Mi fermo. Ti guardo. Fremi. Mi tolgo la maglietta. E ti porto in paradiso. |