i racconti erotici di desiderya

En femme


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Alcune volte mi piace giocare indossando lingerie sexy femminile ma non esco en femme fuori ma lo faccio solo in privato, ma quella sera avevo una voglia che andava oltre e sentirmi femmina e puttana aveva preso il sopravvento.

Comunque quella sera esco di casa con una camicetta bianca sbottonata e sotto dei jeans attillati in modo da far notare le mie gambe affusolate e femminili.

Il pezzo forte sotto i jeans: due calze velate nere con pizzo e reggicalze sempre di colore nero; per finire un perizoma merlettato con sottile filo dietro e davanti un disegno ricamato nero che faceva fatica a contenere la mia pur sempre parte maschile ben fornita.

Presa la macchina iniziai a farmi un giro dalle parti dove si trovano i trans all’olimpico e mi misi a guardare le bellezze appostate sulla strada.

Ne notai un paio ma una aveva colpito la mia curiosità: una mulatta di una straordinaria bellezza e la cosa mi stupì dato che sono rare a trovarle così.

Avvicinatomi notai i due occhi grandi e truccati molto femminili, due labbra con rossetto rosso e due seni che uscivano dalla camicetta.

Le gambe ben tornite con calze autoreggenti che si muovevano con mosse feline la facevano apparire una donna di classe anche se sapevo che sotto, la parte maschile, era presente; ed era quella che mi destava la curiosità di provare.

Fatta salire in macchina si va nel suo appartamento e salite le scale mi metto avanti in modo da porgere il mio culetto nei jeans aderenti e far capire la mia voglia e far uscire la mia femminilità nel muovermi davanti a lei.

Aperta la porta mi accomodai dentro e allentai i pantaloni e con la scusa di slacciarmi le scarpe, li tirai un po’ giù per far notare il mio perizoma mettendomi a pecorina.

Lei nel frattempo si era spogliata ed era rimasta solo con il seno scoperto, le calze e il perizoma e si era accomodata sul letto dicendomi di fare la stessa cosa.

Lì scattò la mia femminilità ed iniziai ad eseguire un perfetto spogliarello facendomi vedere con la lingerie che avevo addosso.

A quel punto lei sorridendo mi diceva che si era accorta di quanto fossi porca e puttana e già stava immaginando come mi avrebbe scopata dal momento che era salita in macchina.

Non avevo notato che era già mezza eccitata da quel spettacolino e al mio modo di pormi e scostato il perizoma rimasi esterrefatto dalla sorpresa che tiro fuori.

Un cazzo a dir poco gigantesco; almeno sui 28 cm e di una grossezza come una lattina di birra solo che al posto del freddo era molto calda.

Iniziai a giocarci con le mani; lo strofinavo e lo stringevo ma era impossibile prenderlo per intero con una sola mano e tenendolo con entrambe iniziai a menarlo pensando a come sarebbe potuto entrare senza farmi male.

L’eccitazione era al massimo e lei, forse stanca di quella manipolazione, mettendosi in piedi davanti a me spinse la mia testa verso quel cazzo enorme e cercò di farsi spazio tra le mie labbra.

Iniziai a leccarlo dal glande per tutta l’asta cercando di prendere le misure e farlo entrare dentro ma soffocavo ai colpi che lei iniziava a darmi dentro la gola.

Ero presa dal tremore e pensavo di farla godere così in modo da evitare il dopo e cioè che avrebbe cercato di trovare la strada per entrare dentro il mio culetto morbido ma comunque non abituato a quei calibri così da guerra.

Iniziò a prendermi con le mani da dietro e andando avanti e dietro mi scopò la bocca spalancata anche se non entrava per niente e aveva difficoltà nell’inserire tutta quella carne turgida e dura.

Ad un tratto mi disse di girarmi e mi spinse il culetto verso l’alto avvicinandolo al bordo del letto.

Iniziò a massaggiarmi i glutei, forse perché aveva capito che ero tesa, cercando di farmi rilassare, e nello stesso momento parlava che avevo un bel culetto e che gli sarebbe piaciuto sfondarmi come una puttana perché come una puttana indossavo quella lingerie femminile e sexy che l’aveva eccitata fortemente.

Pensavo che i ruoli si erano invertiti: lei era in cerca ed io la puttana che aspetta il prossimo cliente.

Con la lingua iniziò a leccarmi il buchetto cercando di affondarla dentro e i brividi mi salivano fino al collo.

Poi iniziò a penetrarmi con le dita passandomi una crema lubrificante e far rilassare lo sfintere: “Ecco, sei pronta; ti sento rilassata e allargata per bene e quindi sei pronta ad essere scopata da puttana”.

Le sue parole mi fecero un po’ paura ma era la realtà ed ero anche rilassata a ricevere quel missile dietro.

Sentivo il suo cazzo lungo il taglio delle natiche che strusciava sullo sfintere per lubrificarsi e farmi sentire il calore e la lunghezza che a breve avrebbe preso possesso del mio corpo; dopo, ad un tratto, lo sento puntare dritto sul buchetto e fare forza verso di me……………mi piegai un po’ avanti perché era come se mi spingesse un palo che non riusciva ad entrare; ma lei continuava a spingere e a tenermi i glutei schiacciati con le dita.

Il dolore era enorme come enorme era quel cazzo che cercava di impalarmi e farsi strada sul mio povero culetto; il glande era entrato ed aveva attraversato il mio muscolo ma mancavano ancora 25 cm di carne dura e larga.

Sentivo che mi allargavo a dismisura e a ogni centimetro che entrava mi sembrava di bruciare dentro e il fuoco superava il piacere.

“ Ecco, ti ho rotto il culo puttana che non sei altra; è tutto dentro e ora viene il bello”.

Si, lo avevo dentro; ero impalata e non potevo nemmeno girarmi per guardare quello spettacolo che lei si stava godendo.

Iniziò a pomparmi prima leggermente ma poi con colpi sempre più forti e a fondo; sentivo l’intestino scoppiare dentro e ogni volta che lo tirava fuori era come se il risucchio mi tirasse fuori le budella verso l’esterno; una pompa che risucchiava le mie viscere fuori ma subito dopo me li spingeva fino ai polmoni e in gola.

I tremori iniziarono a coprire tutto il mio corpo e mi sentivo inerme sotto quei colpi possenti e continui dati da quella trans stupenda, femminile ma con un palo tra le gambe.

Iniziai a godere e il mio sperma bagnava il letto e ad ogni colpo ne usciva ancora di più.

Spossato caddi senza forze sul letto; non riuscivo a muovermi ed ero preso da un senso di svenimento.

Gli occhi chiusi, pieno di eccitazione e felice per quel cazzo che mi aveva allargato mi aveva fatto perdere l’orientamento e dove mi trovavo.

Furono le sue parole a farmi ritornare in me: “ Ti è piaciuto troia……..avevo capito che aspettavi di essere scopata così……….ora hai il culetto rotto e la prossima volta farò meno fatica a scoparti puttana”.

Accompagnata sul posto mi diede un bacio sulla bocca e assaporai la sua lingua dolce; mi sentivo molle e senza forze; tremavo e ritornai a casa tremante.

Sul letto non riuscì a dormire, pensavo a quella oretta e al modo di come mi aveva allargata, alle sue parole e al suo bacio.

E’ inutile dire che sono ritornata da lei altre volte per essere abituata al suo calibro.





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