i racconti erotici di desiderya

La mia storia di cuckold 5

Autore: Romano1967
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Nel 1995 vi era una vera e propria psicosi per l'AIDS, forse più di oggi, Ne avevamo parlato a lungo con R. che capiva le nostre perplessità. L'incontro successivo lui ci disse che teneva tantissimo al rapporto con noi due come coppia e ci fece vedere il certificato di sieronegatività. Aveva fatto le analisi del sangue e questo ovviamente sottintendeva la possibilità di lasciarci andare ad una conoscenza reciproca più approfondita.

A due settimane dal primo incontro Selene vestiva in minigonna generosa e camicetta, seduta sul divano a casa di R. , il bordo delle autoreggenti non aveva modo di starsene nascosto, con l'effetto di far gonfiare i rispettivi pacchi di noi due maschietti. Gli ultimi giorni prima dell'incontro io e lei avevamo parlato - e scopato - a lungo e lei era ragionevolmente sicura di poter contare sul mio consenso per andare oltre nel nostro rapporto con R.

Era sera, eravamo digiuni e il cinquantenne la portò in camera da letto per applicarle ancora una volta il plug anale ed uscire poi insieme a mangiare qualcosa. Io rimasi sulla soglia della porta un po' inebetito. Lei come da copione appoggiò le mani sul letto offrendo il posteriore ad R. Lui sollevò la minigonna e lentamente le abbassò le mutandine. Il superbo spettacolo della fica bagnata della mia fidanzata gli si parò dinanzi agli occhi. Invece di inserire asetticamente il plug come l'altra volta R. le posò le mani sulle natiche accarezzandole. Le sue mani con dolci movimenti circolari si spostarono verso il centro, fino a lambire le grandi labbra della fica di Selene che ormai grondavano umori. Era la primissima volta che lui la toccava intimamente. Io tirai fuori il cazzo duro e presi a menarmelo dolcemente. Ormai la consapevolezza di essere cuckold mi aveva pervaso i sensi. La mano di R. iniziò ad accarezzare la fica di Selene, indi si concentrò sulla clitoride. Lei iniziò ad agitarsi per il piacere. Si volse a guardarmi per un'ultima conferma, mi vide sbavare davanti a quella scena con il cazzo in mano e capì che poteva procedere. Staccò le mani dal letto, si girò, si sfilò del tutto le mutandine. Selene ed R. si guardarono per un istante poi furono l'uno tra le braccia dell'altra. Entrambi esplorarono avidamente la bocca dell'altro con la lingua, senza limitare copiosi travasi di saliva. Ci volle poco perchè il grosso cazzo del cinquantenne fuoriuscisse dalla cerniera dei pantaloni, ancor meno perchè le mani di lei lo avvolgessero delicatamente in un massaggio segatorio. Lei si sbilanciò all'indietro avvinghiata a lui trascinandoselo sopra e spalancando le cosce. L'uomo armeggiò per slacciarsi i pantaloni ed abbassarli quel tanto che bastava. La penetrazione, senza preservativo, avvenne immediatamente, Selene iniziò a mugolare incessantemente, io mi spostai dalla porta alla poltrona antistante al tetto e ricordo vividamente il culo scarno dell'uomo alzarsi ed abbassarsi ritmicamente tra le cosce aperte della mia fidanzata.

Guardando la scena pensavo che fino a quel momento l'unico uomo che l'aveva posseduta ero io, e che lei non avrebbe mai più potuto sussurrarmi all'orecchio quanto si sentiva felice di aver fatto l'amore soltanto con me. Eppure ero eccitato morbosamente davanti alla mia fidanzata che per la prima volta mi metteva le corna, seppur con il mio consenso. Mi menavo il cazzo allo stesso ritmo della loro chiavata, sforzandomi in ogni momento di non eiaculare, soprattutto per non dover affrontare il post-orgasmo davanti a loro che non avevano ancora finito, del tutto dimentichi della mia presenza.

Selene venne in un lungo orgasmo lamentoso intrecciando le gambe attorno al corpo del cinquantenne. Lui, come me, si trattenne per conservare le cartucce per il proseguo della serata-nottata.

Uscimmo in una bellissima serata romana, camminando tenendoci per mano in tre, con lei ovviamente al centro, per via dei Fori Imperiali. Qualcuno ci guardava con curiosità e malcelata malizia. Seduti al ristorante Selene era luminosa dalla felicità, teneva le mani di entrambi. Una tavolata di donne in uscita senza i compagni iniziò a fulminarci di occhiatacce, con commenti probabilmente assai salaci al nostro indirizzo. Selene se ne accorse subito e, assunto un atteggiamento di sfida, baciò profondamente prima me e subito dopo R., senza lasciarci le mani. Il tavolo delle streghe ammutolì, ma continui e veloci sguardi dardeggiavano su di noi autentiche lingue di fuoco.

Quella sera vivemmo un momento di indescrivibile felicità ed armonia, noi tre sentivamo di essere un cerchio perfetto. Io, con la sensazione inebriante di avere la mia donna condivisa con un altro uomo, più maturo ed esperto di noi, lui uomo solitario con la sensazione di avere trovato una coppia che dimostrava un autentico bisogno psicologico della sua presenza, lei estasiata dalla consapevolezza di avere due uomini completamente pazzi di lei, dediti soltanto al suo benessere ed al suo godimento.

Al ritorno a casa di R. ci mettemmo a guardare un film pornografico piuttosto pesante. Fui io ad esprimere il desiderio che Selene gli prendesse in bocca il membro. Furono felici di accontentarmi. Il cazzo del cinquantenne svettava tra i suoi inguini e la vorace lingua di Selene esplorava l'asta con evidente godimento. Le sue labbra avvolsero il glande dell'uomo che ben presto le sprofondò fino in gola. Mi accucciai dietro di lei, inginocchiata davanti al divano a succhiare, le scostai le mutandine e le esplorai la fica con la lingua, dove solo un paio di ore prima era transitato il cazzo dell'altro uomo.

I due mesi che frequentammo R. costituirono un periodo di grande pienezza sessuale.

Io e R. vedevamo film pornografici commentandoli, mentre lei pompinava l'uno masturbando l'altro, scambiando i cazzi continuamente. Selene imparò a prendere due cazzi in bocca contemporaneamente. R. la inculò a lungo profondamente mentre io mi masturbavo in poltrona, la sottoponemmo a numeroso doppie penetrazioni riempiendole entrambi i buchi e riuscendo perfino ad inserirle entrambi i cazzi nella fica. Io diventai esperto nel leccare la fica della mia fidanzata occupata dal cazzo dell'altro.

Tuttavia, come le rose di Marinella, però, ogni bel fiore appassisce presto, come il nostro sodalizio sessuale. Ci rivedemmo in totale soltanto altre 5 o 6 volte. R. iniziò a lavorare per dividerci, a lei parlava male di me ed a me parlava male di lei. Una sera decidemmo di andarcene in un locale e lui andò su tutte le furie perchè non lo avevamo coinvolto. Quando lui iniziò a contattare lei sostenendo di esserne innamorato e di volerla per sè capimmo di non avere alternative se non di troncare il rapporto.

Si concluse così l'iniziazione alla nostra futura vita sessuale, che vide lei diventare sempre più felicemente troia ed io sempre più felicemente cornuto.


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