i racconti erotici di desiderya

Io e anna parte quinta

Autore: Claudia&mario
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E fu sabato.

Anna aveva comprato il necessario per me.

Comincio' a “vestirmi” alle 7 (l'appuntamento era per le 20 a casa di Ernesto).

Io tesissimo lei calmissima e di buon umore.

Dopo avermi aiutato a vestire l'intimo richiesto ebbe anche la battuta :”ma lo sai che quando avremo lasciato alle spalle tutto questo comprero' uno strap on e ti faro' il culetto?”

La mattina era stata dal parrucchiere, smalto alle unghie di mani e piedi, rossetto, gonna nera e camicetta bianca, calze color carne e scarpe con tacco a spillo e così uscimmo.

Mi disse vai piano e facciamo prima un giro.

Alle 19,30 cominciai a prendere la strada per la casa di Ernesto ma lei mi fece fermare ad un bar.

Telefonò e disse ad Ernesto che avremmo fatto mezz'ora più tardi.

Ancora prima che le chiedessi il perchè lei mi rispose che voleva farli “arrostire” per bene.

Alle 20,30 passate arrivammo.

Entrammo e nell'appartamento c'erano come da accordi Ernesto e Ciro.

Si vedeva che erano nervosi, forse anche per il nostro ritardo.

Sul tavolo una bottiglia di vecchia romagna quasi finita e odore di alcool nell'aria.

Ernesto chiamo' Anna in disparte.

Seppi poi che le propose di riprovare a ristabilire il loro rapporto e, se Anna fosse stata daccordo avrebbe mandato via Ciro ma Anna disse che ormai era finito e sarebbe stato inutile riprovare.

Si infurio', ritorno' nel soggiorno tirando Anna per il braccio.

Ricordo che avevo paura pensando che questi due avevano anche bevuto.

Ancor prima di cominciare Ernesto mi disse di spogliarmi.

Quando fui senza pantaloni e maglia in autoreggenti e perizoma mi appoggio' un dito fuori il buchetto e con l'altra mano alla bocca fece un fischio del tipo di quello che fanno i pastori.

Volgarissimo.

Poi rivolto all'amico disse se dopo magari mi avrebbe dato una botticina ma quello disse :”Fallo rivestire per favore”.

Tirai un sospiro di sollievo per me ma rimanevo preoccupato per Anna.

Allora Ernesto disse all'amico di che poteva cominciare con la “puttana”.

Ernesto si sedette e accese una sigaretta io mi rivestii.

Ciro si porto' verso Anna, la tiro' a se e mettendole la mano sotto la gonna con violenza comincio' a ricordarle di quando gli passava davanti e lui era sotto il portone e di come se la “tirava”, di come era fiera e poi “e ora sei qui che stai tremando dalla paura”.

A dire la verità Anna non mi sembrava per niente spaventata, la conosco bene.

Le sue mani le aprono le chiappe quasi con violenza.

Ernesto apre un'altra bottiglia e sorseggiando del gin si gode la scena.

Anna comincia ad ansimare nonostante il grassone sia tutto sudaticcio e non sia un bel vedere visto che nel frattempo si è anche denudato.

Puttana è l'intercalare che usa tra una frase volgare e l'altra che profferisce.

Anna gli lecca l'orecchio.

Il grassone ansima anche lui.

Ernesto lo avverte “attento che la puttana ti sta eccitando per farti venire”.

Ma lui che Ernesto piu' volte ci aveva detto che non aveva mai avuto una donna ma solo prostitute a pagamento, atteggiandosi a Dongiovanni lo tranquillizza e dice che la spaccherà, le romperà questo e quello.......

Anna lo bacia avidamente in bocca.

Lui si rabbonisce adesso l'intercalare è “sei dolcissima”.

Calza il “cappuccio”, Anna è alla pecorina sul divano, la prende e dopo due, massimo tre minuti viene.

Ernesto si incazza.

Lo rimprovera che avrebbe dovuto prenderla a ripetizione, così come si era vantato di poter fare, avrebbe dovuto umiliarla e quella era tutta la potenza che aveva??????

Ciro rassicura Ernesto dicendogli che “la migliore è la seconda”, fatto sta che dopo mezz'ora di “disperati” tentativi di Anna questa seconda non viene fuori.

Anna a questo punto rivolta ad Ernesto gli dice che ha mantenuto gli impegni per cui tutto finisce lì.

Ernesto fuori di se' le sputa addosso chiamandola puttana e dicendole : “adesso si che mi fai schifo” ci invita ad andarcene immediatamente da casa sua.

Lasciamo la casa e non li rivedremo piu'.

Saliamo in macchina, siamo contenti, abbiamo risolto quello che era diventato un problema.

Anna volle che la portassi ad un grande bar pasticceria poco lontano.

Giunti si ritirò nella toilette e ne uscì dopo un bel po', rinfrescata.

Prendemmo il solito spumantino, lei fece anche il bis e divertita commentò:”che grande coppia di scopatori.... hai visto come me li sono cucinati? Un po' l'attesa che li ha fatti bere un po' il grassone che grande conoscitore di donne ha perso subito la testa....”

Ridemmo.

A casa, una volta letto mi cerco' e riusci anche a venire aiutandosi un po' anche con la sua mano.

La settimana dopo si fece sentire xxxx.

Ne parlai con Anna e, visto come era riuscita a gestire il problema Ernesto, affidai a lei ogni decisione.

Lei parlo' con il ragazzo e disse che prima di tutto avrebbe voluto parlare con tutti e due i cugini.

Fu l'occasione per un altro week end a Rimini dove ci raggiunse anche xxxx e si parlò.

Anna chiarì subito ai due ragazzi che loro gli piacevano ma che avrebbero dovuto considerarla solo e soltanto una puttana senza mai idealizzarla piu' di tanto.

Gli disse anche che in quel trio che si era formato nessuno aveva obblighi verso nessuno.

I due ragazzi annuirono.

La sera, in una camera di quell'hotel vuoto, i due ragazzi tennero Anna “impegnata” per un paio d'ore sempre in doppia.

Nel riscendere demmo un passaggio a xxxxx.

Giunti a Napoli avrebbe dovuto prendere il treno per tornare al paese ma passammo prima per il mio ufficio per un'altra “botticina”.

Passarono i giorni ed Anna che curava i contatti telefonici con xxxx mi chiese di tenere xxxxx a lavorare presso la mia piccola ditta di agente di commercio.

Non avevo cosa fargli fare.

Avevo un vano negozio con una scrivania e telefono, un divano ed un bagno, niente di chissà che.

Anna disse che il ragazzo era disposto per i primi tempi anche a dormire lì.

Inutile argomentare, era deciso.

Lo andammo a prendere alla stazione il giorno dopo aveva una valigia.

Ai suoi aveva detto di aver trovato lavoro a Napoli.

Per i primi tempi il suo lavoro era di mattina, usciti i ragazzi per la scuola, andare a tenere compagnia alla mia signora che mi raccontava poi tutto anche perchè se avessi voluto assistere avrei dovuto smettere di lavorare e non me lo potevo permettere.

Tuttavia il ragazzo, bravo con il pc, pian piano cominciò anche a guadagnare qualcosa, fino a potersi permettere un mini appartamento all'estrema periferia.

Fece anche delle amicizie per cui non dipendeva più da noi ed il rapporto ne beneficiò perchè ognuno aveva trovato i suoi spazi, il giusto equilibrio.

Qualche volta veniva a cena da noi (i ragazzi lo conoscevano come mio collaboratore), qualche volta noi da lui (e lì la serata terminava con l'immancabile scopata), andava tutto ok.

Venne agosto e ci propose di passare le vacanze da loro.

Il paese era piccolissimo.

C'erano mare e montagna insieme.

La sua famiglia contadini ed allevatori allo stesso tempo avevano una grossa masseria in campagna.

Un lato del piano di sopra era vuoto per cui ci propose di sistemarci lì con delle brandine che avremmo portato.

Accettammo.

I genitori ci accolsero con semplice cordialità, semplice come lo erano loro.

Ero il datore di lavoro del figlio.

Il mare distava circa due chilometri e bisognava scendere giù.

C'era una deliziosa caletta sempre semi deserta (il luogo non toccato dal turismo).

Io la mattina me la dormivo alla grande.

Xxxxx con la sua ape mi portava la famiglia al mare (Anna in cabina i ragazzi sul cassone) e la riportava poi su ad ora di pranzo.

Riposino il pomeriggio, la sera io ed Anna e xxxx (ma non sempre per non dare nell'occhio) scendevamo in paese a prendere un gelato.

I ragazzi scendevano invece a giocare a calcetto con altri ragazzi con i quali avevano fatto amicizia, parenti di xxxx oppure si divertivano ad aiutare xxxxx a fare qualche faccenda della vita di campagna.

In questi 10 giorni Anna e xxxx trovarono anche il tempo per qualche sveltina sul terrazzo superiore della masseria.

Al termine di questo periodo trovai difficoltà a corrispondere ai genitori di xxxxx almeno il compenso per le spese se non altro del vitto sostenute ma ci riuscii.

Tornati a Napoli alla fine di agosto un mio collega con ditta più grande della mia su mia segnalazione assume xxxx che ormai poteva contare su un buon reddito che gli assicurava uno stipendio niente male più le provvigioni.

Xxxxx ci fu veramente grato... e la storia continuo' ancora fino a che Anna........

continua



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