i racconti erotici di desiderya

E dire che.....1

Autore: Complicita360
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Vivendo in un’affascinante città, un bel giorno mi chiama mia cugina chiedendomi se posso ospitare per il w.e. successivo lei, suo marito e suo figlio. Certo gli rispondo, volentieri. Arrivano il venerdì sera e noto con sorpresa che sono in quattro, c’è anche la nipotina, figlia della sorella del marito.

Dopo i convenevoli saluti, propongo di andare al ristorante per cena. Ok per tutti.

Arrivati al ristorante, ci assegnano un tavolo e mia cugina Carla occupa posto di fianco a me.

Pensavo foste in tre dico a Carla, vuol dire che dormirete i 4 nel lettone e io andrò nella camera degli ospiti, visto che c’è un letto alla francese, un piazza e mezzo. Ma no! Dice lei. Possiamo fare cosi… Io, Claudio e Morena, la nipote, nel lettone e Cristian dorme con lo zio. Va bene Cristian? Certo mamma. Se allo zio Marco non dispiace? Certo che no! Rispondo con un po’ d’imbarazzo. Spero di non russare..

Cristian è un ragazzino di 14 anni, biondino con i capelli a caschetto.

La serata scivola allegra tra ricordi e barzellette…

La ragazzina, anche lei più o meno stessa età di Cristian, mi guarda divertita ad ogni mia barzelletta o battuta.

Finito di cenare, torniamo a casa. Mostro la camera da letto a mia cugina e andiamo in salotto dove ci aspettano gli altri. Ancora qualche barzelletta e tutti a letto.

Carla, Claudio e Morena nella Camera da letto e, io e Cristian in quella degli ospiti.

Le camere sono dotate di Bagno con vasca e doccia.

Richiusa la porta dietro di noi, Cristian mi chiede… Zio Marco, ti dispiace se vado prima io in bagno? Ho un urgente bisogno. Certo! Va pure. Intanto che Cristian è in bagno, io mi metto svesto e resto in box. Accendo la TV e mi siedo sul letto. Dopo circa dieci minuti, Cristian esce dal bagno, prende il suo pigiama e Scusa zio, ancora 5 minuti… Ok. Rispondo.

Riesce e s’infila nel letto. Ora tocca a me. Vado in bagno, denti e solito bidet. Esco, mi metto nel letto pronto per dormire.

Devo essermi addormentato di pacca con la TV accesa.

Nel mezzo della notte, una piacevole sensazione desta il mio sonno. La TV è ancora accesa. Mi rendo conto che ho una forte eccitazione e avverto qualcosa di caldo che avvolge il mio pene. Senza fare movimenti bruschi, riscontro che quel piacevole calore è dato dalla manina di Cristian che avvolge con delicatezza il mio pene. Porca miseria…. E adesso cosa faccio? Dico tra me e me…Da un lato vorrei fermarlo, ma la cosa potrebbe creare dei malintesi, dall’altra, ho una strana voglia di far finta di dormire.

Opto per la seconda. Con gli occhi socchiusi mi abbandono al sublime piacere che sto provando…

La manina ora lo avvolge più forte. Forse vuole sentire le pulsazioni del mio membro. Mi abbandono completamente al piacere che quell’atto incestuoso mi sta regalando. La manina ora molla la presa, accarezza delicatamente il mio pene duro e si ritira…

Mi aspetto che riprenda ma…. Niente… Sento che si gira e…Invana è la mia attesa…

Resto immobile con il pene duro e le palle che quasi mi duolono.

Dopo circa una ventina di minuti, realizzo che si è addormentato.

Mi alzo, vado in bagno e non posso fare a meno di masturbarmi…

Ritorno a letto e a fatica mi riaddormento.

Mi sveglio con la luce del giorno, guardo Cristian che dorme come un ghiro, entro in bagno a scaricare la vescica e vado in cucina a preparare la colazione per tutti.

Arrivo in cucina e noto che Carla è già sveglia. Buongiorno Carla… Come mai già in piedi? Lascia stare va…

Morena non è rimasta ferma un minuto, si muove in continuazione… Figurati… Claudio che russa da una parte, Morena che si muove in continuazione dall’altra, ed io, in mezzo a fare la statuina sveglia…

A chi lo dici, (prendo la palla al balzo). Anche Cristian si è agitato tutta la notte. Mi sa che stasera io dormo sul divano. E no! Delle due è Claudio che dorme sul divano… Giacché russa. No. No… Intervengo prontamente. Mandi a dormire tuo marito con suo figlio ed io dormo sul divano, dico con fermezza.

A guardare bene mia cugina in deshabillé, quasi quasi non mi dispiacerebbe dargli una bella ripassatina.

E’ sabato, e non devo andare in ufficio. Ma, come tutti i sabati mattina, approfitto per sbrigare alcune faccende…Loro escono dicendomi che sarebbero tornati per sera e che avremmo cenato al ristorante e che sarei stato loro ospite.

Durante la giornata riaffiora sovente il pensiero di quello che è successo durante la notte.

Tornano a casa verso le ore 20 e, dopo essersi rinfrescati, ci dirigiamo al ristorante.

Stesso tavolo. I ragazzi vogliono la pizza e noi adulti ci aggreghiamo. Noto che Cristian è un po’ taciturno, mentre, la ragazzina mi chiede ancora barzellette..

Tutto bene Cristian? Si zio.. Ti chiedo scusa se la notte scorsa non ti ho fatto dormire…

Non ti preoccupare, stasera toccherà a tuo padre. Rispondo scherzandoci sopra….

Fine della serata, tutti a casa e tutti a letto.

La mattina seguente, colazione al bar… Saluti, baci e abbracci e un sincero arrivederci.

Nel salutarci, la ragazzina, mi schiocca un rumoroso bacio sulla guancia e mi dice…

Posso chiamarti anch’io Zio Marco? Certo Morena. Chiamami pure zio Marco…

Continua…



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Carismapalermo Invia un messaggio
Postato in data: 16/07/2017 14:28:11
Giudizio personale:
14 anni.... qui si tratta di pedifolia....! credo che certi racconti andrebbero censurati...!!!! che schifo


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