i racconti erotici di desiderya

Dopo il preambolo: l'orgia


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Segue Preambolo d'Orgia.

Siamo tutti quattro nel letto. I corpi aggrovigliati, la pelle che strofina sulla pelle. Abbiamo i cazzi molli. L’orgasmo da poco goduto è ancora da metabolizzare. L’eccitazione fisica deve ancora tornare, ma quella mentale ci sta già coinvolgendo. Sul video davanti al letto scorre una compilation di pompini e sborrate, amplificate dal gemere del sonoro. La camera è quindi già piena di gemiti, ma non sono ancora i nostri.

Io e Carlo ci stendiamo sugli esterni del letto. Uno inverso all’altro. Il mio collega e Paolo si stendono, a loro volta inversi, su di noi. Mi trovo il cazzo di Paolo finalmente in bocca, mentre lui succhia quello di Carlo, che a sua volta spompina il mio collega, intendo a fare altrettanto su di me. È un sessantanove a quattro. Un quadrato erotico, un quadripompino.

Sento quel cazzo molle tra le labbra. Lo sento, aspirandolo più che succhiandolo. Percepisco sulla lingua la pelle senza turgidore. Egualmente sento il mio moscio intruppato nell’avida bocca del mio collega. Sento quel piccolo e moscio cazzo che per i miei colpi di lingua inizia a riempirmi la bocca, divenendo barzotto. Da barzotto sento che inizia a prendere forma e consistenza… inizia a riempirmi la bocca… inizia a pulsare di eccitazione. Sensazione che non è certo un piacere da orgasmo, ma comunque un godere raffinato. Ed altrettanto lo è il sentire contemporaneamente il mio passare da molle a barzotto e da barzotto a duro nell’altrui bocca. Sublime.

Per parecchi minuti siamo rimasti così. Tutti con un cazzo tra le labbra. Tutti con il cazzo nella bocca di un altro. Ai gemiti che giungono dal televisore, iniziano ad unirsi i nostri mugulii. Il rumore delle nostre bocche che succhiamo tutte insieme all’unisono. Continuiamo a spompinarci, con il breve intermezzo del mio collega e Paolo che si invertono. Ora sto succhiando il mio collega, mentre Paolo e andato sul mio cazzo. La sua bocca mi riporta immediatamente al magnifico pompino preliminare, quello che mi ha fatto per dar inizio alla serata. I cazzi, inutile dirlo, sono ormai duri. La fase di sfida del farli tornare su è durata abbastanza poco. Con un quadripompino come quello non c’è partita. Ma è stato eccitantissimo, è stata veramente notevole la sensazione appena vissuta. Non pensavo che succhiare un cazzo completamente molle e sentirlo crescere il bocca potesse essere così piacevolmente eccitante.

Dopo ancora un po’ di spompinate in formazione a quadrato erotico, ci scompaginiamo.

La geometria lascia il posto alla fantasia. Tutti succhiamo tutti. Tutti limoniamo con tutti. Culi e scroti, cazzi e capezzoli, divengono campo di gioco comune. Non riesco neppure a capire chi mi sta succhiano, sono troppo impegnato ad alternare tra le mie labbra due cazzi e quattro palle. Percepisco una lingua che si insinua nel buco del mio culo, mentre limono con Paolo e masturbo Carlo. Due cappelle spingono sulle mie labbra in contemporanea. Le prendo entrambe. Quasi non respiro più. Ogni anfratto della mia bocca è pieno di cazzo, di cazzo duro che pulsa. La lingua fatica a muoversi, compressa tra i due glandi turgidi. Una lingua intanto continua a muoversi sul mio culo, a leccarmi ogni piega, a tintillare sul buco. Mentre faccio un ditalino a Paolo, sento un dito penetrarmi. In questo momento c’è solo gioco versatile, gestualità fotocopia di tutti con tutti. Tutti siamo attivi, tutti siamo passivi.

E Paolo a cambiare il gioco. Vuol fare la nostra troia. Vuole cambiare i gesti. Vuole sottomettersi, trovando socio il mio collega, a me e Carlo.

Questo intramezzo cade a fagiolo. L’oltre un’ora di gioco in quel letto, ha fatto dimenticare al mio cazzo che è alla seconda volta serale. L’eccitazione ormai raggiunta è quella da primo colpo.

Ora il gioco cambia. Se prima tutti mugulavamo allo stesso modo, unendo il nostro gemere a quello che continua a promanare dal televisore, dove pompini su pompini si alternano a copiose spruzzate di sperma su facce e gole, ora due di noi mugulano e due hanno assunto il comando del gioco.

Dalla bocca di Carlo, al pari della mia, escono ordine secchi e precisi. I nostri due compagni di piacere sono solo più vacche in calore, troie infoiate. Due puttane a nostra disposizione. E ciò è quanto gli urliamo. Son le parole che usiamo con loro per eccitarli sempre più.

Carlo prende dal cassetto un frustino. Paolo e il mio collega si mettono a quattro zampe sul letto, uno a fianco dell’altro, chiappa contro chiappa. I culi aperti verso di lui. Io gli sono davanti. Passo il cazzo da una all’altra delle loro bocche. Appena sento una bocca prendere il ritmo della pompata, mi sfilo. Mentre lo faccio, non manco di usare il cazzo come un manganello. Lo sbatto sui due visi. Colpi violenti su fronte, naso e occhi. E loro gemono di piacere. Intanto Carlo, con studiata forza (poca) li frusta. Di tanto in tanto, la frusta, invece di colpire le natiche, si arrotola tra le cosce e va a lambire i coglioni. E loro gemono di piacere.

Posata la frusta, Carlo gli prende i cazzi. Uno per mano. Li tira in fuori verso di se. Quei due cazzi durissimi, sembrano ora code, due code tra le mani di Carlo. Li masturba lentamente. Mi affianco a lui e prendo io quello di Paolo. Li masturbiamo all’unisono. Ma non mi basta. Allora mi inginocchio e inizio a succhiarlo. Mentre lo succhio, la fronte si strofina sul suo culo. Altrettanto fa Carlo.

Adesso non gli urliamo più che sono due cagne in calore, due troie, due porche. Abbiamo entrambi le bocche piene dei loro cazzi. Cazzi che, sarà per la posizione, sarà per l’eccitazione, sono duri come pietre.

Vedo Carlo alzarsi ed andare a prendere qualcosa nel cassetto. Un preservativo. Velocemente infila il proprio cazzo in quella leggera guaina, poi si china a leccare il culo del mio collega. Vedo il mio collega fremere, mentre implora il cazzo. Allarga le cosce. Si inarca mentre Carlo lo sfonda. Un colpo violento e gli è completamente dentro. Infilo a mia volta un preservativo e con la mano insalivata, non mi va di leccare un culo, preparo alla scopata quello di Paolo. Lui mi incita ad incularlo, a scoparlo, a chiavarlo. Pongo la cappella sul suo orifizio. Con un colpo leggero, entro in lui. Mi urla di incularlo più forte. Mi chiede il cazzo fino in fondo. Lo accontento. Inizio a pompare quel culo senza ritegno e senza delicatezza. Di colpo in colpo sempre più violentemente. Nulla del mio cazzo resta fuori, tutto viene inghiottito da quell’ano famelico.

L’essere alla seconda volta ci consente di giocare senza venire, di pompare quei culi a lungo, di chiavare quelle due troie allo sfinimento.

Ad un certo punto, Carlo si sfila dal culo del mio collega. Mi invita a fare altrettanto. Ci cambiamo i preservativi e riprendiamo ad inculare quelle due troie, troie che ormai gemono senza ritegno, godono come baldracche sfondate. Io però ora penetro il mio collega, mentre Carlo pompa dentro Paolo. Li scopiamo per un po’… poi non resisto più. Sto venendo.

Paolo si accorge che rallento il ritmo ed inizio e gemere. Sente che sto per godere. Mi chiede di darglielo in bocca. Con la voce alterata dai gemiti mi chiede la sborra. Veloce esco del suo culo, mi tolgo il preservativo e gli schiaffo il cazzo in gola.

Non faccio quasi in tempo a infilarlo tra quelle sue morbide labbra, immediatamente inizio a spruzzare sperma. E come all’inizio di serata, anche questa volta Paolo si beve il mio succo del piacere. Mi tiene il cazzo in bocca sino a che anche l’ultima goccia è uscita. Lo lambisce delicatamente con la lingua, mentre lo stringe tra le labbra. Lo sento smosciarsi nel caldo della sua gola, umida di saliva e sperma. E mentre mi godo queste sublimi sensazioni post orgasmo, sento e vedo Carlo godere nel culo del mio collega. Lo vedo irrigidirsi mentre gli dà un ultimo violentissimo colpo, per poi accasciarsi sulla sua schiena, finendo di incularlo con colpi lenti. Ogni colpo un gemito. Ogni gemito una goccia di sperma che esce dal cazzo e riempie il preservativo. Un gemito che si unisce ai miei e a quelli del mio collega. Gemiti che si confondono con i mugulii a bocca piena di Paolo. Stiamo godendo praticamente in contemporanea. Io e Carlo di cazzo, il mio collega di culo, Paolo prima di culo ora di bocca.

Guardo l’ora e mi accorgo che son passate più di due ore da quando, con i cazzi molli, siamo saliti su quel letto. Non riesco a crederci. Mai avevo giocato così a lungo. Mai ero riuscito a resistere senza venire per tanto tempo. Mi accorgo ora di quanta scienza ci sia stata nel procurarci subito un orgasmo. Un orgasmo preliminare al gioco vero e proprio…

Ma non è ancora finita. La serata mi riserva ancora una sorpresa. Se Carlo ed io siamo lì con i cazzi ormai mosci, altrettanto non è per Paolo e per il mio collega. Noi abbiamo sborrato due volte, loro una sola. E non vogliono certo finire la serata senza spruzzare anche loro una seconda volta.

Paolo, con la lancia in resta, va in bagno. Lo seguiamo. Siamo tutti in bagno. Il mio collega seduto sul bordo della vasca e Paolo inginocchiato dentro la vasca. Entrambi si masturbano. Carlo si prende l’uccello in mano ed inizia a cospargere Paolo di pioggia dorata. Mentre li guardo in quel particolar gioco, che non mi eccita assolutamente, sostituisco la mano del mio collega con la mia. Lo masturbo. Sento che freme, sento il suo cazzo tendersi tra le mie dita. Sento infine la sua sborra uscire, goccia dopo goccia e colarmi calda sulla mano. Intanto vedo Paolo, fradicio della pioggia di Carlo, contorcersi e darsi qualche veloce colpo. Sborra, sborra gemendo, mentre Carlo riversa su di lui le ultime goccioline di pioggia.

Adesso siamo tutti venuti una seconda volta. Il mio collega va a prendere una bottiglia di spumante per un brindisi al dio eros, al piacere, alle copiose sborrate. Brindiamo tutti in piedi nella vasca, facendo una doccia collettiva, una doccia che comunque non riesce a toglierci dalla pelle quel sentore di godimento appena vissuto. Ci insaponiamo a vicenda. Le nostre mani tornano reciprocamente sui cazzi, ma questa volta solo per salutarli. Adesso è proprio finita. Una serata d’orgia, una serata di sesso talmente travolgente e coinvolgente, che mi ha portato a farmi solennemente promettete l’invito per la replica.


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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Gabriele1977 Invia un messaggio
Postato in data: 05/05/2015 22:57:41
Giudizio personale:
stupendo!!!!!


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