i racconti erotici di desiderya

La maschera

Autore: Piter_de_vries
Giudizio:
Letture: 706
Commenti: 1
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Cambia lo sfondo
Finalmente sono arrivato, l’ultimo tratto in bicicletta lungo il distretto industriale di Marghera è stato quasi apneatico fortuna che il filtro sul viso funziona egregiamente.



Parcheggio la bici fuori l’arcipelago e m’imbarco, da una piccola isola che affiora scorgo una serie di arnie ronzanti e indispettite dall’operaio che estrae il frutto del lavoro di quegli imenotteri infaticabili, operaio o operaia.. chi lo sa’..



Le onde hanno snocciolato la loro cantilena sulla chiglia e finalmente attracchiamo, l’aria è densa dei rumori carnevaleschi i miei amici mi attendono all’entrata di Corte Sconta.. eccoli sono loro, li riconosco dalle voci dietro un turbinio di pajettes multicolori, piume di gallo cedrone e cartapesta semilavorata.



“Dove si va’?... al cinema...”, ci incamminiamo, un ponte dietro l’altro incontrando e dimenticando sconosciuti rappresentanti della moltitudine celata, il ciarlare multietnico rivela l’imbarazzante quantità di turisti da tutto il globo, ma il comune paravento ci accomuna.



Arrivati , sala A “La maschera di Ferro” L. di Caprio, J. Irons... , sala B “ Eyes wide shut” T. Cruise, N. Kidman... vince la mia passione per Kubrick, in sala lo stesso aleggiar d’alibi, la stessa sfrontatezza riparata, il brusio s’attenua la pellicola scorre...



d’improvviso l’alito caldo dal sentore di lampone di una lepre turchina mi sussurra all’orecchio “vorresti viverla un’orgia cosi’?” nessuna risposta puo’ esser diversa da un ammicamento pupillare, “seguimi..” la seguo..



Fuori comincia a nevicare, ogni fiocco assorbe una frazione esagonale d’onda sonora riducendo il rumore ad un’impalpabile frazione aurea dell’originale... Lei corre non so’ se per memoria o cosa ma non sembra seguire una via ben precisa, la calle s’interrompe, un balzo siamo al di la’ di un canaletto verdastro, mentre due piccole pernici azzurre ci guardano accendendosi una sigaretta.



il buio del sottoscala si dirada nel salire verso una nenia incipiente che aumenta il suo ritmo cardiaco.. dietro un arco lo scenario è ammutolente, gli astanti riversati gli uni negli altri i corpi uniti uno a uno, due a due, tre a tre, specie animali con mitiche creature dalle corna ritorte, drappi di velluto rosso calano pesanti dalle stanze attigue con una serie di buchi all’altezza del volto, esseri mascherati che guardano attraverso un ulteriore maschera, membri nudi che spuntano solinghi anonimi, bocche dorate che li accolgono come un pitone reticolato inghiotte un topo delle piramidi.



La lepre si gira, gli occhi verdi si posano sui miei, un battito di ciglia ed un dito sulla bocca, “noi andiamo di la’” entriamo in punta di piedi mentre una fenice transgender espone i suoi seni ricoperti di cenere ed i testicoli piumati.. non credo di farcela... ma mi rassicura ancora il suadente respiro articolato: “Tu non sei tu, Io non sono io, qui nessuno è quello che è siamo tutti proiezioni dei nostri sogni, non ti svegliare non ancora...”



Seguo l’istinto e mi confondo non so’ più chi sono, avvolto dalle spirali oniriche di queste paia di occhi, gli unici rappresentanti della realtà in questo posto, le uniche finestre cerebrali affacciate su questo carne-vale. Godo di tutti e di tutte bevo e vengo bevuto, mangio e vengo mangiato fino all’aurora, mai un’inesattezza mai un calare la maschera.. mai.

La lepre ormai è totalmente nota, la sua georgrafia non ha lacune ogni valle rivolo grotta pertugio è stato scoperto invaso riempito ed esplicitato.



E’ solo la salsedine salmastra che muore sulle nostre tempie, che ci pone la domanda, che batte insistente sulla coscienza dell’evidenza, prima io o prima tu? assieme? il gesto è rapido, il risultato inconsueto. I patti sono patti, via le maschere il volto nudo gli occhi chiusi le mani che corrono sul volto come un cieco che riconosce un amico il suo naso dritto, greco le sue labbra morbide, stanche.



La lepre saluta il furetto “a mai più’ rivederci”..



Rivederci?


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: LUIMIINCULA Invia un messaggio
Postato in data: 18/07/2012 22:23:40
Giudizio personale:
SCRITTO COME DA UNO SCRITTORE vero non si va mai al dunque ....e quindi ci si rompe le palle


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