i racconti erotici di desiderya |
La zia di fuori |
Nikole
Stamane , leggendo alcuni racconti erotici su questo sito, mi è tornata la voglia di scrivere, anche perché leggendo i vari racconti, specie di incesto, mi tornavano alla mente episodi che, probabilmente, la mia memoria aveva rimosso. Come già avevo scritto nei racconti precedenti, la mia infanzia e gioventù è stata costellata di episodi, piacevoli e non, episodi e occasioni che a pensarci sono state tutte occasioni mancate , un po’ per la mia giovane età e un po’ per la mia timidezza, episodi quali quelli di spiare mia sorella e mia madre, o di indossare l’intimo di mia sorella, o di passare intere giornate con il mio amichetto a trastullarci e poi più grandicelli a scopare, o meglio a farmi scopare; in quel periodo , avevo intorno ai 14 anni, la mamma d’estate era solito mandarmi a casa di suo fratello e della moglie, perché non voleva lasciarmi solo a casa, a me la cosa non piaceva molto, dovevo allontanarmi da tutto quello che mi piaceva, e andare a stare a casa degli zii, ovvero a casa della zia, perché lo zio era sempre in giro per lavoro e rientrava molto raramente, stava lontano anche dei mesi; fatto sta che mia madre volle mandarmi a forza anche per punirmi, dei risultati negativi che avevo avuto a scuola. Mi accompagnarono a casa della zia e il giorno dopo ripartirono, la mia permanenza a casa della zia stava diventando noiosa, anche se mi era permesso fare tutto, uscivo quando volevo, e la zia aveva mille attenzioni verso di me, non mi faceva mancare niente, la mamma telefonava dicendo di mettermi a studiare, la mia testa invece era altrove, pensavo a come avrei potuto divertirmi con i miei amici e a quante seghe avrei potuto farmi spiando e pensando alla figa di mia sorella; gli ormoni scoppiavano forse era anche il caldo torrido e afoso, ero sempre ingrifato, fino ad allora avevo visto mia zia come una signora anziana, anche se in effetti non superava i 45 anni, non bella, formosetta, con un po’ di pancetta e per niente bella, quindi il classico tipo che non attirava per niente l’attenzione; ma eravamo soli in casa, dormivamo anche insieme nel letto matrimoniale, così si evitava di aprire il lettino,e anche perché da lei ero considerato un bambino o bambina, infatti vista la mia conformità fisica ero più somigliante ad una femminuccia, però dopo un po’ iniziai a guardarla in modo diverso, man mano che passavano i giorni ai miei occhi sembrava più bella e più sexi, anche perché era sua abitudine girare per casa con la sola sottoveste, senza reggiseno e spesso senza mutande, infatti quando capitava controluce si vedeva tutto il culo e il boschetto che aveva davanti, il pomeriggio quando andava a fare il riposino, non si copriva mai, e io, che non dormivo mai, con la scusa di andare al balcone passavo e spassavo davanti al letto (percorso obbligato per andare al balcone), la vedevo a gambe larghe con la figa in bella mostra coperta da una foresta di peli biondi, le seghe si sprecavano, ero sempre eccitato e stavo sempre a masturbarmi, qualche volta alzava la gamba e si grattava la figa, sempre nel sonno. Ogni giorno che passava era una tortura, una bella e piacevole tortura, poi la notte il pensiero di avere accanto un figone del genere non mi faceva dormire, quando andavamo a letto, io per primo, mi coprivo fino al bacino con il lenzuolo, lei entrava in camera già in sottoveste, in controluce la vedevo, sotto era completamente nuda, due seni belli grossi, penso un 4 abbondante, un po’ appesantiti dall’età ma ancora attraenti, facevo finta di dormire, ma ero concentrato a guardare quei seni bellissimi, quella figa bionda e quel culo maestoso, la luce che proveniva dall’esterno era fioca, ma bastava per far vedere in controluce tutto quel ben di dio. La voglia aumentava sempre più, e averla accanto nuda, tutte le notti non faceva altro che aumentare la voglia che c’era in me, una notte che ero particolarmente eccitato, vedendola con la figa scoperta, la sottoveste era salita fino in vita, cosa che capitava ogni tanto, facendo finta di dormire, mi avvicinai il più possibile a lei, sfiorandole le cosce con il mio culetto, il contatto fece sobbalzare il mio uccello facendolo diventare di marmo, lei fece solo un piccolo movimento, ma senza scostarsi, dopo un po’ mi girai a pancia all’aria, mantenendo il contatto con le sue cosce, in pratica eravamo coscia contro coscia, una sensazione unica, il cazzo mi faceva male tanto era duro, non riuscivo a prendere sonno, poi mi feci coraggio e allungai una mano sulla sua figa, il contatto con il folto boschetto mi mandò in estasi, per un attimo non successe niente, poi la zia si svegliò e mi sgridò dandomi anche un ceffone, mi disse di girarmi dall’altra parte, cosa che fece anche lei. Il giorno dopo nessuno dei due proferì parola, però la vidi che girava per casa tutta vestita e non con la solita sottoveste, la sera mi preparò il letto nell’altra camera, dopo qualche giorno che passammo così, mi fece sedere facendomi un discorsetto come da mamma a figlio, in parole povere mi rimproverava per quello che avevo fatto, ma mi comprendeva perché ero in un età tale che gli ormoni giravano a mille, ma noi uomini dovevamo essere in grado di controllare i nostri istinti e dominarli, e quindi non era giusto che lei per colpa mia si sentiva costretta in casa sua ad avere certe restrizioni, e che avrebbe avuto piacere se tutto tornava come prima, però avrei dovuto prometterle che sarei stato buono e bravo, cosa che feci subito e le chiesi scusa e perdono per quello che avevo fatto, si alzò mi abbracciò e mi baciò sulle guance. Ritornò a girare per casa in sottoveste, ma con le mutande, mi dovevo accontentare della sola visione delle tette, e così anche la notte, dopo diversi giorni così, iniziò a venire a letto come una volta, senza mutande, la tortura ricominciava, di giorno ricominciò a girare per casa in sottoveste e senza mutande dopo una settimana, gli occhi mi uscivano dalle orbite tanto ero concentrato a vedere tutta quella roba. La notte non passava mai, non riuscivo a dormire, mi giravo e rigiravo nel letto, la vedevo mezza nuda con la figa scoperta e mi dannavo toccandomi il pisello, ero sempre agitato, mi addormentavo e nel dormiveglia sentivo le mie cosce a contatto con le sue, questo accadeva quasi tutte le notti, una notte mi ero quasi addormentato, quando sentii il contatto di una mano sul petto, mi sveglio e la zia mi dice, ma non ti senti bene? Sei tutto sudato e stai parlando e agitandoti nel sonno, che cos’hai? Poi guardandomi meglio vede le mie mutande con un bel rigonfiamento, e mi dice, è questo il problema? Io non proferivo parola, mi vergognavo e non avevo il coraggio di parlare, iniziò a dire che non era possibile, lei era la zia ed era molto più grande di me, e come era possibile che ti faccio eccitare così? Dicendolo mi aveva toccato il pisello, che ebbe un sobbalzo non da poco, zia sei bella e mi piaci, riuscii a dire. Facciamo un patto io ti tocco e tu tocchi me, appena fatto ci rimettiamo a dormire, e così mentre io le toccavo la figa e le tette lei mi faceva una sega, venni quasi subito, una sborrata che sentii salire dal profondo, anche se come sperma ne cacciavo poco, ma la sensazione fu come se mi avessero svuotato, dopo di che mi diede un bacio sulle labbra e ci mettemmo a dormire. Fu una bellissima notte. Al mattino ero tutto raggiante e felicissimo di aver passato una notte così, la zia non disse niente, poi sul tardi mi disse che doveva restare un segreto e che non doveva più ripetersi. Andammo avanti così, lei girava per casa in sottoveste e dormiva quasi nuda e io naturalmente mi segavo, fino all’ultima notte, il giorno dopo sarei dovuto ripartire, la notte tentai il tutto per tutto e dopo un po’ di tempo, sentendo che dormiva le poggiai una mano sulla figa, la zia reagì subito mi prese la mano, pensavo che me la scostasse e che mi rifilasse uno schiaffo, come l’altra volta, invece iniziò a premerla di più fino a farsi mettere due dita dentro, non ci credevo, mi posizionai meglio e inizia a masturbarla con due dita, mi scostò prese il mio pisello in mano e poi mi tirò su di lei, lo prese e se lo ficcò in figa, era bagnatissima, non avevo mai scopato una donna, non sapevo neanche come muovermi, fece tutto lei mi disse di muovermi piano e di affondare i colpi, la sentivo mugulare ad ogni affondo, fino a quando no venni anche io e le sborrai in figa godendo come non mai. Il mattino dopo ci salutammo senza dirci una parola. Per commenti scrivete a kinlao@hotmail.it |