i racconti erotici di desiderya

Finalmente in quattro


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Quel martedì di sette anni addietro arrivò, arrivo voluto e cercato. Voluto da me e cercato da Paola. Si cenò a casa di Elena e Gianni, anche perché noi, amanti ed entrambi sposati, non avremmo potuto certo ospitarli. Forse il nostro segreto appartamentino poteva anche andare bene, ma, quella prima volta, volevamo che fosse perfetta in tutto. Casa vera con tanto di aperitivo e cena, per poi scoprire una nuova frontiera della pratica sessuale.



Tra i tanti complimenti che Elena riceveva per gli ottimi piatti preparati, eravamo ormai arrivati al corposo Barbaresco di fine pasto. Durante la cena, un po’ sottocchio ed un po’ apertamente, io e Gianni fissammo le ampie aperture degli abiti delle nostre compagne, golosi delle loro nudità. Da parte loro, il piacere di essere maliziosamente guardate. Nulla per evitarlo… anzi, con ripetuti accavallamenti delle gambe, davano sempre più di se ai nostri occhi.



Noi lì a contemplarle e loro eccitate nell’eccitare.



Parlando dei più svariati argomenti, tutti e quattro ci stavamo cerebralmente prospettammo quel dopo a cui, magari con approcci mentali diversi, si stava lentamente giungendo.



Gianni si alzò e baciò appassionatamente sua moglie, con un bacio lungo, delicato ed intenso al tempo stesso. Loro erano i padroni di casa, a loro competeva aprire le danze; pur neofita assoluto, capii che quello era l’attacco di violino che ci avrebbe traghettato dalla sinfonia dei piatti al concerto dei corpi. Ero eccitato al pensiero del mio imminente godere del corpo di Elena e del vedere quello di Paola goduto da Gianni. Baciai Paola.



Il silenzio calò tra noi. Quasi non interrompendo i contemporanei baci, andammo a sederci su un divano in un clima quasi irreale, fatto di un po’ di imbarazzo, di tanta eccitazione, di silenzii forieri di forte emozione. Elena iniziò ad accarezzare il viso di Paola; lei non si sottrasse a quella mano che, dal viso, andò sul collo, per poi incunearsi nella scollatura, posandosi sul seno.



Le due donne si erano poste davanti al tavolo, ove faceva mostra di se, senza capacità di interessare alcuno, il dolce. Si alzarono cercandosi i corpi e le bocche, mentre, molto lentamente e svestendosi reciprocamente dei pochi indumenti indossati, riempivano quel salone di magnifico lesbismo. Fu palese un brivido di Paola, allorchè sentì la mano di Elena penetrare tra le sue labbra vaginali… rabbrividendo si sedette sul divano contrapposto a noi uomini. Istintivamente aprì le gambe, mostrandoci quel ciuffetto nero che non riusciva a nascondersi dentro il micro tanga.



Con una mano accennò ad accarezzarsi l’interno delle cosce, con l’altra cercò a sua volta il capezzolo di Elena. Si baciarono, giocando con le loro lingue davanti a noi. Le loro mani si cercarono vogliose le vagine ed iniziarono a giocare con i rispettivi bottoncini del piacere. Erano però frementi e vogliose di ben altro. Elena si inginocchiò tra le gambe di Paola e la sua lingua non cessò di muoversi tra il grilletto e le grandi labbra. Paola gemete sotto quegli esperti e delicati colpi di lingua.



L’erotismo stava salendo a dismisura. Quelle due donne cercavano tra loro il piacere, alternandosi con le lingue su ogni parte dei loro corpi. Di tanto in tanto si incrociavano in lussuriosi baci. Gemevano e si contorcevano per il piacere corporeo loro e per quello visivo di noi due uomini. Arrivò il primo orgasmo per entrambe. Fui sconvolto dal vedere Paola, novizia di quel gioco saffico, così partecipe e così eccitata.



Era giunto il nostro momento di entrata in scena. Gianni dovette toccarmi leggermente il braccio per invitarmi a seguirlo. Ero completamente paralizzato dallo spettacolo da film hard che si svolgeva sotto i miei occhi. Ci avvicinammo ed iniziammo ad accarezzare le nostre vogliose compagne. Quasi subito le carezze lasciarono il posto alle bocche. Mi trovai inginocchiato a baciare intensamente la vagina di Elena, ben guarnita da un birichino ciuffetto di pelo sopra le grandi labbra interamente depilate. Paola la stava masturbando e la sua mano si scontrava con la mia lingua. Vidi Gianni affondare la testa tra le cosce di Paola… Le due donne vennero nuovamente, quasi in contemporanea… Io e Gianni ci inebriammo con i loro umori, alternandoci tra le due vagine; i membri ormai durissimi e vogliosi di entrare nel gioco. Ci svestimmo quasi strappandoci i vestiti. Smaniavamo di essere nudi e finalmente protagonisti della serata insieme alle due attorfemmine.



Elena si chinò sul pene di suo marito, Paola immediatamente la imitò su di me. Io e Gianni eravamo immobili schiavi di quelle bocche fameliche di sesso. Ma ero l’ospite… ed allora Elena, da splendida padrona di casa, iniziò a dedicarsi a me. Le due si passarono di bocca in bocca il mio cilindro carnoso, unendo le loro lingue su di esso, mentre Gianni, da dietro, leccava ora l’una ora l’altra. Fu Paola, a quel punto, a cingere tra le sue labbra il turgido arnese di Gianni. Si erano scambiate gli uccelli. Entrambe erano impegnate su un pene per loro nuovo. Fu una novità bellissima ed assoluta… per la prima volta vedevo Paola adoperarsi sul cazzo di un altro uomo davanti a me. Il rimirarla, così sguaiatamente protesa, mi eccitò tantissimo, non riuscivo a staccare gli occhi da quei due. Paola godette di un terzo orgasmo con quell’uccello estraneo in bocca, mentre io dovetti, a malincuore, togliere il membro dalla bellissima bocca di Elena… stavo venendo e stavo venendo sia per il piacere corporeo che mi stava dando Elena che per l’eccitazione che mi dava il vedere Paola fare un pompino ad un altro uomo.



In quel momento la mia speranza fu che Paola non smettesse di tenere quel membro in bocca…, che lo tenesse sino a farlo venire…, che lo facesse venire su di se…, che si facesse inondare di sperma viso e tette…, mi eccitava il pensare di poterla vedere cosparsa e gocciolante come uso tra noi. Mi misi a leccare la sua vagina grondante. La invitai esplicitamente a continuare. Le dissi “continua… fallo venire.”



L’atmosfera, sino a quella mia frase fatta di tantissimo erotismo ma di soli gemiti senza parole, si riempi anche di voci; Gianni ed Elena, forse motivati dal mio aver iniziato a parlare in quel contesto, si unirono a me nell’incitare Paola. “Continua a succhiare quel porco di mio marito… fatti regalare la sua sborra…” fu l’invito di Elena, mentre Gianni non si trattenne dal dire “sei splendida…, hai una lingua meravigliosa…, prendimi il cazzo tutto in bocca…”



La leccammo a due lingue, io ed Elena. Bastarono pochi colpi di lingua e Paola, con parole quasi incomprensibilmente, urlò: “porci, mi state facendo impazzire… adoro succhiarti… voglio bere la tua sborra…”, e venne con un orgasmo violentissimo, con gemiti strozzati da quel cilindro di carne che le penetrava la gola ed era ben trattenuto dalle sue labbra… quasi non volesse perderlo… quasi non volesse farlo uscire dalla sua bocca.



Elena si inginocchiò tra me e Paola, offrendomi la visione delle sue rotonde natiche. Ma non fu solo una visione, la sua mano cercò il mio pene e lo guido in lei. La penetrai, mentre il suo viso sussultava tra le cosce di Paola, sempre più intenta ad oralmente portare al delirio Gianni. Per Paola era orgasmo continuo, quella bocca su di se e quella sua su Gianni la stavano catapultando nell’empireo del piacere. Per me non era diverso, mi bastò poco per esplodere e lo annunciai urlando: “sto venendo…”. Elena, come un fulmine, si girò e, sdraiata per terra, mi volle tra le sue labbra. Fu un orgasmo sublime, con un godimento infinito, procuratomi dalla lentezza di eiaculazione che, tenendomi all’indietro il membro, Elena mi stava regalando con la sua bocca.



Gianni non fu da meno, eccitato dalla bocca a ventosa di Paola e dal vedere la propria moglie assorbire famelica tutto quanto io le stato donando, non riuscì più a trattenersi. Paola, solo a quel punto, liberò dalla stretta labiale il membro di Gianni e si inchinò sotto di esso, prendendo, quasi poco prima mi avesse letto nel pensiero, ogni goccia sul viso. Era il suo modo preferito di finire una fellatio con me, questa volta lo fece con lo sperma di un altro. Gianni la inondò copiosamente. Gocce le scendevano dal viso sulle tette, altre erano nei capelli, mentre il suo corpo vibrava per l’ennesimo orgasmo. Vero che è normalmente pluriorgasmica, ma mai prima la vidi come quella sera…



Splendide ed ulteriormente intriganti le parole di Gianni a quel punto: “bell’orgasmo… Paola sei meravigliosa… ma ragazzi, attenzione, la serata non è certo ancora finita… questo è stato solo per digerire la cena… ed iniziarvi ad un nuovo mondo di piacere ed erotismo”.



Dopo una breve pausa ed un drink, questa volta veramente voluto al pari di una buona sigaretta, Elena riaprì, all’improvviso, le danze. Prese la testa di Paola e la chinò, senza alcuna delicatezza, sui suoi capezzoli. Mentre lo faceva, ci annunciò quanto ora si sarebbe aspettata da noi: “vi voglio tutti e tre su di me…” Prima aveva fatto la maestra di noi neofiti, adesso voleva vedere quanto noi avevamo imparato…



Iniziammo a leccarla ovunque. Tre lingue e sei mani, in contemporanea, leccavano ed accarezzavano il corpo di Elena. Capezzoli, buchino del culo, vagina, grilletto, nulla veniva risparmiato. Noi uomini, a turno, univamo le nostre lingue a quella di Paola nel leccare il corpo di Elena, mentre le dita strizzavano i capezzoli e si insinuavano contemporaneamente nella figa e nello stretto forellino posteriore. Non ci volle molto per sentire Elena gemere di un orgasmo lunghissimo. Godendo, Elena volle la vagina di Paola sul suo viso, per assaporarla mentre io e Gianni eravamo proni sulle sue più segrete aperture. Dalla sua bocca uscì un misto di turpiloquio ed enfasi erotica che fu assorbito, dopo non molto, in un rantolo senza fine.



Appena ripreso il fiato vitale, Elena si alzò e prese da un cassetto del mobile bar uno strano e lunghissimo fallo siliconico a due punte. Io e Paola guardammo curiosamente quello strano arnese. Era enorme, simil equino tanto nel diametro che nella lunghezza. Infilò una delle due plastiche cappelle nella vagina di Paola, poi fece propria l’altra. Con la mano tra le due aperture inghiottenti l’arnese, provvide a manovrarlo, penetrando e penetrandosi.



Io e Gianni, eccitatissimi da quello spettacolo saffico di imitazione dell’etero, eravamo tornati al massimo turgidore, pronti a sostituire il silicone con la nostra carne.



Giunsero i primi gemiti ad annunciare l’imminente orgasmo. Iniziammo a scambiarci tra le labbra i loro capezzoli, guardandole libidinosamente… così sguaiate, con le gambe aperte e quel “coso” che nascondeva le estremità dentro le loro umide vagine. Fu nuovamente Elena, dopo l’orgasmo, ad alzarsi. Mi prese sotto di se è guidò il mio pene dentro la sua vagina, ancora grondante dell’appena goduto orgasmo. Ero pronto per quell’esibizionistico spegni candela sotto gli occhi di Paola e Gianni, ma lei mi fermò. Chiamò anche Gianni. Lo volle dietro di se e lo guidò nelle sue secrete posteriori. Era la mia prima volta di una doppia penetrazione. Sentivo il membro di Gianni contro il mio, diviso solo da quella piccola membrana che separa i due fori del piacere. Non riuscivo a rendermi conto se era lui o lei a dare il ritmo alla cavalcata multipla. Io era fermo, godente di quel sentire su di me il peso dei corpi, il calore umido della vagina di Elena e il membro di Gianni che quasi si strofinava sul mio.



Fu spettacolare, ed ancor più spettacolare fu il sentire le mani di Paola che accarezzavano il mio scroto, mentre le sue labbra si muovevano su quello di Gianni. Elena, sotto quel doppiarsi in lei dei colpi e la durata da “seconda volta” di noi maschietti, venne ripetutamente, intensamente e rumorosamente. Poi si alzò, lasciandoci entrambi orfani dei suoi accoglienti orifizi. Ma fu un breve essere orfani. Il suo posto fu immediatamente preso dalla confusa Paola. Per lei era la prima volta di una doppia penetrazione. Il suo culetto era ben avvezzo al mio strumento, ma mai ebbe a sentirlo in se insieme ad un altro. Si stese su Gianni, mentre Elena, con mano esperta, mi guidò in quel posteriore già ripetutamente da me esplorato.



Tante volte avevo goduto in entrambi i suoi canali del piacere, ma questa volta, per la contemporaneità di ciò che stava avvenendo, era diverso, molto diverso, estremamente diverso…



Che spettacolo. Che eccitazione. Che estasi.



Paola, dopo un attimo di confusione sul ritmo e incertezza nei movimenti, si dimostrò più che consona per quel nuovo gioco. Gemette e si contorse ripetutamente. Venne con il suo tipico multiorgasmo continuo… non smetteva più di rumoreggiare ed urlare il suo intenso godere. Alternavo colpi veloci e violenti a colpi lenti e delicati nel suo culetto, mentre Gianni mi assecondava da esperta e capace spalla. Sembrò una cavalcata infinita, una calcata resa ancor più straordinaria da quella lingua che Elena continuava a far girare sulle mie parti preanali e sui miei testicoli.



Venni prima io, non resistevo più a tanta mentale e corporea eccitazione. Mi lasciai andare in Paola. Mentre mi godevo il finale di quel per me nuovissimo modo di giungere all’orgasmo, sentii Gianni esplodere a sua volta. Sentii, attraverso la sottile membrana che divideva le nostre segrete intimità, il suo pene ingrossarsi e pulsare, per poi rilassarsi nell’eiaculazione. Vidi, con la coda dell’occhio attirata dai suoi gemiti, Elena godere con noi di un ditalino che, guardandoci venire, si stava praticando.



Tutto quella sera fu per me eccezionale. Eccezionale fu il piacere, eccezionale fu l’atmosfera erotica, eccezionale fu l’aver finalmente provato il sesso diverso da quello a due.



Gran serata… ma era ormai passata mezzanotte… giusto il tempo per rivestirsi e correre all’auto prima che divenisse zucca, con i rispettivi coniugi cocchieri. Si sa, il cinema con le amiche e le cene tra colleghi difficilmente finiscono alle tre del mattino. Vi era però ancora tanto da scoprire insieme, tra cui, per noi, il sapere qualcosa sulle innumerevoli storie di sesso di quei due, non ultima quella della serata al ristorante con il palestrato. Ci sarebbe stato tempo, ora si era sintonici e complici e parlare diveniva più normale e facile, sia per loro che per noi. Quella sera avevamo valicato il Rubicone, dopo anni di eccitazione al solo pensarci. Ci si sarebbe rivisti, con Gianni ed Elena, un pomeriggio. Però in un luogo ove sarebbe stato impossibile fare sesso; volevamo tenere lontana la tentazione, per poter conversare qualche ora con loro sull’argomento, sullo scambismo, su quel modo di vivere la propria sessualità in uno con quella di coppia. Dopo la “pratica”, eravamo ansiosi di apprendere anche “la grammatica” di questo per noi nuovo eros.







P.S.: questo racconto si inserisce dopo quello “Fantasia di orgia” ed attiene al mio essere entrato nel mondo dello scambiamo insieme alla mia amica Paola. Ovviamente, da quell’ormai lontano 2001, ho vissuto nuove e ulteriori esperienze erotiche, sia singolarmente che con Paola. Il piacere di portare alla luce i passaggi salienti di questo mia navigare nell’eros mi ha indotto a scriverne, come già fatto con i due racconti già in rete (“la scoperta della bisessualità” e “Un Triangolo pieno di piacere”), che attengo a momenti successivi e molto più recenti.





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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Coppia Dueppiu Invia un messaggio
Postato in data: 21/01/2011 12:55:38
Giudizio personale:
bel racconto molto intenso

Autore: Ktulu1666 Invia un messaggio
Postato in data: 19/06/2008 18:02:58
Giudizio personale:
davvero complimenti
intrigantissimo.


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