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Fantasie sotto la doccia


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FANTASIE SOTTO LA DOCCIA





-questo racconto è stato postato dalla sottoscritta sulla scheda personale del concorso di Miss Desiderya nel mese di dicembre 2006; ho provveduto a modificarne il titolo poiché il precedente, su suggerimento anche di alcune persone, risultava non adatto al contenuto dello stesso-



Erano circa le 15…avevo appena finito di chattare con il mio amico milanese, un ragazzo che mi aveva colpito sin dall’inizio per la sua dolcezza, i suoi modi gentili, il suo spiccato senso dell’umorismo (adoro scherzare quando si parla e/o si fa sesso), nonché per un…ehm…diciamo “fratellino minore” alquanto cresciutello…(eh si, lo ammetto….ho un debole per i superdotati, essendo un’appassionata di fisting, anche se non di quello estremo).

La conversazione, che aveva avuto come argomento principale quello riguardante il mio forte desiderio di fare sesso con una donna, aveva messo in subbuglio i miei ormoni… avevo il perizoma umido, e , muovendomi, sentivo la sensazione di bagnato attraverso le grandi labbra.

Non mi sentivo affatto soddisfatta… il colloquio intercorso non aveva fatto altro che alimentare la mia voglia di sesso ed il pensiero di una fanciulla “tutta per me” era sempre più presente nella mia vita quotidiana.

Avrei potuto masturbarmi davanti al computer, godere e sentirmi appagata…ma non l’avevo fatto, o perlomeno non in modo tale da raggiungere l’orgasmo - forse in questo sono un po’ masochista….mi piace il gioco cerebrale perpetrato fino all’inverosimile, adoro creare aspettative, anche solo per me stessa…e poi concretizzarle dopo aver fatto passare un po’ di tempo, dopo aver stuzzicato a dovere i miei cinque sensi –

Era arrivato il momento di appagare il mio corpo e la mia mente…

Avevo appena telefonato a mio marito per renderlo partecipe delle mie intenzioni…era al lavoro, mi aveva detto, e non si era potuto “esprimere” più di tanto, anzi, mi aveva liquidata con freddezza, frettolosamente…in un modo che non gli era mai appartenuto, fino a quel momento.

“Strano”…, avevo pensato…”eppure ieri mi aveva chiesto lui di chiamarlo…sapeva che avrei conversato al computer, lo faccio ogni pomeriggio…e sapeva anche con chi avrei conversato, se fosse stato in linea”.

“Beh…pazienza”.

Ora avevo voglia di entrare nella doccia e fare l’amore con le mie fantasie, attraverso il mio corpo.

Come spesso accade, avevo aperto l’armadietto e scrutato un po’ di oggetti. Il mio interesse si era soffermato sulla boccetta di acetone per le unghie, e , soprattutto, su quella del disinfettante verde per uso esterno.” Perfetta!”…pensai.

Mi spogliai di corsa ed entrai…come al solito estrassi la cornetta della doccia dal gancio sul muro, la svitai e presi il tubo…aprii l’acqua e regolai la temperatura.

Mi misi comoda, seduta, con la schiena appoggiata al muro, le gambe ben divaricate con i piedi contro la porta della doccia, in modo da poter contrastare l’impeto di una sensazione fisica immediata e intensa qual' è per me l’orgasmo provato con la masturbazione, con la forza delle gambe che spingono in avanti.

La mia mente intanto, contemporaneamente ad ogni mio gesto, stava fantasticando sulla mia presunta (ho avuto, finora, solo esperienze virtuali) bisessualità…mi ritornava in mente l’immagine che forse più di tutte aveva fatto scattare “la molla” nel mio cervello, quella cioè di un fumetto erotico nel quale era stata raffigurata una vagina in primo piano, divaricata leggermente dalle dita di una stessa mano, in modo da spostare le grandi labbra per lasciare intravedere il liquido succoso che stava fluendo (e sui fumetti ne disegnano in abbondanza!).

Era così invitante…il solo pensiero di poter assaporare l’eccitazione di un’altra donna, mi faceva andare in estasi…chissà che consistenza, che odore avrebbe avuto.

Tornai ai miei gesti…afferrai il disinfettante, lo bagnai con la saliva e lo feci penetrare nell’ano…la boccetta è di forma irregolare, la base è più larga della parte dell’apertura, che termina con un tappino bianco. Non poteva uscire, nemmeno se mi fossi mossa o non l’avessi tenuta ferma con le mani.

Mentre l’acqua continuava a scorrere, presi anche la bottiglietta dell’acetone per le unghie, e l’affondai senza troppi sforzi nella mia fica bagnata…sentivo le boccette toccarsi attraverso la sottile membrana che separa il condotto vaginale da quello anale…mamma mia…avrei desiderato tanto essere “iniziata” da una donna, in quel momento. Anche a mio marito avevo parlato molte volte di questo mio “particolare desiderio”, e l’idea non era dispiaciuta affatto nemmeno a lui, anche se questo discorso poi non aveva avuto, sinora, alcun riscontro reale.

Afferrai il tubo della doccia, precedentemente svitato dalla cornetta, e lo diressi sul clitoride, già molto sensibile perché sollecitato in precedenza, durante l’intercorsa conversazione con il mio amico milanese.

Il mio pensiero ora era tutto incentrato sulla mia bella amica….l’amica dei miei sogni, nei mie sogni, quella che ho scopato più volte, che ho leccato, che ho tastato, che ho succhiato, che ho mordicchiato…ora la sua lingua era il getto dell’acqua che stava frugando il mio clitoride dolcemente, minuziosamente…disegnava dei cerchi perfetti intorno alla mia “nocciolina” turgida e gonfia di piacere, lasciando uscire dei gemiti tra un respiro e l’altro. Immaginavo la sua voce…

Con una mano impegnata a dirigere il getto dell’acqua, afferrai l’acetone e iniziai a muoverlo avidamente, su e giù….stantuffando fino ad affondare la boccetta il più possibile, vista la scomodità della posizione nella quale mi trovavo.

Gemevo ad alta voce, in casa non c’era nessuno, mille pensieri attraversavano la mia mente…era la sua mano femminile che stava appagando il mio sesso, mentre la sua bocca era ancora riversa sul mio clitoride…non gli dava tregua, era una continua sollecitazione che infiammava i miei sensi…

Provai un orgasmo fortissimo, ad occhi chiusi, per essere più vicina alla mia amica dei sogni…

Dovetti spostare immediatamente il getto dell’acqua…ora, subito dopo il momento di massimo piacere, mi dava fastidio, tanto era diventato sensibile. Tolsi anche le boccette.

In quel preciso istante mio marito entrò in bagno…mi salutò sorridendo maliziosamente dicendomi…”ciao…naturalmente ero qui fuori dalla porta, e ho goduto di ogni gemito che hai emesso…ora rivestiti, ti ho preparato una bella sorpresa…abbiamo un impegno stasera…”

Ci guardammo negli occhi, con quello sguardo che accomuna solamente due persone legate da una complicità profonda…capii le sue intenzioni.

Finalmente, da quella sera in poi, avrei potuto guardare negli occhi e parlare con le donne dei miei sogni…



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Mcurris Invia un messaggio
Postato in data: 27/04/2007 11:54:04
Giudizio personale:
Ciao.................mi piace e stranamente lo trovo delicato, forse perchè mi piace guardare le donne quando si accarezzano e tu lo fai benissino.........Mc


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