i racconti erotici di desiderya

C6?


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“Toc toc c6?”



Come sempre avevo ricevuto una richiesta di messenger da parte di un nuovo contatto.

“Ciao chi siete?” chiesi.

“Sono Cristina, il mio Luca vi ha inserito tra i contatti ma non vi conosco.”

“Ciao noi siamo una coppia di Venezia. Ci avrà visto in qualche sito.”

“Bene io sono di Verona, a voi piace scambiare foto o altro?”

“Per ora foto poi si vedrà!”

I convenevoli erano, come sempre, più o meno uguali,tra loro.

Cominciammo a scambiare foto tra noi, lei era un gran pezzo di figa con un culo da sballo e le foto che io inviavo cominciavano ad eccitarla.

“Bella tua moglie, mi eccita, mostramela meglio, sai sono un po’ bisex”

“Anche tu mi ecciti, hai un culo molto invitante, ancora vergine?”

“Nooooo , me l’hanno sfondato da tempo, spesso faccio la doppia: uno in culo e uno in fica.”

“Bene, mi sta diventando duro.”

“Senti visto che stiamo vicini cosa dici se ci incontrassimo qui a Verona?”

“Hmm perché no! Mi piacerebbe incontrarti in qualche bar elegante”

“Io e te da soli ?”

“No, anche con mia moglie, se vuoi.”

“Certo che voglio!! Mi sono eccitata a guardarla, è molto bella e sensuale”

“Bene, che ne dici di sabato pomeriggio verso,diciamo, le quattro?”

“D’accordo ci saremo, poi al cellulare mi dirai dove trovarci.”

Ne parlai a mia moglie che di primo acchito non era molto propensa, poi viste le foto che Cristina mi aveva mandato, cambiò idea; la vista della biancheria bianca che Cristina indossava la eccitò, lei ama in modo quasi feticistico la lingerie di classe e quella di Cristina era decisamente elegante e sexy.

“Dovresti essere vestita in modo sobrio ma allo stesso tempo sexy”

le dissi e lei mi rispose facendomi l’occhiolino:

“Ci penso io, vedrai, la farò impazzire!”

Sabato, dopo pranzo cominciò a prepararsi; già al mattino aveva fatto toilette depilandosi accuratamente e spalmandosi per tutto il corpo oli e creme che le rendevano la pelle morbida elastica e profumata: a toccarla sembrava di sfiorare della seta.

L’auto abbronzante che si era spalmato su tutto il corpo, vista l’impossibilità di scurirsi naturalmente, dava alla sua pelle una colorazione ambrata, quasi dorata.

Un trucco leggero e un rossetto corallo completavano l’opera.

Indossò una guepiere rosso fuoco che metteva in risalto il suo seno ancora sodo malgrado l’età. Un paio di calze autoreggenti nere a rete a maglia molto fitta e poi…

“Che dici? Con o senza slip?”

Mentre lo chiedeva si tolse il il tanga rosso coordinato alla guepiere dicendo:

“Meglio senza!”

Una camicetta a uomo semitrasparente e molto attillata metteva in evidenza il suo bel decolleté, impreziosito da due fili di perle che si adagiavano leziosi nella fessura tra i suoi seni. Una gonna nera,lunga, a portafoglio, con catenina fetish, ed era finalmente pronta.

A guardarla con quegli occhiali da vista ed i capelli argentei, dava l’impressione di una persona seria ed irreprensibile, in realtà era una maschera dietro alla quale si nascondeva una donna, matura, ma con una carica sensuale e libidinosa, da far concorrenza a molte giovincelle emancipate: una vera porca, cosciente e felice di esserlo.

In macchina si divertiva ad aprire e chiudere la gonna facendomi intravedere la fighetta depilata che cominciava a sudare e coprirsi di perle di rugiada umorale.

Stranamente, dopo tanto tempo, la giornata era particolarmente calda e lei indirizzò le bocchette dell’aria condizionata verso la figa umidiccia e con un sospiro sensuale se la rinfrescò!

A me aveva fatto indossare un paio di tanga di Cavalli che con l’eccitazione in corso mi segavano il culo aumentando a dismisura l’erezione.

Arrivammo a Verona in orario perfetto e raggiungemmo il locale indicatoci da Cristina senza difficoltà.

L’ambiente era molto elegante, soft, poca gente, musica di sottofondo appena percettibile e una luce soffusa creavano un’atmosfera molto propizia ad un incontro un po’ particolare.

Cristina ci stava già aspettando seduta ad un tavolo in fondo alla sala su una panca semicircolare rivestita di velluto colore bordeaux.

La gonna che indossava aveva uno spacco centrale vertiginoso e lei teneva le gambe leggermente aperte che lasciavano intravedere il pizzo delle autoreggenti e permetteva di immaginare il resto. Sopra portava una giacca a due bottoni che scopriva un reggiseno bianco in pizzo, probabilmente della Perla, mi disse mia moglie in un orecchio.

Chiacchierammo un po’ dopo esserci presentati ed io notai una certa complicità tra le due donne che continuavano a scambiarsi battutine a doppio senso quasi si conoscessero da una vita.

“Che ne dite se andiamo a casa mia così possiamo stare più a nostro agio”

disse aprendo ancor più le gambe e inchinandosi verso di noi così che potemmo vedere sia il suo slippino che il suo bel seno.

Mia moglie, un po’ arrossata si alzò di scatto quasi avesse paura di perdere il treno e nel far questo il lembo della gonna si impigliò sulla sedia aprendogliela e mettendo in evidenza la mancanza di biancheria.

Cristina strabuzzò gli occhi, ma si ricompose subito, la scena, però, non era sfuggita ad un cameriere che si trovava lì vicino che arrossì violentemente e che si allontanò quasi di corsa.

La casa era lì vicino per cui ci si mosse a piedi. Le due donne si presero sottobraccio continuando le loro schermaglie e io potei vedere quei bei culi fasciati dalle due gonne che ne mettevano in risalto le rotondità sode e ondeggianti per il passo spedito: avevano fretta di arrivare a casa!

Cristina era apparentemente più alta per via dei tacchi a spillo che slanciavano ulteriormente due gambe lunghe e ben tornite.

Vederle così affiatate sembravano quasi madre e figlia e questo aumentava ancora di più la carica erotica che trasmettevano a chi, incrociandole, le guardava con sguardi vogliosi. Mi stupii nel constatare che venivano sbirciate allo stesso modo sia dagli uomini che dalle donne.

D’altronde dovevo essere abituato perché era accaduto più volte che mia moglie ricevesse complimenti dalle commesse quando si provava vestiti o biancheria intima, e questo non per dovere professionale, ma in modo spontaneo e sincero.

L’appartamento di Cristina era situato in una vecchia palazzina nei pressi della piazza dell’Arena in una stradina stretta e chiusa alla fine, un posto molto tranquillo; essendo all’ultimo piano godeva di una vista invidiabile,in più essendo più alto delle altre costruzioni, era al riparo di sguardi indiscreti. Infatti appena entrati in casa Cristina spalancò le tende per far entrare più luce.

Con la scusa della biancheria le due donne cominciarono a sbottonarsi giacche e camicette, guardandosi,ammirandosi e sfiorandosi a vicenda, tanto che i capezzoli cominciavano a spingere i tessuti leggeri dei reggiseno creando delle piccole protuberanze che diventavano sempre più evidenti.

Annamaria, mia moglie, cominciava ad incrociare le gambe, segno evidente che l’eccitazione cominciava ad inumidire la sua fighetta e dai brividi che ogni tanto la scuoteva capivo che, come si dice, le “tirava”.

“Scusa dov’è il bagno” chiese,

“Mi scappa la pipì.”

Cristina, anche lei molto eccitata, i pomelli rossi, i capezzoli turgidi e il respiro un po’ affannoso lo evidenziavano, l’ accompagnò in bagno in fondo al corridoio che intravedevo da dov’ero seduto.

Annamaria entrò e, come di consueto, lasciò la porta aperta, così che sia io che Cristina si potesse vedere che si alzava la gonna e si sedeva sul gabinetto.

“Ahhhhh, non ce la facevo più”

disse e noi cominciammo a sentire il rumore della sua cascatella dorata.

Cristina era allo stesso tempo attonita ed eccitatissima tanto che, vedendo Annamaria indugiare nell’ asciugarsi con la carta igienica,le chiese:

“Posso aiutarti?”

Lo sguardo complice e voglioso che ricevette di risposta, ruppe tutti gli indugi e liberatasi velocemente della gonna le si piazzò davanti con le gambe leggermente divaricate offrendo al naso di Annamaria l’odore dei suoi umori che cominciavano ad infradicire quegli slippini con filo interdentale posteriore, che lasciavano scoperte due chiappe sode, alte e rotonde da far resuscitare un morto.

Anna accettò l’invito con entusiasmo e dopo un respiro profondo che le fece assaporare il profumo dell’eccitazione di Cristina, le sfilò quella parvenza di mutandine e cominciò a leccarle la figa che colava umori a fiotti.

Credo che Cristina fosse venuta già da prima,quando Anna si era seduta per pisciare.

Mentre la leccava le aveva preso con le due mani le chiappe e gliele apriva per farmi vedere il buchino bruno del culo di Cristina e con le dita lo titillava facendola gemere di piacere.

Non resistevo più! Lo spettacolo era troppo eccitante per continuare a guardare e basta,così mi alzai e raggiunsi le due donne in bagno.

Anna mi guardava con uno sguardo che prometteva faville e quando Cristina si accorse che ero lì anch’io si inginocchiò e cominciò a sbottonarmi i calzoni per tirarmelo fuori.

La scena è molto porca ed eccitante: Cristina, in ginocchio, col mio cazzo in mano,lo guardava con aria affamata, Anna seduta sempre sul cesso, aveva scoperto una tetta di Cristina e si stava dedicando con voluttà al capezzolo turgido che pizzicava e poi succhiava alternativamente.

Cristina cominciò a dedicarsi al mio cazzo scapellandolo e dando dei col pettini con la punta della lingua alla fessuretta quasi cercando di entrare.

Ad un certo punto si mise quasi ad urlare:

“Ora trattarmi da troiaaaaaa costringimiiiiiii”

Non me lo faccio ripetere e preso in mano l’attrezzo glielo ficco in gola fino alle palle quasi soffocandola, ma lei, da esperta, non si scompone e comincia a succhiare e a lavorare di lingua: sembrava fosse una idrovora, ma per non farmi venire lo stringeva alla base e ogni tanto rallentava il ritmo,facendomi andar fuori di testa.

Anna intanto si era alzata,tolta la gonna e la camicetta,era rimasta con la guepiere rossa e le calze nere. Fece mettere Cristina in ginocchio alla pecorina e la lasciò che si dedicasse al suo lecca lecca, mentre lei cominciava a leccarle il buco del culo e infilarle più dita in figa.

Bagnato bene di saliva il buchetto,prese lo scopino del cesso e ne infilò il manico in culo, mentre,ormai era riuscita ad infilare tutta la mano nella figa di Cristina, che dai mugolii che emetteva,stava godendo come una gran troia.

“Sisisiiiiiiiiii sono la vostra troia ditemeloooooooo”

gridava tra una succhiata ed una leccata del mio cazzo.

Stiamo godendo tutti come matti, ma siamo scomodi,il bagno non è molto grande e allora mentre ci spogliamo torniamo in salotto.

Lì tutte e due, seminude, mi fanno sedere sul divano e cominciano a fare gare tra chi me lo ingoia più a fondo.

Da dove son seduto, grazie ad una finestra socchiusa che fa da specchio, vedo i loro due culi nudi che si muovono ritmando i movimenti del pompino magistrale che mi stanno facendo.

Ad un certo punto Anna si alza ed estrae dalla borsa un cazzo di gomma doppio che, dopo essersi stesa sul tappeto si infila nella figa e con un cenno mi fa capire di mandarle Cristina.

Da troia come vuole essere trattata non se lo fa ripeter due volte e salita a cavalcioni di Anna si infila a sua volta in cazzo artificiale nella sua figa ormai tutta aperta,offrendomi in tal modo il suo meraviglioso culo pronto ad essere penetrato.

Io ne approfitto immediatamente piantandogli il cazzo fino alle palle che,con la foga, le sbattevano sulla fica facendola ululare dal piacere, anche perché Anna, nel frattempo le sta succhiando tutti e due i capezzoli contemporaneamente riempiendosi la bocca delle sue tette prorompenti.

Tra gemiti, sospiri, mugolii e rumori vari,non ci siamo accorti che nel frattempo sono entrati due uomini che tra il divertito e l’eccitato ci stanno guardando.

Credo siano lì da un po’ perché hanno tutti e due il cazzo in mano bello duro e se lo stanno menando alla grande.

“Scusa, è il mio fidanzato Luca con un suo amico” mi dice Cristina

“Pensavo arrivasse dopo cena. Ci sono problemi?

Stavo per rispondere,ma Anna,alla vista dei due cazzoni,aveva preso già l’iniziativa e ogni risposta diventava superflua.

Lasciata Cristina a me ed al dildo di gomma, si è precipitata sui nuovi venuti slogandosi la mascella per far entrare nella sua bocca le due enormi cappelle.

Mentre continuo a lavorarmi il suo culo, Cristina stringe bene tra le labbrone della sua figa il cazzo di gomma che fa andare su e giù in sincronia col mio ben piantato nel suo culo.

Il dildo era anche vibrante e acceso,trasmetteva, attraverso i peritoneo, le sue vibrazioni anche alla mia cappella con un effetto piacevolissimo.

Non sapevo quanto avrei resistito ancora!

Annamaria,intanto, si sta facendo esplorare tutti e due i buchi, dal cazzo di Luca e del suo amico.

Ad un certo punto si alza,viene da me e mi dice:

“Ora voglio il tuo in culo!!!”

Si mette di schiena sul tappeto, alza le gambe perché la possa penetrare meglio e invita Cristina a mettersi sopra di lei:

“Dai, forza, facciamo un bel 69,mentre mio marito me lo sbatte in culo”

Cristina accetta di buon grado e le due cominciano a slapparsi le fighe come due assatanate.

Luca approfitta del culo per aria di Cristina e la incula a sua volta.

L’amico, intanto,guarda la scena menandoselo e guardando il mio cazzo, che pompa avanti e indientro dentro il culo di Anna, con aria sospetta.

Cristina intravede il mio stupore e mi sussurra:

“E’ bisex e da quel che vedo sta puntando il tuo cazzo, ma credo che non gli sia dispiaciuta nemmeno Anna, da quanto ho visto prima!”

Ormai sono al limite, le due troie saranno venute una decina di volte e hanno le gambe tutte impiastricciate della loro sborra che cola in continuazione.

Non riesco più a trattenerlo e con un urlo liberatorio esplodo dentro il culo di Anna inondandola di sborra calda sù sù fino alle viscere.

Anche lei è venuta per l’ennesima volta e dai sussulti capisco che questo è il suo apice orgasmico.

Sono ancora dentro Anna, sfinito, stralunato, ma soddisfatto, tanto che non mi accorgo che l’amico di Luca, tira fuori il mio cazzo dal culo di Anna e comincia a leccarmelo pulendolo dei reisidui di sborra e degli umori anali di lei; poi,quando si accorge che Anna sta rilasciando il risultato della mia prestazione, e che dal suo culo fuoriesce un liquido opaco e biancastro, si precipita su di lei, leccando e risucchiando quel, per lui è nettare, pulendosi la bocca col dorso della mano quando ha finito l’operazione.

Ormai siamo tutti distrutti, Cristina è ancora alle prese con Luca, ma ancora per poco, sta per venire anche lui, l’amico ha ripreso a menarselo davanti al viso di Cristina che si prepara a ricevere una sborrata infinita in faccia.

Quasi in sincronia Luca e l’amico vengono insieme e Cristina presa tra due “fuochi” viene inondata dalla sborra dei due amici, che, poi, lecca e si spalma per il corpo, quasi fosse una crema cosmetica.

Esausti, ma felici, ci riposiamo tutti stesi sul pavimento cercando con le mani i corpi degli altri,quasi non fossimo ancora sazi, ma in questi casi le carezze reciproche, lo sfiorarsi ancora, i baci, quasi casti, che scambiamo servono solo a rilassare i nostri corpi e le nostre menti ormai svuotate come i nostri sessi.

E’ ormai sera ed il sole calante proietta sui nostri corpi nudi una luce rossastra che rende l’immagine quasi irreale e, vista da occhi puritani, infernale.





F I N E



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I vostri commenti su questo racconto
Autore: Teokappa Invia un messaggio
Postato in data: 02/07/2007 19:01:44
Giudizio personale:
Bellissimo racconto. Mi sono anche eccitato. Se potessi coinvolgere la mia compagna e trovarmi in una situazione come questa... sarebbe il massimo. Bravissimo.

Autore: Raull82 Invia un messaggio
Postato in data: 02/07/2007 17:53:30
Giudizio personale:
applausi!

Autore: Fuerte Invia un messaggio
Postato in data: 14/05/2007 14:33:45
Giudizio personale:
complimenti una descrizione eccitante, leggendo era come se partecipassimo anche noi.

Autore: Pebi Invia un messaggio
Postato in data: 03/05/2007 10:12:12
Giudizio personale:
quando la realtà supera la fantasia bello

Autore: Bull Deciso Invia un messaggio
Postato in data: 09/11/2006 12:15:03
Giudizio personale:
..non ci sono parole...

Autore: Target55 Invia un messaggio
Postato in data: 04/11/2006 00:59:36
Giudizio personale:
DElizioso: bello l\'inizio internettiano, che poi si allarga sulla vicenda *reale*. bravo!

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