i racconti erotici di desiderya

Finalmente cuck

Autore: Antonioss84
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Dopo oramai cinque anni di fidanzamento ed infinite richieste alla mia ragazza, decido di abbandonare il sogno cuckold. Capisco che lei è restia alla pratica, non ne vuole proprio sapere. Decido di mettere un annuncio su un noto sito di coppie cuckold almeno per giocare come singolo con qualche coppia, sempre se è possibile la cosa, vista la diffidenza delle coppie ad aprire le porte a dei singoli.

Dopo qualche giorno ricevo una mail di un singolo che abita a circa un ora di auto dalla mia città e li mi ricordo che nell'annuncio ho sottolineato comunque di essere una spirante cuckold, anche se l'annuncio è per singolo. Dopo un fitto scambio di mail e, successivamente, di messaggi msn lui mi fa una proposta particolare: vorrebbe aiutarmi nel mio sogno cuckold, ma dato il fatto che lei è restia alla cosa, almeno vorrebbe sondare il terreno per capire se effettivamente non vuole farlo alla luce del sole nei miei confronti oppure se proprio non è intenzionata a scopare con altri. Quindi decidiamo di organizzare un piano particolare: decidiamo di incontrarci “casualmente” in un bar ed io lo devo presentare a lei come se fosse un vecchio amico di amici che non vedevo da anni ed una volta conosciuti lui corteggiarla “a mia insaputa”. Capisco che è un piano molto articola to, però decido di fare prima un incontro conoscitivo con lui per essere sicuro che sia una persona seria ed una persona che possa piacere a lei.

Due giorni dopo ci incontriamo con lui per conoscerci. Ci diamo appuntamento in un bar. Mi si presenta un uomo sui 45, in forma, fisico atletico ed elegante. Dopo i primi convenevoli ci sediamo e chiacchieriamo un po della situazione che vorremmo creare, gli faccio vedere delle foto di lei sul cellulare e rimane molto contento di quello che vede: lei ha 29 anni, mora, formosa. Decidiamo di fare come avevamo programmato e lui mi promette che, nel caso il suo corteggiamento dovesse andare a buon fine, mi racconterà tutto nei minimi particolari ed io sento già un a certa eccitazione salirmi dal basso ventre.

L'appuntamento è fissato ad una domenica di due settimane dopo. Io e la mia ragazza, dato il caldo delle notti di luglio, usciamo quella sera a fare due passi ed a bere qualcosa. Lei è vestita con un vestito molto leggero estivo, molto colorato, un paio di sandali tacco 12 che slanciano le sue bellissime forme. Entriamo in un bar e ci sediamo in un tavolino in veranda, sul lungomare. Mi sento una mano sulla spalla e vedo il tipo, abbronzatissimo, vestito quasi tutto di bianco: “Ciao Antonio, cavolo quanto tempo, saranno passati 6-7 anni, non sei cambiato per niente” ed io “Enrico. Tu che ci fai qua?”, quindi il solito scambio di battute tra persone che non si vedono da tempo, lo invito a sedersi con noi a tavolino: “Enrico, lei è Giovanna la mia ragazza!”, L ui fa il galantuomo le bacia la mano e poi le solite battute sceme che si fanno quando uno, conosciuto sempre single , si fidanza e diventa “prigioniero” del fidanzamento.

La serata prosegue così, chiacchierando del più e del meno. Dopo un paio d'ore ci salutiamo tutti e ce ne torniamo tutti a casa. Lei mi dice: “simpatico il tuo amico, non me ne avevi mai parlato”.

Dopo averla accompagnata torno a casa mia e scrivo un messaggio a lui. Subito mi risponde: “la tua ragazza è una gran fica, mi divertirò a darti una mano, le chiederò domani l'amicizia su facebook”.

E così fu, dopo due giorni, sulla pagina di lei, vedo come amicizia in comunque quella del tipo e capisco che il piano sta andando come previsto.

Dopo circa una settimana lui mi manda un messaggio: “abbiamo scambiato qualche messaggio su fb e dopo qualche insistenza mi ha dato il suo numero di telefono, chiedendomi di non dirti niente però”.

Tutto va a gonfie vele penso fra me.

Lui ogni sera mi fa un report di come stanno andando le cose, dicendomi che scambiano sempre più messaggi ogni sera e che lui ci sta andando anche un po pesante, parlando di scopate e di sesso mentre lei risponde a tono senza problemi.

A circa tre settimane da quando gliel'ho presentata lui mi dice che è quasi pronta e che le ha mandato la foto del suo pisello, ricevendone dei bei complimenti da lei. Lei di risposta le ha mandato la foto della fica e lui me la manda tramite mail per capire che non sta dicendo bugie.

Da li capisco che ci siamo praticamente riusciti nel nostro intento.

La settimana dopo, quindi ad un mese circa dalla conoscenza tra loro, lui le dice che dopo due giorni sarebbe andato a trovarla di notte. Lei gli dice di farsi trovare all'entrata di una pineta vicino casa sua che lei sarebbe stata li ad aspettarlo.

Il giorno prefissato sento lei la mattina e mi dice che la sera sarebbe stata ad una riunione di un associazione umanitaria di cui fa parte. In verità io so bene dove andrà.

Sento lui, dice che farà una cosa pazza: terrà il telefono acceso in chiamata durante il loro incontro così che io possa sentire tutto. Non riesco neanche ad esprimere il mio stato di eccitazione.

Finalmente arrivano le tanto sospirate nove di sera. Mi arriva il messaggio di Enrico che sta arrivando nel posto prefissato, un boschetto non lontano da casa di lei. Dopo due minuti mi scrive che è arrivato e che la macchina di lei è li. A quel punto apre la telefonata, chiude l'altoparlante in modo che non possano arrivare eventuali rumori da parte mia e mette il vivavoce, in modo che non mi possa perdere neanche un secondo di tutto quello che succede.

Sento lui che scende dalla macchina si sente lo sbattere dello sportello, entra in macchina di lei, si sente il loro chiacchericcio, loro che si salutano, poi un minuto di silenzio, con un sottofondo di struscìo, si sente lui che dice: “mi sei arrivata quasi in gola con quella lingua” e lei “dai levalo fuori che te la voglio mettere da qualche altra parte la lingua”.

A quanto pare non perdono tempo e lei ha gia il pisello di Enrico in bocca. Si sentono i rumori e si sente lui che la chiama “succhiacazzi” e “pompinara”: “sei bravissima, ma quanti ne hai succhiati...”.

Poi di colpo si interrompe la comunicazione, sicuramente è caduta la linea oppure si è scaricata la batteria. Di colpo il tempo sembra essersi fermato. Sono in camera mia, col telefono in mano che rimane silenzioso, eccitato come un cavallo. Passa un ora, poi ne passa un'altra quando finalmente suona il telefono: è Enrico “Ciao Anto, mi si è scaricata la batteria, ho attaccato ora il caricatore alla macchina che sto andando via. Se ti fai vedere ci facciamo una chiaccherata una mezzora”. Mi fiondo subito alla macchina e vado in un posto concordato con lui, a circa venti minuti di auto da casa mia. Mi siedo nella sua macchina, lui ha un sorrisino in viso: “La tua donna è una gran porca” mi dice “non si è fatta mancare proprio niente”, ed incomincia il racconto della scopata. Dice che dopo il pompino si è fatta leccare per bene, godendo come una matta per poi farsi cavalcare per bene e si è fatta venire nella fica, sempre senza volersi togliere il perizoma, ma solo facendolo spostare di alto. Dopo qualche minuto per riprendersi hanno ripreso la scopata, con lui che ha provato a mettergliela nel culo e lei ha acconsentito. Dopo che lui glielo ha riempito per bene sono rimasti un bel po seduti a riattizzarsi a vicenda con lei che gli ha sparato un altro pompino che lui ha definito “da paura”, e mentre leccava gli ha leccato anche il buco del culo. Poi è voluta scendere dalla macchina, scalza sugli aghi di pino, per appoggiarsi al cofano e farsi prendere da dietro, prima nella fica e poi nel culetto, alla luce della luna piena e delle luci di posizione della macchina.. Lui toglie fuori il cellulare e mi fa vedere una foto, un po scura perchè fatta col telefono di lei , ma che rende bene l'idea, in cui si vedeva il suo cazzo ben piantato nel culo di lei, con la sborra della scopata precedente che fuoriusciva dal buco. Poi sempre nuda sugli aghi si è inginocchiata sugli aghi di pino e gli ha fatto un pompino fino a farsi venire in bocca. Anche li lui toglie fuori una bellissima foto di lei che succhia il cazzo con la sborra che le cola dall'angolo della bocca. Io nel frattempo mi sono tolto fuori il cazzo e mi sego davanti a lui mentre racconta tutti i particolari: “ah tieni” mi dice lui e mi da le mutandine di lei piene zeppe di sborra. Io le annuso e sborro come un cavallo. Lui sorride: “anto, ti piacerebbe se la vedessi altre volte? Una cavalla del genere mica la incontri sempre eheheh” ed io ancora eccitato “si, quante volte vuoi”.

Ci salutiamo, scendo dalla macchina salgo sulla mia e proprio in quel momento mi arriva il messaggio di lei che la riunione è finita ed è arrivata a casa.

Il racconto è totalmente inventato.


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Autore: Stilettox Invia un messaggio
Postato in data: 28/09/2013 21:18:17
Giudizio personale:


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