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La signora luigina scena due

Autore: Sparty
Giudizio:
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Commenti: 3
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Eccomi qua care amiche ed amici grazie per aver apprezzato il mio primo racconto ed ora per chi non lo avesse ancora letto consiglio di farlo perché è una storia in sequenza il titolo del primo è “La Signora Luigina”.



……..



Vengo trascinato in camera da letto, l’odore è fresco e gradevole , la sensazione è quella di trovarmi all’interno del palmo di una grande mano pronta a stringerci con calore, protettiva ma al contempo lussuriosa. Sul cassettone attira la mia attenzione un cestino di petali di fiori secchi, tra i quali spicca per un intenso profumo di lavanda;



le narici vengono riempite da quell’odore che mi inebria e mi stordisce. Le sensazioni olfattive mi travolgono in un rutilante succedersi e alternarsi di vario tipo. Sarà il profumo dei fiori o quella della pelle di questa donna che mi appare come una novella Venere, dea della bellezza?



Lo sguardo corre via veloce tra le armoniose forme della Luigina e l’arredo coinvolgente di quella stanza, che ormai mi appare come l’alcova più emozionante della mia vita.



Il letto, di solido ferro battuto, ha una imponente testata sulla quale sono legati cuscini di piuma dai toni pastello; la mia mente vacilla … per un momento mi vedo legato alla mercè delle voglie di quella donna più matura di me..



Il cuore mi batte veloce, la signora Luigina si sdraia sul letto con le natiche vicine al suo bordo, lentamente apre la impalpabile vestaglietta in voile, mostrando nella penombra della camera tutte le sue grazie, alza con malizia le cosce e mi guarda in modo languido ed invitante.



Per un attimo rimango esitante, vorrei che l’emozione dell’attesa non passasse mai, vorrei che tutto ciò che mi circonda rimanesse immoto … quasi una fotografia da rivedere e rammentare nel tempo.



Poi d’improvviso riprendo coscienza della realtà e mi inginocchio davanti a lei che appoggia i piedi sulle mie spalle. Intanto le sue mani levigate ma decise carezzano i miei capelli.



Mi trovo così davanti alla sua fica che in quella posizione si mostra nella sua interezza: umida, pulsante e vogliosa.



Prima di tuffarmi osservo i particolari di quel gioiello della natura; le grandi labbra sono gonfie e brillano bagnate dagli umori che la Signora Luigina copiosamente genera, la clitoride sporge intrigante e turgida, pare di osservare un fiore nell’intreccio armonioso delle sue curve e sono rapito dal suo umido pulsare.



Non resisto più lentamente alito sopra la sua passera e ne aspiro l’odore agrodolce; sento la cappella che si gonfia e con una mano inizio lentamente a toccarmi mentre con la punta della lingua inizio a sfiorare il dorso delle grandi labbra che nel frattempo si sono ancor più gonfiate e si schiudono come in un magico e irripetibile momento.



D’un tratto un colpo di vento allarga leggermente la persiana della finestra facendo filtrare un raggio di luce che va ad illuminare, come un improvviso riflettore di scena, la sua intimità.



Ne rimango affascinato, mentre la mia eccitazione è divenuta quasi incontrollabile.



Seguo delicatamente con la lingua il contorno irregolare di quella bella passera e quando inizio ad sentire i gemiti della bella signora, affondo la bocca in un bacio passionale e intenso, il mio naso sfrega il grilletto mentre con la lingua mi muovo all’interno della sua fica languida e bagnatissima.



E’ talmente calda che per un attimo ho l’impressione di scottarmi … faccio quasi per ritrarmi ma le sue mani mi impediscono di muovermi … vuole che la faccia godere così.



Ho il volto completamente molle, sento il suo odore ed inizio a titillare velocemente con la lingua il suo grilletto premendoci sopra, lei inizia contrarsi ecco che inserisco un dito nella vagina premendolo fino in fondo a sentire il collo dell’utero e carezzandolo così con un movimento circolare, contemporaneamente infilo, quasi con pudore ed incertezza, un altro dito nel culo; mi soprende la facilità con cui viene attirato dentro, quasi per un’imprevista forza centripeta.



In quel momento iniziano le contrazioni, la signora restringe e rilascia più volte il ventre ed esplode in un orgasmo feroce con un gemito mi implora di prenderla. Io ancora inebriato da quell’amplesso orale mi annuso le mani e tocco il mio viso unto dei suoi caldi umori, allora mi rialzo e chinandomi su di lei la bacio in bocca leccandole il mento e tutto il volto.



Senza avere consapevolezza mi trovo dentro di lei, il mio membro è avvolto da una calore eccitante e voluttuoso; mentre continuiamo a baciarci la prendo con violenti colpi di reni sento sbattere la mia cappella contro il suo utero intanto lei, con ingordigia e voluttà, si tiene le cosce alte con le mani per non perdere nemmeno un centimetro del mio vigoroso cazzo.



Ecco che sta per venire morde un cuscino, mi pianta le unghia affilate nella schiena, sfoga così il suo godimento singhiozzando e gemendo mi implora “dimmi quando stai per venire ti prego non devi venirmi dentro…” io continuavo invece a fotterla, la sensazione di piacere e quella di leggero dolore per i graffi che mi stava procurando mi coinvolgevano in un’incoscienza travolgente.



La volevo riempire di cazzo e mi piaceva osservare la penetrazione mantenendomi sollevato sulle braccia; la osservavo mentre i suoi seni rimbalzavano come palline di un flipper impazzito, che cercavo di fermare attaccando la mia bocca come una ventosa a quegli enormi capezzoli.





Sento che sto per venire esco dalla sua fica fradicia e lei con un rapido movimento scende dal letto e si inginocchia sul tappetino infilandosi il mio cazzo in bocca.



Lo succhia avidamente, vedo le sue guance affossarsi al ritmo del suo suggere, sono madido di sudore, sto venendo … sento salire il mio seme … sto per avere l’orgasmo tanto desiderato e mi pare di avere un febbrone da cavallo.



Quando vengo lei succhia ancor più forte e stavolta non riesco a trattenere un urlo mi sento aspirato fino nei reni ed esplodo in una copiosa sborrata nella sua gola, mentre lei è attenta a non far cadere neanche una goccia del dolce liquido con la lingua ripulisce la mia possente verga partendo dalle palle fino a soffermarsi sull’attaccatura del prepuzio.



La Signora Luigina a questo punto si ricompone e mi invita a fare una doccia insieme prima di uscire a fare la spesa … ma questa amiche ed amici cari è un’altra storia che pubblicherò fra qualche giorno.



Un caro abbraccio



Il vostro amico Sparty





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Cplipari Invia un messaggio
Postato in data: 02/02/2007 18:47:48
Giudizio personale:
in stile con l\' inizio

Autore: Paperetta Invia un messaggio
Postato in data: 22/01/2007 23:59:34
Giudizio personale:
Che dire caro amico, con i tuoi racconti ci stai coinvolgendo tutti, bravo.

Autore: Dolce & Salato Invia un messaggio
Postato in data: 17/01/2007 00:09:38
Giudizio personale:
bravo!!! intrigante il 1° racconto, ma il 2° ancora di più!!!!!!...aspetto incuriosita la 3° puntata.
Baci, Dolce


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