i racconti erotici di desiderya |
Chat |
Da qualche tempo la connessione ad internet è diventata per me un ossessione e non avrei mai pensato che riuscisse a catturarmi così tanto, vista la mia lontananza dal mondo della tecnologia.
Tutto è iniziato con il mio regalo del Natale scorso: un Pc portatile; regalo che mi hanno fatto i miei genitori, dopo aver raggiunto anche la mia prima laurea in biologia. Prima riuscivo a connettermi dall'aula di informatica della mia facoltà, giusto per controllare la posta elettronica o dare un occhiata a qualche sito. Poi, col mio Pc nuovo e la connessione ADSL illimitata ho iniziato a prendere come abitudine l'oretta di connessione alla sera, dopo cena. Dopo la laurea ho deciso di fermarmi nella città dove ho studiato (che terrò nascosta per la mia privacy) per continuare gli studi della specialistica e per iniziare un lavoro/stage presso un laboratorio di ricerca; lavoro che mi rende orgogliosa. E poi qui vivo bene. Ho le mie compagne e amiche... e non mancano nemmeno gli amici. Internet è un mondo immenso. Mi sono avvicinata al mondo della chat, una droga. I primi contatti sempre con i conoscenti, poi, piano piano, si iniziano anche le conversazioni con gli sconosciuti. Spesso finiscono con poche battute, altre volte durano il tempo di una chiaccherata e poi sconosciuti come prima, altre, ci si da l'appuntamento o si spera di poter incontrarsi virtualmente altre volte. E così è capitato con Riccardo. Lui vive in questa città, ma senza avere conoscenti in comune ci siamo incotrati e conosciuti una sera su Messenger. Non so come fosse riuscito ad infiltrarsi e a trovare il mio indirizzo. Si è rivelato immediatamente una persona originale, esordendo con una frase che non ricordo nemmeno bene, ma che riguardava la sua infanzia. Se una persona non mi colpisce in modo intelligente, difficilmente ha qualche sperazna con me; ma Riccardo c'era riuscito. Fu così che iniziammo le nostre chiaccherate virtuali. Inizialmente avevano una durata di un ora al massimo, poi... col passare del tempo siamo arrivati anche ad intere serate, fino a raggiungere l'alba a volte! Incredibile. Stava diventando una droga quel Riccardo, senza aver nemmeno visto il suo viso. Su MSN io mi presento con la foto di JAKILL, il mio micio, mentre Ricki non usa immagini. E non ci siamo mai interessati dell'aspetto fisico. Per mesi siamo andati avanti solo con le nostre menti. Questa cosa mi affascinava... però era inevitabile mostrare curiosità e così, ecco la sera dove, non mi ricordo da chi... è saltata fuori la richiesta di una foto. Imbarazzo di entrambi, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Abbiamo fatto anche di più: ci siamo connessi con la webcam! E da quel momento, quelle conversazioni presero anche un volto. Un bel viso, pulito e asciutto. Certo che Riccardo iniziava proprio a piacermi e io a lui, altrimenti non sarebbe nato un rapporto così morboso attraverso una macchina. Le nostre conversazioni, piano piano, iniziarono a prendere una piega sempre più piccante... Attraverso la cam ci scrutavamo e cercavamo di capire quanto desiderio si nascondesse dietro ai nostri sguardi. Inevitabile fu l'argomento "sesso", dove sui primi racconti sulle esperienze personali ci lasciammo andare anche con confessioni che mai avrei pensato di tirar fuori nemmeno di fronte alla mia migliore amica. E così ecco che Ricky scopre la mia passione per il sesso orale, dove, senza peccare di presunzione mi reputo anche brava nella tecnica e io da lui, ascolto le sue imprese da amante e poi gli racconto di quella volta che, dopo aver bevuto un sacco con le amiche, mi ritrovai a stretto contatto con uno sconosciuto in mezzo alla pista di una discoteca, con le sue mani che mi accarezzavano sotto la gonna. E in questo modo il desiderio saliva... desideravo quell'uomo e lui desiderava me. Ero convinta che il nostro incontro non ci avrebbe riservato cattive sorprese. Quindi... dopo alcuni primi tentativi, arrivò la sera dell'appuntamento. Dopo i primi tempi a parlare di tutto, da un mese a questa parte tra di noi si palpava solo il desiderio della carne. Questo nostro incontro si sapeva come sarebbe andato a finire. Il nostro comune obiettivo era quello di unire i nostri corpi. Non si sapeva dove o come, però dovevamo, dovevo sfuorare la sua pelle, sentire il suo profumo... E mi preparai per esser perfetta, sfoderando l'intimo delle occasioni particolari, poco profumo per non risultare fastidiosa e un trucco leggero. Attenzione particolare alla depilazione: volevo che la mia passerina risultasse perfetta ai suoi occhi, nuda... come, dai suoi desideri, la sognava lui. E in questa preparazione iniziai anche ad accarezzarmi con le dita, pensando al suo corpo nudo. E' tardi, esco e mi dirigo sul luogo dell'incontro; un locale in centro, conosciuto da entrambi, ma dove siamo sicuri di non incontrare conoscenti. Eccolo, dai vetri scopro che è lui, seduto al bancone parla con il barista sorseggiando birra. E' ben vestito, jeans e una camicia nera leggermente aperta. Io mi do un ultima occhiata specchiandomi sui vetri scuri. Il mio corpo riflesso grazie alla luce dei lampioni... Sono una bomba, il mio corpo trema... il mio sguardo cade sul ciondolino che si perde tra i miei sensibili seni, i capezzoli spingono e sembrano bucare la maglietta fuxia. Un'ultima ripassata con il lucidalabbra, entro, mi avvicino e, senza parole... le nostre labbra si uniscono in un umido abbraccio. Proprio come avevo immaginato. |
I vostri commenti su questo racconto | ||
Autore: | Marcoaurelio1 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 25/12/2008 22:56:20 | |
Giudizio personale: | e poi???? | |
|
||
Autore: | Joseph62 | Invia un messaggio |
Postato in data: | 23/12/2008 19:18:35 | |
Giudizio personale: | E poi???? | |
|