i racconti erotici di desiderya

Incontro all'autogrill.

Autore: Rudy_Master
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Tutto era cominciato con un MP sul sito, sito al quale mi ero iscritto pochi giorni prima, non ricordo bene se erano stati loro a contattare me o io a contattare loro ma sta di fatto che la sintonia sembrava emergere ad ogni messaggio di risposta reciproca che ci scambiavamo.
Pensandoci meglio credo che sia stato io a scrivergli a causa di un loro video in cui la SWEET, Francesca, veniva montata a pecorina su un divano ed il BULL di turno le stava completamente in culo fino alle palle e mentre la pompava lei si esibiva masturbandosi in urla di godimento che raramente mi è capitato di ascoltare.
Godeva di culo la TROIA, in un modo indescrivibile, eccome se godeva.
Ma tant'è...non importa come abbiamo cominciato.
I messaggi che scrivevo e che leggevo erano diretti e mi tornavano indietro dal CUCK, Franco.
Passando i giorni la voglia reciproca di andare oltre i messaggi MP era palpabile e così un giorno ci scambiammo i rispettivi cellulari, io ed il CUCK.
Mi disse che erano in ferie qualche giorno in montagna con altra gente e che non sarebbe stato libero di parlare al telefono ma talmente la voglia di sentirci era tanta, vista la paventata sintonia, che un Sabato pomeriggio con scambi di SMS scrissi che ero solo a casa e che mi sarebbe piaciuto sentire la voce di Francesca, la SWEET.
Loro erano in giro nel centro di una notissima località delle Dolomiti assieme agli amici, passeggiando tra le vetrine e le vie ed allora chiesi tramite messaggio a lui se la sua SWEET poteva allontanarsi un attimo con una scusa per presentarsi a me e parlarmi facendomi ascoltare la sua voce.
Lei lo fece molto volentieri e quando ci sentimmo ascoltai una bella voce squillante, chiara, decisa, di una donna che sapeva cosa voleva e non ne faceva mistero. Aveva poi una risata ammaliante, con un tono ed una modalità che ti avvolgeva tutto in un turbine di immagini erotiche che quel suono prefigurava.
Le dissi che mentre parlavo con lei me ne stavo completamente nudo, a gambe divaricate, con il cellulare nella mano sinistra e con la destra mi adoperavo in una lenta sega in suo onore.............apprezzò moltissimo la cosa, ne fu inorgoglita.
Ci lasciammo poco dopo per tornare lei dai suoi amici ed io alle faccende interrotte (felicemente) poco prima.
Il Lunedì successivo mi arriva un messaggio da parte di Franco che mi dice che sono piaciuto molto a Francesca e che lei ha preteso di avere il mio cellulare in modo da potermi chiamare da sola.
Ci sentimmo così nel pomeriggio; fu lei a mandarmi un SMS dicendo che era il suo cellulare e questo era un chiaro invito dicendo tra le righe:”Chiamami adesso che ti aspetto”.
Quando la chiamai iniziammo una brillante e piacevolissima chiacchierata su varie cose ma alla fine non potemmo fare a meno di finire sull'aspetto che ci interessava di più, il sesso tra noi.
Fu chiarissima, non voleva dolcezze, corteggiamento o roba simili, queste cose la annoiano, VOLEVA UN MASCHIO DECISO, NON IMPACCIATO E VERAMENTE PRONTO AD USARLA ED ABUSARLA per farla sentire una gran TROIA.
I “teneroni” non fanno per lei.
Ci sentimmo ancora i giorni successivi ed era un piacere ascoltarla e parlarci. Una donna molto intelligente, colta, affabile e con un'anima nera da grandissima PUTTANA.
Capitò giorni dopo che io dovessi passare dalle sue parti rientrando dal lavoro ed allora ci accordammo per un primo incontro conoscitivo.
Non sapevamo ancora nulla l'uno dell'altra se non qualche parola al telefono e viceversa, insomma due perfetti sconosciuti e per suggellare il senso del nostro rapporto futuro lei voleva incontrarmi nei cessi degli uomini di un autogrill.
Posto insolito per un primo incontro ma era sicuramente un test per provarmi, per vedere se avevo un minimo cenno di pudore, paura, sbandamento o altro che non potesse essere contemplato in un MASTER come lei aveva bisogno.
E così organizzammo.
Erano circa le 16 di un pomeriggio di Luglio quando sentendoci telefonicamente ci demmo le coordinate per il posto; era un bell'autogrill sulla E45 con un ampio parcheggio.
Arrivato al piazzale le scrissi che ero arrivato e che l'aspettavo. Credevo fosse ancora lontana ed invece mi rispose dicendo che lei era già dentro i bagni delle donne e che visto che altre signore non sembrava pensassero di uscire sarebbe uscita lei per seguirmi nei cessi degli uomini.
Entrai nell'atrio del bar cercando le indicazioni della toilette e mi diressi verso quella direzione.
Lei aveva descritto il tipo di parrucca che portava per essere più tranquilla di non farsi mai riconoscere dagli altri e passando davanti la porta aperta delle signore la vidi in piedi che stava scrivendo col telefonino. Sicuramente lei, come io, stava mandando il messaggio al CUCK per dirgli quando avremmo cominciato a fare sesso in quei cessi.
Il CUCK mi aveva pregato di avvisarlo in modo tale che lui potesse mettersi comodo in ufficio a segarsi immaginando di minuto in minuto cosa accadeva alla sua sposa, la mia PUTTANA.
Il CUCK mi aveva chiesto anche il favore di fare delle fotografie della cosa in modo tale che lui si potesse godere lo spettacolo della propria moglie TROIA “al lavoro”.
Lei era bellissima, abbronzata, occhi vivissimi da femmina vogliosa, capelli nerissimi dati dalla parrucca a caschetto, una camicetta bianca su un paio di jeans che le fasciavano il bacino in modo favoloso e mettevano in luce un culo molto ben tirato su.
Mi guardò passare davanti alla porta e subito ci fu tra noi un cenno di accordo e complicità.
Mi fermai sulla soglia dei cessi degli uomini in attesa che lei uscisse da quello delle donne e mi seguisse.
Entrammo dentro una cabina del bagno ed immediatamente la spinsi con forza sulla parete di destra cacciandole in bocca la lingua fino alle tonsille. Volevo violentarle la bocca con la mia lingua per farle capire immediatamente che lei era mia, totalmente mia ed in balia delle mie voglie.
Lei tentava un parvenza di resistenza ma era chiaro che faceva parte del gioco, cercava di scansarmi le mani che la frugavano dappertutto, che cercavano di aprirle la camicetta, di sbottonarle i jeans.
Le mie mani si impossessarono del suo culo schiacciato alla parete.
Aveva un culo da sballo, si vedeva e si sentiva che lavorava molto in palestra per quel culo; era fatto in modo veramente divino, i glutei rotondi e sodi erano perfettamente separati e la mano a palparglielo da sopra i pantaloni finiva direttamente nell'incavatura dove si incontra il buco del culo e l'inizio della fica.
Lei mentre veniva palpata e violentata dalla mia lingua emetteva mugolii misti a parole dette a bassissima voce di divieto ma quei divieti non li ascoltavo affatto.
Non volevo ascoltarli e neanche lei voleva che io li ascoltassi.
La feci abbassare a forza e le feci slacciare i miei pantaloni per cominciare a succhiarmi il cazzo.
Ci si avventò sopra con una ingordigia famelica.
Gran POMPINARA, pensai.
Dopo un po le ordinai di alzarsi e la feci girare dandomi le spalle ed attaccando le mani al muro, tirandole giù i pantaloni scoprii quel fantastico culo inguainato da un tatuaggio tribale sui lombari.
Mi aveva detto che aveva il ciclo e che mi aveva voluto incontrare pur in quelle condizioni perché non voleva più aspettare; era curiosa di conoscermi e di testare la mia capacità di maschio dominante per vedere se la storia poteva andare avanti oppure ero uno dei tanti che parlano parlano e poi alla prova dei fatti sono una delusione.
Con i jeans abbassati poco sotto il culo le appoggiai il cazzo tra le chiappe facendole sentire il turgore spingere ed aprire ancora meglio quelle già separate rotondità.
Intanto più volte la maniglie della porta si era mossa a far notare che c'erano dei maschi che cercavano di entrare per i loro bisogni fisiologici non immaginando cosa stesse succedendo li dentro.
Tenevamo le voci più basse possibile, anche se credo che qualcuno avesse potuto immaginare qualcosa.
Parlandole all'orecchio le dissi che ora l'avrei inculata a pelle.
Tutti e due eravamo certificati sanitariamente e perciò non c'era bisogno di nessun preservativo.
Lei con fare deciso mi rispose che aveva il ciclo e così non le piaceva. Pur se avevo la quasi certezza che non era così desistei per evitare di tirare troppo la corda la prima volta.
Ne avrei avuto occasione in futuro, ne ero certo. Si vedeva dagli occhi, da come si muoveva,e da come sussurrava che le piaceva il mio trattamento.
La feci girare di nuovo e la feci inginocchiare per riprendere il pompino interrotto poco prima mentre con la sua digitale facevo quelle poche foto che mi aveva chiesto il marito.......CORNUTO.
Purtroppo lo spazio angusto ed il fatto che essendo la prima volta volevo dedicarmi a lei mi evitò di fare tanti scatti come magari il CUCK avrebbe voluto. Ma in quel momento non me ne fregava assolutamente niente di quello che voleva lui, ora c'eravamo solo io e quella PUTTANA di sua moglie nei cessi di un autogrill col rischio di essere scoperti, visti, sentiti................ECCITANTISSIMO.
Poco dopo sentii il piacere salire ed allora feci capire chiaramente alla BOCCHINARA che le stavo per sborrare in bocca.
Un fiume di latte di cazzo le rovesciai dentro le labbra e lei senza staccarsi aspettò, continuando a pompare, che finissi di eruttarle in bocca.
Finito dal basso mi guardò con occhi di fuoco, si alzò e venne a baciarmi con ancora la mia sborrata intonsa dentro le labbra.
Ci scambiammo un profondissimo bacio ed a quel punto...la STRONZA, apri le sue labbra facendo uscire la sborra che andò a cadermi tutta sopra la mia T-shirt. Imprecai e lei guardandomi con gli occhi scintillanti per la soddisfazione mi sussurrò:”Basta un po' d'acqua e va via tutto”.
Ci rassettammo e ci pulimmo con delle salviette umidificate e ci preparammo ad uscire.
Aprii la porta con circospezione controllando che non ci fosse nessuno ne li dentro ne nel corridoio perché certamente se qualcuno l'avesse vista uscire, così bella, dal bagno degli uomini qualche domanda se la sarebbe posta.
Era tutto a posto e la feci sgattaiolare fuori.
Appena uscita mi apprestai a passare l'acqua sopra la maglietta sborrata e mi ritrovai con un uomo che era uscito dalla cabina del cesso accanto alla nostra con l'apertura della porta rivolta a poter vedere chi usciva dalla nostra posizione. Che si fosse appostato per vedere chi usciva dalla nostra porta? Mha....
Certamente se così fosse sono stato molto invidiato.
Uscii e mi presi un caffè al bar pensando che lei se ne fosse ormai andata, ma invece quando fui all'esterno la trovai li fuori intenta a scrivere come l'avevo vista all'inizio. Stava sicuramente messaggiando al CORNUTO raccontandogli l'accaduto, cosa che feci immediatamente pure io. Glielo dovevamo.................per contratto.
Quando se ne andò la vidi nella sua auto passarmi davanti lentamente e mandandarmi un bacio con la mano in segno di gradimento.
Ne fui felice.
Il giorno dopo il marito mi scrisse dicendomi che la sera a cena avevano parlato dell'accaduto e l'eccitazione tra loro era esplosa finendo il gioco sessuale godendo con una mega inculata che lei chiese al marito dicendogli:”Dai finisci il lavoro che non ha finito quel porco...INCULAMI!!”
Che STRONZA !!


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