i racconti erotici di desiderya |
Il tormento dell'attesa |
Quante immagini riportate alla memoria appena superata la porta... Sono steso sul letto, nel buio del nostro talamo segreto, dove i desideri diventano realtà. Per molti giorni non potrò vederti, sentirti… Mi sono spogliato e chiudendo gli occhi ho cercato nel mio labirinto di memoria, attimi che mi legano e stregano. Difficile emigrare dalla realtà ad un’immagine sfocata: cerco di concentrarmi, mentre, la mano, senza dignità, scivola lentamente ad accarezzare il membro. Chiudo gli occhi stupidamente, sono al buio! Che cazzo stringo gli occhi!! Il sesso reagisce ai pensieri indecenti, ma la tua immagine rimane sbiadita e il tuo odore di femmina, è svanito da tempo. Le lenzuola nere stropicciate e il letto mai rifatto, sono l’unico segnale del nostro ultimo passaggio, fortuna che la donna delle pulizie tiene in ordine la mia confusione di maschio. Cazzo! Ho perso l’eccitazione con queste variazioni sul tema: sto accarezzando un amico scontroso che ha bisogno di linfa nuova. Cerco di riprendere il filo del pensiero erotico tornando alla tua immagine sul letto: i ricordi sono netti, i particolari meno. La reazione fisica che sento tra le mani, non mi soddisfa, accendo la luce, mi alzo e prendo il telecomando del videoregistratore dove ho immortalato alcuni dei nostri amplessi. Sapevo che sarebbe arrivato questo giorno, te l’avevo detto; - Verrà il giorno che non potrò averti e dovrò sfogarmi diversamente… Ricordo i tuoi sorrisi increduli alla vista della telecamera e poi, le tue lamentele su quella novità e infine, l’eccitamento nel saperti registrata. Il filmato parte, guardo le immagini e vedo passare mille particolari che avevo perso nel momento della passione. Torno a sdraiarmi sul letto, ho messo un doppio cuscino dietro la testa e una mano appoggiata alla nuca, l’altra, ricomincia a discutere meccanicamente col sesso. Vederti, è un’esplosione di sentimenti: desiderio e tristezza scivolano lentamente sul ritmo creato appositamente per il mio piacere, il sesso turgido subisce la stretta possessiva della mano e ne accetta la cattiveria, il movimento segue le immagini e, i gemiti che arrivano dallo schermo sono come la benzina per il fuoco. Il pensiero corre al momento della telefonata arrivata mentre facevamo all’amore l’ultima volta: avevi dimenticato di spegnerlo; ricordo il tuo viso imbarazzato quando hai visto il nome di tuo marito e io che ti ho detto di rispondere; - Sei pazzo? Non riuscirei a parlare con lui in questo momento… - Rispondi… E tu, ancora una volta, mi hai seguito nei miei desideri ambigui. La mano continua il suo scorrere… Torno a quel momento: ti ricordo mentre saluti e io, approfittando della situazione, ti faccio piegare verso il tavolo e bastardamente entro a suggellare il mio potere; ascolto le sue parole e aspetto il tuo parlare per spingere più forte: guardo la tua mano che cerca di placarmi, cerchi di calmare la mia irruenza per non tradire la tua voce, ma, io ti vedo nello specchio, percepisco il tuo eccitamento per quella situazione pericolosa, sento e guardo il tuo bacino che spinge deciso verso il mio sesso e, riconosco quel viso contratto nella smorfia della passione. Esco piano e aspetto, poi, nel momento dei saluti, scateno la mia bestialità d’amante. Un attimo di crepa nella voce, un gemito strozzato nella gola, il cellulare che inerte cade per terra, mentre, afferri decisa il bordo del tavolo offrendoti a me. Lo specchio continua a mostrare il nostro amplesso focoso, i gemiti liberi da trattenimenti diventano urla e finalmente vengo… Ho il cuore in tachicardia, anche quel giorno lo era e, quando ti avrò di nuovo, impazzirà ancora. Guardo il finale del filmino, mi domando come sia possibile desiderarti tanto. Un amante innamorato… Quanto è infingardo il tempo? Veloce quando siamo insieme, lento se non ci sei. Apro l’armadio e guardo i tuoi vestiti, poi il tuo intimo, a ricordarmi che esisti, accarezzo lascivamente un perizoma nero mentre, sento un nuovo formicolio tra le cosce. Domani voglio passare in un sexy shop a vedere se ci sono delle novità, so quanto ami le sorprese erotiche; nel frattempo adagio della lingerie sul tavolo a supportare il mio desiderio crescente, ti preparo per il mio piacere, seguendo il ricordo dei tuoi desideri. Il tempo dell’attesa sta finendo. Presto tornerai ad essere la mia piccola grande donna, tortura dell’anima, delizia del corpo. Il tempo delle mele, è passato con la giovinezza, non sarà mica che esiste il tempo delle pere per chi arriva in ritardo? Sorrido a questa battuta fanciullesca e piano mi rivesto. Mi guardo un attimo nello specchio, tutto, esteticamente e a posto, posso tornare alla realtà quotidiana aspettando il momento di perdermi con te nel nostro mondo… |